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Storia - I totalitarismi europei, guerra fredda, antiamericanismo, guerra di corea
Italiano - "C'è qualcuno che ride" Pirandello
Storia dell'arte - L'arte nell'Unione sovietica
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2! La psicologia
L’atto di nascita della psicologia scientifica è
considerato il saggio di Wilhelm Wundt “Fondamenti
della psicologia fisiologica” del 1873-74. Wundt istituì
il primo laboratorio di psicologia sperimentale,
ponendo l’accento sulla necessità di fondare la
psicologia su un metodo simile a quello delle scienze
naturali.
!
La scoperta del riflesso condizionato
! Compiendo ricerche sulle secrezioni gastriche, lo
! scienziato russo Pavlov notò che la salivazione,
! riflesso totalmente involontario, ha luogo nei cani
usati per gli esperimenti anche prima della
somministrazione di cibo. Ipotizzando che tale fenomeno
sia dovuto a stimoli associati al cibo, giunge alla
formulazione del noto esperimento: ogni volta che viene
dato al cane del cibo, si associa uno stimolo (il suono di
un campanello), fino a che questo stimolo (condizionato),
da solo, provoca le stesse risposte fisiologiche dello
stimolo incondizionato (il cibo).
! Il comportamentismo
Le ricerche del russo Ivan Pavlov (1849-1936) portarono
alla teoria del condizionamento, secondo cui stimoli
inizialmente neutri possono essere associati a
comportamenti specifici. Le ricerche di Pavlov ebbero
risonanza anche negli Stati Uniti, fino all’elaborazione
della teoria del comportamentismo (o behaviorismo) da
parte di John Broadus Watson (1878-1958). Importante nelle
ricerche di Watson è la considerazione di un
collegamento fra le reazioni animali e umane e, più in
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generale, tra gli aspetti elementari e quelli complessi
della psiche. Ogni comportamento complesso è
riconducibile a una serie più o meno ampia di
associazioni tra uno stimolo (S) che deriva dall’ambiente
e una risposta (R). Le associazioni S-R si stabiliscono
sulla base dell’arco riflesso, meccanismo di risposta
nervosa che non richiede l’intervento del cervello,
quindi automatica. Anche la memoria, l’immaginazione,
l’apprendimento e il linguaggio possono essere ridotti a
risposte condizionate che sedimentano abitudini, la cui
complessità è funzione del numero dei condizionamenti
implicati.
!
Il “fenomeno Phi”
Il Fenomeno Phi è una percezione illusoria descritta da
"Experimentellen Studien über
Max Wertheimer nel suo
das Sehen von Bewegung" ("Studi sperimentali sulla
percezione del movimento") (1912), dove un'incorporea
percezione del movimento è prodotta da una successione
di immagini statiche. Questo fenomeno è utilizzato al
giorni d’oggi nelle insegne pubblicitarie luminose,
evidenziando dunque il collegamento fra la propaganda,
in questo caso pubblicitaria e le reazioni della psiche
umana.
! La Gestalt
Detta anche psicologia della forma, la Gestalt si oppone
al comportamentismo.
"Il tutto è più della somma delle singole parti". Dati
sensorialmente equivalenti sono percettivamente
differenziati. La figura porta ad integrare le percezioni
che tendono ad essere spontaneamente completanti,
Gestalt
“chiudendo” le relative forme. Le teorie della si
rivelarono altamente innovative, in quanto
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rintracciarono le basi del comportamento nel modo in cui
viene percepita la realtà, anziché per quella che è
realmente.
I presupposti della Gestalt portarono alla “teoria del
campo” di Kurt Lewin (1890-1947), trasferitosi negli USA
dopo l’avvento del nazismo. La realtà psicologica
dell’individuo è data unitamente dalla persona e
dall’ambiente, che possono essere rappresentati come
parte di un unico campo. Il presupposto fondamentale
della psicologia di Lewin è il fatto che ogni
comportamento in senso lato (C) è funzione unitamente
della persona (P) e dell’ambiente (A): C=f(PA). È proprio ciò
che porta il singolo a trascurare i particolari e ad
adattarsi all’universale, alla massa.
! La psicologia sociale
Nacque ufficialmente con il saggio “Introduzione alla
psicologia sociale” di William McDougall (1871-1938).
