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Tesina - Premio maturità 2009
Titolo: Pollon nella letteratura, nellarte e nella storia
Autore: Chan Jiemei
Descrizione: e' un'approfondimento personale sulla presenza e sull'influenza della mitologia nella letteratura e nella storia.
Fin dalle medie mi sono interessata ai miti antichi, affascinata dai mondi descritti, dalla presenza di dei con vizi e virtù come gli uomini e da personaggi con caratteristiche particolari (ammetto che ha fatto la sua parte anche il cartone animato Pollon). I popoli antichi cercarono di comprendere l'origine del mondo e degli uomini e il primo mezzo fu quello di descrivere gli elementi naturali ispirandosi alla propria fantasia (una delle doti innate degli uomini e che ci distingue dagli animali). La mitologia non non è propria solo della cultura greca e romana ma si estende a quelle di tutti i popoli. Esistono miti indiani (racconti di un'epoca antica in cui vivevano divinità e personaggi leggendari ), cinesi ( dualismo fra Luce/Tenebre, Sole/Luna, Fuoco/Acqua), germanici ( presenza di un mondo degli Dei, un mondo dei defunti, la presenza di Giganti, nani, elfi ), egizi ( divinità con fattezze animali-umane che rappresentavano particolari aspetti della natura ). Ho deciso di scrivere il mio approfondimento personale su questo argomento vastissimo ma interessante per le sue peculiarità e i suoi possibili riferimenti ai giorni nostri. Tuttavia non ho una conoscenza abbastanza approfondita di tutti i racconti dei diversi paesi ma conosco un minimo della vastissima collezione di miti greci. Ho sempre apprezzato come questa cercasse di descrivere non solo le origini del mondo ma anche alcuni vizi e virtù degli uomini. Posso citare alcuni dei personaggi che sono noti anche nella cultura generale odierna quali per esempio Edipo, Pigmalione, Eco, Narciso o altri ancora sconosciuti quali Crisippo ( che si suicidò per la vergogna dopo essere stato rapito da Laio il quale era innamorato di lui ), Ippodamia ( fanciulla di mirabile bellezza che per amore tradì suo padre), Anteros ( Dio dell'amore corrisposto fratello del più celebre Eros) Solo facendo questi pochi esempi possiamo comprendere quanto sia immenso l'universo di racconti che si apre innanzi ai nostri occhi. Ciò mi porta a esplicitare l'analisi che mi impongo di fare a proposito di alcuni personaggi della cultura europea che hanno deciso di ispirarsi ad alcuni miti e al motivo per il quale li hanno scelti a sfavore di altri. Voglio partire da Shaw, probabilmente il più celebre, che con l'opera teatrale Pygmalion ha descritto le vicende di Eliza e del professor Higgins. Mi collego successivamente così alla Sinphonie pastorale di Gide, récit meno associato al mito di Pigmalione. Per quanto riguarda storia dell'arte molti artisti hanno raffigurato soggetti della mitologia antica ( Il trinfo di Galatea di Raffaello o Pigmalione e Galatea di Falconet o Narciso di Caravaggio) ma ho scelto Dalì perché è un autore difficile da comprendere e interpretare, ma particolare nella sua visione del mondo e dell'arte In ultima analisi pongo infine Hitler e il nazismo facendo riferimento alla delegazione inviata dal dittatore in Tibet per la celebrazione dell'anno nuovo buddhista.
