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Sintesi
Italiano: Giovanni Verga (La rivolta di Bronte, I Malavoglia), Tomasi Di Lampedusa (Il Gattopardo);

Storia: il brigantaggio, la questione meridionale, l'emigrazione in America;

Lingua tedesca: nascita e sviluppo in Germania;

Lingua inglese: nascita e sviluppo in America.
Estratto del documento

IMPRESSIONI PERSONALI SUL TEMA DELLA MAFIA

[Introduzione]

Ho optato per il tema della mafia perché lo ritengo particolarmente affascinante,

consono ai miei interessi e per nulla superato storicamente.

Nonostante non sia trattata approfonditamente nel programma scolastico, è

decisamente una tematica degna di nota, in quanto la mafia continua a prosperare e

a espandere le sue radici nella cultura e nella vita della nostra nazione, marchiandola

in maniera indelebile e contribuendone al declino e a uno sviluppo da lei

condizionato.

Quello che tenterò di esporre nella mia tesina è la ricerca approfondita condotta

mediante Internet e altre fonti di sapere riguardo la nascita della mafia e la sua

etimologia, poi tratterò della mia esperienza personale sulla “Nave della legalità”

attuata nel 2011 con l' Istituto F. Selmi, lo sviluppo della mafia in rapporto a diversi

paesi esteri (esposizione in lingua) e la sua attuale radicazione in questi.

Il mio interesse per la mafia nasce dalla consapevolezza che è un fenomeno arduo

da sconfiggere e che “influenza” negativamente il destino di migliaia di Italiani,

limitandoli nella libertà di parola e di operato. Ciò avviene soprattutto al sud, zona

d'Italia nella quale la richiesta del pizzo può diventare causa di rovina per un

commerciante, che non può fuggire da quello stile di vita per ovvi motivi

economico/sociali, non è tutelato dalla legge e tuttavia deve continuare la sua attività

per sopravvivere, dovendo così spesso scendere a compromessi con la criminalità

organizzata.

Naturalmente questi problemi non sono presenti solo a livello del comune cittadino

ma si estendono alla politica, per esempio attraverso la manipolazione delle votazioni,

oppure all'affidamento degli appalti in ambito cantieristico (che si è inoltre rivelato

essere il trampolino di lancio della mafia al nord).

Le attività sono quindi molteplici, ben organizzate dal clan che le gestisce e spesso

invisibili a un occhio non attento, in quanto spesso i clan si avvalgono di civili, mezzi

di trasporto comuni e insospettabili, mischiando così l'attività legale a quella illegale.

Etimologia della parola “Mafia”

La parola Mafia probabilmente ha origini arabe e venne integrata nel lessico

quotidiano per via della presenza in Sicilia nel corso del X secolo della componente

islamica.

Le teorie più accreditate sostengono che possa riferirsi al termine:

صايهم (mahyas= spavalderia, vanto aggressivo) oppure a

ضوفرم (marfud = reietto) da cui inoltre proverrebbe il termine mafiusu, che nel XIX

secolo indicava una persona arrogante, prepotente, ma anche intrepida e fiera

Questo termine si configura quindi come polisemico e simboleggia una ampia varietà

di attività illegali solitamente organizzate, cioè che avvengono dopo una attenta

pianificazione e gestione in una fitta e radicata rete di gruppi criminali.

Origini della Mafia e motivazioni storico-politiche

Le origini della mafia in ambito italiano si possono attribuire in parte al fenomeno del

brigantaggio, cioè allo svilupparsi nel sud d’Italia durante il periodo post-unitario di un

malcontento generale, che portò come conseguenza alla nascita di bande criminali

formate da renitenti alla leva, disertori, simpatizzanti del vecchio regime o

semplicemente dal proletariato siculo e dai contadini.

Alla base di questo malcontento vi era l'aggravarsi ulteriore delle condizioni sociali ed

economiche dopo la cosiddetta “ ”, che introdusse leggi quali la

piemontesizzazione

“tassa sul macinato” attraverso la destra storica, e la leva obbligatoria (allontanando

molti contadini dal lavoro della terra per combattere una guerra non sentita come loro

sotto un punto di vista ideologico);

I siciliani interpretarono questa “unione d'Italia” come l'impossessarsi delle loro terre e

il concetto di “sentirsi parte di un unica nazione” non fu assolutamente percepito dalla

popolazione, che cercò di liberarsene attraverso questa sorta di “rivolta armata”, che

agli occhi di molti storici potrebbe essere definita come una vera e propria guerra

civile.

