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Sintesi
Argomento centrale: Nikola Tesla

Italiano: Sciascia e "La scomparsa di Majorana"

Latino: Plinio il Vecchio e opere

Storia: La guerra delle correnti

Filosofia: Karl Popper e la lottra fra le teorie

Arte: Surrealismo e Salvador Dalì

Fisica: Il Trasformatore

Geografia astronomica: Le aurore polari
Estratto del documento

~ 3 ~

Introduzione

Un grande scienziato, dimenticato, volutamente cancellato dalla storia, una fi-

gura sconosciuta al grande pubblico, ancora oggi è ricordato da molti come

“l’uomo che ha inventato il XX secolo”, il suo nome era Nikola Tesla. Fisico, fi-

losofo e inventore, il padre dell’ingegneria elettrica colui che ha contribuito al-

la nascita della seconda rivoluzione industriale; un faro per tutta l’umanità.

Egli fu senza dubbio uno scienziato eccezionale dal carattere eccentrico, ma

con un ingegno fuori dal normale rifiutò per ben due volte il premio Nobel per

la fisica (1912-1915), poiché per lui non contava per niente il successo e il suo

interesse personale; ma solo migliorare le condizioni di vita. Famosa è la sua

frase:

“La scienza non è nient'altro che una perversione se non ha

come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni

dell'umanità”. i

Con questo mio scritto voglio contribuire, assieme ad altri che hanno come me

intrapreso questa strada, a sottrarre la sua vita e le sue invenzioni per restituir-

le con fedeltà ai fatti del suo operato, rendendo onore alla sua indagine, alla

sua intelligenza e alla sua originalità.

Le motivazioni che mi hanno spinto a trattare di lui sono da ricercarsi nella

grande ingiustizia da lui subita: la cancellazione. Oggi ricordiamo solo perso-

naggi come Edison, Newton e Marconi, e ci dimentichiamo di chi, come Tesla,

ha cambiato il mondo, con le sue 700 invenzioni, alcune delle quali davvero ri-

voluzionarie per l’epoca in cui visse.

“La società tollera un solo cambiamento per volta. La prima

volta che ho tentato di cambiare il mondo, mi hanno chia-

mato visionario, la seconda volta, mi hanno chiesto educa-

tamente di ritirarmi”.

ii

Secondo le sacre scritture, all'inizio, il mondo era immerso nelle tenebre; fino a

quando Dio disse: "Sia la luce, E la luce fu!" .Oggi tutti noi ripetiamo quel gesto

quando entriamo in una stanza immersa nel buio e premiamo

~ 4 ~

quell’interruttore che permette alla lampadina di accendersi e illuminare

l’ambiente. Abbiamo il difetto di dare molte cose per scontate a causa del loro

uso quotidiano, come fosse sempre stato così, ebbene questa mia ricerca na-

sce proprio da questa voglia di conoscere, che mi ha portato a scoprire questo

grande personaggio.

A questo punto non mi resta altro che augurarmi che ciò che avete letto abbia

colto il vostro interesse: da parte mia vorrei scrivere altre cose su e attorno a

questo grande scopritore.

Per chi volesse conoscere la sua storia da un punto di vista più scientifico, con-

siglio la lettura dell’ultimo libro di Teodorani, “Tesla Lampo di genio” e la visio-

ne dei film “Il segreto di Nikola Tesla” regia di Kristo Papic. Altri riferimenti alla

figura dello scienziato sono presenti nel ben noto film “The Prestige” (il presti-

giatore) di Christopher Nolan e nei fumetti del giapponese Hirohiko Araki.

Collegamenti

Mi è sembrato alquanto ovvio collegare Tesla, il padre della corrente elettrica

alternata al trasformatore in fisica, un componente fondamentale per il corret-

to funzionamento della corrente alternata. Il fenomeno delle aurore polari, si-

mile a quello per cui lo scienziato illuminava tubi di neon senza alcun filo. In la-

tino ho subito pensato a Plinio il Vecchio, filosofo, scienziato e alla sua Natura-

lis Historiae. Tesla e Majorana, entrambi furono dimenticati, con lo scritto di

Sciascia ho voluto ripercorrere quella che è stata l’ultima parte della vita del

fisico italiano. Il collegamento con filosofia e storia, non è molto evidente; in

filosofia ho voluto proporre la concezione filosofica di Popper sotto la lente di

Darwin e in storia, con la guerra delle correnti, ho voluto mettere in risalto la

pericolosità di una guerra senza spargimento di sangue. Pensate se avrebbe

vinto Edison, ora pensate a delle ragnatele, sostituite ai fili bianchi di

quest’ultima, lunghi e spessi fili di rame che emanano un forte calore. Le no-

stre città si presenterebbero in questo modo! Per quanto riguarda arte, non ho

avuto dubbi nel confrontare due personaggi che a modo loro, nella loro genia-

lità o nella loro pazzia, hanno lasciato una traccia evidente del loro passaggio,

seppur in ambiti e situazioni differenti.

