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Per la mia tesina di maturità ho scelto il tema del Modernismo, perché degli argomenti svolti in classe quest’anno è quello che mi ha colpito di più. l modernismo è un orientamento fondato sulla necessità di rinnovare le ideologie, i metodi, le strutture, per renderli conformi alle nuove esigenze del mondo moderno.
Questo movimento, che ebbe inizio nel 1910, si sviluppò in Europa tra gli anni 20 e 30 e coinvolse tutte le forme di arte. Esso racchiude diversi approcci e modi per rappresentarlo ma tutti gli aspetti avevano in comune il desiderio di sperimentare. Mi ha colpito molto perché è un cambiamento significativo sia nell’arte che nella letteratura. Lo stile tradizionale viene completamente abbandonato. E tutte le nuove forme d’arte nate grazie al modernismo hanno contribuito ad arricchire il nostro patrimonio artistico e culturale. La tesina quindi permette anche di sviluppare anche dei collegamenti con altre materie scolastiche.
Italiano - Svevo e La Coscienza di Zeno.
Inglese - James Joyce e Dubliners.
Spagnolo - Barcellona.
Economia - Itinerario a Barcellona.
5
ITALO SVEVO
Italo Svevo è ritenuto uno dei principali esponenti della cultura
Una vita, Senilità La coscienza di
mitteleuropea. Nei suoi tre romanzi e
Zeno, sono espressi i tratti salienti della sua opera, derivati in modo
stringente dalle esperienze personali di
Svevo e dalla temperie culturale in cui
egli visse, quali la vocazione
squisitamente autobiografica; il carattere
antiletterario della prosa; l'uso di modi
espressivi riconducibili al suo
plurilinguismo (al dialetto triestino, al
tedesco); la presenza di tematiche e
procedimenti, come il monologo interiore,
che l'apparentano alla corrente del
romanzo d'analisi europeo.
LA VITA
Aron Hector Schmitz nacque a
Trieste il 19 dicembre 1861 da genitori di origine ebraica.
Nello 1878 inizia a lavorare come impiegato in una banca. La
nuova insoddisfacente occupazione lo portò a cercare un'evasione
nella letteratura e in questo periodo scrive le prime novelle e il
romanzo, Una vita, pubblicato a sue spese nel '92 con il nome di Italo
Svevo. 1896 si sposò con la cugina Livia Veneziani, figlia di un
industriale. Svevo entra così a far parte di una solida e ricca
borghesia.
Due anni dopo Svevo pubblica a puntate sull'Indipendente il suo
secondo romanzo, Senilità, che poi stampa a proprie spese.
L'insuccesso del romanzo lo allontana dalla letteratura, e nel
1899 entra a far parte della ditta del suocero.
Nel 1905 a Trieste conosce Joyce: l'amicizia con lo scrittore
irlandese e la curiosità da questi manifestata per le sue opere
mantengono viva la sua passione per la letteratura. Poco dopo Svevo
comincia ad appassionarsi al pensiero di Freud. 6
Nel 1923 viene pubblicato La coscienza di Zeno: dopo il
disinteresse iniziale manifestatosi in Italia per questo romanzo, Joyce
si adoperò per farlo conoscere fra i critici francesi, mentre in Italia la
sua grandezza veniva riconosciuta da Montale.
Morì il 13 settembre 1928 per complicazioni cardio-respiratorie.
LA COSCIENZA DI ZENO
La coscienza di Zeno figura come la confessione autobiografica di
Zeno Cosini, scritta allo scopo di aiutare il suo psicanalista nella cura
della malattia. Nell’opera non c’è una trama e la narrazione si articola
attorno ad alcune esperienze fondamentali della vita del protagonista,
quali il vizio del fumo, la morte del padre, il matrimonio e un’impresa
commerciale. Il narratore scrive in prima persona.
