Anteprima
Vedrai una selezione di 9 pagine su 37
Memoria tesina Pag. 1 Memoria tesina Pag. 2
Anteprima di 9 pagg. su 37.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Memoria tesina Pag. 6
Anteprima di 9 pagg. su 37.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Memoria tesina Pag. 11
Anteprima di 9 pagg. su 37.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Memoria tesina Pag. 16
Anteprima di 9 pagg. su 37.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Memoria tesina Pag. 21
Anteprima di 9 pagg. su 37.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Memoria tesina Pag. 26
Anteprima di 9 pagg. su 37.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Memoria tesina Pag. 31
Anteprima di 9 pagg. su 37.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Memoria tesina Pag. 36
1 su 37
Disdici quando vuoi 162x117
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Sintesi
Italiano e storia - L'occasione.... "...considerate se questo è un uomo": perchè ricordare la Shoah?
Storia e Filosofia - Darwin e Nietzche "piegati" alla dottrina razziale di Hitler.
Microbiologia, biochimica e inglese -Gli esperimenti medici nei campi di concentramento nazisti
-Sommersi e i Salvati: Primo Levi salvato dalla Chimica
Conclusioni:...L'infezione latente di ritenere "ogni straniero un nemico".
Estratto del documento

8

che rispecchia indirettamente la natura umana: il proprio desiderio di sentirsi

superiore a qualcosa. I verbi, gli aggettivi, gli avverbi e infine le azioni trasudano

questa puerile esigenza interiore che però probabilmente in passato è servita a

qualcosa, considerato che è così diffusa in molti individui, per non scrivere tutti. In

questo modo si è innescato un meccanismo che ha associato la teoria di Darwin al

concetto di sopravvivenza del più forte, di chi è superiore e non, come aveva sempre

sostenuto Darwin, dell’individuo più adatto.

Può apparire solo un gioco di parole ma è invece una differenza sostanziale perché gli

aggettivi forte e superiore implicano un giudizio di valore nemmeno troppo implicito.

Tutti vorremmo essere i più forti; tutti sono tentati dalla possibilità di essere

superiori, spesso in senso assoluto. Charles Darwin, dopo aver visitato una varietà

immensa di ambienti e animali nel suo viaggio intorno al mondo, comprese diversità

infinitesime l’una accanto all’altra, non si espresse mai in questo modo.

Le ragioni sono semplici: nessuno è superiore o più forte in tutti gli ambienti a

volte sono sufficienti piccoli cambiamenti per far perdere un vantaggio

evolutivo; non sono i concetti di superiorità o maggiore forza i migliori per

spiegare la realtà di organismi in quasi perfetta sincronia funzionale con il loro

ambiente ai fini della propria sopravvivenza. Ma il meticoloso e paziente studio

dello scienziato inglese è stato semplificato fino a essere snaturato. Con il tempo si è

separato un ramo interpretativo che ha portato alla giustificazione per mezzo della

selezione naturale applicata alla società del colonialismo, del nazismo e del fascismo.

Fu lo stesso cugino di Darwin, Francis Galton, ha coniare il neologismo eugenetica,

termine con cui si indica la selezione artificiale degli individui della specie umana. Si

era aperta una breccia che portò a una deriva spaventosa e irrazionale

nell’interpretazione del concetto che era alla base dell’ Origine delle Specie. Questa

deriva ha contribuito a gettare per anni una pessima luce sul darwinismo anche se lo

stesso Darwin si era sempre dichiarato contrario a ogni forma di razzismo e aveva

definito le razze umane “cosiddette razze umane” nel volume “The descent of a

man”, chiarendo subito che il suo pensiero in merito alle differenze morfologiche tra

gli individui non era irretito da nessun pregiudizio. L’errore fondamentale, anche

quando si usa la terminologia darwiniana di “adattamento”, è quello di attribuire un

valore preconcetto a tale termine. Sarà dichiarato apertamente nelle ideologie che

seguiranno e nell’affermazione dell’eugenetica: il concetto di adatto viene associato a

quello di superiorità, così che la sopravvivenza del più di adatto diverrà la

sopravvivenza del migliore, spesso non c’è nemmeno bisogno di chiarirlo

apertamente. Colui che riesce a sopravvivere è il più forte e questo viene considerato

un valore di superiorità di per sé, senza nessuna necessità di aggiungere altro. Per ciò

l'unica

che riguarda, poi, in particolare, Darwin e il razzismo, disputa che lo

scienziato ebbe col capitano del Beagle, Fitzroy, riguardò l’abolizione della tratta

9

degli schiavi decisa dall’Inghilterra nel 1848. Nel suo Viaggio...., lasciando il Brasile,

Darwin scrive: Ringrazio Dio di non dover più visitare un paese schiavista, e

descrive i maltrattamenti e le torture inflitte agli schiavi neri.

