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Economia: Il riciclaggio del denaro sporco
Scienze delle finanze: Le imposte
Storia: La storia in generale della mafia
guardiani in cambio della protezione dei cantieri,. La 'Ndrangheta oggi non si limita più a
votare per candidati amici, ma entra direttamente in politica:vota per se stessa.
“MAFIA E FASCISMO”
In Sicilia la dittatura fascista decide di avviare una feroce lotta contro la mafia. Mussolini
può farlo perché la sua dittatura governa senza bisogni di libere elezioni ma egli invia in
Sicilia il prefetto Cesare Mori che ripulisce città paesi e campagne, assedia interi centri
abitati, stana i capimafia bloccando gli acquedotti, assetando la popolazione.
Ma alla fine anche il potere “forte” di Mussolini dovrà rinunciare all’obiettivo di sradicare il
fenomeno: Il prefetto Mori viene e trasferito altrove.
“Lo sbarco degli Alleati in Sicilia e la Mafia”
Il 1943 era iniziato sotto il segno della sconfitta per gli eserciti dell’Asse (Italia, Germania,
Giappone). Nell’Europa occupata dai Nazisti avvenivano diversi episodi di resistenza: I
bombardamenti massicci degli aerei alleati sulle maggiori città europee indicavano la
ferma intenzione di portare alle estreme conseguenze la guerra totale.
Nel gennaio 1943 Roosvelt e Churchill si erano incontrati in Marocco e nella conferenza di
Casablanca, decisero di aprire un secondo fronte in Occidente; scelsero come obbiettivo
dell’attacco l’Italia, dato che il Paese era giunto ai limiti delle proprie possibilità di
resistenza, mentre andavano facendosi ormai evidenti nell’opinione pubblica la sfiducia
nella vittoria, l’opposizione al regime e la convinzione che l’unica via di salvezza avrebbe
potuto essere cercata solo in un immediato sganciamento dalla Germania.
In seguito alle decisioni di Casablanca, dopo aver occupato le due isole di Lampedusa e
di Pantelleria, la notte fra il 9 e 10 luglio 1943 tredici divisioni anglo-americane sbarcarono
in Sicilia.Gli alleati trovarono la strada spianata e poterono avanzare senza esplodere un
colpo anche perché i mafiosi li precedevano scoraggiando eventuali resistenze, invitando
soldati e fascisti a deporre le armi che finirono nelle loro mani. 3
SCIENZA DELLE FINANZE:
“Le imposte e l’effetto economico che esse producono”
L’imposta consiste in un prelevamento coattivo di ricchezza effettuato dallo Stato e dagli
altri enti pubblici allo scopo di ottenere i mezzi necessari alla produzione di servizi pubblici
indivisibili, cioè non in vendita, che avvantaggiano la collettività nel suo insieme.
Un’importante classificazione delle imposte si basa sulle diverse manifestazioni della
capacità contributiva, cioè all’idoneità del contribuente a pagare l’imposta, che le divide in:
Imposte dirette: quando le imposte colpiscono il reddito o il patrimonio.
Imposte indirette:quando colpiscono manifestazioni indirette della capacità
contributiva, come consumi di beni e servizi, trasferimenti e scambi.
Le imposte dirette sul reddito sono le più diffuse, perché il reddito è un efficace indice
della capacità contributiva. La teoria ha individuato tre diversi concetti di reddito:
Il reddito come prodotto: è l’insieme di tutti i redditi guadagnati dai soggetti residenti
in un dato paese in un determinato anno. Il reddito come prodotto è quindi il reddito
netto.
Il reddito come entrata: vengono compresi, oltre al reddito prodotto, gli incrementi, e
detratti i decrementi del patrimonio del contribuente.
Il reddito come consumo: si assoggetta ad imposta solo la parte di reddito
consumata, esentando la parte di reddito che viene risparmiata, in questo modo si
evita la doppia tassazione del risparmio (la prima volta quando si colpisce il
reddito nell’insieme e la seconda quando si colpiscono gli interessi fruttati dal
risparmio).
Le imposte dirette sul patrimonio colpiscono il valore del patrimonio netto e possono
essere ordinarie o straordinarie:
L’imposta ordinaria: è annuale ed è commisurata al valore del patrimonio netto.
