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Sintesi Passione per il tè tesina
Il tè è tra le mie più grandi passioni, mi ha accompagnata nei pomeriggi di studio di tutti questi anni e lo ritengo uno dei momenti più importanti della giornata. La mia scelta, all'interno della tesina di maturità, è dovuta alla sua storia misteriosa e alla sua grande diffusione nel corso dei secoli. Il té oggi e arrivato ad essere la bevanda più popolare dopo l’acqua, ma come è potuto accadere ciò?
Ogni Paese ha le sue tradizioni ed ha adattato il tè alle sue esigenze, motivo per cui oggi si possono trovare diversi tipi di tè, diversi modi di servirlo e consumarlo. Presente in molte occasioni e nella vita di parecchi personaggi storici e testimone delle piu grande scoperte e dei piu grandi viaggi.
Ha un sapore leggermente amaro ed astringente. Tutte le diverse varietà derivano dalle foglie della medesima pianta, ma sono create attraverso trattamenti differenti e presentano diversi gradi di ossidazione (comunemente chiamata “fermentazione”) in base al quale si distinguono: i tè verdi (non ossidati), i tè neri (completamente ossidati) e i tè “semifermentati” (oolong) che presentano un grado di ossidazione intermedio tra questi due estremi. La sua quotidianità lo rende estremamente versatile e testimone di grandi storie, di grandi scoperte e di eccezionali avvenimenti. La mia tesina permette anche vari collegamenti interdisciplinari.
Collegamenti
Passione per il tè tesina
Storia - Storia del tè.
Arte - Arte fiamminga.
Scienze - Le costellazioni.
Inglese - Alice in wonderland.
Fisica - L'esperimento dell'ascensore di Einstein.
1
Indice STORIA
Pagina 1
La storia del tè dai primi riferimenti
testuali fino ai tempi moderni; rac-
conti, miti e riferimeti storici alla
bevanda più misteriosa e affasci-
nante di tutti i tempi
3
2 ARTE SCIENZE
Pagina 5 Pagina 6
Il primo riferimento artistico le- La leggenda legata a Johannes
gato al tè in un opera di Corne- Hevelius, lo zodiaco ed il concet-
lia Van Marle e le caratteristiche to di costellazione.
principali dell’arte fiamminga. 5
4 FISICA
INGLESE Pagina 9
Pagina 7 La mente geniale dello scritto-
Il ribelle dell’era vittoriana, Lewis re Lewis Carroll che precedette
Carroll e la sua particolare pas- Einstein nel famoso esperimento
sione per il tè. dell’ascensore.
Il tè nella
storia. 1
I I primi riferimenti testuali certi sul consumo del tè in Cina risalgono al III secolo. Tra i maggiori promotori del tè vi
furono i monaci buddisti, che lo adottarono come bevanda rituale. I maestri del tè godevano di un aura spirituale
e fin dalla prima infanzia venivano formati ai precetti zen in monastero: il tè era simbolo di pace ed armonia.
Secondo la loro leggenda un principe indiano giunto in Cina per insegnare gli ideali del buddismo aveva fatto il
solenne giuramento di non dormire per sette anni. In preda alla vergogna per essersi addormentato si tagliò le
palpebre e le seppellì sotto terra: fu così che spuntò la prima piantina.
A partire dal 200 d.c. l’importanza del tè si consolidò nel susseguirsi delle dinastie cinesi; gli imperatori, molto
esigenti riguardo alla sua raccolta, accumularono riserve personali provenienti da giardini privati, incrementando
così sempre più la sua coltivazione. Le piante da tè dovevano essere pizzicate da dita estremamente delicate
delle giovani vergini e dalle scimmie appositamente addomesticate per raggiungere i rami più alti.
Il tè si diffuse inizialmente solo nei circoli della corte, anche se poi divenne sempre più popolare.
Inizialmente, tra il 600 e il 900 d.c, si serviva come una minestra associata a vari alimenti e solo in seguito si
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incominciò a mescolare le foglie ridotte in polvere all’acqua bollita.
Durante la preparazione il tè veniva pressato in mattonelle e lasciato essiccare sul fuoco di legna, successiva-
mente venivano aggiunte anche spezie, come i chiodi di garofano, lo zenzero, la cipolla, la menta e le scorze di
arancia.
Tra il 1100 ed il 1130 d.c il tè fu elevato a bevanda spirituale ed elegiaca e si privilegiò l’uso della foglia intera che
rendeva l’infusione più gradevole. Era consuetudine bere il tè verde, quindi non fermentato, spesso associato
ai fiori.
Nel XVI secolo si affermò il consumo del tè in foglie e si iniziò a produrre - oltre ai tè verdi - anche tè ossidati (tè
nero) e parzialmente ossidati (tè oolong).