Il collegamento con la nascita della mafia nasce spontaneo, considerando che lo

sviluppo di bande organizzate (talvolta finanziate dai latifondisti o dai Borboni stessi)

portarono a atti di violenza, rapine e comunque alla ricerca di preservare il controllo

sul proprio territorio. Inoltre l'assenza di una classe dirigente valida e ben

determinata, che sapesse comprendere e soddisfare le esigenze ed il malcontento

del popolo, contribuì a far nascere una profonda sfiducia e diffidenza nei confronti

dello Stato centrale che ancora oggi è facile percepire.

La Letteratura Post-unitaria in Sicilia

Il malcontento generale e l'abbandono alla miseria delle classi meno agiate creatosi

venne trattato anche da Giovanni Verga, scrittore verista, nella novella “Libertà”, nella

quale gli abitanti di Bronte si rivoltano ai nobili che abitano la città, compiendo una

strage per rivendicare la loro libertà e l'inganno di Garibaldi che gli aveva promesso

una ripartizione delle terre in cambio della resistenza mirata a scacciare i Borboni.

Compiuto l'atto violento i proletari si accorsero che non erano in grado di gestirsi

autonomamente e infine vennero imprigionati e giustiziati dalle truppe di Bixio,

assaporando quindi solamente una “libertà” effimera e non reale (ma soprattutto

peggiorando ulteriormente la loro condizione).

Verga in questa novella esprime quindi la sua concezione dell'essere dei “vinti”

sempre presente nelle sue opere, ad esempio nei “Malavoglia”, dove la condizione di

povertà segna la vita della famiglia Toscano, che non riesce a riscattarsi e arricchirsi

anche per via dell'idea secondo la quale vige il “Determinismo sociale”, che enuncia

che la vita di una persona è influenzata fin dalla nascita da fattori quali:

l'appartenenza a una determinata classe sociale, il luogo e il periodo di nascita.

Altre opere nella quale è ben delineata l'idea dei vinti sono: “ Mastro Don Gesualdo” o

“La Roba”, nella quale i vinti non sono più persone povere e umili, bensì personaggi

benestanti che tuttavia sono ormai stati travolti dalla necessità di arricchirsi e sete di

potere, e si sono dimenticati della sfera emotiva/sentimentale inaridendosi.

Tornando alla novella “Libertà”, i popolani credono quindi di essere stati liberi, di aver

raggiunto una condizione di “controllo”, quando in realtà non hanno fatto altro che

aggravare la loro condizione già precaria attraverso l'uso della violenza.

Questa novella, descrivendo un avvenimento realmente accaduto nel 1860 è di

fondamentale importanza per lo studio della nascita della mafia in quanto rappresenta

una rivolta organizzata per ribellarsi allo stato ambientata nel periodo post-unitario, e

quindi nel periodo di piena attività del brigantaggio. Inoltre ben sottolinea quale idea di

ostilità vi fosse nei confronti dello stato, ma anche quanto inconcepibili fossero i

metodi utilizzati dallo stato stesso per annettere la Sicilia in maniera pacifica, e non

solo come una terra da sfruttare per le sue risorse agrarie e minerarie, basti pensare

alle riforme agrarie promesse ma mai concesse al popolo siculo o appunto il

reprimere le rivolte attraverso le truppe armate.

Anche ne “Il Gattopardo” di Tomasi Di Lampedusa si possono notare alcune

descrizioni della mentalità del popolo siciliano e della posizione presa nei confronti

dell'annessione al resto d'Italia;

Don Fabrizio, rappresentante della classe nobile siciliana ormai defunta dopo essere

stato interpellato da Chevalley (un senatore piemontese) che gli chiede di diventare

membro del governo italiano rifiuta l'incarico, sottolineando che “sono venticinque

secoli almeno che portiamo sulle spalle il peso di magnifiche civiltà eterogenee, tutte

venute da fuori già complete e perfezionate, nessuna germogliata da noi stessi,

nessuna a cui abbiamo dato il “la”. Da duemila cinquecento anni siamo colonia.

