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L'obiettivo della seguente tesina di maturità è quello di analizzare il tema relativo all'origine della specie. Che cosa vuol dire “origine”? Esistono due diverse interpretazione sul termine Origine, quello della genesi e quello della scienza.
1. Il linguaggio della Genesi: racconto mitico dell’origine del mondo e degli esseri viventi secondo il punto di vista di Dio. Linguaggio figurato, interpretativo;
2. Il linguaggio della Scienza: ricostruzione dell’origine del mondo e dell’uomo basata esclusivamente sui fatti presenti, così come sono accessibili ai nostri occhi. Linguaggio esatto, fatti presenti.
L'origine delle specie è un opera del naturalista inglese Charles Darwin. Essa è una tra le opere cardini nella storia scientifica, e indubbiamente una delle più eminenti in biologia. Pubblicata per la prima volta il 24 novembre 1859, in essa Darwin spiega con "una lunga argomentazione" la sua teoria, secondo cui "gruppi" di organismi di una stessa specie si evolvono gradualmente nel tempo attraverso il processo di selezione naturale, un meccanismo che venne illustrato per la prima volta a un pubblico generico proprio grazie a questo libro. L'opera contiene dettagliate prove scientifiche che l'autore ebbe il tempo di accumulare sia durante il viaggio del HMS Beagle nel 1830 che al suo ritorno, preparando diligentemente la sua teoria e, contemporaneamente, rifiutando quella più in voga fino a quel tempo: il creazionismo, che ritiene le specie, essendo create da Dio, perfette e immutabili. Il libro risultò accessibile anche ai non specialisti, attraendo un grande interesse su vasta scala. Sebbene la teoria sia ora supportata da dimostrazioni scientifiche, all'esterno del mondo scientifico esistono ancora forti controversie, soprattutto tra i sostenitori del creazionismo, i quali ritengono che questa teoria contraddica le interpretazioni letterali di vari testi religiosi.
La tesina in sintesi descrive quindi l'opera realizzata da Darwin, effettuando vari collegamenti disciplinari.
Italiano - Il positivismo, Verga e il naturalismo.
Filosofia - Il positivismo e Spencer; la teoria dell'evoluzione di Darwin.
Storia - Il nazismo.
Biochimica - Acidi nucleici e il DNA.
Microbiologia e Igiene - Le condizioni sanitarie e ambientali nei campi di concentramento.
Inglese - The Victorian Age.
Inglese scientifico - Il DNA.
Latino - La concezione di morte in Seneca.
Geografia astronomica - Cuvier.
Matematica - I limiti.
Educazione fisica - La pallavolo.
MAPPA CONCETTUALE 4
INTRODUZIONE 5
ITALIANO 6
Il Positivismo
Il Naturalismo in Francia
I principi del Naturalismo
Il Verismo in Italia
I principi del Verismo
Giovanni Verga
FILOSOFIA 12
Positivismo
Darwin e la teoria dell’evoluzione
Spencer
BIOCHIMICA
16
Acidi Nucleici e DNA
STORIA 19
Nazismo
Ideologia del nazismo
MICROBIOLOGIA E IGENE
23
Le condizioni Igieniche dei prigionieri ad Auschwitz
ANATOMIA 26
I tessuti scheletrici
SCIENZE DELLA TERRA 30
Cuvier e la teoria delle Catastrof 2
INGLESE 32
The Victoria age and Darwinism
DNA
LATINO 36
Lucio Anneo Seneca
MATEMATICA
39
I LIMITI
EDUCAZIONE FISICA
41
Pallavolo
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA
43
RINGRAZIAMENTI 3
MAPPA CONCETTUALE 4
INTRODUZIONE s.f. -ni)
(pl.
Che cosa vuol dire “origine”? ant., poet. Origo
1 l'o. del mondo,
Principio, prima comparsa di qualcosa:
dell'uomo;risalire alle origini di qualcosa
‖ In origine, in principio, da principio
‖ Risalire alle origini, indagare sulla causa prima di qualcosa
inizio, nascita
‖ SIN.