Materie trattate: Inglese (Shaw), Francese (Gide), Italiano (Dante), Storia Dell'arte (Dalì), Storia (Hitler)
Area: umanistica
Sommario: Introduzione pag. 3-4 Inglese: Pygmalion by Shaw pag. 5-6 Francese: Pigmalione de Gide pag. 7-8 Storia dell'arte: La metarmofosi di Narciso di Dalì pag. 9-10 Italiano: La mitologia nella Divina Commedia pag. 11-12 Storia: Hitler e mito di Shambala pag. 13-14
Jiemei Chan a.s. 2008/09
V B Approfondimento personale
Esame di stato a.s. 2008/2009
Pollon
nella letteratura, nell’arte e nella storia
Pollon Pag. 1
Jiemei Chan a.s. 2008/09
V B Sommario:
Introduzione pag. 3-4
Inglese: Pygmalion by Shaw pag. 5-6
Francese: Pigmalione de Gide pag. 7-8
Storia dell’arte: La metarmofosi di Narciso di Dalì pag. 9-10
Italiano: La mitologia nella Divina Commedia pag. 11-12
Storia: Hitler e mito di Shambala pag. 13-14
Introduzione
Pollon
Pollon Pag. 2
Jiemei Chan a.s. 2008/09
V B
nella letteratura, nell’arte e nella storia
Fin dalle medie mi sono interessata ai miti antichi, affascinata dai mondi descritti,
dalla presenza di dei con vizi e virtù come gli uomini e da personaggi con caratteristiche
particolari (ammetto che ha fatto la sua parte anche il cartone animato Pollon).
I popoli antichi cercarono di comprendere l’origine del mondo e degli uomini e il
primo mezzo fu quello di descrivere gli elementi naturali ispirandosi alla propria fantasia
(una delle doti innate degli uomini e che ci distingue dagli animali).
La mitologia non non è propria solo della cultura greca e romana ma si estende a quelle di
tutti i popoli. Esistono miti indiani (racconti di un’epoca antica in cui vivevano divinità e
personaggi leggendari ), cinesi ( dualismo fra Luce/Tenebre, Sole/Luna, Fuoco/Acqua),
germanici ( presenza di un mondo degli Dei, un mondo dei defunti, la presenza di Giganti,
nani, elfi… ), egizi ( divinità con fattezze animali-umane che rappresentavano particolari
aspetti della natura ).
Ho deciso di scrivere il mio approfondimento personale su questo argomento
vastissimo ma interessante per le sue peculiarità e i suoi possibili riferimenti ai giorni nostri.
Tuttavia non ho una conoscenza abbastanza approfondita di tutti i racconti dei diversi paesi
ma conosco un minimo della vastissima collezione di miti greci. Ho sempre apprezzato come
questa cercasse di descrivere non solo le origini del mondo ma anche alcuni vizi e virtù degli
uomini. Posso citare alcuni dei personaggi che sono noti anche nella cultura generale odierna
quali per esempio Edipo, Pigmalione, Eco, Narciso… o altri ancora sconosciuti quali Crisippo
( che si suicidò per la vergogna dopo essere stato rapito da Laio il quale era innamorato di
lui ), Ippodamia ( fanciulla di mirabile bellezza che per amore tradì suo padre), Anteros ( Dio
dell’amore corrisposto fratello del più celebre Eros)…
Solo facendo questi pochi esempi possiamo comprendere quanto sia immenso l’universo di
racconti che si apre innanzi ai nostri occhi. Ciò mi porta a esplicitare l’analisi che mi
impongo di fare a proposito di alcuni personaggi della cultura europea che hanno deciso di
ispirarsi ad alcuni miti e al motivo per il quale li hanno scelti a sfavore di altri.
Voglio partire da Shaw, probabilmente il più celebre, che con l’opera teatrale
Pygmalion ha descritto le vicende di Eliza e del professor Higgins. Mi collego
successivamente così alla Sinphonie pastorale di Gide, récit meno associato al mito di
Pigmalione. Per quanto riguarda storia dell’arte molti artisti hanno raffigurato soggetti della
mitologia antica ( Il trinfo di Galatea di Raffaello o Pigmalione e Galatea di Falconet o
Narciso di Caravaggio) ma ho scelto Dalì perché è un autore difficile da comprendere e
interpretare, ma particolare nella sua visione del mondo e dell’arte
In ultima analisi pongo infine Hitler e il nazismo facendo riferimento alla delegazione
Pollon Pag. 3
Jiemei Chan a.s. 2008/09
V B
inviata dal dittatore in Tibet per la celebrazione dell’anno nuovo buddhista.
Concludendo voglio far presente come la mitologia abbia influenzato anche i giorni
nostri dando, per esempio, nomi antichi a malattie o complessi particolari (complesso di
Edipo, complesso di Elettra, sindrome di Pigmalione…), o ambientando giochi e storie in
luoghi cosidetti fantasy o diventando soggetti di canzoni ( Parole di burro di Carmen Consoli
e Narcissus di Alanis Morisette). Inglese
Pygmalion
By George Bernard Shaw
Pollon Pag. 4
Jiemei Chan a.s. 2008/09
V B “Happy is the man who can make a living by his hobby!”