L’imposta straordinaria: viene applicata in momenti eccezionali, come calamità
naturali o guerre.
Le imposte indirette si dividono in:
Imposte generali sugli scambi: colpiscono gli scambi di beni e servizi tra produttori,
commercianti e consumatori (es. IVA).
Imposte speciali sui consumi: colpiscono il reddito nel momento in cui viene speso e si
riferiscono solo ad alcuni beni e servizi prodotti e venduti nello Stato (es. imposte di
fabbricazione o “accise”)
Imposte sui trasferimenti: colpiscono gli atti di trasmissione delle proprietà, di
costituzione di diritti reali sulle cose altrui e numerosi altri atti. (es. imposte di registro e
di bollo). 4
I dazi doganali: sono imposte che vengono riscosse nel momento in cui una merce
entra nel territorio nazionale, ne esce o lo attraversa. Si hanno così dazi doganali
all’importazione, all’esportazione o di transito.
Le reazioni dei contribuenti agli obblighi fiscali sono riconducibili a due classi di fenomeni:
Reazioni illegittime: atti illeciti del contribuente per sottrarsi al dovere di pagare i
tributi.
Reazioni legittime: comportamenti finalizzati a diminuire l’onere impositivo, senza
venir meno all’osservanza della legge.
REAZIONI LEGITTIME :
L'erosione
E' considerato un comportamento lecito del contribuente, e si verifica quando il tributo non
viene pagato a causa di agevolazioni concesse al contribuente. Questi aiuti possono
essere riduzioni o esenzioni dall'imponibile per certe categorie di contribuenti, per certi
beni, per certe zone territoriali. Gli esempi pratici riguardano le detrazioni per spese
mediche, di interessi passivi sui mutui per la prima casa, ecc.
L'erosione è anche chiamata evasione legale, in quanto i trattamenti sono previsti dalla
legge, che avvantaggia alcune categorie di contribuenti, mirati al raggiungimento di fini
sociali. Il contribuente, per ridurre l'imponibile fiscale, può adottare alcuni accorgimenti,
considerati legittimi perché non violano nessuna legge del diritto italiano:
l elisione;
l'elusione;
la traslazione dell'imposta.
L'elisione
Consiste principalmente nell'aumentare la propria attività per evitare una riduzione del suo
reddito e far così fronte all'onere dell'imposta. Elidere, che significa annullare, eliminare,
l'imposta con il reddito aumentato permette al contribuente di adempiere al suo dovere
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fiscale senza sacrificare il suo reddito, che ritorna alla situazione preesistente.
Quest'atto lecito viene detto anche rimozione positiva, perché il fisco realizza l'entrata
tributaria e, nello stesso tempo, aumenta la produttività nazionale.
L'attuazione dell'elisione prevede comunque una serie di ostacoli difficili da superare,
come l'aumento di lavoro e la difficoltà di accedere ai fattori produttivi (capitale e natura)
talvolta presenti in quantità limitate.
L'elusione
Si tratta di un comportamento lecito esercitato dal contribuente che, elude (schivare,
evitare) l'imposta.
Praticamente il contribuente può decidere di diminuire la propria attività col fine di
diminuire l'imponibile fiscale e di conseguenza l'onere dell'imposta, oppure approfitta dei
difetti di una legislazione oscura e di una burocrazia troppo lenta per ridurre, senza
compromettere il suo dovere, l'imposta tributaria.
L'elusione implica effetti negativi non solo nel sistema economico, ma rallenta anche lo
sviluppo nazionale, viene per questo anche definita rimozione negativa.
Esistono diversi modi di eludere l'imposta:
Il contenimento della propria attività lavorativa per "sfuggire" alle aliquote fiscali più
alte;
Lo spostamento dell'attività produttive in altri paesi dove tali attività sono meno
colpite dal fisco (per questo motivo la necessità di uniformare le politiche fiscali
all'interno dell'Unione Europea);
L'aumento delle spese di rappresentanza e di pubblicità con lo scopo di ridurre gli
utili, nonché la relativa imposta;
La domiciliazione, puramente formale, di attività presso i cosiddetti "paradisi fiscali",
ossia Stati nei quali le imposte fiscali sono basse o sono previste agevolazioni per
certe categorie di reddito.