Nella sua Autobiographie sottolinea la sua amicizia a Edimburgo con un impagliatore

di uccelli nero. Durante la guerra di secessione americana, Darwin prende le parti del

Nord contro alcuni dei suoi sostenitori americani. In Argentina ed in Australia

Darwin vede le pratiche di annientamento degli indigeni da parte dei coloni e

descrive con orrore la “guerra di sterminio” condotta contro gli indios delle Pampas e

contro gli aborigeni dell’Australia.” Chi crederebbe - scrive nel suo “Viaggio…”

– che nella nostra epoca si commettano simili atrocità in un paese cristiano e

civilizzato?”. Più avanti scrive: “Dovunque l’europeo porta i suoi passi, la morte

sembra inseguire gli indigeni…….le varietà umane sembrano reagire le une sulle

altre allo stesso modo delle diverse specie animali, il più forte distrugge sempre il

più debole.”Nell’’Origine dell’uomo Darwin fa di queste guerre di sterminio delle

popolazioni autoctone delle colonie (vedi anche la rivolta in Giamaica del 1865

duramente repressa dal governo inglese) un esempio per spiegare la sparizione delle

forme intermedie tra il primate ancestrale e l’uomo attuale. L'incontro con gli

abitanti della Terra del Fuoco è centrale per comprendere come Darwin si convince

dell'esistenza di una serie di gradi di forme appartenenti alla specie umana e per

conservare la sua convinzione della perfettibiltà e del miglioramento sociale. Darwin

è convinto che le condizioni di esistenza giocano un ruolo importante nell'aspetto e

nei costumi di un gruppo umano. In Cile incontra indios slanciati, belli, eccellenti

cavalieri e si rende conto che si tratta della stessa popolazione dei fueghini che " il

freddo, la mancanza di alimentazione e l'assenza di qualsiasi forma di civilizzazione

hanno reso ripugnante. "In Darwin -osserva Gérard Molina- non si trova quella

ossessione per i tratti ereditari, fisici o mentali, che gli antropologi vedevano come

radice di differenze insormontabili tra i gruppi umani."

Il pensiero antropologico di Darwin, espresso in L'origine dell'uomo, stabilisce tra

biologia e civilizzazione non una continuità semplice - al modo di Spencer, dei social

darwinisti e delle sociobiologie - né una rottura - al modo di Wallace, il coautore

della teoria dell'evoluzione. La socialità, il solidarismo tra i membri di una comunità

umana, il mutualismo sono per Darwin un risultato dell’evoluzione dell’uomo;

utilizza l’espressione “le cosiddette razze”, più volte nei suoi scritti, per svalutare

i concetti razzisti. 10

Quella tra Nietzsche e il nazionalsocialismo è per molti

un'associazione istintiva; spesso egli è stato definito "un

precursore del fascismo". In realtà la teoria della razza, il

cardine delle concezioni hitleriane, era profondamente estranea

a Nietzsche; e in innumerevoli passi egli polemizza con

l'antisemitismo. Egli infatti, pur essendo un critico implacabile del

giudaismo, denunciato come sovversivo per lo meno sul

piano religioso e culturale, vede in esso uno stadio meno avanzato della malattia

rivoluzionaria rispetto al cristianesimo; assurdo e repellente risulta l'antisemitismo,

poiché non fa altro che esprimere il "risentimento" dei falliti contro i benriusciti,

contro le posizioni di prestigio professionale occupate dagli ebrei. Si è trattato più che

altro di un tentativo dei nazisti di assimilare concetti come "violenza del superuomo",

"volontà di potenza" e via dicendo, all'ideologia del nazionalsocialismo.

Il processo di falsificazione della sua opera e ha tra i primi protagonisti la sorella

Elisabeth. Lei vuole, a tutti i costi, trasformare l'opera del fratello in una specie di

base ideologica della destra dell'epoca. Pubblica dei frammenti postumi di Nietzsche

selezionati in modo tendenzioso con il titolo "Volontà di Potenza". Segue una

pubblicazione manipolata di un altro libro di Nietzsche "Ecce Homo". Trasforma

Nietzsche in un apologeta del potere, in un ammiratore incondizionato del successo,

dell'arbitrio più brutale. Lo fa diventare uno che prevarica sui deboli, sui poveri sugli

umili. Elisabeth è amica di D'Annunzio e Mussolini e più tardi anche di Adolf Hitler

che è molto grato dell'aiuto ideologico fornitogli.

