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Sintesi
ITALIANO: Metamorfosi come intima fusione con la natura
G. d’Annunzio, La Pioggia Nel Pineto;
Metamorfosi come espressione di un disagio esistenziale
F. Kafka, La metamorfosi

INGLESE: Metamorphosis as a split personality
R. L. Stevenson, The strange case of Dr Jekyll and Mr Hyde

LATINO: La Metamorfosi come specchio della perdita di identità
Ovidio, “Metamorphòses”, I, vv. 474-565

STORIA DELL’ARTE: Dal mito all’arte
S. Dalì, La Metamorfosi di Narciso

FILOSOFIA: Metamorfosi come spostamento di identità
Gli studi di S. Freud sul narcisismo

SCIENZE DELLA TERRA: Metamorfosi come trasformazione fisica dei materiali
Rocce metamorfiche

STORIA: Metamorfosi come cambio di mentalità
Cosa accade dopo il 1929: dalle repubbliche ai sistemi totalitari

MATEMATICA: Metamorfosi come movimento
Le isometrie delle figure

FISICA: Metamorfosi come trasformazione di energia
L’effetto Joule
Estratto del documento

natura del bosco, in una totale e gioiosa comunione con la

vita elementare di questa.

Il tema centrale della lirica quindi è quello della metamorfosi:

il poeta e la donna amata si fondono gradualmente con lo

spirito stesso del bosco. La fusione panica viene presentata

gradualmente e in crescendo. Nella prima strofa viene appena

“piove su i nostri volti/ silvani”

sfiorata con l’espressione

lasciando intendere che gli esseri umani si stanno

confondendo con il bosco, sembrano fatti dalla stessa

sostanza, mentre si intensifica e si approfondisce quando ai

versi 26-28 non vi è più separazione tra la dimensione fisica e

quella spirituale in quanto non solo piove sui corpi, ma anche

“sui freschi pensieri/ che l’anima schiude/ novella”. Nella

seconda strofa è in atto la metamorfosi che si sviluppa

nell’ultima parte attraverso una serie di paragoni tra alcune

“..e il

parti del corpo della donna e gli elementi della natura:

tuo volto ebro/ è molle di pioggia/ come una foglia,/ e le tue

chiome/ auliscono come/ le chiare ginestre..”. La terza strofa

è dedicata alla sinfonia della pioggia mentre nell’ultima strofa

l’identificazione con la natura raggiunge l’apice. L’immagine

femminile si trasforma in quella di una creatura arborea:

“..non bianca/ ma quasi fatta virente,/ par da scorza tu esca.”

; la donna, non più bianca, ma verdeggiante come le fronde,

sembra uscire, simile a una ninfa, dalla corteccia di un albero.

Si assiste ormai alla completa trasformazione dei due amanti

in esseri vegetali: il cuore è come una pesca perfetta, gli

occhi sotto le palpebre sono due sorgenti d’acqua in mezzo

“il cuor nel petto è

all’erba, i denti simili a mandorle acerbe (

come pesca/ intatta,/ tra le palpebre gli occhi/ son come polle

6

tra l’erbe,/ i denti negli alveoli/ son come mandorle acerbe..”).

I due personaggi costituiscono ora un tutt’uno con il bosco

che li avvince in un abbraccio di rami e di arbusti e vengono

quindi immersi nel ritmo vitale, onnicomprensivo e infinito

della natura.

Al tema della metamorfosi si intrecciano altri motivi chiave

della lirica come la musicalità e l’amore. Notiamo all’inizio

della poesia l’invito al silenzio che il poeta rivolge a Ermione:

Taci

l’imperativo crea un’atmosfera di sospensione e di attesa

e il silenzio è infatti indispensabile per poter sentire la musica

“parole più nuove/ che parlano gocciole e

della pioggia, le

foglie/ lontane”. L’esortazione all’ascolto viene rinnovata ogni

volta che un suono nuovo, prima quello della cicala, poi quello

della rana, si aggiunge alle mille modulazioni della pioggia. Il

poeta quindi riproduce in modo originale la musica delle

gocce d’acqua sulle innumerevoli piante del bosco (tamerici,

pini, mirti, ginestre.. ), il canto delle cicale e poi il verso sordo

e roco della rana che a poco a poco si spegne nell’ombra.