2 provenienza.
Nascita, derivazione,
di o. ebrea, africana
‖ Stirpe, razza:
‖ Studiare l'origine delle parole, studiare la loro etimologia
Grande Dizionario
Italiano Aldo Gabrielli
Esistono due diverse interpretazione sul termine Origine, quello della genesi e quello
della scienza.
1. Il linguaggio della Genesi: acconto mitico dell’origine del mondo e degli esseri
viventi secondo il punto di vista di Dio. Linguaggio figurato, interpretativo.
2. Il linguaggio della Scienza: ricostruzione dell’origine del mondo
e dell’uomo basata esclusivamente sui fatti presenti, così come
sono accessibili ai nostri occhi. Linguaggio esatto, fatti presenti.
L'origine delle specie è un opera del naturalista inglese Charles
Darwin. Essa è una tra le opere cardini nella storia scientifca, e
indubbiamente una delle più eminenti in biologia. Pubblicata per la
prima volta il 24 novembre 1859, in essa Darwin spiega con "una
lunga argomentazione" la sua teoria, secondo cui "gruppi" di
organismi di una stessa specie si evolvono gradualmente nel tempo
attraverso il processo di selezione naturale, un meccanismo che
venne illustrato per la prima volta a un pubblico generico proprio
grazie a questo libro. L'opera contiene dettagliate prove scientifche
che l'autore ebbe il tempo di accumulare sia durante il viaggio del
HMS Beagle nel 1830 che al suo ritorno, preparando diligentemente
la sua teoria e, contemporaneamente, rifutando quella più in voga
fno a quel tempo: il creazionismo, che ritiene le specie, essendo
create da Dio, perfette e immutabili. Il libro risultò accessibile
anche ai non specialisti, attraendo un grande interesse su vasta
scala. Sebbene la teoria sia ora supportata da dimostrazioni
scientifche, all'esterno del mondo scientifco esistono ancora forti
controversie, soprattutto tra i sostenitori del creazionismo, i quali
ritengono che questa teoria contraddica le interpretazioni letterali
di vari testi religiosi. 5
Italiano
IL POSITIVISMO
Intorno alla metà dell’Ottocento, mentre viene progressivamente
esaurendosi il pensiero romantico-idealista, in tutta l’Europa si
afferma un nuovo orientamento culturale che investe sia il campo
speculativo sia la “ mentalità comune”. Questa ideologia prende il
nome di POSITIVISMO, dove proponeva la conoscenza metafsica e
l’estensione del metodo scientifco in tutti i campi. Nutre grande
fducia nella ragione concepita come strumento di progresso, è
incentrata sulla visione laica della vita, ma si differenzia
dall’Illuminismo, in quanto si faceva promotrice dell’ideale
rivoluzionario di una borghesia in crescita. Tuttavia la visione
dell’uomo positivo comporta la visione di uomo totale, che
manifesta se stesso in una pluralità di atteggiamenti e sentimenti.
Anche in campo letterario il Positivismo esercitò un’influenza,
determinando l’affermazione di un movimento chiamato Realismo
(Naturalismo in Francia e Verismo in Italia). Questo movimento
assunse connotazioni diverse, ma fu caratterizzato soprattutto da
un interesse degli scrittori per la realtà, specialmente quella
sociale.