(“Pygmalion”, George Bernard Shaw
)
Pygmalion is a play written by Shaw and it is inspired by the ancient myth of
Pygmalion.
This myth is about Pygmalion, king of Cyprus, who loved to make sculpture. He
didn’t get married because he thought that no one could find the perfect woman. Venus, god
of beauty and love, wanted to punish him for his behaviour and she made him falling in love
with his statue.
Pygmalion prayed Venus to free him, pushed by pity she decided to make that statue come
alive. At the end of the myth Pygmalion got married to Galatea, the statue, from whom he
had one son, Pafo.
In Shaw’s play we can find a lot of common elements with the myth but the story had been
adapted by the author in his historical period.
The main character Eliza, a young flower girl, represents Galatea and her phonetic teacher,
Dr. Higgins who represents Pygmalion.
Caused by the historical adaptation and the realism of the writer, Shaw couldn’t create a
goddess who punished Dr. Higgins for his love for the study of phonetic so he made him bet
with his friend Colonel Pickering, about the fact that he could make Eliza a higher class lady.
At the beginning of the play Eliza Dolittle is like a statue because she didn’t have his ideas,
she was pestered him and she didn’t have any good manners. Only with the intervention of
Dr. Higgins she became a real lady with her view of life and, as a matter of fact, at the end of
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Jiemei Chan a.s. 2008/09
V B
the play, she criticizes her teacher for his rudeness. The statue of Eliza became a lady like
Galatea.
The end of the play is different from that of the myth because the girl leaves Dr. Higgins and
got married to Freddy.
In my opinion in this play Shaw wanted society of the late Victorian period.
The same Dr. Higgins said that phonetic should be learned even in the higher class.
Everyone could make his life better with engagement and the help of someone.
Moreover I think the author wanted to show that people are alive only when they have their
ideas and their opinions. At the beginning infact Eliza is compared with the statue, without
life.
Shaw’s realism, stimulated him to exclude some elements of the ancient myth, for example
the intervention of Venus which note, changed the entire plot. However the title takes us
back to the original story. Francese
La synphonie pastorale
de Andrè Gide
Pollon Pag. 6
Jiemei Chan a.s. 2008/09
V B “L'oeuvre d'art, c'est une idée qu'on exagère” (“Journal” Andrè Gide)
Gide est né en France en 1869 dans une famille bourgeoise de religion protestante. Puor
cette motivation il a eu une éducation très stricte qui a marquée sa vie et sa production. Grâce
à un voyage en Tunisie où il a eu ses premières expériences homosexuelles loin de la morale
de son époque et de sa religion il a msi renouvellé la technique d’écriture avec “Les faux
monnayeurs” nommé anti-roman avec la technique de la mise en abîme.
La “Synphonie pastorale” est un journal écrit par un pasteur qui a accueillie une jeune
fille aveugle abandonée. Dans cette oeuvre on lit les progrès de Gertrude et les pensées les
plus intimes du pasteur. Quand elle grandit le père tombe amoureux d’elle mais il est divisé
entre la morale et ses sentiments. Il y a une recherche des valeurs simples invisibles aux
hommes normales mais évidents aux yeux de la jeune aveugle. Le pasteur cherche à cacher à
Gertrude les péchés des hommes. A la fin quand Gertrude est operée aux yeux elle comprend
être
d’ amoureuse de Jacques, le fils du pasteur mais pour ne donner aucun chagrin à son père
Pollon Pag. 7
Jiemei Chan a.s. 2008/09
V B
elle décide de se suicider.
Cette oeuvre peut etre rapportée à le mythe de Pigmalione.
