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Sintesi
Matematica: La sezione aurea;

Inglese: O. Wilde (l'estetismo);

Italiano: G. D'Annunzio (l'estetismo in Italia);

Storia: A. Hitler (seconda guerra mondiale);

Filosofia: I. Kant (il giudizio estetico);

Geografia/Scienze Della Terra: I minerali e i cristalli;

Informatica: processi cognitivi, l'A.I.;

Fisica: Maxwell (estetica).
Estratto del documento

LA SEZIONE AUREA COME

RICERCA DELLA

PERFEZIONE

La sezione aurea può essere definita come il rapporto

dimensionale che contribuisce a definire la bellezza e la

perfezione di tutto ciò che ci circonda. Appare ripetutamente

negli schemi di crescita naturali e l’uomo la percepisce come

qualcosa di esteticamente piacevole, rivelando una spiccata

preferenza per le sue proporzioni. 3

Dal punto di vista matematico, la sezione aurea (o rapporto

aureo), è la parte di una linea AC divisa in due parti diseguali. La

sua lunghezza ha una proporzione matematica particolare

rispetto alla parte di linea rimanente.

La parte più corta BC sta alla più lunga AB come questa sta

all’intero segmento (BC:AB=AB:AC).

Considerando AC=1, si può calcolare la misura dei due tratti AB e

BC:

AB + BC= 1 e BC = AB*AB/AC

Quindi: BC = 1-AB e 1 - AB= AB²/1

che si risolve come equazione di secondo grado:

AB² + AB -1= 0 AB= [-1 ±RADQ (1+4 )]/2

e si ottiene: AB= (-1 + RADQ 5 )/ 2 = (-1 + 2,236068) /2 =

0,618034... 3

e BC= 1-0,618034= 0,381966...

Il loro rapporto corrisponde ad un valore pari a:

0,618034/0,381966=1,618034.

Si tratta di un numero irrazionale, o meglio di un numero

trascendete che è, assieme a pi greco (π), il più celebre fra i

numeri di questa specie. Viene chiamato anche numero d’oro

“”. 

Come π, può essere espresso come somma di una serie

infinita.

Se con la calcolatrice digitiamo 1+1 e sottoponiamo la somma al

suo reciproco (1/x) otterremo 0,5 al quale sommiamo ancora 1 e

poi ancora il reciproco, 1/(0,5+1). Ripetendo più volte la stessa

procedura, otterremo come risultato un numero che sempre più

ci si avvicinerà al numero d'oro. ( vedi formula 1).

Un secondo metodo, sempre con la calcolatrice, è partire ancora

da 1+1, ed elevare il risultato alla radice quadrata. Ripetendo la

stessa operazione n volte, otterremo un numero molto vicino al

numero d'oro (dopo l'undicesima radice si ottiene 1,618034).

( vedi formula 2). 3

O. WILDE E L’ESTETISMO

Oscar Wilde (Dublino, 16 Ottobre 1854 – Parigi, 30 Novembre

1900) is the greatest exponent of the aestheticism that is an

artistic, cultural and social movement started during the

second part of nineteenth century. It’s the attitude of those

who consider the beauty and perfection of form the most

important values. The manifesto of the movement is the

“The picture of Dorian Gray”,

preface of Wilde’s published in

1891. The key points are:

The artist is a creator of beautiful things.

 To reveal art and conceal the artist is art’s aim.

 The critic is he who can translate into another matter or a

 new material his impression of beautiful things.

There is no such thing as a moral or an immoral book.

 Books are well written or badly written. That is all.

No artist has ethical sympathies. An ethical sympathy in

 an artist is an unpardonable mannerism of style. 3

No artist is ever morbid. The artist can express everything.

 Vice and virtue are to the artist materials for an art.

 It is the spectator, and not life, that art really mirrors.

 Diversity of opinion about a work of art shows that the

 work is new, complex and vital. “dandy”:

The irish author, was also considered a he was a

very elegant man who gave great importance to his

appearance, to his refined and eccentric lifestyle and to

brilliant conversations, as he wanted life to be a work of art.

His aesthetic ideas pervade also the plot of his masterpiece

The Picture of Dorian Gray

novel “ ”, the story of a beautiful

man who makes a pact with the devil to preserve his youth.

Its major themes are:

 The Art of Living: expressed most prominently in the

character of Lord Henry Wotton, a strongly-opinionated man

who is the first to speak about life as an art form, seeking to

sculpt Dorian's personality, at the beginning of the story.

