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La tesina che ho sviluppato riguarda i motori a combustione interna, ho scelto questo argomento per la tesina di maturità, perché sono appassionato di motori sin dalla mia infanzia. I motori hanno portato una enorme rivoluzione nello sviluppo dell’uomo e hanno migliorato i canoni di vita del genere umano. Quindi per me i motori hanno un’ importanza fondamentale e mi affascinano molto. In questa tesina ho sviluppato il funzionamento dei motori a combustione interna, i motori a quattro e due tempi, i componenti e le loro caratteristiche e tutto ciò che serve per la sua corretta movimentazione.
Meccanica - Il motore a combustione interna.
Disegno e progettazione - Le rappresentazioni grafiche dei motori.
Tecnologia - Il motore come prodotto.
By Tavernise Vincenzo 5°AM
Gli organi che convertono il moto rettilineo alterno dello stantuffo nel moto rotatorio
dell'albero motore sono solitamente una biella e una manovella, ma talvolta, sopratutto
nel caso di motori di grandi dimensioni, fra lo stantuffo e la biella viene interposta un'asta
e una testa a croce.
Per i motori che presentano un solo albero motore le disposizioni più
adottate sono:
a)In linea: tutti i cilindri giacciono su uno stesso piano; 6
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b)A V semplice o multipla: i cilindri giacciono su 2 o più piani che si intersecano
formando un determinato angolo;
c)Contrapposti: si tratta di un caso particolare di motore a V semplice in cui
l'angolo fra i due piani è di 180°; 7
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d)A stella singola o doppia: i cilindri sono disposti radialmente all'albero motore su uno o due
piani perpendicolari, in modo da creare l'immagine di una stella.
In alcuni motori, più stantuffi operano in una camera di combustione comune; nel caso del
motore a U (e) gli stantuffi si muovono nello stesso verso, mentre nel caso del motore a
stantuffi contrapposti (f) gli stantuffi si muovono l'uno nel verso opposto all'altro.
La struttura del motore alternativo è fondamentalmente costituita da:
-Cilindro:formato da una canna,alettata all'esterno(quando raffreddata ad aria) oppure non
alettata e circondata da un involucro che lascia il posto a un'intercapedine per il liquido
refrigerante;
-Testata: chiude in alto il cilindro;
-Incastellatura: collega il cilindro con il basamento;
-Basamento: su cui si scaricano le forze di inerzia del manovellismo e le forze generate
dalla pressione dei gas; 8
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-Stantuffo:delimita la parete della camera variabile che riceve il lavoro dal fluido per
trasmetterlo all'albero a gomiti;
-Manovellismo:trasmette il lavoro all'albero a gomiti ed è costituito da spinotto,biella e
manovella;
-Coppa dell'olio: chiude inferiormente il carter e raccoglie l'olio di lubrificazione della canna
del cilindro.
Affinché il motore funzioni correttamente è necessaria tutta una serie di apparati e dei
rispettivi organi che provvedano a soddisfare le diverse esigenze del motore stesso:
-Distribuzione: ha il compito di rinnovare all'istante voluto il fluido motore;
-Alimentazione: provvede a fornire combustibile al motore nel momento, nella quantità e nel
modo richiesti;
-Accensione: questo apparato viene utilizzato in quei motori dove la combustione del fluido
va innescata artificialmente;
-Lubrificazione:si incarica di portare il lubrificante nei punti e nella quantità stabilita,a
filtrarlo dalle impurità ed eventualmente a refrigerarlo;
-Refrigerazione: ha il compito di provvedere al raffreddamento delle parti fisse e mobili
della camera a volume variabile;
-Avviamento:deve trascinare il motore a una velocità di rotazione sufficiente affinché
esso possa sostenersi autonomamente e in modo regolare.
Di seguito sono riportati gli elementi caratteristici del motore alternativo:
-Punto Morto Superiore(PMS):punto in cui lo stantuffo si trova più vicino alla testata del
cilindro e Punto Morto inferiore (PMI): punto in cui lo stantuffo si trova più lontano dalla
testata che chiude superiormente il cilindro.
-Alesaggio (D): diametro interno del cilindro in cui scorre lo stantuffo.