L’amore invece viene sentito dal poeta come un’illusione: la

“favola bella/ che ieri/ t’illuse, che oggi/ m’illude” (i versi finali

sono identici a questi, in modo tale da avere l’ intero

componimento racchiuso in una struttura circolare). Questo

motivo sembra pervadere l’intero componimento dal quale

scaturisce un’immagine della vita come qualcosa di lieve,

fuggevole e illusorio. 7

Metamorfosi come

espressione di un disagio

esistenziale

F. Kafka, La metamorfosi

Leggendo l’autore ceco, sembra di assistere ad un incubo, un

incubo talmente vero da sembrare realtà. Quindi troviamo in

2

Kafka una serie di avvenimenti cui non è possibile dare una

spiegazione logica, se non attraverso una interpretazione

allegorica o attraverso una lettura di tipo psicanalitico, alla

2 Franz Kafka nacque a Praga il 3 luglio 1883 da genitori entrambi di origine ebraica. Nella sua “ Lettera al padre” (in cui lo scrittore

rivela il rapporto difficoltoso con il padre, rapporto che spesso, anche a livello inconscio, ha caratterizzato tutta l’opera dello scrittore)

disse di aver ereditato dalla famiglia materna le sue “doti di sensibilità, irrequietezza “ e una certa predisposizione allo humour. Sin da

giovane si orientò verso tematiche politiche, filosofiche e sociali e ben presto si appassionò alla “causa socialista” e alla filosofia

positivista. Finiti gli studi liceali, si iscrisse all’università tedesca di Praga, prima nella facoltà di chimica, poi nella facoltà di

giurisprudenza, dove ottenne la laurea nel 1906. Venne assunto dall’Istituto d’assicurazione per gli infortuni sul lavoro, e tenne quel

lavoro sino alla pensione; ma la sua vera passione fu quella per la letteratura, che suo padre considerava una perdita di tempo. Già nel

1908 Kafka scrisse i suoi primi racconti, che poi verranno pubblicati in un libro intitolato “ Meditazioni”. Nel 1912 iniziò a scrivere il

romanzo il “Disperso”(in seguito pubblicato con il titolo di “America”) e completò “La Metamorfosi” e il racconto “La condanna”. Fino

alla sua morte avvenuta prematuramente nel 1924, egli continuò a scrivere un buon numero di romanzi e racconti. Tra i romanzi oltre

“America” sono da ricordare “Il castello” e l’inquietante “Il processo” (forse uno dei suoi scritti che più sconvolgono, in cui tutto

sembra sospeso, irreale). Tra i racconti, che spesso vengono pubblicati assieme alla “ Metamorfosi”, si possono ricordare “Un medico di

campagna” , “Davanti alla legge”, “Un sogno”, “Relazione per un’accademia”, tutti abbastanza rappresentativi dello stile e delle

tematiche dello scrittore. 8

ricerca di significati che partono da una sfera di tipo

inconscio. Ne “La metamorfosi” Kafka sembra adottare una

simbologia di tipo psicanalitico. La vicenda del racconto inizia

la mattina in cui Gregor Samsa, modesto commesso

viaggiatore, al suo risveglio si trova trasformato in un enorme

scarafaggio. Pensando ad un sogno, tenta di riaddormentarsi,

sperando che al risveglio tutto torni normale. Ma ormai quella

sarà la sua condizione per tutto il resto dei suoi giorni: un

essere con sentimenti umani ma con il corpo di scarafaggio,

rinchiuso in una stanza, schifato ed evitato dai familiari.

Gregor, divenuto scarafaggio, non si chiede neppure come e

perché ciò possa essere accaduto, accetta la sua

trasformazione e sin dall’inizio cerca di adattarsi ad essa;

inoltre, la metamorfosi non viene minutamente descritta nel

suo compiersi ma siamo posti di fronte all’evento già

accaduto:

“Un mattino, al risveglio da sogni inquieti, Gregor Samsa si

trovò trasformato in un enorme insetto. Sdraiato nel letto

sulla schiena dura come una corazza, bastava che alzasse un

po’ la testa per vedersi il ventre convesso, bruniccio, spartito

da solchi arcuati; in cima al ventre la coperta, sul punto di

scivolare per terra, si reggeva a malapena. Davanti agli occhi

gli si agitavano le gambe, molto più numerose di prima, ma di

una sottigliezza desolante.

<< Che cosa mi è capitato?>> pensò. Non stava sognando.

La sua camera, una normale camera d’abitazione, anche se

un po’ piccola, gli appariva in luce quieta, fra le quattro ben

note pareti. [...] 9

Non ebbe alcuna difficoltà a rimuovere la coperta: gli bastò

gonfiarsi un poco, ed essa cadde a terra da sé. Ma lì

cominciavano i guai, segnatamente a causa dell’inusitata

larghezza del suo corpo. [...]

Cercò di uscire dal letto dapprima con la metà inferiore del

corpo: ma questa parte, che egli non era ancora riuscito a

scorgere, né a figurarsene l’aspetto, si dimostrò difficile a

smuoversi [...]