 The art as a mirror: Dorian Gray's image reflects his

conscience and his true self, and serves as a mirror of his

soul

 Vanity as Original Sin: In fact, throughout the novel,

vanity haunts Dorian, seeming to damn his actions before

he even commits them . Once a sense of the preciousness

of his own beauty has been instilled in him by Lord Henry,

all of Dorian's actions, from his wish for undying youth at

the beginning of the novel to his desperate attempt to

destroy the portrait at the end, are motivated by vanity.

 The theme of the double: The portrait is a literal

visualization of Dorian's private self. 3

 Homosexuality: Dorian Gray is admired by other males

in the novel for his “beauty”—the word author Oscar Wilde,

who was a homosexual himself, uses again and again to

describe Dorian and the word these male characters use

from time to time in dialogue in their praise of Dorian.

 Influence and corruption: Dorian begins the novel as an

innocent youth. Under Lord Henry's influence he becomes

corrupt, and eventually begins corrupting other youths

himself.

One of the artist influenced by Wilde’s theories is Gabriele

D’Annunzio, an Italian writer, who created an outstanding

“Il Piacere”

decadent novel, (1889). The protagonist, Conte

Andrea Sperelli, is very similar to Dorian Gray.

<<La bellezza è superiore al genio in quanto non ha bisogno di spiegazioni.>>.

(Dorian Gray) 3 <<La

vera

perfezione dell’uomo non sta in ciò che l’uomo ha, ma in ciò che l’uomo è>>.

(O. Wilde) 3

L’ESTETISMO IN ITALIA:

G. D’ANNUNZIO

L’estetismo, nasce verso la fine dell’Ottocento e si identifica

come una corrente letteraria e filosofica appartenente al

decadentismo. I suoi elementi distintivi sono il culto della

bellezza e dell’arte, recuperando i canoni greci; in pratica

l’importanza sta più nella perfezione della forma che nella

sostanza. L’artista cioè l’esteta cerca con questo atteggiamento

raffinato, elegante e sensibile di elevarsi dalla massa. Per fare

questo crea con il proprio gusto le regole della moda e del

comportamento, trasformando la propria vita in un’opera d’arte.

Il mondo vedeva questi dandy cioè questi esteti come degli

anticonformisti cioè coloro che andavano contro ogni regola

dell’epoca perbenista.

In Italia, il maggior esponente di questa corrente fu Gabriele

D’annunzio (Pescara, 12 Marzo 1863 – Gardone Riviera, 1º

Marzo 1938). Le vicende che segnarono la formazione culturale e

la produzione letteraria, di quest’ultimo, si hanno fin

dall’adolescenza. Infatti, a sedici anni per colmare il suo

desiderio di farsi pubblicità, pubblica la notizia della sua morte il

“Primo Vere”,

giorno stesso in cui pubblica delle poesie ispirate

alla poetica del Carducci. Subito dopo il diploma si trasferisce a

Roma, all’epoca culla della Belle Époque, e diviene cronista

avvicinandosi sia alle masse e sia all’élite. Partecipa a feste e

balli esclusivi, trasformandosi in un vero e proprio dandy, ossia

un uomo che si veste con cura e raffinatezza, un elegantone.

D’annunzio partecipa anche alla vita politica italiana, tanto da

divenire quasi un simbolo della prima guerra mondiale. Si

proclama interventista, penetra con tre unità sommergibili nel

golfo di Fiume, vola su Vienna lanciando dei volantini

antiaustriaci, e occupa inoltre Fiume non soddisfatto delle terre

concesse dagli alleati. Diventa così un modello per Mussolini,

anche se per fini diversi. Infatti, l’esteta per D’annunzio è un

uomo violento ma con un gran senso estetico, che riesce ad

affermarsi sugl’altri, come un superuomo che partecipa alla vita

3

mondana ma soprattutto alla vita politica, con lo scopo di

trasformare la realtà; definendosi cosi poeta-vate.

“Il piacere”

Il romanzo è da considerarsi il suo manifesto poetico.

In esso l’autore si rispecchia con il protagonista, Andrea Sperelli,

che ricerca il piacere senza reprimerlo con il totale disprezzo per

le costrizioni morali e sociali dell’epoca, ma descrive inoltre la

malattia del protagonista, frutto del degrado della società in cui

vive. Si nota come l’autore usi uno stile sublime con termini

ricercati e frequenti latinismi per indirizzare il romanzo a un

pubblico strettamente colto. Nella sua vita, Gabriele D’Annunzio,

scrisse numerose opere, anche teatrali e quando si leggono

alcuni dei suoi componimenti non si può non notare la perfetta

incarnazione nello stile del dandy e nei principi dell’edonismo,

proprio come aveva fatto Oscar Wilde. 3

<<Io sono un animale di lusso; e il superfluo m’è necessario come il respiro>>.