Le pasteur (Pigmalione) éleve Gertrude (Galatea) dont il tombe amoureux. Elle est comme
son oeuvre d’art parce que elle était une enfant grandit comme un animal avant de connaître
le pasteur. Pour le pasteur (homme de religion ) Geltrude est parfaite parce que elle est un
être pure qui ne connaît pas le péché. Parallèlement pour Pigmalione (artiste) Galatea est
parfaite, une statue crée par lui. Ils critiquent les personnes autour d’eux: Pigmalione ne se
être
marie pas parce que il pense que personne peut belle comme ses oeuvres tandis que le
pasteur, déjà marié, critique sa femme parce qu’ il la considère comme une personne impure
et jalouse.
Les deux désirent que leurs oeuvres soient vives mais si Pigmalione peut épouser son amour,
le pasteur, après l’operation aux yeux, au contraire est refusé par Gertrude qui est amoureuse
d’un autre homme et elle décide de se suicider.
Les deux oeuvres sont très similes au début mais ils ont deux finals complétement différents.
Pour conclure je me demande puorquoi Gide a décidé de s’inspirer au mythe de
Pigmalione. Je pense qu’il voulait exprimer comme la morale gagne toujours dans cette
période historique.L’homme est toujours poussé par des impulses qu’il ne peut pas supprimer
mais il cache derrière une façade. Ce mythe pour Gide a était seulement un moyen
d’exprimer sa critique à la morale et à la religion.
Storia dell’arte
La metamorfosi di Narciso
Di Salvador Dalì
Pollon Pag. 8
Jiemei Chan a.s. 2008/09
V B Molti autori hanno rappresentato miti greci ma solo Dalì, attraverso il surrealismo, è
riuscito a far percepire allo spettatore una sensazione di continuità altrimenti improbabile.
Ho, dunque, scelto di approfondire in particolare quest’artista per la possibilità di attribuire
alle sue opere diverse interpretazioni e il metodo differente di raffigurare soggetti già
rappresentati da altri.
Il mito di Narciso narra di un giovane di mirabile bellezza che rifiuta in malo modo
tutte le fanciulle che si dichiarano a lui finché una di queste, Eco, non si suicida
trasformandosi in pietra. Gli Dei indignati da tale comportamento lo condannarono a
innamorarsi di sé fino a morire di dolore per l’impossibilità di conciliarsi con sé.
Nel dipinto di Dalì sono raffigurate due immagini: da una parte vi è Narciso seduto in
riva al fiume con la testa appoggiata sul ginocchio, dall’altra vi è una mano che regge un uovo
Pollon Pag. 9
Jiemei Chan a.s. 2008/09
V B
da cui sboccia un narciso, l’unico elemento che richiama il mito. Le due parti sembrano
completamente divise da sfondi diversi ma, ad uno sguardo più ravvicinato, ci si può
accorgere della continuità del paesaggio. Inoltre, mentre a sinistra appare Narciso ancora nel
momento dell’ammirazione di sé e del dolore per l’impossibilità di conciliarsi con se stesso, a
destra si nota la mano di pietra, rappresentante la morte di Narciso, che regge un uovo
(antico simbolo di fertilità e di rinascita) da cui nasce il fiore, ossia il momento successivo
alla morte, quando gli Dei hanno deciso di trasformare il giovane per conservarne la
memoria.
La pesantezza dello sfondo dietro al primo Narciso richiama il dolore a cui è sottoposto,
mentre nel secondo momento, quando raggiunge la liberazione attraverso la morte, il
paesaggio diventa più chiaro e luminoso come dopo il risveglio da un sogno visionario. Si può
notare, inoltre, l’immobilità dell’acqua nella quale Narciso si riflette che può spingerci a
pensare che Dalì volesse rappresentare la staticità della vita e soprattutto l’impossibilità di
cambiare il suo destino ormai segnato. L’uovo ripreso da Dalì da antiche tradizioni è simbolo
di rinascita, in questo quadro la nuova nascita è rappresentata con il fiore narciso che nasce
nel punto in cui il giovane muore.
Si può dare un’altra interpretazione all’opera:
In questo dipinto Dalì separa due elementi che altri autori uniscono: Narciso nostalgico
riflesso nell’acqua ed Eco dietro di lui impietrita. Mentre egli rappresenta i due momenti uno
successivo all’altro e dove si può rintracciare la specularità dei due personaggi entrambi puniti
dagli Dei. “Narciso parole di burro