Non lo dico per lagnarmi: è in gran parte colpa nostra; ma siamo stanchi e svuotati lo

O ancora in merito alla mentalità siciliana :

stesso.” ”Il sonno, caro Chevalley, il sonno

è ciò che i Siciliani vogliono, ed essi odieranno sempre chi li vorrà svegliare, sia pure

per portar loro i più bei regali; e, sia detto fra noi, ho i miei forti dubbi che il nuovo

regno abbia molti regali per noi nel bagaglio.”

Emigrazione In America

Accanto alla problematica del brigantaggio, si pone quella dell'emigrazione verso le

Americhe, che cominciò indicativamente intorno al 1890 come conseguenza

dell' (emanato da Giolitti) che indebolì ulteriormente

introduzione del protezionismo

l'economia del mezzogiorno e si prolungò fino al 1914 circa.

Il protezionismo sanciva pesanti dazi doganali sulle importazioni, scoraggiandole

definitivamente, e incentivando invece lo sviluppo dei prodotti industriali interni.

Ciò a discapito del cittadino, che doveva comprare a prezzi molto più alti perchè

vigeva un monopolio sulle merci.

Convinti di poter trovare ricchezze e nuove opportunità nel continente americano,

molti lavoratori, ma anche moltissimi “uomini d'onore” e criminali decisero di emigrare,

permettendo così il radicarsi della mafia anche negli Stati Uniti d'America.

I malviventi adottarono questo sistema soprattutto per scappare dalla giurisdizione

italiana e dalle punizioni che gli spettavano, consapevoli che in America avrebbero

trovato terreno fertile per ulteriori azioni illegali e sarebbero riusciti facilmente a

impossessarsi di documenti falsi. Va inoltre menzionato che l'amministrazione italiana

peccò nuovamente nella gestione dei fatti, accettando che i malavitosi si

allontanassero, convinti che fosse un ottimo modo per liberarsene.

Una foto raffigurante lo sbarco dopo l'attraversamento dell'oceano Atlantico. Provati da un lungo

viaggio, gli emigrati dovevano inoltre sostenere dure visite mediche prima di potersi stabilire in

America .

Evolution of Mafia in the American environment (MOB)

As much immigrants came to the U.S. during the period that goes from the end of the

XIX to the beginning of the XX Century America was introducing the so called

“ ”, in which the sale and manufacture of Alcoholic beverages and of

Prohibition Era course of Narcotics was banned.

We might say that the first activity that the Italian Mafia started abroad was

“ ”,which was the smuggling and producing of beverages without getting

bootlegging caught by the police.

After the evolution of this illegal trade, the Mafia started to trade drugs, and

introduced other activities such as racketing, loan-sharking, illegal gambling,

prostitution and later on stepped in the construction of buildings and the political

system.

Similar to the Italian one, those who wanted to be part of the clan had to pass an

initiation ceremony (which often consisted in murdering someone) and swore to obey

“ ” , the all-important code of loyalty and silence. Mafiosi were also expected to

Omertà

follow other rules, including never assaulting one another and never cheating with

another member’s girlfriend or wife.

In 1970 the “Racketeer Influenced and Corrupt Organizations” (RICO) Act became a

federal law, which proved to be a powerful tool in the government’s war on the Mafia,

as it allowed prosecutors to go after crime families and their sources of income, both

legal and illegal. During the 1980s and 1990s, RICO laws were used to convict

numerous high-level members.

Some criminals, faced with long prison sentences, broke the sacred code of Omertà

and testified against their fellow mobsters in exchange for a place in the federal

.

witness-protection program

The nowadays situation seems to be not disturbing as it was in the past, without

episodes of violence and gunfights in the streets of New York, even the organization

still takes part in the construction of buildings and in the labor unions.

It seems as contributing to the Mafia’s survival may be the terrorist attacks on America

th

(11 of September 2001) because much of the investigators which were working on

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