Ma tutto questo è una violenza sull'opera di Nietzsche: non è mai stato nazionalista,

anzi. Detestava quelli che osannano il nuovo stato "Germania" nato nel 1871.

Detestava l'antisemitismo che andava di moda in quell'epoca. Certo, Nietzsche è

contraddittorio, alcuni aspetti della sua opera si prestano ad essere interpretati in

modo tendenzioso. Soprattutto il concetto di "Übermensch" che è stato tradotto

"uomo superiore" o "superuomo" è stato usato dai nazisti identificandolo con

l'uomo superiore della razza ariana.

In realtà il concetto di "Übermensch" corrisponde piuttosto ad un "oltre-uomo",

cioè ad un uomo che va oltre i limiti posti dalla tradizionale metafisica. Questo

"Übermensch" ha, secondo Nietzsche, abbandonato ogni fede, ogni desiderio di

certezza, per reggersi "sulle corde leggere di tutte le possibilità". Non subisce i valori

11

tradizionali, bensì crea quelli nuovi. Il "superuomo" di Nietzsche è un uomo senza

patria né mèta che ama la ricchezza e la transitorietà del mondo. Il superuomo

(Übermensch) è colui che è in grado di affermare la volontà della propria esistenza

fino alla trasformazione del mondo in cui vive, dando un valore potenziale e vitale

proprio alle cose terrene, secondo un agire autonomo che va oltre il bene o il male

nella creazione di nuovi valori. Non più 'tu devi' ma 'io voglio'. In tal modo, egli

diventa un "oltreuomo" che si oppone a una rigida umanità contaminata dalla falsa

morale, dalla massificazione relativa all'omologazione culturale o dal dominio

strumentale ed oggettivo della scienza e della tecnica come quello del positivismo.

Solo in questo modo, il superuomo diviene il solo dominatore della vita e salvatore

del mondo come artefice di una nuova umanità capace di superare il grigio e suicida

nichilismo dei mediocri, attraverso un rinnovamento culturale in grado di evitare la

stagnazione o l'estinzione della specie umana a causa della 'morte di Dio' e

dell'annientamento di tutti i valori.

Di conseguenza, il superamento del nichilismo avviene attraverso la volontaria

accettazione dionisiaca di un mondo senza né Dio né moralismo che diventa sensato

solo se viene amato fino in fondo proprio con l'amor fati.

Tutto questo richiede un notevole sforzo di volontà che solo la volontà di

potenza(wille zur macht) può dare. Tale volontà non è volontà di dominio, ma

libera espressione della propria natura umana che finalmente diviene capace di

esprimersi in modo vitale e creativo perchè mira a farti diventare ciò che sei e a

esprimere ciò che senti, all'interno di una dimensione amorale della vita. La volontà

di potenza ripudia la morale oggettiva del mondo perché, al contrario, trova il mondo

nei propri valori .Quando il superuomo realizza la propria volontà di potenza, può

finalmente cantare: - E' in questa fertile terra che voglio coltivare i miei fiori! - Ai

mediocri non rimane altro da fare che godere della bellezza di questo giardino e dei

suoi frutti. Senza il superuomo tutto sarebbe rimasto arido, terribilmente desertico e

buio.

Il superuomo si eleva dai mediocri non per umiliarli e nemmeno per dominarli

ma solo per poter imporre la propria personalità e la propria volontà come un

artista in grado di dare l'esempio di una vita fondata nei volori terreni

liberamente vissuti .

Questo è ovviamente un concetto dell'uomo che non ha niente a che fare con quello

del nazismo. 12

Gli esperimenti "medici" nei campi di

concentramento nazisti

( microbiologia - matematica - biochimica - inglese )

Come risulta dalle testimonianze rinvenute nel Museo Statale di Auschwitz-

Birkenau, una delle cause delle epidemie e delle malattie infettive imperversanti ad

Auschwitz (tifo, tracoma, difterite, tubercolosi) erano le proibitive condizioni

abitative, diverse a seconda del periodo e differenti in ognuna delle tre parti del

complesso concentrazionario:

‘ Nei primi quindici mesi circa i prigionieri dormivano gli uni accanto agli altri su pagliericci

che al mattino, dopo la sveglia, andavano raccolti e sistemati in un angolo della camerata.

Questa operazione, ripetuta ogni giorno, faceva sbriciolare rapidamente la paglia e provocava

vere e proprie nubi di polvere. In camerate larghe 5 metri i detenuti giacevano su tre file di

pagliericci, costretti dai prigionieri incaricati dalla sorveglianza a dormire tutti su di un fianco e

Dettagli
37 pagine
4 download