-Corsa (C): distanza percorsa dallo stantuffo fra le posizioni di PMS e di PMI.Questa
distanza è uguale al doppio del raggio r della manovella:
=
C 2r
-Cilindrata unitaria oppure,semplicemente,cilindrata(V):volume generato dallo stantuffo
durante la corsa.Data la particolare forma della camera,dentro la quale scorre lo stantuffo la
cilindrata unitaria è espressa da: 2
. C
V=πD
4
-Cilindrata totale(iV):utilizzata per motori avente un numero i di cilindri,è data dalla
cilindrata unitaria moltiplicata per il numero di cilindri del motore.Nel caso di motore
monocilindrico (motore avente un solo cilindro) la cilindrata unitaria coincide
naturalmente con quella totale. 9
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-Volume di spazio amorfo (Vm): volume compreso fra la testa e lo stantuffo quando questo
si trova al PMS.
-Rapporto volumetrico di compressione(ç):rapporto fra il volume della camera quando lo
stantuffo si trova al PMI (V+Vm) e il volume della camera quando lo stantuffo si trova al
PMS(Vm).
-Velocità di rotazione dell'albero motore:si tratta di una velocità angolare e può essere
misurata in giri al secondo (n)oppure in radianti al secondo (ω).
-Velocità media dello stantuffo (Vm):media delle velocità dello stantuffo durante un giro
completo dell'albero motore.Tale media può essere ottenuta da:
Vm=2nC
Se consideriamo che a ogni giro dell'albero motore lo stantuffo percorre uno spazio che
corrisponde a due volte la corsa, oppure da:
Vm=ωC
π
Se teniamo conto della relazione fra la velocità angolare misurata in radianti e la velocità di
.
rotazione misurata in giri al secondo 10
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Motore a quattro tempi
Nei motori a quattro tempi l'involucro esterno è costituito essenzialmente da testata,
monoblocco e carter.Nella testata, che chiude superiormente i cilindri,sono alloggiate le
candele,le sedi valvole con i condotti di alimentazione e scarico e la maggior parte degli
organi che presiedono alla distribuzione.La testata viene per lo più realizzata in lega di
alluminio, per le sue caratteristiche di leggerezza e di conducibilità termica,
necessaria quest'ultima per smaltire calore dalle zone particolarmente critiche, quali
quelle attorno alla candela e alla valvola di scarico. Nel monoblocco, viceversa, sono
ricavate le sedi dei cilindri o le pareti laterali dei cilindri stessi.Quest'ultime prendono il
nome di canne e formano un pezzo unico col monoblocco(canne integrali) solo quando
questo è costituito da una fusione di ghisa.Altrimenti, quando si impiegano leghe
leggere, si è costretti a utilizzare canne riportate,perché il materiale di cui è costituito il
monoblocco non garantisce quell'elevata durezza superficiale necessaria nelle zone a
contatto diretto col moto dello stantuffo.Le canne riportate possono essere suddivise
in due categorie:
-In umido,quando sono lambite dall'acqua di raffreddamento e fanno tenuta contro le
infiltrazioni di acqua nel cilindro;
-A secco,quando sono situate in un vero e proprio cilindro contenitore ricavato nel
monoblocco.In quest'ultimo caso non sussistono problemi di tenuta, ma peggiora la
trasmissione di calore fra le pareti dei cilindri e le camicie contenenti l'acqua
refrigerante.
Generalmente il monoblocco svolge anche le funzioni di basamento, in quanto
comprende anche l'involucro del manovellismo,tramite cui il moto alterno dello
stantuffo viene trasformato in moto rotatorio, e i semigusci superiori dei cuscinetti di
banco, su cui appoggia l'albero motore.Infine,imbullonato sotto il monoblocco,si trova il
carter, costituito da una lamiera di acciaio sagomata,o, in motori di maggior pregio, da un
pezzo fuso in lega leggera e alettato.La sua funzione è quella di raccogliere e refrigerare
l'olio di lubrificazione che vi arriva per gravità dalle altre parti del motore. 11
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Spaccato di un motore a quattro tempi ad accensione comandata Lancia-Ferrari;
Un altro gruppo di organi è quello che costituisce la catena cinematica. Di esso fanno parte
lo stantuffo, l'albero a gomiti e la biella, che serve da collegamento fra i primi due. Lo
stantuffo, che generalmente nei motori veloci è in lega leggera, ha la forma di un bicchiere
rovesciato.Nel suo interno si trovano delle nervature che hanno il doppio scopo di
irrobustire la struttura senza appesantirla eccessivamente e di trasmettere il calore che