IL NATURALISMO IN FRANCIA
Il Naturalismo nacque in Francia attorno alla metà dell’Ottocento,
per opera di scrittori come Emile Zolà, Flaubert e Maupassant. Il
vero capofla dei naturalisti francesi e il maggior teorico del
movimento fu, però, Emile Zolà che ne fssò i principi nella teoria
del Romanzo Sperimentale. Secondo Zolà lo scrittore non doveva
scrivere stando seduto al tavolo di lavoro, ma sarebbe dovuto
uscire in mezzo alla gente, per sperimentare le situazioni e
frequentare i luoghi dove avrebbe dovuto inserire i personaggi del
romanzo: avrebbe dovuto studiare gli ambienti, le reazioni della
gente, limitandosi poi a scrivere in piena oggettività quello che
aveva appreso, proprio come uno scienziato che riferisce il suo
esperimento appena terminato. Inoltre, egli è convinto che lo
scrittore debba individuare i moventi delle azioni umane e andarli
a cercare nella dipendenza di ogni individuo dall’ambiente in cui
vive. Tutto ciò in piena adesione all’estetica che affermava che
l’opera d’arte doveva appunto mettere in evidenza i
condizionamenti dell’uomo ( cioè dell’ambiente e del momento
6
storico). Perciò l’attenzione di Zolà e degli altri naturalisti è
incentrata sugli aspetti meno splendenti della realtà sociale, in
particolare quelli della plebe parigina, dei diseredati, tutti analizzati
in stretto rapporto con l’ambiente in cui vivono.
I PRICIPI DEL NATURALISMO
Possono essere così sintetizzati:
1)lo scrittore deve essere simile ad uno scienziato che riproduce
nella sua opera l’esperienza reale e vissuta;
2)l’argomento deve essere la “realtà sociale“;
3)la pagina scritta deve riflettere la realtà, assumere l’aspetto di
“documento oggettivo “ e non lasciare mai trasparire la
soggettività dell’autore.
IL VERISMO IN ITALIA
In Italia intorno al 1870, la tendenza al reale si impose, intorno al
1870, dietro la spinta del Naturalismo francese e diede vita al
Verismo, che dal movimento francese prendeva le caratteristiche
fondamentali, calandole però in un contesto storico diverso. In
Italia, infatti, la Rivoluzione industriale era ancora agli inizi. Ad una
“ questione sociale “ si aggiungeva nella nostra penisola la “
questione meridionale “, prodotta dal divario tra Nord e Sud ( il
primo industrializzato, il secondo ancora legato al sistema dei
latifondi e afflitto dalla miseria e dal brigantaggio ). Gli scrittori
veristi, per la maggior parte del Sud, assunsero come tema
principale dei loro scritti proprio le dolorose condizioni delle loro
terre d’origine. Così il Verismo acquistò “carattere regionalistico”
inoltre la realtà italiana era differente nelle varie regioni.
I PRINCIPI DEL VERISMO
Il maggior teorico fu Capuana, conterraneo e coetaneo di Verga,
che fssò i principi fondamentali del movimento in tre punti:
1) occorre scrivere ritraendo la vita dal vero. La pagina letteraria
deve essere “un documento umano”;
2) la rappresentazione della realtà non deve essere fatta
dall’esterno: essa deve essere una ricostruzione dall’interno,
identifcandone i fatti secondo il loro svolgimento. La
rappresentazione richiede anche l’impersonalità dello scrittore, la
cui presenza nell’opera deve risultare “invisibile”;
3) la lingua e lo stile devono essere inerenti ai fatti. La lingua deve
essere “ espressione obiettiva del mondo rappresentato”, deve
aderire con la mentalità dei personaggi e deve comprendere forme
“ dialettali”. 7
GIOVANNI VERGA
Vita
Nacque a Catania nel 1840. Studiò in Sicilia e vi rimane fno al 1865
quando si trasferisce a Firenze e poi a Milano, tornando spesso a
Catania per brevi periodi. Collabora a riviste letterarie, scrive e
pubblica romanzi nel solco della tradizione del romanzo popolare,
pieni di sentimentalismo e di luoghi comuni. Negli eleganti ambienti
milanesi conosce altri intellettuali e letterati che gli danno modo di
conoscere le nuove opere della letteratura europea. Comincia così
una fase nuova anche nell’opera di Verga, che scrive con stile e
contenuti molto diversi dalla sua precedente produzione. Il suo
interesse si rivolge alla precisa e fedele descrizione della società
siciliana: il mondo vero della vita quotidiana difficile e sofferta entra
nei suoi racconti e romanzi. Le sue opere vengono pubblicate,
Verga vorrebbe farle conoscere anche all’estero, infatti segnala a
un amico scrittore svizzero e per questo motivo fa un viaggio a
Parigi e a Londra. Il suo romanzo I Malavoglia non ha però un
grande successo al momento della pubblicazione, mentre hanno
grande fortuna le sue novelle rappresentate in teatro e musicate in 8
opera. Dal 1893 ritorna a vivere in Sicilia e smette quasi del tutto di
scrivere. Mastro don
Le sue opere, tra cui ricordiamo soprattutto il romanzo
Gesualdo Vita dei campi Novelle rusticane,
e le raccolte di novelle e
furono apprezzate e considerate nel loro vero valore della critica
solo negli ultimi anni della sua vita. Morì a Catania nel 1922.
