Anteprima
Vedrai una selezione di 8 pagine su 32
Novecento tesina Pag. 1 Novecento tesina Pag. 2
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Novecento tesina Pag. 6
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Novecento tesina Pag. 11
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Novecento tesina Pag. 16
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Novecento tesina Pag. 21
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Novecento tesina Pag. 26
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Novecento tesina Pag. 31
1 su 32
Disdici quando vuoi 162x117
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Sintesi
Sintesi Novecento tesina


La seguente tesina di terza media descrive gli eventi e i personaggi più importanti del 1900, con collegamenti ai seguenti argomenti: in Italiano viene analizzata la produzione letteraria di Alberto Moravia, in Storia viene analizzata la Seconda guerra mondiale, in Geografia vi è la descrizione degli Stati Uniti, in Scienze viene descritto un evento molto importante come l'uomo sulla Luna.
La tesina prende in esame in Matematica la sfera, in Musica le origini del jazz, in Educazione fisica si prende in esame il baseball. Tra gli argomenti che vengono trattati vi sono: i combustibili fossili in Tecnica, in Inglese l'olocausto e infine in Francese viene descritta la città di Parigi.



Collegamenti

Novecento tesina


Italiano - Alberto Moravia.
Storia- La Seconda guerra mondiale.
Geografia- Stati Uniti.
Scienze - Lo spazio e l'uomo sulla Luna.
Matematica- La sfera.
Musica - Le origini del jazz.
Educazione fisica - Il baseball.
Tecnica- I combustibili fossili.
Inglese- The Holocaust.
Francese- Paris.
Storia dell'Arte - Futurismo.
Estratto del documento

a riorganizzare i loro paesi dopo averli liberati dal nazismo, rovesciando i vecchi regimi. In Italia questi

comitati si chiamarono C.L.N.( comitati di liberazione nazionale).

Benchè clandestini, come veri organi di governo popolare, essi emanavano leggi e decreti e davano ordini ai

comandi militari. Dei C.L.N. fecero parte principalmente questi partiti: Partito d’Azione, Partito Comunista,

Democrazia Cristiana, Partito Liberale e Partito Socialista.

La forza più organizzata e numerosa fu quella dei comunisti, che ebbero il più alto numero di combattenti.

Un apporto decisivo alla lotta contro i fascisti e i tedeschi fu dato in Italia dagli operai , che diedero vita a

imponenti scioperi, ostacolando la produzione bellica e rendendo difficile il controllo tedesco delle città e

delle fabbriche. Naturalmente i nazisti reagirono alla Resistenza, in ogni parte d’Europa, con tremende

rappresaglie, massacri di popolazioni civili, incendi e distruzioni di paesi interi. Poiché il nazismo aveva

rappresentato una specie di nuova e immane barbarie, era naturale che la Resistenza si presentasse agli

occhi dei protagonisti, di là dalle differenze nazionali e sociali, come una lotta universale della libertà e della

giustizia contro la bestialità e il terrore, della democrazia contro l’imperialismo. Per questo, oltre che per la

sua estensione geografica, essa fu un fatto essenzialmente internazionale. Ma le aspirazioni e le speranze

dei protagonisti non riuscirono a influire completamente sul corso degli avvenimenti: sia perché al di là del

loro slancio giocavano le esigenze delle grandi potenze, interessate a garantirsi un controllo sul futuro

assetto del mondo, sia perché nuove contraddizioni erano destinate ad aprirsi. Infatti le tradizionali classi

dirigenti tentarono di mantenere il dominio della società, oltre la bufera della guerra e della sollevazione

popolare, e vi riuscirono spesso. Gli scioperi degli operai italiani contro le insopportabili condizioni di vita e

contro lo sfruttamento e il terrorismo tedesco furono un fattore decisivo della lotta antinazista. L’episodio

più clamoroso fu quello dello sciopero generale del marzo 1944, che durò più giorni con la partecipazione

dell’intera classe operaia del nord Italia: oltre 200.000 furono gli scioperanti secondo i nazifascisti, oltre un

milione secondo le fonti partigiane. In nessun altro paese dell’Europa occupata dai nazisti il proletariato

diede prova di una tale forza organizzata né portò un colpo così duro al regime di occupazione.