esso riceve dai gas combusti.La funzione della parte inferiore dello stantuffo è quella di
guidarlo nel suo movimento all'interno del cilindro,mentre a quella superiore è affidata la
tenuta.A questo scopo sulle pareti laterali sono ricavate delle scanalature, in numero
maggiore o uguale a tre, nelle quali trovano posto delle fasce elastiche di tenuta e raschia-
olio.Si tratta di segmenti metallici a forma cilindrica, che hanno il compito, quelle
superiori,di evitare le fughe di gas dall'interno del cilindro e,quelle inferiori, di raschiare
l'olio che si deposita sulle pareti; in tal modo si impedisce all'olio di passare in camera di
combustione.L'albero motore o albero a gomiti è composto da una serie di perni lubrificati
di cui alcuni trasmettono il moto alle bielle(perni di manovella),mentre altri costituiscono il
sostegno dell'albero da parte del monoblocco(perni di banco). 12
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II collegamento con gli altri organi avviene grazie a un sistema a due semigusci uniti
strettamente fra loro da due bulloni, nei quali vengono inseriti dei cuscinetti di materiale
metallico antifrizione (bronzine). Per garantire la lubrificazione di tali accoppiamenti si
ricorre a una serie di fori praticati all'interno dell'albero motore, attraverso cui l'olio,
che arriva ai perni di banco dal monoblocco, può giungere fino ai perni di
manovella. Sull'albero a gomiti sono inoltre applicati degli appositi contrappesi, masse
eccentriche che hanno la funzione di bilanciare le forze di inerzia generate dal moto
alterno degli stantuffi e un volano, posto a una estremità, che regolarizza la velocità
angolare dell'albero.Solitamente è costituito in acciaio forgiato, ma talvolta può venire
impiegata anche la ghisa.Degli stessi materiali è costituita anche la biella,che è
collegata allo stantuffo tramite un apposito perno tubolare in acciaio cementato, detto
spinotto.Tramite cinghie o ingranaggi collegati all'albero motore vengono trascinati in
rotazione un gran numero di organi accessori. Essi vanno dalla pompa del carburante, nel
caso sia a comando meccanico, alla pompa dell'acqua di raffreddamento o al ventilatore,
per arrivare fino alla pompa dell'olio.Collegati all'albero motore sono anche la dinamo, o
l'alternatore, che ricaricano in continuazione la batteria, lo spinterogeno e l'albero a
camme che si occupano rispettivamente dell'accensione e della distribuzione. Abbiamo
poi il filtro dell'aria, il carburatore o l'apparato di iniezione, il collettore di aspirazione e
infine il filtro dell'olio. 13
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Il ciclo utile di un motore a quattro tempi richiede due giri
dell'albero motore, mentre per il ciclo utile del motore a due
tempi occorre un solo giro dell'albero motore.Nella testata
dei motori a quattro tempi vengono alloggiate almeno due
valvole che permettono il ricambio dei gas presenti
all'interno del cilindro.Da una valvola (valvola di scarico)
fuoriescono i gas combusti, mentre dall'altra (valvola di
aspirazione) entra la carica fresca.II ciclo di lavoro che
caratterizza il funzionamento del motore a quattro tempi è
composto da:
1°Fase (Aspirazione): lo stantuffo scendendo genera un
volume che viene riempito dalla carica fresca, entrata nel
cilindro attraverso la valvola di aspirazione A;
2°Fase (Compressione): lo stantuffo risalendo, a valvole
chiuse, comprime la carica entro la camera di
combustione;
3°Fase (Combustione): o spontaneamente, grazie alle elevate
pressioni e temperature raggiunte, o artificialmente, mediante
una scintilla che scocca fra due elettrodi, poco prima del
punto morto superiore (PMS) i gas incominciano a bruciare.
La combustione termina quando lo stantuffo sta già
scendendo;
4°Fase (Espansione): i gas combusti fanno scendere verso il
basso lo stantuffo;
5°Fase (Scarico spontaneo): la valvola di scarico S si apre
con un certo anticipo rispetto alla fine della corsa di
espansione, per permettere ai gas che sono in pressione di
fuoriuscire dal cilindro;
6°Fase (Espulsione): salendo nuovamente lo stantuffo espelle
i gas combusti che ancora erano rimasti all'interno del
cilindro. 14
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NB. Per fase si intende ogni trasformazione chimico-fisica che interessa miscela aria-
combustibile,mentre per tempo si intende la corsa da punto morto superiore a punto
morto inferiore e viceversa.
Il motore a quattro tempi ha il vantaggio del basso consumo di combustibile in quanto le