Lo stato cinese aveva riconosciuto il tè come prodotto di prima necessità arrivando ad abolire l’imposta che
gravava sul suo commercio tanto era diventato importante. Prima della rivoluzione comunista i cinesi erano soliti
bere il tè in qualsiasi momento della giornata soprattutto nelle tipiche “case del te” che fiorivano un po’ dap-
pertutto ed in particolare a Shanghai, il tè era servito in qualsiasi luogo, nei ristoranti, nelle camere d’albergo e
persino dai parrucchieri.
si interessò alle case da tè, ma solo per intralciarle
Mao Tze Tung
se non addirittura per farle chiudere, poiché condivideva il punto di
vista di che considerava il tè come “una bevanda per
Marco Polo
donne e vecchietti”.
La rivoluzione culturale del 1966 denunciava il “vecchiume”: le vec-
chie idee, la vecchia cultura, i vecchi usi e costumi e le vecchie abi-
tudini dovevano essere superati. Le case da tè erano viste in malo
modo dai rivoluzionari che cercavano di trasmettere idee borghesi
anche se nel contempo questi erano luoghi di scambi culturali e 3
popolari; tuttavia Mao ed i suoi seguaci consideravano questi luoghi di piacere come improduttivi.
Tra 1618 ed 1653 d.c il padre gesuita assistette alla preparazione del tè nero in Cina: il tè
Alessandro Da Rodi
era pronto per essere esportato in occidente e una rivoluzione si preparava a scoppiare in Europa. La tradizione
del tè si è diffusa all’estero in particolari modo in seguito alla penetrazione straniera: inglesi, americani e francesi
subito dopo la prima guerra dell’oppio. Presumibilmente furono i Portoghesi a introdurre la bevanda in Europa,
ma la prima importazione della quale si ha traccia fu da parte della Compagnia Olandese delle Indie Orientali. In
Europa il tè divenne dapprima popolare in Francia e nei Paesi Bassi e solo in seguito negli altri stati.
La Compagnia inglese delle Indie orientali iniziò ad importarlo a partire dal 1669 e nel corso del secolo successi-
vo il tè divenne la voce più importante nei traffici inglesi con l’Oriente. Il consumo del tè in Gran Bretagna crebbe
moltissimo e si impose come costume nazionale. Oggi il Regno Unito è il maggior consumatore di tè in Europa,
questo grazie al botanico che aveva raccolto diverse piantine nelle varie provincie cinesi e le
Robert Fortune
aveva spedite in India sull’ Himalaya, tra 1000 e 2200 mt. d’altitudine e grazie a che aveva tra-
Thomas Lipton
sformato le piantagioni malate di caffè in fiorenti coltivazioni di tè, in seguito esportato e venduto nei propri negozi
londinesi, da qui il famoso slogan “ Direttamente dalla piantagione alla tazza”. In fine fornitore ufficiale
Twining,
della regina Vittoria, il primo a proporre la degustazione in tazza e a commercializzare i tè in bustine da 100g.
Per capire l’importanza di questa bevanda si può citare l’ attuale regina che, non appena ascesa
Elisabetta II
al trono, ha chiesto il The Times ed una tazza di tè.
Sempre in Inghilterra sono state lanciate le prime bustine di carta, che in realtà avevano rinforzato l’immagine di
decadenza del prestigio del tè inglese in seguito al crollo dell’impero britannico, ed i primi tè dal gusto deciso e
corposo adatti alla passione degli inglesi per i latticini chiamati Breakfast tea rigorosamente accompagnati con
una o due zollette di zucchero. Per il tea time era appositamente predisposto un tavolo carico di cibarie varie,
dolci o salate. Fino al 1970 la pausa per il tè era pratica corrente in fabbrica come nell’esercito.
In Francia, in particolare modo a Parigi, nel XVII secolo il tè era una bevanda riservata alle famiglie più agiate, sim-
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bolo di suprema distinzione. Solo nel XIX secolo la piccola aristocrazia e le nuove classi borghesi, preferibilmente
verso le cinque, si abituarono ad uscire per bere il tè.
Nella nostra penisola è stato il primo a modificare ciò che era una bevanda elitaria ed un po’
Alfredo Carrai
stantia in una bevanda di primo consumo, di cui i più grandi fruitori sono oggi i giovani.
Il tè ha avuto una tale influenza sulle nazioni europee da spingere un intero quartiere popolare di Amsterdam a
protestare il loro malcontento per la carenza di tè, dovuta all’occupazione tedesca, arrivando a storpiare il nome
di in “Hiller”, al quale, quando chiese il perché del suo soprannome, fu risposto “Niente tè per noi, niente
Hitler
“t” nel tuo nome”.
Il tè
nell’arte. 5
P roprio nei Paesi Bassi é stato realizzato primo quadro avente per soggetto il tè ed è un’opera del 1689 di
dal titolo “ Nel quadro Alei-
Cornelia Van Marle Ritratto di Aleida Greve che serve il tè a due amiche”.
da posa una bella teiera cinese mentre con la sinistra tende alla più giovane delle due sorelle il tè che ha
appena versato in una piccola tazza di porcellana posta sul piattino. Nel quadro non c’è traccia del cucchiaino:
all’epoca gli olandesi lasciavano sciogliere lo zucchero candito in bocca mentre bevevano il tè.