~ 5 ~

~ 6 ~

Secondo la leggenda, Nikola Tesla nacque tra il 9 e il 10 luglio 1856 a Smil-

jan, vicino a Gospić, nell’attuale Croazia. All’esterno della piccola casa di

campagna infuriava un violento temporale e la levatrice che assisteva la

madre, scherzando, disse che il bambino era senza ombra di dubbio, il

«figlio della tempesta» Una nascita profetica

Non poteva certo immaginare quanto quest’affermazione si sarebbe rivela-

ta fondata. Il padre era un prete ortodosso e la madre, analfabeta ma molto

intelligente (la donna inventava comodi oggetti di uso domestico) ed era figlia

di un prete ortodosso. Fin dai primi anni di vita Tesla dimostrò di essere dota-

to di una mente straordinaria, con grandi capacità inventive e creative. Ma non

è solo questo a renderlo fuori dal comune; egli da sempre infatti faceva espe-

rienza di fenomeni molto strani e particolari. Come riportò lui stesso nei suoi

appunti :

«Ogni visione, ogni progetto che ho realizzato è stato pre-

ceduto da forti bagliori di luce che disturbavano la mia vi-

sione degli oggetti reali e creavano confusione nei miei

pensieri e nelle mie azioni. Poi, tutto si faceva chiaro». iii

La stessa struttura della sua mente è il primo grande mistero della sua vita.

Molti di coloro che lo hanno conosciuto raccontano della sua fervida immagi-

nazione che gli permetteva di realizzare, nella propria sfera mentale, progetti

già completi, definiti e funzionanti. La realizzazione pratica di questi era quasi

una formalità. Tesla stesso affermava:

«È assolutamente eguale per me sia che faccia girare la

mia turbina nel pensiero sia che la provi nel mio laborato-

rio. Riesco anche a vedere se è bilanciata o meno. Non c'è

differenza alcuna; i risultati sono i medesimi. … ». iv

Tesla si diplomò in soli tre anni, arrivando a studiare diciannove ore al giorno e

dormendone due. In brevissimo tempo riuscì a padroneggiare sia le materie

tecniche che la matematica. Conosceva nove lingue, si interessava di filosofia,

di poesia e sapeva a memoria molti classici tra cui Shakespeare, Voltaire e Goe-

the. Dopo aver terminato gli studi di fisica e matematica presso il politecnico di

~ 7 ~

Graz, in Austria, lavorò come ingegnere, ottenendo ottimi risultati, in varie par-

ti d’Europa. Nel 1882 arrivò a Parigi dove, assunto dalla Continental Edison

Company, fece la conoscenza di Charles Batchellor. Capì presto però che

l’Europa era troppo piccola per lui, decidendo così di partire per gli Stati Uniti

nel 1884, a soli ventotto anni.

Quando giunse negli Stati Uniti, aveva con sé solo cinque centesimi, un libro di Sognando l’America

poesie, un piccolo quaderno con degli appunti e una lettera di presentazione

per Thomas Edison, scritta da Batchellor stesso, che affermava:

«Conosco due grandi uomini, uno siete voi, l'altro è que-

sto giovane». v

Nonostante ciò, la loro collaborazione durò soltanto pochi mesi. Lo stesso me-

todo operativo di Edison contrastava con quello preciso, ordinato e razionale di

Tesla. A tal proposito quest’ultimo affermò: I primi contrasti

«Se Edison deve cercare un ago in un pagliaio, procede con

la diligenza dell'ape nell'esaminare paglia per paglia fino a

quando trova l'oggetto della sua ricerca.» vi

Nel 1884, Thomas Alva Edison era un abile inventore pienamente affermato

ma, soprattutto, uno scaltro e furbo imprenditore. Nel novembre del 1877

aveva ideato e mostrato ai suoi collaboratori uno strumento straordinario in

grado di registrare una voce e riprodurla: il fonografo. Nel 1878 aveva inventa-

to una lampadina a bulbo incandescente e nel 1882, due anni prima di incon-

trare Tesla, aveva messo in funzione il primo impianto di distribuzione del

mondo di energia elettrica, ovviamente continua. Queste invenzioni gli aveva-

no assicurato finalmente il successo e la notorietà che aveva sempre inseguito.

