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Tesina - Premio maturità 2009
Titolo: L'Oriente visto da Occidente: dalla visione dei Gr
Autore: Lanari Annalisa
Descrizione: la tesina segue un filo cronologico e tratta delle interazioni culturali,economiche e politiche tra occidente e oriente con particolare attenzione alla storia giapponese (ciò è dovuto allo studio della lingua giapponese da autodidatta in attesa dell'is
Materie trattate: Letteratura Greca,letteratura Italiana,letteratura Inglese,filosofia,storia Dell'arte,storia,fisica
Area: umanistica
Sommario: letteratura greca,Euripide,Le Baccanti,visione dell'Oriente di Dioniso in Grecia letteratura italiana,Marco Polo,Il Milione,descrizione della dimora di Kublai Khan letteratura inglese,S.T. Coleridge,Kubla Khan,visione onirica dell'Oriente filosofia,Arthur Schopenhauer,il mondo come voontà e rappresentazione,introduzione della filosofia orientale in Occidente storia dell'arte,Van Gogh,Agostina Segatori al Café du Tambourin,Ritratto di Père Tanguy,influenza delle stampe giapponesi nelle opere di Van Gogh storia,guerra Russo-Giapponese,l'emergente Giappone sconfigge la grande potenza occidentale cioè la Russia letteratura italiana,Enrico Corradini,La guerra,la guerra Russo-Giapponese è oggetto di considerazioni in Italia letteratura italiana,Alberto Moravia,articoli sul Corriere della Sera,usi e costumi di varie nazioni tra cui Cina e Giappone fisica,treno a levitazione magnetica,l'Oriente sta superando il Vecchio Continente dal punto di vista tecnologico
L’Oriente visto da Occidente
Dalla visione dei Greci ai giorni
nostri
Elaborato di:
Lanari Annalisa
Liceo Classico Giulio Perticari – Senigallia (Ancona)
Anno scolastico 2008/2009
Classe 3° BL
L’Oriente visto da Occidente
Dalla visione dei Greci ai giorni nostri
MAPPA CONCETTUALE
Euripide: “ΒΑΚΚΑΙ”-Le Baccanti
•
Dioniso e le terre dell’Asia visti con gli occhi degli antichi Greci
Marco Polo: “Il Milione”
•
Il Veneziano alla corte del “Gran Kublai Khan
Signore”
Samuel Taylor Coleridge: “Kubla Khan”
•
Visione del palazzo del mongolo Kublai Khan in linea con l’esotismo romantico
Arthur Schopenhauer: “Il mondo come volontà e rappresentazione”
•
Introduzione della filosofia orientale in Occidente
Van Gogh: “japonaiserie” nelle sue opere
•
Influenza delle stampe giapponesi in Europa soprattutto dopo l’apertura da parte del Giappone ai
(がいこく-gaikoku, stati esteri)
外国 Guerra Russo-Giapponese: 1904-1905
•
La Russia, grande potenza militare Occidentale,viene sconfitta dall’emergente Giappone
Enrico Corradini: “La guerra”
•
Utilizzo del conflitto Russo-Giapponese per tessere le lodi ed esaltare la guerra in sé
Alberto Moravia: articoli pubblicati nel “Corriere della Sera”
•
Descrizione di usi e costumi dei paesi visitati dallo scrittore, tra i quali Cina e Giappone
Innovazioni tecnologiche in Oriente: treno a levitazione magnetica (maglev) in Giappone
•
Il Vecchio Continente viene superato dal Giappone, seconda potenza economica mondiale
Introduzione delle arti marziali in Occidente: Kung Fu,Tai Chi Chuan,Judo,Karate…
•
L’Oriente visto da Occidente
Dalla visione dei Greci ai giorni nostri
Il mondo occidentale ha sempre visto l’ Oriente come un luogo esotico,lontano,affascinante e
sfarzoso.
Tra le varie fonti antiche che descrivono questa visione mitica e magica si può prendere in
considerazione la tragedia di Euripide “ΒΑΚΚΑΙ” (Le in cui Dioniso stesso ,parlando di
Baccanti)
sé, descrive anche i luoghi dai quali è partito per raggiungere Tebe dove porterà a compimento la
sua vendetta sui familiari della madre,i quali non avevano riconosciuto la sua natura divina.
Egli ha lasciato le pianure di Lidia e di Frigia, campi fecondi
τούς πολιχρύσους γύας (dai
d’oro) e plaghe che brillano sotto il sole), ha attraversato l’ Arabia
ηλιοβλήτους πλάκας (dalle
(felice) e tutta l’Asia che si adagia lungo il mare salmastro con le sue città ricche di
ευδαίµονα
torri in cui vivono insieme Greci e Barbari. Durante il suo viaggio verso Occidente, Dioniso,
introducendo i suoi riti, ha fatto danzare tutta l’Asia con i Baccanali ardenti e con
(melodioso respiro dei flauti di Frigia). Durante i
αδυβόα (ηδυβόα) Φριγίων αυλϖν πνεύµατι
suoi riti,la terra genera fiumi di latte,vino e miele,si usano incensi di Siria, ci si abbandona a danze
sfrenate, accadono cose inspiegabili come i fuochi sui tirsi e la forza sovrumana delle celebranti.
