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Con la presente tesina ho deciso di analizzare ed indagare gli aspetti più intriganti che collegano la mela, frutto universalmente conosciuto, ad alcuni degli avvenimenti più importanti della storia dell'uomo. Forse in pochi se ne sono accorti, ma secondo il mio punto di vista esiste un sottile filo rosso che collega Adamo ed Eva a Steve Jobs, passando per Sir Isaac Newton.
L'approfondimento da me compiuto all'interno della tesina di maturità è nato partendo da un'idea"discendente": incominciando dal giardino dell'Eden, la mela colta dalla prima donna "precipita" (idealmente insieme al genere umano) sulla terra andando a colpire Isaac Newton; questo fatto accende in lui quella scintilla che lo porta a formulare alcune delle teorie che più di tutte hanno contribuito ad un progresso nella comprensione del mondo naturale. A questo punto la mela si trova sul suolo terrestre: sarà Steve Jobs, grande visionario da poco scomparso, alla fine del XX secolo a portare in tutto il mondo la Apple, creando uno dei marchi più riconosciuti e redditizi del mondo e cambiando radicalmente il nostro modo di rapportarci con la tecnologia. Sono partito da tre argomenti che mi stanno molto a cuore. La mela del peccato, colta da Eva dopo l'inganno del serpente, ha sempre suscitato in me profonda curiosità, dal momento che essa rappresenta materialmente il peccato originale e la condizione umana di ineluttabile mortalità; Newton, con le sue leggi sulla gravitazione e sull'ottica, ha scardinato le porte per una più completa conoscenza dell'universo che tanto mi affascina; ammiro enormemente, infine, Steve Jobs, che considero una delle personalità più geniali, innovatrici e carismatiche della storia, e la sua creatura Apple, con tutti i dispositivi ad essa collegati.
Filosofia: Bene vs Male: Platone, Hobbes, Kant, Hegel.
Fisica: Il dualismo onda-corpuscolo (Huygens, Newton, Maxwell, Einstein, de Broglie).
Fisica: Il potenziale elettrico, la differenza di potenziale.
Le mele della storia
Dal Paradiso Terrestre a Steve Jobs: la parabola discendente e la
diffusione nel mondo del "frutto del peccato"
Lavoro di approfondimento ideato e realizzato da Luca Spinosa.
Esame di Stato 2012/2013
Liceo Scientifico "B. Cairoli", Vigevano
Classe 5^A Sc.
Indice
1 Introduzione e motivazioni
2 La lotta tra Bene e Male:
in ambito cristiano: Adamo ed Eva
in ambito filosofico: Platone; Hobbes; Kant; Hegel
in ambito letterario: Leopardi; Stevenson
in ambito pittorico: Munch, Picasso
6 Sir Isaac Newton:
vita e opere
approfondimento sulla teoria della luce:
Huygens, Newton, Maxwell, Einstein, De Broglie
10 Apple e il touchscreen:
breve storia dello schermo tattile
comparazione display resistivo vs capacitivo
portata innovatrice di questa tecnologia
13 Bibliografia e sitografia
Presentazione
Con il presente lavoro ho deciso di analizzare ed indagare gli aspetti più intriganti che collegano la
mela, frutto universalmente conosciuto, ad alcuni degli avvenimenti più importanti della storia
dell'uomo. Forse in pochi se ne sono accorti, ma secondo il mio punto di vista esiste un sottile filo
rosso che collega Adamo ed Eva a Steve Jobs, passando per Sir Isaac Newton.
L'approfondimento da me compiuto è nato partendo da un'idea"discendente": incominciando dal
giardino dell'Eden, la mela colta dalla prima donna "precipita" (idealmente insieme al genere
umano) sulla terra andando a colpire Isaac Newton; questo fatto accende in lui quella scintilla che lo
porta a formulare alcune delle teorie che più di tutte hanno contribuito ad un progresso nella
comprensione del mondo naturale. A questo punto la mela si trova sul suolo terrestre: sarà Steve
Jobs, grande visionario da poco scomparso, alla fine del XX secolo a portare in tutto il mondo la
Apple, creando uno dei marchi più riconosciuti e redditizi del mondo e cambiando radicalmente il
nostro modo di rapportarci con la tecnologia (ma non solo...).
Sono partito da tre argomenti che mi stanno molto a cuore. La mela del peccato, colta da Eva dopo
l'inganno del serpente, ha sempre suscitato in me profonda curiosità, dal momento che essa
rappresenta materialmente il peccato originale e la condizione umana di ineluttabile mortalità;
Newton, con le sue leggi sulla gravitazione e sull'ottica, ha scardinato le porte per una più completa
conoscenza dell'universo che tanto mi affascina; ammiro enormemente, infine, Steve Jobs, che
considero una delle personalità più geniali, innovatrici e carismatiche della storia, e la sua creatura
Apple, con tutti i dispostivi ad essa collegati.