IL SECONDO CONFLITTO

(da una lettera a Emilio Treves – 1896, G. D’Annunzio)

MONDIALE E LA FIGURA DI

A. HITLER 3

LA SECONDA GUERRA MONDIALE:

La prima guerra mondiale portò a tutti i Paesi d’Europa crisi e

miseria, tra i vincitori come tra i vinti. Cessò così il predominio

mondiale dell’Europa, mentre si affermava quello di due nuove

potenze: Stati Uniti e Unione Sovietica. Specialmente gli Stati

Uniti, grazie all’enorme apparato industriale, commerciale e

finanziario, si imposero come potenza dominante, anche sul

modo di vivere. Un fenomeno tipico dell’epoca fu la crescita dei

movimenti popolari che, in tutti i Paesi, posero nuovi problemi ai

vari Governi. Si svilupparono anche i movimenti per

l’emancipazione femminile che portarono, in Gran Bretagna per

la prima volta le donne al voto (1922). Particolarmente

drammatico fu il crollo della Germania, dove esplosero forti

conflitti sociali. Solo l’appoggio finanziario degli Stati Uniti,

consentì a Germania, Francia, Gran Bretagna e agli altri paesi

europei di avviare l’opera di ricostruzione.

L’Europa precipitava così verso la guerra. Hitler poteva

procedere all’annessione dell’Austria. Dopo l’unione con

Mussolini, passò al secondo punto del suo programma: la

Cecoslovacchia, ma il Furher mirava prima di tutto all’annessione

della regione dei Sudeti, abitata in prevalenza da tedeschi. La

minaccia sembrava imminente. Frattanto Mussolini andava

perdendo importanza nella politica europea, e mentre cercava di

tenere il passo con le iniziative del suo più potente alleato se ne

faceva in realtà dominare. Con il patto d’acciaio il Duce

impegnò l’Italia a sostenere con tutte le sue forze militari la

Germania in caso di guerra. Già una nuova tappa della marcia

hitleriana si profilava verso est: la conquista della Danzica e dei

territori polacchi abitati da Tedeschi. Alla nuova minaccia Francia

e Inghilterra risposero dando garanzie alla Polonia. Hitler così

procedette stringendo con l’URSS il patto di non aggressione.

3

Il 1° settembre 1939 la Germania invase la Polonia e la

costrinse ad arrendersi in meno di tre settimane. Con questo

fatto Francia e Gran Bretagna dichiararono l’inizio della

seconda guerra mondiale. L’Unione Sovietica occupò la

Polonia Orientale per poi proseguire verso altri stati ( Lituania,

Lettonia, Estonia e Finlandia).

Nel 1940 anche la Germania riprese l’iniziativa e occupò altri

paesi (Norvegia, Danimarca, Belgio, Olanda e Francia). In questi

stati i nazisti imposero governi collaborazionisti cioè fatti da

persone disposte a collaborare con gli invasori. Il 10 giugno

1940, l’ Italia dichiarò guerra alla Francia e alla Gran Bretagna.

La prima ormai stava crollando e l’iniziativa dell’Italia fu per lei

un colpo molto duro. Mussolini aveva paura che la guerra stesse

per finire e temeva di rimanere a mani vuote, ma aveva

sottovalutato la forza della Gran Bretagna e non tenne conto che

gli Stati Uniti potessero entrare in guerra, e questo fu un grave

errore. L’esercito italiano disponeva di armamenti limitati e

oltretutto arretrati. Le prime iniziative dell’Italia rivelarono subito

l’insufficienza delle sue forze armate. Il tentativo di strappare

Malta agli inglesi fallì. Dopo iniziali successi, anche l’ attacco

contro i possedimenti inglesi dell’Africa settentrionale fu fermato.

Ma il fallimento più grave fu il tentativo di invasione della Grecia.

Sia in Africa che in Grecia solo l’intervento dei tedeschi consentì

di riprendere la conquista. Con la sconfitta della Francia, Hitler

era riuscito ad imporre il dominio tedesco sull’Europa. Restava

solo la Gran Bretagna a contrastarlo; infatti il governo inglese,

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