Questo clima di gioia, di sfrenatezza e di esagerazioni dovuti al fatto che
è il dio della gioia) è rappresentazione e sintesi della visione
∆ιόνυσον τόν εύιον θεόν (Dioniso
che i Greci, e quindi la cultura occidentale,avevano dell’ Asia,continente semisconosciuto che ha da
sempre suscitato curiosità e portato all’ elaborazione di miti, a volte legati a persone realmente
esistite come il caso di Kublai Khan,di cui parla Marco Polo nella sua opera “Il Milione”.
Infatti il Veneziano,così come suo padre Niccolò e suo zio Matteo,era stato per diversi anni al
servizio del signore mongolo nipote e successore del celebre Gengis Khan.
In “Il Milione” vi sono descrizioni e miti dei luoghi che Marco Polo visitò,tra cui la residenza di
Kublai Khan che divenne fonte d’ispirazione nel 1798 (circa) dell’Inglese Samuel Taylor Coleridge
per la sua poesia “KUBLA KHAN”.
In linea con la corrente romantica legata all’esotismo,Coleridge descrive la dimora del sovrano
mongolo che gli era apparsa in sogno poco prima che arrivasse un suo amico a fargli visita.
Egli descrive il palazzo di Kublai Khan come un luogo ricco di caratteristiche molto particolari:
ci sono (grotte immisurabili per l’uomo),
“caverns measureless to man” “gardens bright with
(giardini splendenti con rigagnoli sinuosi), e
sinous rills” “the shadow of the dome of pleasure
(l’ombra della cupola del piacere galleggiava a mezz’aria sulle
floated midway on the waves”
onde).
Questo paesaggio caratterizzato dalla presenza della “sunny pleasure-dome with caves of ice”
(soleggiata cupola del piacere con grotte di ghiaccio) è simbolo di piacere, ma allo stesso tempo
nasconde in sé un qualcosa di oscuro e pauroso. Ciò si nota sia dai numerosi accostamenti tra
immagini dalle qualità contrastanti come la (cupola soleggiata) e le
“sunny dome” “caves of ice”
(grotte di ghiaccio) sia nella profezia della futura guerra che Kublai Khan intraprenderà. Infatti il
sovrano mongolo aveva tentato per ben due volte la conquista del Giappone ma non riuscì nel suo
intento.
La prima volta, nel 1274, la flotta mongola, dopo la conquista di alcune isole giapponesi e dopo lo
sbarco sulla baia di Hakata, nei pressi dell’attuale (Fukuoka, Kyushu settentrionale), fu
福岡
costretta a ritirarsi a causa delle pessime condizioni del mare. I Giapponesi rafforzarono le proprie
difese ad Hakata, e nel 1281, i Mongoli tornarono. Nonostante la netta superiorità degli armamenti
(disponevano di bombe di polvere da sparo che lanciavano per mezzo di catapulte), gli uomini di
Kublai Khan non riuscirono a sconfiggere i Nipponici aiutati da un tifone che venne nominato 神風
(kamikaze, letteralmente “vento di dio”) rafforzando la credenza nelle origini divine dell’arcipelago
del Sol Levante (origini descritte nel – opera scritta da un anonimo su ordine dell’
kojiki,
古事記
imperatore tra la fine del VII e inizio dell’ VIII secolo).
Sempre durante l’ Ottocento, il filosofo Arthur Schopenhauer introdusse la filosofia orientale in
Europa. Egli stesso scrisse nella sua opera “Il Mondo come volontà e rappresentazione”:
“…la sapienza orientale torna a fluire verso l’Europa, e produrrà una fondamentale mutazione nel
nostro sapere e pensare”.
Ed è esattamente ciò che cercò di fare attraverso la sua filosofia ricca di richiami all’antica sapienza
dei Veda. Ne è esempio evidente l’uso dell’immagine del “velo di Maya” che ricopre il Mondo
oscurandone la visione da parte degli uomini (i Veda credevano che l’esistenza comune fosse una
sorta d’ illusione ottica). L’unico modo per comprendere la natura effettiva del Mondo è squarciare
il velo e questo è possibile solo attraverso la liberazione dalla “Volontà”,cioè dalla volontà di
vivere.
La realizzazione di ciò passa attraverso l’ “ascesi” che consiste nell’ esperienza del nulla,cioè nel
raggiungimento del Nirvana buddista. Con la parola “nulla” si intende una negazione del mondo
con le sue illusioni e sofferenze, quindi corrisponde ad un mondo ricco di pace e tranquillità.
Altro elemento introdotto nel mondo occidentale è la visione ciclica della storia.
Infatti Schopenhauer vede la storia come un costante ripetersi che non prevede alcun tipo di
miglioramento al contrario di ciò che aveva sempre proclamato la filosofia occidentale.