L’Olanda stava attraversando la straordinaria stagione del Secolo d’oro, dominato da artisti di universale valore
quali e Artisti che dettero forma ai valori di una società mercantile e riformata sul piano
Rembrandt Vermeer.
religioso: l’arte sacra perse importanza e nella maggior parte dei casi è costituita da quadri di piccolo formato
destinati alla devozione privata. Nelle chiese protestanti, infatti, non
c’era posto per i grandiosi altari tipici dell’arte fiamminga. Alla scom-
parsa della committenza ecclesiastica si associò il venir meno di una
committenza di corte o aristocratica. Il fruitore della pittura olandese
era il fiorente ceto borghese: la pittura di genere, che raffigura le scene
di vita quotidiana della borghesia olandese acquisì una grandissima
rilevanza. Allo stesso modo molta fortuna incontrò la natura morta.
Naturalmente rimase in auge il ritratto, ma anche in questo caso vi
è stata una nuova coniugazione del genere, coerente ai nuovi valori
della società olandese.
Le caratteristiche principali dell’arte fiamminga sono:
• Uso dei colori ad olio
• Spazialità unificata tramite la luce
• Visione particolareggiata della realtà
• Gusto per il miniaturismo
• Ritratti con posa di tre quarti
Il tè e
la scienza. 6
S empre in Olanda fu inventato per caso nel 1609 uno strumento avente la particolarità di avvicinare gli
oggetti lontani, ovvero il telescopio. Nel 1610 valorizzò lo strumento costruendo il primo
Galileo Galilei
cannocchiale astronomico sulla base del modello olandese.
Nel periodo d’oro olandese fu pubblicato il catalogo di chiamato “Firmamentum Sobiescia-
Johannes Hevelius
num”.
Parte dell’opera fu persa in un rogo, una minuziosa cartina della Luna che aveva disegnato. Si rimise subito al
lavoro e ne fece un’altra che incise su rame. Narra la leggenda che però anche questo inestimabile manufatto
sia andato perduto. Pare infatti che l‘incisione sia stata fusa per realizzare una teiera e non può consolare gli
appassionati di astronomia il fatto che ‘Teiera’ sia il nome con il quale viene conosciuta la zona centrale della
costellazione del Sagittario.
Le costellazioni sono raggruppamenti non reali di stelle che sembrano vicine le une alle altre nella proiezione sulla
volta celeste. la disposizione delle stelle nelle singole costellazioni e i miti allora presenti suggerivano alla fantasia
una o più immagini, che hanno dato il nome alle costellazioni stesse. Ora si sa che tali raggruppamenti sono fittizi,
in quanto le stelle della stessa costellazione hanno distanze diverse dalla terra. Il riferimento alle costellazione è
tutt’ora usato nel linguaggio astronomico.
Lo zodiaco è una fascia compresa tra due circoli paralleli,
distanti circa nove gradi a nord e a sud dell’eclittica. Tale
fascia è divisa trasversalmente in dodici settori di trenta
gradi ciascuno. Ogni settore dovrebbe prendere il nome
della costellazione che vi è inclusa e così era nell’antichi-
tà. Oggi pero la situazione è cambiata: nello scorrere dei
secoli le costellazioni sono spostate dal proprio settore e
quindi la corrispondenza fra segno zodiacale e la costella-
zione è cessata del tutto. Ciò é principalmente dovuto alla
precessione degli equinozi e alla precessione lunisolare.
Il tè nella
letteratura
inglese.
F amoso è il sesto capitolo di Alice in Wonderland: “A Mad Tea
una storia di pseudonimo di
Lewis Carroll, Charles Do-
Party”, vissuto proprio nella rigidissima epoca vittoriana.
dgson
Nei suoi diari ricorda che in occasione di una gita in barca sul Tamigi,
le sorelline Lorina, Alice ed Edith Liddell erano particolarmente irre-
quiete, e pretesero che venisse loro raccontata una storia insensata.
Dodgson improvvisò, come era solito fare, e la favola fu tanto attraente
che Alice gli chiese di metterla per iscritto. Il reverendo accondiscese,
e dopo qualche mese le
“per accontentare una bimba che amava”,
presentò un manoscritto illustrato, Le avventure di Alice sottoterra. La
decenne Alice era anche fin troppo sveglia per la sua età: un giorno,
ad esempio, invitò un adulto a prendere il tè a casa sua mentre i ge-
nitori erano in gita, provocando un imbarazzo generale quando questi
tornarono in anticipo a causa del maltempo. Certo è che, pochi mesi
dopo la gita in barca, la madre costrinse di colpo Alice a distruggere