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In un momento di crisi come quello che stiamo vivendo in questi anni, è importante per le famiglie risparmiare e, si sa, la prima cosa su cui si cerca di risparmiare è sulla spesa di generi alimentari.
In questa tesina si tratterà dei Discount
- STORIA: Il miracolo economico e la nascita dei discount
- ECONOMIA: Cambiamenti dell'offerta e motivi per cui convengono i discount
- CUCINA: marchi di qualità e tutela dei prodotti tipici
- ALIMENTAZIONE: intolleranze alimentari
- ITALIANO: Calvino e la sua opera, "Marcovaldo" (riassunto del brano "Marcovaldo al supermarket")
STORIA:
1. La rivoluzione dei
discount
La Storia dei
discount………………………………………………….Pag. 2
Il Miracolo Economico…………………………………………………Pag. 3
ECONOMIA (E.g.a.r.):
2. Cambiamenti dell’offerta e relativo risparmio
Cos’è cambiato?..............................................................................Pag.6
Si è allargata l’offerta…………………………………………………..Pag.7
Chi
garantisce?................................................................................Pag.8
Quanto si risparmia…………………………………………………….Pag.8
Perché sono così convenienti? Spazi ridotti e selezione
dell’offerta........................................................................................Pag.9
ALIMENTAZIONE: 3. Le intolleranze alimentari
Intolleranza, definizione………………………………………….…..Pag.10
Intolleranza al lattosio…………………………………………….….Pag.10
CUCINA: 4. Marchi di qualità
Marchi di qualità e tutela dei prodotti tipici…………………………Pag.
13
ITALIANO: 1
5. L’opera di Calvino
Italo Calvino………………………………………………………......Pag. 17
Marcovaldo…………………………………………………………...Pag. 18
………………………………………………Pag. 20
BIBLIOGRAFIA & SITO GRAFIA 2
1. La rivoluzione dei discount
La storia del discount
I l discount è nato in Germania subito dopo la fine della seconda guerra
mondiale.
Quando il grande conflitto nel maggio del '45 finì, la Germania era ridotta a
un enorme campo di macerie. Questa guerra, fortemente voluta e cercata da
Hitler, aveva portato al bilancio straziante di 55 milioni di morti e 35 milioni di
feriti e la responsabilità era unicamente della Germania nazista.
Le città tedesche
assomigliavano a dei
paesaggi lunari, oltre a
milioni di persone che
avevano perso la casa
per i terribili
bombardamenti a
tappeto delle grandi
città, 12 milioni di
profughi tedeschi,
soprattutto dalle regioni
dell'Europa dell'est, si
trovavano per strada,
tra un campo di accoglimento sovraffollato e l'altro, tra la fame e la
disperazione.
Lo stato nazista non esisteva più, la Germania era occupata dalle
truppe americane, sovietiche, inglesi e francesi. Il morale della popolazione
era a terra, la fine della guerra era vista da molti con un misto di sollievo per
la fine del terrore della guerra e di angoscia per la vendetta dei vincitori. La
preoccupazione per la semplice sopravvivenza, la caccia al pane per il giorno
dopo, erano per la maggior parte dei tedeschi molto più importanti di tutto il
resto. La politica che negli anni del nazismo aveva invaso e dominato tutta la
vita dei cittadini era adesso odiata e vista con paura e diffidenza. 3
I tedeschi erano come paralizzati dall'incubo del passato e dall'insicurezza
del futuro.
Come se non bastasse distruzione e miseria ovunque e nell'animo ad
abbattere ulteriormente la Germania erano i vincitori della guerra, che
decidevano il futuro del paese . In verità, americani, russi ed inglesi avevano
già da molti anni cominciato a discutere su cosa fare con la Germania, una
volta che la guerra fosse finita.
Il primo compromesso a cui i vincitori della guerra giunsero fu di dividere la
Germania in 4 zone occupate ed amministrate da americani, sovietici, inglesi
e francesi, ma di lasciare a future conferenze il destino politico ed economico
della Germania. Il Miracolo Economico
P er fortuna poi dopo tanta distruzione e dolore che la guerra aveva
comportato, negli anni 50 sul piano economico-sociale la Germania
occidentale visse un fortissimo boom economico, erano gli anni del
cosiddetto "Wirtschaftswunder" (miracolo economico). Aiutata all'inizio dai
soldi americani, la Germania Federale riuscì in breve tempo a diventare
nuovamente una nazione rispettata per la sua forza economica. In parte, le
distruzioni della guerra erano addirittura un vantaggio, perché la ricostruzione
poteva così mirare al livello
tecnologicamente più avanzato
dell'epoca. L'economia che durante i
12 anni di Hitler aveva subito un forte
dirigismo statale e un'autarchia
forzata, adesso, con l'economia del
mercato cominciò a fiorire.
Cominciarono ad affermarsi anche i
primi discount, leadership in questo
settore LIDL e ALDI.
Il miracolo economico non ci fu solo in
Germania ma si affermò anche in 4
Italia tra gli anni 50 e 60, un periodo di rinascita di benessere e di crescita
economica e sviluppo tecnologico.