ALBERTO MORAVIA

Alberto Moravia, il cui vero nome era Alberto Pincherle nacque a Roma il 28 novembre 1907 da

una famiglia benestante, il padre era di origine ebrea ma non praticante , la madre di religione

cattolica. Moravia era il cognome della nonna materna. Era il secondo di quattro figli, il padre era

architetto e pittore, Alberto trascorre la sua infanzia nel villino progettato dal padre in Via

Donizetti 6, all’età di circa 9 anni si ammala di coxite tubercolare, un’infiammazione

dell’articolazione dell’anca di natura infettiva, causata da una tubercolosi ossea. Per questa sua

malattia è costretto a studiare a casa, nonostante le cure il giovane Alberto non migliorava e per

questo motivo venne portato a Bologna dal prof. Putti un famoso medico, che diagnosticò la vera

malattia e avvio Alberto ormai sedicenne in una casa di cura di Cortina d’Ampezzo specializzata nel

trattamento della tubercolosi ossea. Dopo sedici mesi viene dismesso dalla clinica completamente

ristabilito e si reca a Bressanone in provincia di Bolzano per trascorrere altri due mesi di

convalescenza. Per il suo diciottesimo compleanno è di nuova a casa guarito del tutto. Nel 1927

pubblica il suo primo scritto ufficiale , una novella per una rivista chiamata Novecento ed anche un

articolo su La Fiera Letteraria, dal titolo “C’è una crisi del romanzo” e lo firma con il suo nome:

Alberto Pincherle.

Dopo la pubblicazione arrivò in redazione la lettera di smentita di un certo Professor Alberto

Pincherle che negava di essere l’autore dello scritto. Fu allora che Alberto decise di chiamarsi

Moravia, che era il cognome della nonna materna .Sempre nel 1927 pubblica sulla rivista

Novecento “ Cortigiana stanca”, che viene tradotta anche in francese. Nel 1929 a solo 22 anni

riesce a far pubblicare “Gli Indifferenti”, il romanzo entusiasma il direttore della casa editrice

Alpes, Cesare Giardini, che però chiede allo scrittore di sostenere le spese di stampa, dal

momento che era uno sconosciuto. Cominciò così la sua fortunata carriera di scrittore, perché il

romanzo ebbe un enorme successo. Nel 1930 inizia la collaborazione con il giornale “ La Stampa”,

e si reca come inviato in Inghilterra dove rimase fino all’anno seguente. Nel 1935 viene pubblicato

da Mondadori un altro romanzo, “ Le Ambizioni Sbagliate” , che però non ottiene molto successo.

Intanto la censura fascista inizia ad occuparsi di lui ed anche per questo che decise di recarsi in

America, inviato dal direttore della casa italiana La Columbia University di New York, a tenere

varie conferenze sul” romanzo italiano”. Dopo cinque mesi torna in Italia e pubblica vari articoli

sull’esperienza americana. Intanto la censura del regime fascista si abbatte su di lui in quanto

scrittore di origine ebraica. Nel 1940 il romanzo “ La Mascherata” non supera i controlli del regime

e viene ritirato dalla stampa. Nel 1941 si sposa a Roma con Elsa Morante, mentre nel 1942 scrive

un altro romanzo anch’esso bloccato dalla censura “Agostino”. Dopo l’armistizio dell’8 settembre

1943 , la situazione per Moravia si fece pericolosa e dovette scappare verso il sud, si rifugiò a S.

Agata di Fondi. Qui a contatto con gli abitanti di Vallecorsa e dalle loro storie e racconti, iniziò a

scrivere “ La Ciociara”, romanzo che vedrà la luce molti anni più tardi nel 1957.Nel dopoguerra

inizia la sua fortuna letteraria e cinematografica. Nel 1947 scrive “La Romana” un altro romanzo

di successo, successivamente altri romanzi ,ma è nel 1951 che i suoi racconti e romanzi iniziano a

diventare dei films , tra cui ricordiamo “ La Provinciale” nel 1952 con la regia di Mario Soldati,” La

Romana” di Luigi Zampa, “ La Ciociara” di Vittorio De Sica. Nel 1952 gli viene assegnato il premio

strega per “ I Racconti”. Appena pubblicati però, tutte le sue opere sono messe all’indice dalla

chiesa, cioè in un elenco di opere che la chiesa cattolica non approvava. Negli anni ’50 , Moravia si

avvicina anche alla scrittura teatrale e scrive “La Mascherata” e “Beatrice Cenci”. L’uscita del

1960 del romanzo “ La Noia” riporta nella carriera di Moravia un altro strepitoso successo, come

quello ottenuto con “Gli Indifferenti”. Cresce la sua fama di scrittore e di intellettuale impegnato a

sinistra e contemporaneamente la sua persona diviene sempre più bersaglio dei conservatori e dei

conformisti. Nel 1962 si separa da Elsa Morante e va a vivere con la giovane scrittrice Dacia

Maraini, nello stesso anno esce “Un’ idea per l’India” , a seguito del viaggio effettuato nel 1961 in

India. Nel 1965 pubblica” L’Attenzione”, nel 1978 dalla penna di un Moravia profondamente

colpito dagli avvenimenti di quegli anni nasce “ La vita interiore”. All’inizio degli anni 80 pubblica “

La Cosa”. Gli ultimi anni vedono lo scrittore impegnato nell’attività giornalistica e nella campagna

dell’abolizione degli armamenti atomici. Muore a Roma nel 1990. Un po’ dimenticato dopo la

morte, saranno i decenni futuri ad indicarci in vero valore letterario di questo scrittore, uno dei

pochi ad essere stato conosciuto ed apprezzato anche fuori dai confini nazionali.