OPERE
I primi romanzi.
Verga esordisce come romanziere, giovanissimo, con alcuni romanzi
Amore e patria, carbonari della montagna, Sulle lagune.
storici: I A
una seconda fase appartengono romanzi di ambien-tazione
moderna, tutti caratterizzati dalla passionalità delle storie, dal forte
tono sentimentale e dall'estrazione sociale quasi sempre elevata
Una peccatrice, Èva, Storia di una capinera, Tigre
dei protagonisti:
reale, Eros. In questi testi è presente anche un certo
autobiografsmo, con riferimenti sia alle vicende della prima
giovinezza dell'autore, sia soprattutto agli ambienti mondani
milanesi e alla vita galante che lo scrittore conduceva nel
capoluogo lombardo.
Le novelle.
Verga scrisse molte novelle, a partire dal «
»Nedda,
bozzetto pubblicato su rivista nel 1874 il quale è
considerato il primo passo dell'autore verso il Verismo. Seguono i
Primavera
testi riuniti in ed altri racconti,e poi le due raccolte più
Vita dei campi Novelle rusticane.
signifcative: e Vita dei
campi raccoglie novelle scritte fra il 1878 e il 1880, anno in cui
furono anche pubblicate in volume. Ne sono protagonisti contadini,
pescatori, minatori siciliani. Per la scelta dei temi (la vita delle classi
più povere della Sicilia) e per lo stile, queste novelle sono molto
vicine al primo grande romanzo di Verga, I Malavoglia, scritto
peraltro negli stessi anni. Una delle novelle, Fantasticheria, e la
prefazione a un'altra, L'amante di Gramigna, rivelano apertamente
le nuove idee poetiche dello scrittore. Le Novelle rusticane furono
scritte e pubblicate, prima su riviste, poi in volume, fra il 1881 e il
1882. L 'ambiente delle storie è sempre siciliano, ma la classe
sociale dei protagonisti è, almeno in alcuni casi, più elevata e Verga
cerca di dare un quadro più articolato e complesso della società
siciliana.
Per certi aspetti le Novelle rusticane preparano il più tardo
Mastro-don Gesualdo.
romanzo Peraltro molti personaggi e
situazioni di questa raccolta, come della precedente, furono ripresi
da Verga nei romanzi. Quasi contemporanei alle Novelle
rusticane sono i testi raccolti in Per le vie, ambientati questa volta
in una grande città industriale, Milano. Verga si propone di studiare
la vita del proletariato urbano e della borghesia cittadina. 9
Con le raccolte successive (Vagabonda; I ricordi del capitano d'Arce,
don Candeloro e C.) Verga muta gli ambienti e i personaggi delle
sue novelle e si allontana progressivamente dal Verismo,
completamente abbandonato nell'ultimo libro.
Il «ciclo dei Vinti»: I Malavoglia.
Fu ideato già nel 1874-75 come una novella (Padron 'Ntoni) e si
trasformò poi in un romanzo, pubblicato nel 1881. Secondo il
progetto di Verga, doveva essere il primo romanzo di una serie
intitolata I vinti. In una lettera a un amico, Verga descrive la serie
come una «fantasmagoria della lotta per la vita, che si estende dal
cenciaiuolo al ministro e all'artista, e assume tutte le forme
dall'ambizione all'avidità al guadagno»: in altre parole, un'analisi