Visto e considerato che l'elusione è attuabile in paesi, come l'Italia, dove il sistema
tributario si presenta disorganizzato e incoerente, essa può essere risolta con una
razionalizzazione della normativa fiscale. Pertanto contro la domiciliazione puramente
formale il DM considera ancora residenti in Italia le persone che si sono
cancellate dalle anagrafi e si sono trasferite in uno di questi “paradisi”, che sono stati
indicati in una specie di “lista nera”.
La traslazione dell'imposta
Consiste in un processo economico, attraverso il quale il contribuente colpito dall'imposta
riesce a trasferire in tutto o in parte, attraverso l'aumento del prezzo, l'imposta su uno o più
altri soggetti, fino a raggiungere un ultimo soggetto che ne supporta l'onere effettivo.
Il soggetto che per legge è tenuto al pagamento dell'imposta si chiama contribuente di
diritto o percosso, in quanto la percussione, in ambito economico, individua quel
fenomeno per cui una persona è chiamata al pagamento dell'imposta.
Il contribuente di fatto o inciso, invece è colui che supporta effettivamente, in tutto o in
parte, l'onere dell'imposta.
La traslazione dell'imposta tra i due soggetti sopra citati avviene con la presenza delle
seguenti condizioni:
L'imposta deve colpire beni e servizi di scambio; 6
Il prezzo dei beni o servizi può essere aumentato.
A seconda della direzione della traslazione dell'imposta si individuano:
Traslazione verticale: quando il trasferimento riguarda il ben o servizio colpito
dall'imposta. In particolare si parla di traslazione progressiva o in avanti se segue il
senso dello scambio (produttore-consumatore e avviene mediante un amento dei
prezzi), o regressiva o all'indietro, se va nel senso opposto, tramite una riduzione
dei prezzi dei beni o servizi acquistati dal soggetto percosso;
Traslazione obliqua (o laterale): se il trasferimento riguarda beni o servizi diversi
da quello colpito realmente dall'imposta, ma a questo collegati. Anche in questo
caso, sono previste traslazioni progressive o regressive.
REAZIONI ILLEGITTIME:
L'evasione fiscale
E' un comportamento illecito che nasce quando il contribuente, tenuto al pagamento
dell'imposta, si sottrae in tutto (evasione totale) o in parte (evasione parziale) all'obbligo
tributario, ricorrendo ad azioni dolose, come per esempio l'omissione della dichiarazione,
l'occultamento del reddito, la fuga di capitali all'estero, ecc.
L'evasione viene quindi considerata un'infrazione volontaria alla legge fiscale vigente, e
viene punita con sanzioni più o meno gravi a seconda della gravità dell'evasione stessa.
L'evasione fiscale produce effetti considerevoli all'interno del sistema economico, non solo
perché priva il fisco di un'entità tributaria, ma compromette il raggiungimento di obiettivi
pianificati dalla politica economica nazionale.
Ma la conseguenza più pesante è l'inesatta distribuzione del carico tributario, che
costringe i contribuenti onesti a sopportare una pressione fiscale maggiore, dovuta alla
soddisfazione del bisogno finanziario, una condizione che per essere fronteggiata dallo
Stato, costringe i non evasori a pagare per gli evasori.
In Italia, e anche in qualsiasi altro sistema economico, le due cause principali dell'evasione
sono dovute al livello, talvolta troppo alto, delle imposte e al rischio di sanzioni penali.
Un contribuente decide così di sottrarsi al suo dovere, inasprito dall'eccessiva pressione
fiscale e consapevole di riuscire nell'intento considerando trascurabili i rischi di essere
scoperto.
Talvolta l'evasione può dipendere da cause che nascono da un atteggiamento contrario
del contribuente nei confronti del governo, o dalle sue preferenze religiose e culturali.
In Italia il fenomeno dell'evasione è un ostacolo sempre più grande da abbattere affinché
la politica economica possa raggiungere gli obiettivi preposti. Le cause che influenzano
l'evasione nel nostro paese riguardano una scarsa qualità dei servizi offerti dalla Pubblica