McDougall ipotizzò che nelle interazioni continuative
di gruppo si produca un modo comune di pensare, di
reagire alle sollecitazioni esterne. La dinamica secondo
cui si formano tali atteggiamenti viene individuata
nella istituzionalizzazione da parte del gruppo di
credenze e sentimenti, che vengono poi interiorizzati dai
singoli elementi.
Mediante una serie di esperimenti condotti da Muzafer
Sherif, è stato dimostrato che il gruppo esercita
un’influenza sul singolo anche a livello percettivo:
l’individuo dà risposte diverse nel caso in cui giudichi
da solo oppure nel caso in cui le stesse valutazioni
siano fornite nel contesto di un gruppo, istruito dallo
sperimentatore a dare risposte uniformi ma discordanti
dall’evidenza percettiva. Ciò che evidenzia Sherif è il
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fenomeno del conformismo sociale, secondo cui qualsiasi
gruppo è in grado di influenzare le risposte percettive
dei singoli individui.
! Freud e il Super-Io
Il Super-Io, secondo la suddivisione della psiche fornita
da Freud, è l’interiorizzazione delle norme esterne, ed ha
principalmente un ruolo di controllo. Il Super-Io agisce
da censura nei confronti di ciò che emerge
dall’inconscio. Questo materiale può giungere alla
coscienza (Io), soltanto se accettabile dal Super-Io. Il
Super-Io si viene a formare durante l’infanzia, mediante
il rapporto con i genitori, con la società e attraverso
l’istruzione. Ecco, dunque, lo strumento principale per la
propaganda: l’istruzione dei bambini, nei quali si viene
a formare una concezione della realtà filtrata da ciò
che viene dettato esternamente, a volte, quindi, non
completamente riconducibile alla realtà dei fatti.
! !
6! La propaganda: Effetto Placebo?
Per “Effetto Placebo” si intende ogni sostanza
innocua, qualsiasi altra terapia o provvedimento
non farmacologico che, pur privo di efficacia
terapeutica specifica, sia deliberatamente
somministrato alla persona facendole credere che
sia un trattamento necessario.
Questo metodo è principalmente utilizzato in
medicina. La terapia placebica non porta alcun
miglioramento al paziente attraverso principi
attivi di medicinali, bensì agisce sulle attese e
sulle speranze del paziente, il quale crede
efficace una terapia che in realtà non esiste,
portando comunque ad effettivi miglioramenti
dello stato di salute.
La propaganda ha quasi lo stesso effetto:
promulgare nozioni e pensieri politici che
provocano nei cittadini una situazione di
benessere, inculcando idee che sembrano
perfettamente accordarsi alla realtà, quasi
spiegandola, sebbene non sia effettivamente così.
Ne risulta quindi un evidente inganno, proprio
come l’effetto placebo: entrambi giocano sulla
psicologia umana o per migliorare determinate
condizioni di salute o per adeguare il pensiero
ad una stessa idea purché porti a credere di
trovarsi in una situazione migliore, con maggior
benessere della precedente.
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7! Storia della propaganda
La storia della propaganda affonda le radici nel
Paleolitico, durante il quale furono utilizzati simboli
visivi per scopi persuasivi, come, ad esempio, maschere.
Una delle prime testimonianze scritte di un uso di
propaganda a scopi politici si ritrova nella Bibbia, in
occasione dell'assedio di Gerusalemme da parte degli
Assiri: si narra di quando nel 701 a.C. Sennacherib, re di
Assiria, tentò di sottomettere la popolazione giudea
utilizzando propaganda intimidatoria. Nel Medioevo, una
delle propagande più famose è forse quella operata a
favore della causa crociata. Non a caso il ruolo chiave
in quell’occasione fu svolto dal clero cristiano,
depositario della cultura e quindi del sistema
informativo e formativo dell'epoca. Famose in epoca
moderna la propaganda controriformistica e quella
colonialista.
La propaganda presuppone in ogni caso la
comunicazione come veicolo di trasmissione di idee, per
questo ebbe un notevole sviluppo nella seconda metà
dell’Ottocento. Durante questo periodo la popolazione si
avvicinò sempre di più alla politica: dalle rivoluzioni
borghesi in Francia e quelle industriali in Inghilterra
o Germania fino all’inserimento dei partiti socialisti
nel mondo politico, la nascita dei sindacati e le
Internazionali comuniste.