E’ evidente che dalla seconda metà dell’ Ottocento in Europa si stava sviluppando sempre più un
forte interesse verso l’esotico,l’ignoto,il misterioso, cioè l’Oriente.
Questo interesse porterà al collezionismo di oggetti provenienti da paesi come India, Cina e
soprattutto Giappone.
Il Giappone (日本 o letteralmente “origine del Sole”),dopo il luglio del 1853 con
Nihon Nippon,
–
l’arrivo del commodoro americano Matthew C. Perry e della sua flotta alla baia di – Edo
江戸
(l’attuale fu costretto ad aprire i propri commerci ai così detti
Tokyo), gaijin,cioè
東京 - 外人-
agli stranieri.
Infatti, dal (letteralmente: “governo della tenda”, è tradotto nelle lingue occidentali
幕府 –bakufu
come “shogunato” facendo derivare questo termine dalla figura che reggeva il “bakufu “cioè lo
- di Tokugawa Ieyasu era stata imposta la pena di morte per qualunque straniero si
shogun)
将軍
fosse introdotto in Giappone. Ciò fu dovuto alla comunità di Gesuiti Portoghesi che fu vista come
una minaccia all’ unità del paese da poco raggiunta dopo anni di dure guerre (cioè dopo il
“periodo degli stati combattenti”). Infatti i Portoghesi cominciarono ad
sengokujidai,
戦国時代-
insultare i monaci Buddisti e Shintoisti e Tokugawa Ieyasu temette lo scoppio di una nuova guerra,
quindi condannò a morte alcuni Gesuiti come dimostrazione della propria forza e precluse il proprio
paese a qualsiasi scambio con l’esterno (tanto che i Giapponesi che si trovavano all’estero non
poterono far ritorno in patria).
Con l’apertura forzata agli stati esteri,arrivarono in Occidente numerosi articoli tra cui ventagli,
e soprattutto stampe giapponesi.
kimono,
着物 –
Numerosi artisti furono affascinati da questi oggetti tanto da prenderne spunto ed inserirli
all’interno delle proprie opere.
Senza dubbio, l’artista che maggiormente subì il fascino di questo mondo lontano è Van Gogh.
Egli, acquistò numerose stampe e cercò di riproporle all’interno delle sue opere sia come sfondo
(come nel caso dell’opera “Agostina e del “Ritratto
Segatori al Café du Tambourin” di Père
sia come argomento centrale (come di “Japonaiserie: in cui pone al centro della
Tanguy”) Orian”
tela l’immagine di una dell’ – cioè del “mondo fluttuante”, termine usato
geisha ukiyo
芸者- 浮世
per indicare i quartieri del divertimento).
Van Gogh avrebbe voluto trasferirsi in Giappone poiché fortemente affascinato dalla luce dei colori
delle stampe giapponesi e quindi,all’inizio, pensò di poter trovare quel tipo di luminosità solo nel
paese del Sol Levante.
Non potendo permettersi un viaggio così costoso,si trasferì nel Sud della Francia dove si convinse
di aver trovato la luce che cercava.
Egli stesso scrisse ad un suo amico:
“voglio incominciare a dirti che il paesaggio qui mi sembra bello come il Giappone per la
limpidezza dell’atmosfera e gli effetti allegri di colore, le acque fanno delle macchie di bello
smeraldo e di un blu sontuoso nei paesaggi come si vedono nei crepons giapponesi. I tramonti
arancio pallio danno al terreno un colore blu”
E’ chiaro che fu estremamente colpito dalla luminosità delle stampe giapponesi, o meglio,dalla
capacità di artisti come Katsushika Hokusai o Utagawa Hiroshige di creare e costruire immagini
attraverso il solo rapporto tra masse di colore mediante campiture piatte e bidimensionali accostate
l’una al fianco dell’altra.
L’emersione dell’Oriente in Occidente non si fece sentire solo in arte ma anche negli eventi storici.
Fu nel 1905 con la guerra Russo-Giapponese che l’Occidente fu costretto a rendersi conto che
anche l’Estremo Oriente aveva capacità militari tali da poter sconfiggere una grande potenza come
la Russia.
In questa occasione, il Giappone si dimostrò un valente avversario non solo per quanto riguardava
gli armamenti,ma anche dal punto di vista strategico.
Grazie alla “Restaurazione” detta - (1868-1912, che può essere, per alcuni aspetti,
Meiji
明治
paragonata al periodo dei sovrani illuminati in Europa) il Giappone era riuscito a progredire
velocemente e con il patto anglo-giapponese del 1902 era arrivato a stabilire il primo patto militare
basato sulla parità tra una potenza occidentale e una non occidentale.
Con ciò, i Nipponici potevano permettersi una sfida alla Russia, la quale si era appropriata di alcuni
territori cinesi conquistati precedentemente dai Giapponesi.
Il Sol Levante attuò una nuovo sistema di guerra moderna: paralizzò la flotta russa nell’Estremo
Oriente e solo successivamente dichiarò guerra (ripropose la stessa strategia durante la Seconda