Moravia e il proletariato urbano

I Racconti romani e i Nuovi racconti romani sono le opere in cui meglio si esprime il neorealismo di

Moravia, cioè l’intento di rappresentare la realtà storica e sociale del suo tempo. Moravia descrive

la vita del dopoguerra nelle borgate di Roma dove bottega, ladruncoli, camerieri, pataccari,

operai… vivono con difficoltà, con magri proventi o, disoccupati, sono alla continua ricerca di un

lavoro, di una raccomandazione, di un mezzo qualsiasi per campare alla giornata. La condizione di

precarietà e l’indifferenza del mondo esterno li dispensa dal guardare oltre l’immediato vantaggio.

I racconti, affreschi di vita semplice, veloci sceneggiature in sé concluse, possiedono una chiarezza

e una vivacità che li rende piacevolmente leggibili. Vivace e concreto è anche il linguaggio di

Moravia che, sebbene gergale, non è dialettale, ma un italiano colorito di espressioni e modi

sintattici romaneschi. Moravia faceva parte del gruppo degli scrittori neorealisti.

Gli Indifferenti

Carla, la giovane figlia di Mariagrazia Ardengo, è insidiata da Leo Merumeci, amante della madre, il

quale mira ad impadronirsi del patrimonio di famiglia. Merumeci è facilitato nel suo proposito

dalla particolare situazione in cui si trova la ragazza, desiderosa di uscire da un’esistenza mediocre:

tenta l’approccio una prima volta nel salotto della villa, ma ne è impedito a causa dell’arrivo della

madre di lei, gelosa di ogni gesto e atteggiamento dell’amante, assolutamente ignara della

situazione. Leo, dopo tanti tentativi, invita Carla a casa sua. Questi consumano momenti molto

forti che lasciano la ragazza in una depressione ancor più dolente. Il tradimento di Leo è scoperto

da Lisa, amica di famiglia degli Ardengo, innamorata respinta di Michele, fratello di Carla e vecchio

amore di Leo, contro la quale si rivolge ogni gelosia di Mariagrazia. Lisa rivela a Michele il nuovo

imbroglio amoroso di Leo: il giovane, incline a una vita fondata più sui sogni e le fantasticherie, che

su un’effettiva partecipazione al corso degli eventi concreti dell’esistenza, tenta di ribellarsi a

questa assurda novità, affrontando ripetutamente Leo Merumeci fino a tentare di ucciderlo. Ma

questo suo tentativo non si conclude. Il romanzo si chiude con l’entrata di Carla nella vita

borghese, culminante nel matrimonio con Leo, con il rifiuto rassegnato di Michele e il pieno

successo di Merumeci.

La Ciociara

Narra di una ragazza, Cesira, una giovane vedova, forte e risoluta, che vive a Roma insieme alla

figlia di 13 anni, Rosetta, durante la seconda guerra mondiale. Per sfuggire ai bombardamenti e

alle mille insidie di una città allo sbando, affida il proprio negozio a Giovanni, un vecchio amico del

marito, e intraprende un viaggio non semplice per rifugiarsi insieme alla figlia a Vallecorsa in

Ciociaria, paese d'origine della famiglia. Arrivate non senza difficoltà a destinazione, Cesira fa

subito la conoscenza di Michele, un giovane intellettuale comunista che ha trovato rifugio anche

lui in quei posti. Dopo alcuni attriti iniziali Cesira si innamora di Michele, al quale anche Rosetta si

affeziona come se avesse trovato quel padre che non ha mai avuto. Michele però, viene preso da

cinque soldati nazisti proprio pochi giorni prima della liberazione e si incammina con loro sui monti

senza lasciare più sue tracce. Quando il peggio sembra passato Cesira decide di far ritorno a Roma,

ma proprio questo viaggio verso la serenità risulta fatale. Sulla via verso la città le due vengono

incrociate da un gruppo di soldati marocchini che le prendono e le violentano. Rosetta, che era

solo una bambina, ne esce profondamente traumatizzata e Cesira turbata più per la figlia che per

sé, da madre, non sa come poterla aiutare a sciogliere un rancore che sembra dominarla e

prevalere su tutto. Quasi paradossalmente, sarà la notizia della tragica morte di Michele, fucilato

in montagna dai nazisti come si sospettava, a riavvicinare madre e figlia di nuovo unite nel dolore

e in un pianto stavolta benefico.

Gli Stati Uniti d’America sono una Repubblica Federale dell’America Settentrionale, costituita da

quarantotto stati confinanti, più due stati geograficamente non contigui: l’Alaska e le isole Hawaii.

Dettagli
32 pagine