È proprio con questa massificazione della politica che
la propaganda venne letteralmente studiata in modo
tale da imporre determinate idee nella popolazione e
mantenere quindi il controllo. La propaganda
promulgata dai diversi governi, soprattutto nel
Novecento, portò all’indebolimento sostanziale dei vari
regimi democratici europei fino all’affermazione di
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totalitarismi, come accadde principalmente in Italia,
Germania e Russia.
La propaganda in ogni caso si ebbe anche in
nazioni puramente democratiche come gli Stati
Uniti e l’Inghilterra, nelle quali si sviluppò
soprattutto durante la Grande Guerra.
“ (…) È solo studiando la psicologia della folla che si può
comprendere (…) che i popolani sono incapaci di sostenere
un'opinione qualunque se non quelle che gli vengono imposte, e che
non è con le leggi basate sulle teorie della pura eguaglianza che
essi vanno guidati, bensì con lo studio di ciò che li impressiona e li
seduce.”
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9! La propaganda nell’URSS
!
La propaganda e la difesa delle idee comuniste dall’
all’attacco di quelle capitaliste furono sempre alla base
della politica culturale del regime sovietico. Sin dai
tempi di Lenin, il regime si è occupato di difendere la
rivoluzione comunista dagli attacchi esterni. Si ricorda,
infatti, che negli anni ’20 del Novecento la Russia,
appena uscita dalla Seconda Rivoluzione che portò il
movimento bolscevico al governo, doveva sia difendersi
dagli attacchi interni che da quelli esterni. Per questo,
la propaganda giocò un ruolo chiave nell’influenzare
l’opinione pubblica durante la guerra civile.
! La propaganda sovietica si sviluppò notevolmente negli
anni della dittatura di Stalin. Dopo la morte di Lenin
nel 1924 e una cruenta guerra di successione, divenne
presidente dell’Unione Sovietica il georgiano Josif
Stalin. Dal 1938 si ebbe la vera e propria svolta
autocratica, con la fine delle libertà garantite dal
regime sovietico. La propaganda stalinista si basò
principalmente sul culto del leader, caratteristica
,
insita nella società russa e già sfruttata dai vari zar
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che divennero vere e proprie icone per la religione
ortodossa. Importante nel contesto sovietico fu anche
l’arte. Molti artisti si unirono alla causa socialista,
soprattutto dopo l’istituzione dei “Premi Stalin” nel 1939.
!
La megamacchina
La definizione di tale termine fu data da Lewis Mumford.
Una struttura invisibile, formata da elementi umani
irrigiditi, in cui ogni individuo ha il suo posto,
rendendo possibile la realizzazione di grandi opere
comuni. La megamacchina, secondo lo studioso, è alla base
di ogni regime totalitario, che funziona solamente con
la fede remissiva del popolo. Il compito di aumentare
quest’ultima fu affidato all’arte.
!
11! Tetris
È un gioco di logica e ragionamento inventato dal russo
Aleksej Pažitnov. I vari pezzi del gioco di Tetris si
chiamano tetramini, ciascuno composto da quattro blocchi.
I tetramini cadono giù uno alla volta e il giocatore
deve fare in modo che creino una riga orizzontale di
blocchi senza interruzioni. Quando la riga è stata
creata, i mattoni spariscono.
Il gioco si diffuse ben presto all’interno dell’Unione ed
ebbe un grandissimo successo. Siccome Pažitnov lavorava
per il governo sovietico, la sua proprietà intellettuale
era posseduta dallo Stato. Tetris arrivò ben presto a
diffondersi in tutto il mondo e fu il primo prodotto
sovietico a raggiungere il suolo americano. Al contrario
dei videogiochi diffusi negli Stati Uniti in quel periodo,
caratterizzati da sparatorie e violenza, Tetris era un
gioco di ordine e logica.
L’effetto Tetris
Il gioco creò vere e proprie dipendenze e il cosiddetto
“Effetto Tetris”, una sorta di allucinazione che fa
vedere il mondo come fosse un gioco di Tetris, in termini
di incastro delle cose tra loro.
Che sia stato il Tetris, il mezzo con cui il regime riuscì
a diffondere nel mondo le idee di ordine e lavoro tanto
care al comunismo? Sicuramente il Tetris fu un fenomeno
mondiale e garantì la diffusione di numerose idee che
non erano per nulla presenti nella cultura occidentale.
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12! La propaganda in Italia