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DEVERIÀ
Particolarità del nome. -
Il suo angelo. La bambina misteriosa.
La sua domanda. Può il mare guarire?
Il suo “pezzo di puzzle”. Savigny, anche se è la sua rovina.
Singolarità caratteriale. Consuma continuamente la battigia camminando avanti e indietro avvolta
da un mantello viola.
Credimi, non è un modo, solo più lieve, di morire. Non mi sono mai sentita più viva di adesso.
Ma è diverso. Quel che io sono, è ormai successo: e qui, e ora, vive in me come un passo in
un’orma, come un suono in un’eco, e come un enigma nella sua risposta.
É un modo di perdere tutto, per tutto trovare.
Ann Deverià è forse la donna che, pur nella sua riservatezza, riusciamo a comprendere più
facilmente, trovandosi alla locanda per “guarire” da un male che da secoli a questa parte si
ripercuote nella società: l'adulterio.
Lei è la donna che sembra il più “normale” dei personaggi, ma che allo stesso tempo, chiusa in se
stessa, non bada a preoccuparsi come Padre Pluche delle stranezze altrui, bensì trascorre le giornate
camminando sulla riva del mare e di sera si accoccola a letto assieme al suo angelo misterioso.
È in una parte precisa del libro che la signora Ann si sfoga, e lo fa quando ad ascoltarla c'è Elisewin,
emblema di innocenza e purezza: la donna che ha vissuto tutto parla alla bimba che non ha vissuto
nulla, e le dice di essersi sposata per salvarsi; suo padre era un uomo a cui si leggeva l'odio in
faccia, un odio che l'ha traumatizzata.
Ho sposato mio marito perché aveva gli occhi buoni. Era l'unica cosa che mi importava. Aveva
gli occhi buoni.
[...] Io non è che volevo essere felice, questo no. Volevo... salvarmi, ecco: salvarmi. Ma ho
capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri. Uno si aspetta che siano
altre cose a salvare la gente: il dovere, l’onestà, essere buoni, essere giusti. No. Sono i desideri
che salvano. Sono l’unica cosa vera. [...] Quando era troppo tardi, io ho iniziato a desiderare.
Con tutta la forza che avevo. Mi sono fatta tanto di quel male che tu non te lo puoi nemmeno
immaginare.
Ann Deverià, addolorata, parla poi del mare che per lei incanta, uccide, commuove, spaventa, è
saggio, è dolce, è potente. Ma soprattutto: il mare chiama.
Anche in questo personaggio cogliamo la consapevolezza del mare come divinità, un mare che,
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come un dio appunto, prima o poi chiama le anime mortali per dare loro i sentimenti e le paure, ma
anche per avvicinarle e, un giorno, portarle nell'aldilà. L'interpretazione è confermata ancora dalla
protagonista, che definisce la vita qualcosa di astratto e minuto, che scorre.
Sai cos’è bello, qui? Guarda: noi camminiamo, lasciamo tutte quelle orme sulla sabbia, e loro
restano lì, precise, ordinate. Ma domani, ti alzerai, guarderai questa grande spiaggia e non ci
sarà più nulla. [...] Se c’è un luogo, al mondo, in cui puoi pensare di essere nulla, quel luogo è
qui. Non è più terra, non è ancora mare. Non è vita falsa, non è vita vera. É tempo. Tempo che
passa. E basta.
Solo Dio, solo il mare, calma il trascorrere della vita vuota e peccaminosa: Ann Deverià si pente
profondamente del suo tradimento e ne cerca subito un'espiazione; proprio per questo si distingue
da quei protagonisti esteti dei romanzi di fine '800 che si rendono conto troppo tardi della loro
condotta molto peggiore di quella della protagonista di Oceano Mare: ne sono esempio Andrea
Sperelli nel romanzo Il Piacere di D'Annunzio, che vive dell'amore di due donne eticamente distinte
- Elena, emblema della passione, e Maria, donna sposata ma comunque traditrice - e tuttavia non
tiene nulla tra le mani, al termine della sua vita, che non sia delusione e abbandono alla solitudine; o
ancora, Dorian Gray di Oscar Wilde, che come Sperelli vuole che la sua vita sia “un'opera d'arte”, e
le dedica ogni piacere possibile, giungendo infine a un tardo e vano pentimento; ma la fotocopia di
Ann Deverià pare essere senza dubbio madame Bovary, che in un matrimonio con Charles Bovary
ha visto una sistemazione con un uomo onesto e ben piazzato economicamente, nonché premuroso
e affettuoso, e tuttavia col tempo si rende conto che quello non è stato gesto d'amore, bensì che
anch'ella ha forse compiuto lo stesso errore di madame Deverià: sposare l'uomo “con gli occhi
buoni”, in una sorta di atto salvifico compiuto per fuggire da un'esistenza precaria; eppure l'amore si
presenta a madame Bovary più e più volte, speso in forma di pura passione, ma è da lei vissuto
come continua paura e lo fugge così spesso e con tali conseguenze alla psiche e al corpo, che il
suicidio le appare l'unica salvezza da una vita senza certezze e dissipata ad aspettare.