Zeno Cosini decide di andare dall’analista per riuscire a smettere
di fumare. L’analista, un certo “dottor
S.”, identificabile probabilmente con
Sigmund Freud, gli consiglia di scrivere
la storia della sua vita. Il grande
problema di Zeno è la sua inettitudine
e inoltre suo grande problema sarà il
vizio del fumo dal quale non riesce a
divincolarsi ; infatti il protagonista, che
già nell’adolescenza aveva iniziato a
fumare a causa di un rapporto
conflittuale con il padre, nonostante più
volte si fosse riproposto di smettere,
non vi riesce e per questo si sente
frustrato. I tentativi si moltiplicano, e
anche gli sforzi, ma il problema non
viene risolto. A mano a mano che Zeno
procede con il racconto, il lettore
comprende che l’incostanza e la
faciloneria che attanagliano il protagonista vanno ben al di là del
semplice vizio del fumo; infatti anche lo stesso matrimonio è da
considerare una delle tante decisioni prese e mai mantenute. 7
Nel secondo capitolo emerge il tema del rapporto tra Zeno e suo
padre: difficile fin dall’infanzia la relazione è deviata
dall’incomprensione e dai silenzi; inoltre bisogna aggiungere che il
padre non ha alcuna stima del figlio, tanto che, per sfiducia, affida
l’azienda commerciale di famiglia ad un amministratore esterno. Il più
grande dei malintesi è l’ultimo, che avviene in punto di morte: quando
il figlio è al suo capezzale il padre lo colpisce con la mano e Zeno non
riuscirà mai a capire il significato di quel gesto. L’interrogativo
produrrà un dubbio atroce che accompagnerà il protagonista fino
all’ultimo dei suoi giorni.
Nel terzo capitolo Zeno parla delle vicende che lo portano al
matrimonio.
Il protagonista conosce tre sorelle, le figlie di Giovanni Malfenti,
con il quale Zeno ha stretto rapporti di lavoro e per il quale nutre
profonda stima. La più attraente delle figlie è la primogenita (Ada), a
cui il protagonista fa la corte. Il suo sentimento però non è ricambiato,
perché ella lo considera troppo diverso da lei e incapace di cambiare,
oltre che già promessa sposa a Guido un
uomo profondo (che lei ama). Anche dopo il
rifiuto, Zeno è sempre attratto dalla sua
bellezza esteriore ed interiore.
Tuttavia, ormai deciso a chiedere in
sposa una delle sorelle Malfenti, si dichiara
ad Alberta che ugualmente lo respinge.
Egli finisce quindi per sposare Augusta, la
terza delle sorelle Malfenti.
Nonostante questo, il protagonista
arriverà a nutrire per la moglie un amore
sincero, anche se ciò non gli impedirà di
stringere una relazione con un'amante,
Carla. Augusta costituisce nel romanzo una figura femminile dolce e
tenera, che si prodiga per il proprio marito. In lei Zeno trova la figura
materna che cercava e un conforto sicuro mancatogli nell'infanzia.
Nel quarto capitolo ha un’avventura con Carla Gerco che
definisce insignificante. Tuttavia quella che in principio appariva come
una relazione basata sul semplice desiderio fisico si trasforma
successivamente in una vera e propria passione. Anche Carla subisce 8
dei cambiamenti: dapprima insicura, diventa una donna energica e
dignitosa che finisce coll’abbandonare il suo amante a favore di un
maestro di musica che lo stesso le aveva presentato.
Nel quinto capitolo Guido, incapace di gestire il proprio
patrimonio, prega Zeno di aiutarlo a mettere in piedi un'azienda. Egli
dice a se stesso di accettare per "bontà", ma in realtà lo fa per un
oscuro desiderio di rivalsa e di superiorità nei confronti del fortunato
rivale in amore che, nel frattempo, ha sposato Ada.
Anche Guido, peraltro, nei ricordi di Zeno appare come un inetto
e comincia, per inesperienza, a sperperare il suo patrimonio e a tradire
la moglie con la giovane segretaria Carmen, mentre Zeno ha la
soddisfazione di essere incaricato da Ada di aiutare e proteggere il
marito. Questi, dopo un'ennesima perdita in borsa simula un tentativo
di suicidio, per indurre la moglie a sovvenzionarlo con la propria dote.
Più tardi ritenterà il colpo astuto, ma si ucciderà davvero.
Zeno, impegnato a salvarne il patrimonio, non riesce a giungere
in tempo al suo funerale, accodandosi al corteo funebre sbagliato. Per
questo è accusato da Ada, divenuta nel frattempo brutta e non più
desiderabile per una malattia, di avere in tal modo espresso la sua
gelosia e il suo malanimo verso il marito. Il famoso triangolo
matrimoniale termina con tre sconfitte irreparabili, ma anche con
l'autoinganno dei tre protagonisti, incapaci di distinguere fra sogno e
realtà.
Alla fine del romanzo Zeno si considera guarito, o meglio è
riuscito a spiegare la propria malattia come un male che affligge
l’intera società. Infine egli scrive una critica contro la psicoanalisi ed
una profezia sulla fine del mondo che sarà provocata
dall’autodistruzione dell’uomo.
Questo romanzo conclude la serie di opere sul tema
dell'inettitudine iniziato in Una vita e successivamente sviluppato in
Senilità: a differenza dei suoi predecessori, Nitti e Brentani, il
protagonista Cosini riesce a superare la malattia ed il complesso di
inferiorità.