Tesla, osservando la scarsa efficienza del sistema di distribuzione di corrente

elettrica continua, propose a Edison di sostituirlo con il suo sistema basato sul-

la corrente elettrica alternata, di gran lunga più vantaggioso. Naturalmente

Edison, pur avendo compreso che Nikola aveva ragione, rifiutò, per cause pu-

ramente economiche, l’offerta del Croato. Edison, infatti, aveva un forte segui-

to nel mondo scientifico e soprattutto in quello finanziario. Le più potenti per-

sonalità dell’epoca avevano ricavato un grandissimo guadagno investendo in-

genti somme nella corrente continua e, se le idee di Tesla avessero trovato

ascolto, avrebbero dovuto ricostruire da capo tutti gli impianti di produzione e

trasporto energetico.

Nonostante queste divergenze, Nikola accettò comunque di lavorare per Edi-

son, offrendosi di ridisegnare e modificare le dinamo a corrente continua pro-

dotte dalla compagnia di quest’ultimo, con la promessa di 50.000 dollari come

~ 8 ~

pagamento. Dopo aver lavorato duramente per un anno a questo progetto,

fornendo alla compagnia dei brevetti molto redditizi, Tesla richiese giustamen-

te il proprio compenso e la risposta di Edison lo lasciò stordito e amareggiato:

«Tesla, lei non capisce l’umorismo Americano». vii

Dopo questa beffa, Tesla lasciò la compagnia, smise di collaborare con Edison

e, nel 1886, fondò la sua compagnia, la Tesla Electric Light & Manufacturing. La Lo scisma con Edison

guerra delle correnti era appena iniziata.

Il vero sogno di Tesla, maturato fin dagli anni in cui frequentava l’Università,

era quello di sostituire la corrente continua allora in uso, con la corrente alter-

nata.

A differenza di quella continua, la corrente alternata è una corrente elettrica

in cui l’intensità e direzione del flusso di corrente variano ciclicamente. La sua

convinzione si basava sul fatto che le perdite nella trasmissione dell'elettricità

dipendono dalla tensione: ad una maggiore tensione corrispondono minori

perdite. Per questo motivo, a differenza della corrente continua, era possibile

trasportare corrente alternata per lunghe distanze, con pochissime dispersioni,

alzandone la tensione semplicemente tramite un trasformatore; poi, prima di

provvedere alla distribuzione diretta ai clienti, la tensione si faceva tornare a

livelli sicuri, più bassi. ~ 9 ~

Nel 1887 Tesla costruì un prototipo del suo motore a induzione per la produ-

zione di corrente alternata, dimostrandone con successo il funzionamento nel

1888 di fronte all’American Institute of Electrical Engineers e attirando

l’attenzione del magnate George Westinghouse.

Dopo aver assistito alla presentazione di Tesla e del suo motore a induzione, il

potente magnate dell’epoca George Westinghouse, capì che avrebbe potuto

ottenere notevoli guadagni dalle idee di Nikola, decidendo così di finanziarlo.

Edison iniziò a comprendere che la sua corrente continua non poteva assolu- L’incontro con George

tamente competere con quella alternata di Tesla e, con i nuovi finanziamenti, Westinghouse e la

quest’ultimo era diventato una seria minaccia per i suoi affari. Così decise di guerra delle correnti

iniziare una vera e propria guerra mediatica nei confronti del suo rivale, dando

il via a una campagna denigratoria contro la corrente alternata.

Fece stampare e distribuire volantini sulla pericolosità della corrente alternata

e chiese allo stato di New York di attuare una legge contro il suo utilizzo dome-

stico. Ma non si fermò qui. Egli infatti, pur di dimostrare l’ estrema pericolosità

della corrente di Tesla, effettuò vere e proprie esecuzioni pubbliche usando

animali quali cani, gatti ed elefanti. Propose addirittura di usarla per uccidere i

condannati a morte, diventando di fatto il padre della sedia elettrica (successi-

vamente la paternità dell’invenzione fu attribuita a Pitney Harold Brown, uno

dei suoi impiegati). Nonostante i suoi sforzi, la corrente alternata proposta da

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