Per ognuna della tre macroaree in cui si può suddividere il mio percorso ho scelto di focalizzarmi in
particolare su tre tematiche:
I. le idee di Bene e di Male, il loro rapporto e come esso sia stato affrontato nel corso del
tempo, dal punto di vista filosofico, letterario e pittorico;
II. il grande contributo dato alla comunità scientifica da parte di Sir Isaac Newton, ed in
particolare i suoi studi sulla natura della luce, analizzando anche i modelli più
significativi che si sono affermati successivamente;
III. il ruolo dell'azienda informatica Apple nel mondo odierno, con il touchscreen come
tecnologia principale che ha rivoluzionato il nostro modo di rapportarci col mondo. 1
La lotta tra Bene e Male
Lo scontro tra questi due concetti etico-filosofici è stato ampiamente e variamente trattato nel corso
dei secoli, ed in ambito cristiano esso ha la sua concretizzazione più riconosciuta nell'episodio del
Peccato Originale. Pur non trovando tale espressione all'interno della Bibbia, è possibile ricondurre
tale avvenimento al terzo capitolo del Genesi, tra i versetti 1 e 19, nei quali viene descritta
l'infrazione alla legge divina da parte di Adamo ed Eva.
Utilizzo tale scena nel mio percorso in quanto la
trasgressione dei primi due uomini viene presentata
attraverso la raccolta, sotto la tentazione diabolica del
serpente, di un frutto dall' albero della conoscenza del
bene e del male; si noti che non ho specificato di che frutto
si tratti, dato che la Bibbia non lo indica con precisione. E'
comune a tutti, però, identificarlo con una mela: questo
perchè in latino essa viene chiamata "malum", vocabolo
utilizzato anche per indicare "male". Questa somiglianza
grafico-fonetica è alla base dell'assimilazione del "frutto
proibito" con una mela.
Bisogna dire che questa peculiarità è propria del mondo
occidentale e cristiano: la cultura musulmana, infatti,
riconosce il fico come frutto proibito, a causa della sua
notevole dolcezza, in grado quindi di corrompere l'animo
"Adamo ed Eva", Raffaello Sanzio, 1508 umano.
Affresco di 120x105cm
Stanza della Segnatura, Musei Vaticani Le idee di bene e male ed il rapporto che intercorre tra
esse, però, sono stati analizzati ben prima dell'avvento del Cristianesimo, arrivando sino ai giorni
nostri; essi hanno caratterizzato non solo le filosofie, ma anche le arti quali letteratura e pittura.
Cercherò ora di presentare brevemente alcuni pensatori ed artisti che hanno dato notevole
contributo a tal proposito.
Platone
Il mondo antico e medievale ha come campo d'indagine principale quello metafisico, occupandosi
"degli aspetti ritenuti più autentici e fondamentali della realtà, secondo la prospettiva più ampia e
universale possibile", e vede nell'ateniese Platone la figura di maggior rilievo. Egli fa corrispondere
il bene all'essere, a ciò che dona verità agli oggetti conoscibili, paragonandolo al sole; il male
invece si configura come non-essere, in quanto opposto in tutto e per tutto al bene. Il rapporto tra
male e uomo, in particolare, viene narrato nel X libro della "Repubblica" nel celeberrimo "mito di
Er", eroe guerriero morto in battaglia che si risvegliò dal sonno eterno prima di essere arso sul rogo
(come usanza). 2
Thomas Hobbes
Filosofo inglese del XVII secolo, con lui la concezione soggettivistica del duello bene/male trova la
massima concretizzazione: il bene è perfezione e realtà in quanto desiderato dall'uomo e non
viceversa. Il suo pensiero riguardo a questi due concetti può essere riassunto grazie ad un passo
s’intendono sempre in rapporto a
tratto dal "Leviatano" del 1651: "Le parole buono, cattivo, vile
chi le adopera; perchè non c'è nulla di assolutamente e semplicemente tale e non c’è nessuna
norma comune per il bene e per il male, che derivi dalla natura delle cose".
Immanuel Kant
Esponente di spicco dell'illuminismo tedesco e precursore dell'idealismo, Kant è stato colui che è
riuscito a generalizzare maggiormente la teoria soggettivistica propugnata da Hobbes. Oltre a
proporre l'espressione "male radicale", con cui il filosofo di Königsberg si rifiuta di considerare il
male una caratteristica naturale, giudicandolo invece come susseguente all'operato degli uomini,
egli nel proprio testo "Critica della ragion pratica" , edito nel 1788, sostiene che «i soli oggetti di
una ragion pratica sono il bene e il male. Col primo s’intende un oggetto necessario della facoltà
di desiderare, col secondo un oggetto necessario della facoltà di aborrire, ma entrambi secondo il
solo principio della ragione». Bene e male, quindi, vengono a delinearsi come due entità antitetiche
strettamente connesse alla facoltà di desiderare dell'uomo.
