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Inglese- Modello multiculturale canadese
Francese- Quebec
Italiano- Storie di migranti nella letteratura
Arte- Modello di intercultura, il cubismo
Musica - Primitivismo, cubismo, Stravinskij
Ed. Fisica - Nadia Comaneci, da migrante a campionessa
Geografia- Libia, paesi di migranti
Tecnologia- Il petrolio, quali alternative?
Scienze- Energia
I paesi di provenienza degli immigrati
I cittadini stranieri, attualmente residenti in Italia provengono da 191 stati diversi. Questa
dimensione policentrica dell’immigrazione, caratteristica del nostro paese, fa dell’Italia un caso
particolare, soprattutto se paragonata al resto del mondo nel quale difficilmente si riscontra una
tale diversificazione dei luoghi di provenienza.
Ciò è dovuto innanzitutto alla posizione centrale dell’Italia rispetto ai flussi provenienti
dall’Africa settentrionale e dall’Europa dei Balcani, attraverso la quale arrivano anche molte
persone provenienti dall’estremo Oriente.
Tra i fattori che rendono l’Italia un Paese meta dei flussi migratori sicuramente rientrano anche:
L’esistenza delle cosiddette catene migratorie, che incrementano il flusso di alcuni ceppi
facilitando l’inserimento degli immigrati, che trovano nel paese ospite microcomunit{ gi{
formate (come quella dei filippini, quarta nazionalità per numero di stranieri
soggiornanti in Italia);
La domanda di lavoro che offre la possibilit{ ai cittadini stranieri d’inserirsi in quei
settori dove è carente la manodopera italiana, come l’assistenza agli anziani e la
collaborazione domestica.
I Paesi per i quali l’Italia costituisce un vero e proprio polo d’immigrazione sono l’Albania e il
Marocco che da soli costituiscono il 23 per cento del totale dei soggiornanti.
A seguire la Romania in costante crescita e la Cina.
Le rivoluzioni politiche che hanno investito il Nord Africa, oltre alle guerre vecchie e nuove che
incendiano il continente, ultima in ordine di tempo quella che ha come teatro la Libia, hanno
determinato un afflusso senza precedenti di immigrati, per la maggior parte tunisini, sulle coste
italiane, principalmente nell'isola di Lampedusa, estremo lembo del nostro territorio, che un
braccio di mare largo appena un centinaio di chilometri separa dall'Africa.
La Libia in relazione con il nuovo esodo
La ribellione libica rientra solo per alcuni versi in questa osservazione sui grandi esodi, essa
avviene contro ogni previsione, proprio quando il piccolo Stato africano si è liberato dal
colonialismo italiano e grazie al ritrovamento del petrolio e del gas è diventato un ricco
esportatore.
Si ribella una nazione di pochi milioni di cittadini proprio mentre il suo reddito pro capite si
avvicina a quello europeo. Ma non ci sono solo i motivi dei grandi esodi quali povertà e servitù, in
Libia sono intervenuti i più decisivi fattori della civilizzazione, quali i mass media capaci di
trasmettere notizie e di raccontare ai locali come stiano veramente le cose, nessuno può
reprimere totalmente radio, telefoni e televisioni che spontaneamente possono creare un reticolo
di informazioni rivoluzionarie, possono raccontare alla gente in che grado è asservita e come si
può organizzare una ribellione. 9
Immigrati regolari e immigrati clandestini
L'Immigrazione Legalmente riconosciuta è quel tipo di Immigrazione che passa dalle autorità
statali competenti per essere certificata e autorizzata dallo stato stesso.
Questo tipo di Immigrazione comporta una richiesta ufficiale tramite apposito modulo da parte
dell' "aspirante" migrante, che indicando le sue generalità, la sua provenienza, i titoli di studio e
le possibili opportunità di lavoro già individuate nel nostro Paese, richiede un "Permesso di
Soggiorno" rilasciato dalle autorità competenti che permette al Migrante di soggiornare
liberamente in tutto il territorio.
Per immigrazione clandestina si intende l'ingresso non autorizzato di cittadini di altri stati nel
territorio di un dato Paese.