Il maggiore impulso a questa espansione venne proprio da quei settori che
avevano raggiunto un livello di sviluppo tecnologico e una diversificazione
produttiva tali da consentir loro di reggere l'ingresso dell'Italia nel Mercato
comune
il "miracolo economico" non avrebbe avuto luogo senza il basso costo del
lavoro. Gli alti livelli di disoccupazione negli anni cinquanta furono la
condizione perché la domanda di lavoro eccedesse abbondantemente
l'offerta, con le prevedibili conseguenze in termini di andamento dei salari.
Quindi la popolazione disponeva di un salario, con cui acquistare i beni di
consumo e di prima necessità tanto sognati durante il periodo di carestia e
povertà che la guerra ha fatto vivere alla nostra popolazione.
Ma la rivoluzionaria novità dello sviluppo industriale di questi anni fu la
diffusione di quelli che si chiamano «beni di consumo durevoli» destinati ad
una società di massa: automobili, motociclette, elettrodomestici.
Quindi si innescò un meccanismo favorevole di produzione in grande scala
grazie all'innovazione tecnologica e il sempre maggiore progresso delle
industrie e dei trasporti, che anche nel nostro paese come in Germania con il
passare degli anni, si arrivò nel 1980 alla nascita dei primi discount chiamati
anche negozi di sconto.
Dagli anni 90 nel nostro territorio
possiamo contare su diversi
operatori nel campo del discount:
come il noto Eurospin leader in
Italia per quanto riguarda il
numero di punti vendita; poi vi è
un secondo operatore italiano, il
gruppo Lillo (Selex) attraverso le
insegne MD Discount (insegna
leader nel Centro-Sud)
e LD (Centro-Nord) con oltre 700
punti di vendita su tutto il territorio
nazionale.
Altro operatore di rilievo è Lidl Italia, azienda tedesca. Sono da citare
anche penny Market (azienda del gruppo Rewe), In's Mercato (azienda 5
del Gruppo PAM), Dico (Gruppo TUO), DPIù', Hurrà Discount e Discount
Dial (Centro-Nord) del Gruppo Selex, Prix Quality, azienda leader nel
Triveneto..
Negli ultimi 10 anni, mentre gli ipermercati entravano in crisi e i supermercati
vedevano ridimensionarsi la clientela, i discount hanno più che raddoppiato la
loro presenza in Italia.
Questi negozi spartani low cost hanno continuato a crescere magari in modo
discontinuo e disomogeneo, ma senza fermarsi e conquistando un pubblico
molto variegato. 6
2. Cambiamenti dell’offerta e relativo
risparmio Che cosa è cambiato?
Q uando, nel 1992, il discount
è arrivato in Italia, dalla
Germania dov’è nato, si è
presentato come un punto di
vendita senza fronzoli, dove
fare una spesa basica
all’insegna del risparmio
assoluto. Negozi di medie
dimensioni, situati perlopiù in
periferia o lungo strade molto
trafficate. Cartoni colmi di
merce allineati lungo le corsie
o appoggiati su scaffalature
da magazzino. Assortimento
limitato e centrato su prodotti confezionati, come scatolame, bevande o
pasta.
Nessuna marca conosciuta, arredi spartani e luci al neon. Poche casse, con
lunghe code, e ridotti orari d’apertura. Con il passare degli anni questa
formula si è addolcita e il discount, da hard si è fatto soft.
Sono arrivati i prodotti di marca (Da Barilla
a Ferrero), l’assortimento si è ampliato con
i prodotti freschi (come l’ortofrutta) e quelli
caldi (come il pane appena sfornato), i
negozi sono diventati più curati, meglio
illuminati e talvolta con banchi serviti (come
la macelleria Eurospin o la gastronomia
Todis) e offrono più servizi.
Insomma, mentre i supermercato diventava
sempre più “discount” , introducendo
prodotti low cost e tante offerte di prezzo,
dall’altro i discount imitavano il
supermercato, diventando più belli e grandi e proponendo anche prodotti di
marca, locali (come quelli Made in Italy), top di gamma o rivolti a particolari 7
esigenze (come quelli biologici e per celiaci). Il messaggio è chiaro: aiutare i
consumatori a risparmiare senza farli sentire poveri, ma anzi offrendo un
negozio più bello e più ricco.
Il cambiamento è stato apprezzato, tanto che in questi negozi oggi fa la
spesa il 52% degli italiani , con un aumento del 7% rispetto al 45% del 2010
(fonte Censis). E nel 2013, andando di più al discount, le famiglie italiane
hanno risparmiato 302 milioni di euro (fonte Iri).
Si è allargata l’offerta
L ’assortimento di un discount è ben
diverso da quello di un Iper o di un
supermercato. Rispetto agli altri
negozi, ci sono più alimenti, e in
particolare più spazio è dato ai freschi
confezionati.
Da qualche tempo al discount si
trovano anche prodotti top, di qualità
più alta e, quindi, anche più costosi,
come Grana Padano D.o,p. , biscotti
senza glutine, cioccolatini di lusso,
pasta di Gragnano, grissini biologici, caffè equo-solidale, vini francesi e
salu