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Ho deciso di affrontare nella mia tesina l’argomento del calcio, in quanto è stato da sempre una mia passione. Grazie agli studi effettuati, sono riuscita a capire molte più cose e a trovare un collegamento tra calcio e disabilità. Per l’appunto una frase che sottolinea il principio di uguaglianza, applicandolo all’interno del mondo dello sport è: “Il calcio è per tutti, disabilità ed handicap non sono certo un ostacolo”. La mia tesina di maturità quindi vuole descrivere lo sport del calcio, effettuando vari collegamenti interdisciplinari.
Storia- Lo sport durante il fascismo.
Italiano - La poesia "Goal" di Umberto Saba.
La figura del calciatore Stefano Borgonovo, colpito dalla Sla.
Cultura medico sanitaria- La sclerosi multipla amiotrofica.
Psicologia - La depressione.
Diritto- La legge 104 del 1992.
Tutte le organizzazioni giovanili concorrenti vennero soppresse,
anche gli scout di matrice cattolica.
Questa mentalità fascista dello sport era concepita anche per
preparare l’italiano al combattimento sul campo di battaglia; infatti
Mussolini affermava :”Le prodezze sportive accrescono il prestigio
della nazione e abituano gli uomini alla lotta in campo aperto,
attraverso la quale si misura non soltanto la prestanza fisica, ma il
vigore morale dei popoli”. Per questi motivi, lo sport in Italia
durante il fascismo ebbe una grande spinta e si sviluppò molto, sia
dal punto di vista agonistico sia da quello della diffusione tra le
persone normali. Il campione di veniva mostrato al mondo come
esempio di una società forte e di una nazione in salute, capace di
crescere e competere con tutto il mondo.
Durante la guerra l’attività sportiva non diminuì, anzi aumento
soprattutto nel calcio, nella boxe e nel ciclismo. Il primo di questi si
sviluppò in modo esponenziale: infatti il regime si rese conto che il
calcio esaltava in modo particolare lo spirito di squadra e gli animi
dei tifosi.
Il grande impegno da parte del fascismo portò ad ottimi risultati in
pochi anni: la vittoria di due campionati mondiali consecutivi da
parte della nazionale di calcio (il primo nel 1934, il secondo nel
1938). mondiali del 1934
mondiali del 1938
T utto questo fu sfruttato dal regime sia per dimostrare come
in poco tempo l’Italia divenne la protagonista
internazionale, ma anche come metodo per far aumentare
lo spirito di orgoglio nazionale.
Nel 1923 nasce la FIAF (Federazione Italiana Atletica Femminile), la
donna sportiva piaceva ed era ammirata, anche se ciò era soggetto
a critiche da parte della chiesa, contraria alla pratica dell’attività
sportiva femminile. La donna sportiva era appoggiata da alcuni
intellettuali fascisti che vedevano importante per la crescita dello
stato non solo l’uomo forte, ma anche la donna forte.
“GOAL”
I l portiere caduto alla difesa
ultima vana, contro terra cela
la faccia, a non veder l’amara luce.
Il compagno in ginocchio che l’induce,
con parole e con mano, a rilevarsi,
scopre pieni di lacrime i suoi occhi.
La folla-unita ebbrezza-per trabocchi
nel campo. Intorno al vincitore stanno,
al suo collo si gettano i fratelli.
Pochi momenti come questo belli,
a quanti l’odio consuma e l’amore,
è dato, sotto il cielo, di vedere.
Presso la rete inviolata il portiere
-l’altro-è rimasto. Ma non la sua anima,
con la persona vi è rimasta sola.
La sua gioia si fa una capriola,
si fa baci che manda di lontano.
Dalla festa - egli dice – anch’io son parte
Commento alla poesia:
Umberto Saba fu il primo scrittore della nostra letteratura a
occuparsi di calcio. Egli intendeva fare della poesia una “pratica
quotidiana”, voleva accostarsi alla vita della gente comune, come
possono esserlo quelli dei tifosi di calcio.
In Goal la suddivisione in tre strofe corrisponde esattamente alle tre
immagini su cui si concentra l’attenzione del poeta, ciascuna
dedicata alla rappresentazione di un sentimento:
- Il dolore del portiere battuto
- L’ebbrezza della folla, che
partecipa alla gioia della
squadra che ha segnato
- La gioia solitaria dell’altro portiere
I l campo di calcio è forse una metafora della vita, dove si
provano momenti belli ma anche altri negativi. E proprio come
nel calcio, una stessa esperienza provata da più persone, per
alcune è meravigliosa e per altre è fonte di tristezza e dolore.