Gli immigrati sono mossi dalla ricerca di condizioni di vita migliori perché spesso i Paesi di
provenienza sono poveri oppure in quei Paesi non vengono rispettati i diritti civili.
L'immigrazione clandestina, così come quella regolare, è un fenomeno di cui sono oggetto
generalmente i Paesi più ricchi. Le persone che si muovono in questa maniera spesso mettono a
rischio la propria vita, sono obbligate a viaggiare in condizioni disumane e possono essere
oggetto di sfruttamento ed abuso. Gli Stati considerano tali flussi come una minaccia alla
propria sovranità e sicurezza
Problematiche legate alla Clandestinità
Gli immigrati clandestini seguono vie illegali per raggiungere il paese di destinazione, e si
affidano molto spesso a malavitosi che sono indicati come schiavisti che gestiscono vere e
proprie tratte degli esseri umani. Un esempio sono i cosiddetti scafisti che ammassano enormi
quantità di persone su navi di scarsissima qualità e sicurezza (le carrette del mare) partendo
dalle coste settentrionali dell'Africa per arrivare nei Paesi mediterranei: l'Italia è una delle mete
preferite perché il tratto dall'Africa alla Sicilia e in particolare a Lampedusa è molto corto
rispetto agli altri possibili. Per molti di loro il viaggio continua verso altri Paesi europei.
Glii scafisti si fanno pagare somme molto ingenti in cambio della speranza di una nuova vita, e
sono alleati con varie organizzazioni criminali, spesso con la complicità di parte della polizia del
paese d'origine. Essendo entrati illegalmente, i clandestini non possono inserirsi nel mercato del
lavoro ufficiale. Pertanto, arrivati a destinazione, vengono spesso sfruttati da datori di lavoro
senza scrupoli che li usano come manodopera a basso costo, approfittando del fatto che sono
facilmente ricattabili a causa della loro posizione irregolare. In quanto manodopera a basso
costo, i clandestini sono gli immigrati più soggetti alle accuse di abbassare i salari medi (un
fenomeno che è detto svalutazione sociale)e di togliere il lavoro alla popolazione italiana
peggiorandone la qualità della vita.
Molti clandestini finiscono anche nella rete della criminalità organizzata, che li sfrutta per
svolgere il cosiddetto lavoro sporco. 10
Istruzione degli immigrati
Tra i più importanti canali d'integrazione per la popolazione immigrata, la scuola è il luogo in
cui nasce e inizia a svilupparsi la società multiculturale di domani.
Se da una parte l'inserimento nel tessuto sociale dei cittadini stranieri offre l'opportunità di
trasformare le città in centri multiculturali, dall'altra esso implica la necessità da parte delle
istituzioni di trovare soluzioni adeguate affinché si realizzi un'effettiva integrazione.
dichiara che la scuola è aperta a tutti e
L'articolo 34 della Costituzione italiana l'istruzione
, impartita per almeno otto anni, è e . Ciò significa che anche i
inferiore obbligatoria gratuita
minori stranieri hanno il diritto e il dovere di frequentare la scuola, con le stesse modalità degli
studenti italiani.
Entrare a scuola
Gli studenti stranieri possono iscriversi in qualunque periodo dell'anno scolastico presentando i
seguenti documenti:
* documento d'identità
* certificato di nascita
* stato di famiglia
* permesso di soggiorno dell'alunno
* permesso di soggiorno o passaporto del genitore
* documenti scolastici relativi agli studi precedenti
In ogni caso, i bambini stranieri che non hanno la documentazione in regola e, in particolare, che
non possiedono il permesso di soggiorno, vengono iscritti comunque, ma con riserva. Questo tipo
d'iscrizione non impedisce il conseguimento dei titoli conclusivi dei corsi di studio, ma non
costituisce un requisito per la regolarizzazione della presenza sul territorio, né del bambino, né
del genitore.
Anche i minori che si trovano nella condizione di non essere riconosciuti come cittadini, separati
dai genitori e senza la tutela di un adulto, godono del diritto fondamentale allo studio come un
bambino italiano in stato di abbandono. 11
Modelli di integrazione
Lo Stato-nazione nato sulla base di una propria identità linguistico-culturale si è indebolito in
seguito all'aumento dell'immigrazione di gruppi appartenenti ad altre identità.