La "malattia" di Zeno gli impedisce di identificarsi con il mondo
normale. Egli prende tuttavia coscienza di queste sue imperfezioni;
per questo è ben lieto di modificare le proprie esperienze. Gli altri
uomini, invece, convinti di essere perfetti, restano cristallizzati in una 9
condizione di immutabilità, ovvero negano ogni possibile
miglioramento. Il processo di guarigione del protagonista si baserà
quindi in buona parte su una presa di coscienza nei confronti della
propria personalità e si realizzerà nell'accettazione dei propri limiti.
Zeno ha una concezione molto
interessante di sé a confronto degli altri
personaggi: egli sa di essere malato e
considera gli altri "sani", ma proprio
perché questi ultimi sanno di esser
"normali" tendono a rimanere
cristallizzati nel loro stato, mentre Zeno,
inquieto, si considera un inetto e per
questo è disposto al cambiamento e a
sperimentare "nuove forme di esistenza".
Sulla base di questa convinzione egli
finisce col ribaltare il rapporto tra sanità
e malattia: l'inettitudine si configura
come una condizione aperta, disponibile
ad ogni forma di sviluppo; e di conseguenza la sanità si riduce ad un
difetto, l'immutabilità. 10
JAMES JOYCE
LIFE
James Joyce was born on 2 February 1882, the eldest of ten
surviving children. He was educated by Jesuits at Clogowes Wood
College before going on to University College where he studied
modern languages.
After he graduated from university, Joyce went to Parisbut he was
recalled to Dublin in 1903 got his mother’s fatal illness. He stayed in
Ireland until 1904, and in June that year he met Nora Barncale, the
Galway woman who was to become his wife.
In August 1904 he published his
first short stories in the Irish
Homestead magazine, but in October
Joyce and Nora left Ireland going first
to Pola (Croatia), where Joyce got a
job teaching English at a Berlitz
school, and after they went to Trieste
where Joyce began teaching English
and made friends with Italo Svevo.
They and their two children, Giorgio
and Lucia, remained in Trieste until
1915.
The years in Trieste were
difficult, due to his daughter’s
schizophrenia, and financial
problems, so that Joyce had to rely on
his brother, while he continued his
writing. He published Chamber Music
in 1907, and Dubliners in 1914. A Portrait of the Artist as a Young
With Ezra Pound’s assistance,
Man Egoist” a
was published in serial form in “The magazine in
London. He wrote most of his naturalistic drama Exiles and, with the
start of World War One, with his wife and Giorgio and Lucia, were
forced to leave Trieste and arrived in Zurich where they lived for the
duration of the war. The family had little money, and in 1917 he 11
received the first anonymous donation which let him to continue
writing Ulysses.
Though Joyce wanted to settle in Trieste again after the War, the
poet Ezra Pound persuaded him to come to Paris for a while, and Joyce
Ulysses
stayed for the next twenty years. The publication of in serial
The Little Review
form in the American journal was brought to a halt in
1921 when a court banned it as obscene. Shortly after, Harriet Weaver
ran out of printers willing to set the text in England, and for a while it
Ulysses
looked as though would never be published.
After the American ban, Sylvia Beach, an American expatriate
living in Paris who owned and ran the bookshop Shakespeare & Co
Ulysses
that he met in 1920, offered to publish and finally, on 2nd
February 1922, Joyce’s fortieth birthday, the first edition
Ulysses Ulysses
of was published. Beach continued to publish through
1930.
In march 1923 he began to work on his last and perhaps most
Finnegans Wake, that
challenging work, was published on 4 May
1939. It was immediately listed as “the book of the week” in the UK
and the USA.
In 1940 Joyce fled to the south of France ahead of the Nazi
invasion and then he went to neutral Switzerland. He died at the age
of fifty-nine, on 13 January 1941, at 2 a.m., in Schwesterhaus vom
Roten Kreuz in Zurich where he and his family had been given
asylum . He is buried in Fluntern cemetary, Zurich.
DUBLINERS
Dubliners is a collection of 15 short
stories by James Joyce, first published in
1914. They form a naturalistic depiction of
Irish middle class life in and around Dublin in
the early years of the 20th century.
The stories were written when Irish
nationalism was at its peak, and a search for
a national identity and purpose was raging;
at a crossroads of history and culture, Ireland
was jolted by various converging ideas and
influences. They centre on Joyce's idea of an 12
epiphany: a moment where a character experiences self-
understanding or illumination. The initial stories in the collection are