STEFANO BORGONOVO
Stefano Borgonovo è nato a Giussano il 17 marzo 1964
Stefano è nato con il pallone al piede, aveva soltanto 10 anni
quando fu segnalato al Como da un osservatore. Due anni dopo
entrava a far parte del settore giovanile del Calcio Como, uno dei
migliori d'Italia. Esordisce in Serie A pochi giorni prima del suo
diciottesimo compleanno.
Stefano Borgonovo ha giocato nella squadra di Como, Milan,
Fiorentina e diventa così uno dei migliori giocatori italiani
Conclusa l'attività di calciatore, dopo qualche anno Borgonovo torna
in campo per allenare le giovanili della sua squadra d’esordio, il
Como. Successivamente Stefano si dedica ai baby calciatori,
creando una scuola calcio, la Extra Sport. Per volontà di Stefano, dal
2009 si tiene ogni anno a Giussano, dove risiede, il Torneo di calcio
giovanile intitolato alla Fondazione che porta il suo nome.
Il 5 settembre 2008 annuncia di essere stato colpito, come accaduto
ad altri calciatori, dalla Sclerosi Laterale Amiotrofica e di non essere
in grado di parlare se non per mezzo di un sintetizzatore vocale.
Diventa testimonial della malattia attirando l’attenzione dei media e
portando uno straordinario impulso alla ricerca medica. Il mondo del
calcio si mobilita in suo favore. Il 13 Dicembre 2008 nasce così la
Fondazione Stefano Borgonovo Onlus per finanziare la ricerca
medica e l’assistenza ai malati.
“E poi mi piace ridere ancora adesso che non ne avrei
motivo…prendo il buono della vita e mi sento
comunque fortunato, so che addirittura c’è chi sta
peggio di me….QUINDI RIDO”
Stefano Borgonovo
LA SCLEROSI MULTIPLA
AMIOTROFICA (SLA)
La Sclerosi Multipla Amiotrofica (SLA) è una malattia
demielinizzante ad andamento cronico con insorgenza tra i 20 e i 40
anni, con maggiore frequenza nelle donne rispetto agli uomini.
La SLA è caratterizzata dalla degenerazione della guaina mielinica
dei nervi del SNC (encefalo e midollo spinale).
Nelle zone lesionate si formano le cosiddette placche da cui
prendono il nome “sclerosi multipla o a placche”. La degenerazione
del tessuto nervoso determina una progressiva paralisi della
trasmissione nervosa.
I sintomi si suddividono in: primari, secondari e terziari.
- Sintomi primari --> sono causati dalla demielinizzazione delle
fibre nervose: incoordinazione motoria, tremori, difficoltà di
equilibrio, diplopia (doppia visione), parestesie come formicolio
e prurito (disturbi della sensibilità), incontinenza, ritenzione,
stitichezza (perdita del controllo sfinterico e della defecazione),
afasia (disturbi del linguaggio), alterazione dell’umore, perdita
della memoria
- Sintomi secondari --> sono conseguenti ai sintomi primari:
infezioni ricorrenti alle vie urinarie, piaghe da decubito,
osteoporosi, artrosi.
- Sintomi terziari --> sono causati da effetti sociali, professionali,
psicologici: depressione, alterazione della personalità,
irritabilità, apatia.
Per quanto riguarda il decorso esistono due forme cliniche: la
forma remittente e la forma cronico-progressiva.
- La forma remittente è caratterizzata da attacchi successivi; i
sintomi iniziali possono sparire ma dopo un periodo variabile
ricompaiono in maniera più grave e associati a nuovi sintomi.
- La forma cronico-progressiva che, al contrario della prima, non
presenta periodi di latenza, ha un andamento più veloce.
La diagnosi si avvale di tre tipi di tecniche diagnostiche:
l’elettrocardiogramma, l’esame del liquor e la risonanza magnetica.
- Elettroencefalogramma (EEG) serve per valutare i potenziali
evocati, cioè l’attività elettrica cerebrale in risposta a stimoli
sensitivi (visivi: immagini su monitor; uditivi: rumori trasmessi
da cuffie; elettrici: scariche elettriche a basso voltaggio).
Questo esame dà un’idea dell’integrità delle vie di conduzione
nervose. Importante è il periodo di latenza, cioè è il tempo che
intercorre tra stimolo e risposta del SNC, quindi il potenziale
elettrico registrato.
- Esame del liquor si misura la pressione della liquor
introducendo un ago nella colonna vertebrale a livello lombare.
Si preleva anche una piccola quantità di liquor per analizzarlo.
Normalmente è limpido, se torbido indica la presenza di
sangue e quindi di malattia.