La messa in discussione dello Stato-nazione ha portato alla formazione di tre modelli di
integrazione degli immigrati:
il “modello assimilazionista” francese, basato sull'idea che chi sceglie di far parte di
una comunità nazionale deve condividerne gli ideali e le tradizioni;
il “modello di istituzionalizzazione delle precarietà” tedesco, che considera gli
immigrati ospiti temporanei dello Stato, che ne tutelano le diversità in vista del loro
rientro nel loro Stato;
il “modello pluralista” inglese, che accetta un certo grado di diversit{ sia culturale che
religiosa, espressa nello spazio pubblico.
Il modello multiculturale Canadese che riconosce la coesistenza all’interno dello stesso
stato di due culture distinte e lascia spazio ad entrambe anche nei percorsi scolastici
Il modello interculturale nel quale l’ integrazione è intesa come processo di scambio
reciproco, tra autoctoni ed immigrati, di valori culturali ed umani, coordinati ed
equilibrati, si basa sulla valorizzazione e sulla complementarità delle diversità,
impedendo ogni possibile interpretazione della "diversità" come "inferiorità".
Questi modelli si sono venuti a creare negli Stati che per primi hanno avuto un numero alto di
immigrati, come la Francia, l' Inghilterra e la Germania. L'Italia che fino agli anni '70 ha avuto
un alto livello di emigrazione non ha quindi potuto darsi un modello proprio.
Le società moderne sono, infatti, a tutti gli effetti società multiculturali e dovrebbero dunque
“adattarsi” a questa nuova realt{ e riconoscere le minoranze culturali ed etniche.
Ad esempio in Canada c'è stato bisogno di una serie di scontri per il riconoscimento di due
culture distinte all'interno del paese. Alla lotta dei franco-canadesi per il bilinguismo nelle
istituzioni statali e il biculturalismo scolastico, molto probabilmente si deve la nascita del
termine “multiculturalismo, termine che sottolinea la presenza in una società di molte culture.
Con questo termine i francofoni intendevano una condizione in cui francofoni e inglesi
coesistevano con separazione e autonomia gli uni dagli altri. Con la politica multiculturalista del
governo Trudeau nel 1971 si ha la netta divisione in due culture con proprie identità,
determinate dalla loro differente storia.
L’IMMIGRAZIONE STRANIERA:INDICATORI E MISURE DI INTEGRAZIONE -
FIERI-Forum Internazionale ed Europeo di Ricerche sull'Immigrazione
Bocca, G. "Non fermeremo l'immigrazione", L'Espresso, 7 aprile 2011
12
13
Geography
Canada is a North American country consisting of ten provinces and three territories. it's the second
largest country in the world after Russia. on its east there is the Atlantic Ocean, on its west there is the
Pacific Ocean and in the north there is the Artic Ocean. Although it is large, the population is very small,
only 30 million people, smaller than the population of Italy (59,83 million)
and Britain (59,83 million). 89% of Canada is uninhabited. More than half of Canada is forest and about
half the population lives near the southern border with the USA, which is the longest border in the
world, in the provinces of Quebec and Ontario.
Symbols
The symbol of Canada is the maple leaf; you can see it on the Canadian flag. The “Mounties” are
members of Canadian Mounted Police- they are policeman on horses, and are a colorful and popular
symbol of Canada. Another symbol of Canada is the beaver. This animal represents the importance of
the fur trade to Canada’s history. Government
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Confederation
Following several constitutional conferences, the Constitution Act, 1867 officially proclaimed Canadian
Confederation, creating "one Dominion under the name of British Columbia and Vancouver Island
(which had united in 1866) and the colony of Prince Edward Island joined the Confederation in 1871
and 1873, respectively.
Governments
Canada is a federation that is governed as a parliamentary democracy and a constitutional monarchy
with Queen Elizabeth II as its head of state. It is a bilingual nation with both English and French as
official languages at the federal level. One of the world's highly developed countries, Canada has a
diversified economy that is reliant upon its abundant natural resources and upon trade—particularly