Tentò allora di iniziare la manovra dalla parte superiore e girò

cautamente il capo verso la sponda del letto. Questo

movimento gli fu agevole, e con l’intera massa del corpo,

nonostante la lunghezza e il peso, riuscì infine a compiere la

stessa manovra.”

F. Kafka, “La metamorfosi”, traduzione di Emilio Castellani

Questo processo di autoriconoscimento e autoaccettazione

avviene quindi quasi con naturalezza. Gregor non mostra

eccessiva meraviglia per il suo nuovo stato ma è come se lo

desse per scontato: le difficoltà maggiori vengono dopo,

quando cerca di muoversi usando quel corpo cui non è

abituato, e nei rapporti con la sua famiglia, cui suscita orrore

e da cui si sente appena tollerato. Egli, pur notando il suo

cambiamento fisico, non si dispera ma continua a ragionare

lucidamente e, cosa ancor più sconvolgente, pensa di poter

andare a lavorare e continuare a fare ciò che faceva prima.

Dopo la scoperta della metamorfosi l’unica che sembra

prendersi cura di Gregor è la sorella che tenta di mettere a

suo agio il fratello anche se la sua vista la sconvolge. Questo

atteggiamento premuroso, però, tende a scomparire col

10

tempo per trasformarsi poi in una totale indifferenza e

intolleranza, comportamenti che caratterizzano anche gli altri

componenti della famiglia Samsa. Fin dall’inizio il padre si

mostra ostile nei confronti del figlio la cui “nuova natura” gli

provoca ribrezzo. La madre, anche lei terrorizzata dal nuovo

aspetto assunto da Gregor, conserva, tuttavia, il suo istinto

materno, sentimento destinato a scomparire.

Il primo pensiero di Gregor, invece, è rivolto alla famiglia: si

preoccupa per la loro condizione economica, ora che lui non è

più in grado di lavorare e mantiene inalterato il suo affetto,

soprattutto per la sorella Grete.

Gregor Samsa era un commesso viaggiatore alle dipendenze

di una ditta molto esigente. Il suo lavoro è stressante ed

alienante, ma egli vi si dedica con tutto il fervore possibile,

tanto che da ben cinque anni non prende un giorno di ferie.

Egli lavora per ripagare i debiti del padre e mantenere la sua

famiglia, faticando il doppio pur di non desistere.

Con il passare del tempo però, il lavoro esige tutto il tempo di

Gregor, il quale non ha più né svaghi né solidi rapporti umani;

il giovane diviene schiavo dell'azienda e della famiglia,

prigioniero della sua camera. Gregor non è più un essere

umano, bensì un rifiuto prodotto dalla società, una vittima

incapace di reagire.

Il giovane è fortemente legato alla famiglia, ma questo

legame viene vissuto come una costante oppressione: il figlio

è incapace di agire e di volere e perciò subisce la superiorità

del padre che diventa un’ossessione. Gregor è presentato sia

come vittima della figura paterna sia come colpevole, perché

incapace di reagire scappando da casa; consapevole di

11

questa sua colpevolezza, non esiterà a porvi rimedio con la

morte volontaria.

Gregor, che è vissuto senza un vero amore, senza svaghi,

senza libertà di parola, senza emozioni è ormai un insetto da

eliminare e solo con la morte la sua esistenza ottiene un

significato:

l' intera famiglia viene liberata da una grande sventura e può

finalmente ritrovare la pace e la prosperità. La notizia della

morte di Gregor crea sollievo e liberazione e non fa cadere

nella disperazione i familiari né fa nascere in loro un

sentimento di rimpianto o rimorso.

L’affetto della madre e la comprensione della sorella

sembrano scomparire con la sua morte, lasciando posto solo

all’indifferenza e alla tranquillità che, come dice il padre

stesso, viene finalmente riacquistata. Ora pensano soltanto a

dedicare la loro giornata al riposo, alla vacanza che si

meritano e della quale hanno assolutamente avuto bisogno.

Dopo una razionale riflessione giungono anche alla

conclusione che in fondo le loro future prospettive di vita,

anche senza Gregor, sono positive, poiché tutti e tre hanno

lavori che offrono loro un miglioramento.

L’ultima decisione presa dalla famiglia Samsa è quella di

cambiare appartamento per cancellare definitivamente le

tracce del passato e soprattutto cancellare Gregor dalla loro

vita, poiché questa casa era stata scelta da lui. Con la morte

di Gregor quindi la famiglia riesce ad acquistare

l’indipendenza che fino ad ora non aveva avuto e prende

coscienza del fatto che, anche contando solo sulle proprie

forze, può aspirare ad una vita ricca di buone prospettive. 12

INGLESE

Metamorphosis as a split

personality

R. L. Stevenson, The strange case of

Dr Jekyll and Mr Hyde

The story of Dr Jekyll and Mr Hyde is

set in London, England during the

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