Georg Wilhelm Friedrich Hegel
Filosofo di Stoccarda, massimo rappresentante dell'idealismo tedesco, Hegel muove attorno al
problema che stiamo prendendo in considerazione da un punto di vista metafisico, alla stregua di
Platone: infatti, tutte le dottrine idealistiche assumono come vera l'uguaglianza "bene = realtà". Ciò
è riscontrabile nella sua opera più rilevante, "Fenomenologia dello spirito" (pubblicata nel 1807),
“la realtà effettuale coincide in sé col bene”
dove il pensatore tedesco afferma che e che il bene è
“la libertà realizzata, l’assoluto scopo finale del mondo"; conseguentemente a quanto enunciato
“nullità assoluta”.
precedentemente, il male per Hegel è inteso come
La dialettica hegeliana è suddivisibile in tre momenti, e possiamo notare come ad ognuno di essi
corrisponda una diversa concezione del bene e del male:
1. momento intellettivo/astratto: il bene esiste (per l'intelletto) indipendentemente
dal suo opposto, il male; questo a causa dei principi di identità e di non-
contraddizione, secondo cui ogni cosa è uguale a se stessa ed è assolutamente
diversa dalle altre;
2. momento razionale/dialettico: il bene esiste solo in relazione al male, chi non
conosce il male non conosce necessariamente il bene; non si può isolare un
concetto dal suo opposto, altrimenti perderebbe completamente il suo significato;
questo è possibile grazie al lavoro della ragione, in opposizione all'intelletto del
primo punto;
3. momento razionale/speculativo: la ragione comprende che ogni coppia di idee
antitetiche fra loro è compresa in un'altra idea superiore, sintesi dei due concetti
opposti; è il momento del superamento (Auhfebung), che però porta ad una idea
massima. E' quella dello Spirito Assoluto: la dialettica di Hegel è quindi chiusa. 3
Giacomo Leopardi
Scrittore e poeta nato a Recanati nel 1798, è una delle personalità di spicco dell'Ottocento letterario
italiano. La sua numerosa produzione, pervasa da materialismo e pessimismo, si può dividere in tre
fasi: una prima di studio "matto e disperatissimo", ricca di conoscenze classiche e studi eruditi; una
seconda, dove al mero studio subentra una ricerca del bello, definibile quindi estetica; una terza,
dove avviene una conversione filosofica, ovvero dall'indagine intorno al bello si passa ad uno studio
del vero, dove riflette sui grandi temi esistenziali (la vita, la morte, il senso del vivere umano).
Soprattutto negli ultimi due periodi, è possibile riscontrare due concezioni molto differenti del male
da parte del poeta:
nella fase estetica, Leopardi imputa i male del mondo alla storia (si parla di "pessimismo
storico"): ritiene infatti che l'uomo, originariamente a contatto con la natura e con gli dei,
fosse felice, e che solo la civilizzazione ed il progresso abbiano minato tale primordiale
letizia
nella fase della conversione filosofica l'unica causa delle sofferenze umane viene
identificata nella natura, una natura "matrigna" vista come un'entità crudele che ha come
unico scopo quello della conservazione delle specie e del mondo, senza curarsi
minimamente dei problemi che affliggono l'umanità. L'individuo, quindi, non può far
altro che ammirarla, conscio della sua condizione di sofferenza perpetua. Significativo a
tal proposito è il seguente passo tratto dal "Canto notturno di un pastore errante
dell'Asia": Questo io conosco e sento,
che degli eterni giri,
che dell’essere mio frale,
qualche bene o contento
avrà fors’altri; a me la vita è male.
Robert Louis Stevenson
Uno dei più grandi prosatori inglese di epoca vittoriana, Stevenson operò sia nel filone dei racconti
d'avventura ("L'isola del tesoro") che in quelli scientifici ("Lo strano caso del Dottor Jekyll e del
signor Hyde"). Proprio in quest'ultimo romanzo emerge prepotentemente il dualismo Bene-Male,
che si manifesta nella scissione del protagonista in due personaggi antitetici, senza un possibile
punto d'incontro. La narrazione si presenta come una parabola del Male, nella quale il tema
principale è la compresenza nell'uomo di due nature, una benevola e una malvagia, in perenne e
insanabile contrasto reciproco. Il finale del racconto, però, è chiaramente negativo, poichè Jekyll, in
balìa della sua controparte Hyde, commette suicidio: Stevenson prefigura quindi un'affermazione
del Male alle spese del Bene. 4
Edvard Munch
Artista norvegese precursore dell'espressionismo che operò
dagli ultimi anni dell'Ottocento sino all'alba della seconda
guerra mondiale, Munch è universalmente conosciuto per il suo
dipinto "L'urlo". In questa tela l'autore nordico riesce ad
imprimere una fortissima carica emotiva, grazie all'uso di colori
vividi, della linea curva come elemento geometrico su cui si
basa l'intera scena e di una luce che inquieta, quasi non fosse