- Risonanza magnetica (RMN) visualizza la presenza delle
placche del SNC causate dalla demielinizzazione delle fibre
nervose
Eziologia: è una malattia multifattoriale in quanto è causata da
predisposizione genetica e fattori ambientali. Tra questi ultimi
rientrano infezioni virali come il morbillo, la rosolia e l’herpes virus
che stimolerebbero il sistema immunitario a produrre anticorpi
diretti contro la mielina. Il meccanismo che causa la malattia è
infatti un’autoimmunità.
Terapia: come terapia si utilizzano farmaci immunomodulanti che
dovrebbero bloccare la produzione degli anticorpi antimielina.
Questi farmaci però hanno un costo elevato e numerosi effetti
collaterali. In via sperimentale sono utilizzate anche le cellule
staminali. La fisioterapia può essere utile per mantenere il più a
lungo possibile la funzionalità motoria compromessa dalla malattia,
anche se non può arrestare il suo decorso.
LA DEPRESSIONE
La depressione è un disturbo dell’umore caratterizzato da un
abbassamento del tono dell’umore. È molto diffusa e colpisce una
persona su cinque e interessa maggiormente il genere femminile.
I disturbi dell’umore si distinguono in: la depressione maggiore, i
disturbi bipolari, la distimia.
LA DEPRESSIONE MAGGIORE
I due sintomi più rilevanti sono:
- L’umore depresso -> chi soffre di depressione pronuncia spesso le
seguenti frasi: “Non ho più speranza”, “Nessuno mi può aiutare”.
L’umore può manifestarsi con un aumento dell’irritabilità specie nei
bambini e negli adolescenti.
- Diminuito interesse per tutte, o quasi, le attività -> Le frasi più
frequenti sono: “Non mi interessa più niente”, “Non mi sento più in
grado de far niente”. Chi soffre di depressione di solito cerca scuse
per evitare di partecipare ad eventi sociali.
Ci sono altri sintomi detti associati che suggeriscono una
depressione solo se sono “associati” ai due sintomi rivelatori:
- Perdita o aumento del peso e dell’appetito -> chi è depresso può
perdere l’appetito oppure può avere una bramosia per determinati
alimenti, soprattutto i dolci. Un segnale abbastanza evidente in
questi casi è l’aumento o la perdita di peso in poche settimane
- Insonnia o ipersonnia -> l’insonnia è uno dei sintomi più comuni
della depressione, infatti i soggetti depressi possono avere un
sonno disturbato come per esempio continui risvegli durante la
notte. Un altro disturbo comune è la cosiddetta ipersonnia, cioè la
tendenza a dormire molto più di prima, il desiderio di non svegliarsi
mai alla mattina, di cercare consolazione nel sonno per non dovere
affrontare la vita
- Rallentamento o agitazione psicomotoria -> chi soffre di
depressione spesso parla a voce bassa e si muove più lentamente
- Affaticamento o perdita di energia -> ai depressi mancano le
energie, tutto riesce più faticoso anche attività di minimo impegno
- Sentimenti di autosvalutazione -> i depressi si sentono insicuri
- Diminuita capacità di pensare o di concentrarsi, indecisione -> il
depresso si distrae facilmente non riesce più a ricordare con la
facilità di prima, non riesce a concentrarsi.
- Ricorrenti pensieri di morte e di suicidio -> questo è il segnale più
pericoloso e preoccupante in assoluto. Dice: “La morte è l’unica
cosa che mi può aiutare”
I DISTURBI BIPOLARI
I disturbi bipolari consistono nell’alternarsi di periodi di euforia a
periodi di depressione, la cosiddetta sindrome maniaco-depressiva.
Chi soffre di questa particolare forma di depressione, passa da un
estremo all’altro: nei periodi in cui è “giù” di umore presenta i
sintomi classici della depressione, in cui è “su” è iperattivo, si sente
benissimo, il che può creare molti problemi perché durante questa
fase è possibile che perda in parte la percezione della realtà.
QUANDO COMPARE LA DEPRESSIONE?
Le risposte possono essere molte e molte diverse:
- Stress -> la depressione può essere scatenata da situazioni difficili
e stressanti come lutti, separazioni, delusioni, isolamento sociale,
frustazione, problemi di salute, disabilità, vecchiaia.
- Ciclo mestruale -> i caratteri della depressione possono
comparire anche in normali eventi fisiologici, come il ciclo
mestruale
- Parto -> molte madri possono soffrire di depressione dopo il parto;
questa forma di depressione si sviluppa entro le prime quattro
settimane dopo la nascita del bambino e può trasformarsi da una
forma transitoria e moderata a conclamata