Elemento concreto che accomuna gli esteti sopra citati è il continuo riferimento alla propria
immagine, causa di ogni fatto avvenuto nella propria bellezza che si riflette proprio nello specchio:
Estratto da Estratto da Il Estratto da Estratto da Il Traduzione
Oceano Mare piacere di Madame Bovary ritratto di Dorian dell'estratto da Il
D'Annunzio di Flaubert Gray di Wilde ritratto di Dorian
6
Gray
Guardava Andrea vide Poi, con voce He took it up, as Lo prese, come
agonizzare la nell'aspetto delle chiara, chiese lo he had done on aveva fatto quella
fiammella della cose intorno specchio e vi that night of notte d'orrore
lampada, spiando riflessa l'ansietà rimase chinata horror when he quando per la
di tanto in tanto, sua; e come il suo sopra per qualche had first noted the prima volta aveva
nello specchio, il desiderio si tempo, finché change in the fatal notato il
proprio volto sperdeva grosse lacrime le picture, and with cambiamento nel
ridisegnato inutilmente scesero dagli wild, tear-dimmed fatale ritratto e con
dall’affanno di nell'attesa e i suoi occhi. Allora eyes looked into gli occhi sconvolti
quei piccoli nervi rovesciò il its polished shield. e colmi di lacrime
bagliori disperati. s'indebolivano, capo con un […] guardò in quella
Si appoggiò a così parve a lui profondo sospiro e He loathed his superficie lucida.
quegli ultimi refoli che l'essenza direi ricadde sul own beauty, and […]
6 Oscar Wilde, Il ritratto di Dorian Gray, traduzione di Ercole guidi
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di luce per quasi erotica delle guanciale. flinging the mirror Ebbe disgusto
avvicinarsi al cose anche [...] Gli occhi on the floor, della sua bellezza
letto. vaporasse e si arrovesciati si crushed it into e sbattendo lo
dissipasse spensero come i silver splinters specchio per terra,
inutilmente. globi di una beneath his heel. It lo schiacciò sotto
lampada che non was his beauty il tallone fino a
arde più, e si that had ruined ridurlo in un
sarebbe potuto him, his beauty mucchio di
crederla già morta and the youth that schegge d'argento.
se non fosse stato he had prayed for.
per il respiro
accelerato che le
scoteva il torace
con un furioso
ansimare, come se
l'anima dovesse
fare uno sforzo
per distaccarsi.
I protagonisti descritti dagli esteti, così come Ann, vivono un'inesistenza precaria d'inettitudine, ma
proprio quando se ne rendono conto, in loro il tempo si manifesta in tutto il suo abisso e cercano di
colmare i vuoti con i ricordi di un passato di rimpianti o pentimenti, con le aspettative di un futuro
prossimo o lontano che sia artefice di nuove e migliori sorti, fino alla resa definitiva a una vita che,
affidata esclusivamente al suo scorrere inconcludente, non ha lasciato null'altro in mano se non una
morte atroce o una forse ancor peggiore inettitudine.
Il passato
Estratto da Estratto da Il Estratto da Estratto da Il Traduzione
Oceano Mare piacere di Madame Bovary ritratto di Dorian dell'estratto da Il
D'Annunzio di Flaubert Gray di Wilde ritratto di Dorian
Gray
E lo sapevo che Allora sorse nello Quante volte Was it really true Era veramente
poi la vita non è spirito avevano that one could vero che non si
abbastanza grande dell'aspettante un passeggiato lungo never change? He poteva mai
per tenere insieme ricordo. Proprio la riva, ascoltando felt a wild longing cambiare? Sentì
tutto quello che innanzi a quel questo stesso for the unstained un violento
riesce a caminetto Elena mormorio delle purity of his desiderio per la
immaginarsi il un tempo amava acque sui sassi boyhood -his rose- purezza
desiderio. Ma non indugiare, prima coperti di musco! white boyhood, as immacolata della
ho cercato di di rivestirsi, dopo Quante giornate di Lord Henry had sua fanciullezza;
fermarmi, né di un'ora di intimità. sole avevano once called it. He la sua fanciullezza
fermarti. Sapevo Ella aveva goduto insieme! knew that he had candida e rosea,
che lo avrebbe molt'arte Quanti pomeriggi, tarnished himself, come lord Henry
fatto lei. E lo ha nell'accumulare soli, filled his mind l'aveva chiamata
fatto. É scoppiata gran pezzi di all'ombra, in with corruption una volta. Sapeva
tutto d’un colpo. legno su gli alari. fondo al giardino! and given horror di essersi
C’erano cocci […] Léon leggeva a to his fancy; that macchiato, di
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ovunque, e Aveva l'abitudine, voce alta, il capo he had been an essersi riempito la
tagliavano come un po' crudele, di scoperto, seduto evil influence to mente di
lame. sfogliar sul su un rustico others, and had depravazione e
[...] tappeto tutti i fiori sgabello, e il vento experienced a dato orrore alla
Ma questo è un ch'eran ne' vasi, fresco che terrible joy in fantasia; di essere
posto strano. La alla fine d'ogni giungeva dai being so; and that stato un'influenza
realtà sfuma e convegno d'amore. grandi prati faceva of the lives that amorale sugli altri
tutto diventa Quando tornava tremare le pagine had crossed his e di aver provato
memoria. Perfino nella stanza, dopo del libro e i own, it had been una gioia terribile
tu, a poco a poco, essersi vestita, nasturzi della the fairest and the nell'esserlo; e che
hai cessato di mettendo i guanti pergola. Ah! Se most full of delle vite che
essere un o chiudendo un n'era andato e promise that he avevano incrociato
desiderio e sei fermaglio rappresentava per had brought to la sua, era stata la
diventato un sorrideva in lei la sola shame. più bella e la più
ricordo. Mi sono mezzo a quella attrattiva della colma di promesse
arrivate le tue devastazione; e vita, la sola che aveva portato
lettere come nulla eguagliava la speranza di una all'ignomìnia.
messaggi grazia dell'atto che