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Sintesi

Tesina - Premio maturità  2009

Titolo: L'infinito

Autore: Cruciano Lucia

Descrizione: ho cercato di trovare la ricerca dell'infinito in tutte le discipline facendo opportuni collegamenti ed esempi

Materie trattate: Filosofia, Storia, Italiano, Latino, Inglese, Arte, Geografia Astronomica, Fisica, Matematica

Area: umanistica

Sommario: Filosofia, Fichte, L'io infinito e Discorsi alla nazione tedesca,infinità  dell'io e desiderio di espansione da parte del popolo tedesco, Storia, Hitler, Mein Kampf e programma pangermanista, brama del potere infinito da parte di Hitler e cercare di creare uno stato unico, Italiano, Giuseppe Ungaretti, Mattina, descrizione dell'infinità  di quell'alba dove cielo e mare diventano una cosa unica, Latino, Lucrezio, De rerum natura, infinità  dei mondi formati da infiniti atomi, Inglese, John Keats, Ode on a grecian urn, importanza della memoria che rimarrà  infinita sull'urna e nella poesia, Arte, Friedrich, Viandante sul mare di nebbia, l'uomo girato di spalle che guarda l'orizzonte e cerca l'infinito, Geografia astronomica, Teorie sull'espansione dell'universo, Fisica, Maxwell e l'eletromagnetismo, i campi magnetici prodotti dalle correnti elettriche e le correnti elettriche prodotte dai campi magnetici variabili formano un processo che va all'infinito, Matematica, limite di una funzione per x che tende all'infinito.

Estratto del documento

L’INFINITO

Cruciano Lucia – 5ªC

Liceo Scientifico “G. De Rogatis”

a.s. 2008/2009

Presentazione

Perché l’infinito?

In tutti noi nasce questa domanda, alla quale nessuno mai è riuscito a dare una

risposta; infatti nella storia molte persone hanno cercato di risolvere questo dilemma.

In questo mio percorso scolastico spesso mi sono ritrovata a pormi la stessa domanda

e cercare una risposta con l’aiuto di grandi pensatori. Proprio per questo ho deciso di

scegliere l’infinito come tema centrale del mio elaborato.

Ma prima di parlare dei vari collegamenti interdisciplinari vorrei esporre ciò che

secondo me è l’infinito. Nel mio lavoro ho citato una frase della famosissima canzone

di Raf Infinito: “L’irraggiungibile fine o meta che rincorrerai per tutta la tua vita”

proprio perché chiunque abbia cercato l’infinito si è reso conto che non lo si può

raggiungere, quindi è una sorta di spazio temporale illimitato, qualcosa di astratto che

non puoi toccare con mano, ma solo con la mente quasi un annullamento spazio

temporale.

Fra i maggiori pensatori studiati quello che mi ha influenzato particolarmente è stato Johann

Gottlieb Fichte e il concetto dell’Io infinito; per egli l’Io è infinito poiché tutto esiste nell’Io

e per l’Io ed è il principio formale e materiale a cui si deve la realtà stessa. Partendo proprio

da questo concetto di fiche che ho iniziato la mia ricerca dell’infinito.

Il mio percorso ha inizio proprio con filosofia, dove ho parlato appunto di Fichte e della

sua opera “ Discorsi alla nazione tedesca”, quest’ultimo l’ho analizzato perché ho

riscontrato che già in età romantica i tedeschi avevano una brama espansionistica quasi a

tendere all’infinito. Da questo mi sono collegata a storia parlando del libro di Adolf Hitler “

Mein Kampf” quindi centrando maggiormente il discorso sul programma pangermanista

hitleriano. In italiano ho scelto la poesia di Giuseppe Ungaretti “ Mattina” proprio perché

in due versi si percepisce come il finito si unisce con l’infinito formando quasi un unico

elemento. In seguito ho collegato Lucrezio per quando riguarda latino, citando la fisica

Epicurea a cui l’autore si rifaceva e ho inserito anche un passo del secondo libro del “De

rerum natura”. Per inglese ho preso in considerazione John Keats e la poesia “ Ode on a

grecian urn” perché qui troviamo l’importanza della memoria e dell’immaginazione, dove le

immagini dipinte sull’urna resteranno immutabili per l’eternità. Poi per educazione artistica

ho scelto un quadro di Friedrich “Viandante sul mare di nebbia” dove l’uomo di spalle a

guardare l’orizzonte in quell’atmosfera da un senso d’infinito e di ricerca di questo. In

geografia astronomica mi sono soffermata sull’espansione dell’universo e le varie teorie sulla

sua geometria. In fisica ho deciso di parlare dell’elettromagnetismo e delle equazioni di

Maxwell, perche i campi e le correnti che si generano hanno un processo infinito. In fine

per matematica ho deciso di parlare del limite di x che tende ad infinito.

FILOSOFIA STORIA ITALIANO

FICHTE : L’io infinito e HITLER: Mein kampf UNGARETTI:

“Discorsi alla nazione e programma Concezione

tedesca” pangermanista dell’infinito nella

poesia “Mattina”

ARTE GEOGRAFIA

FRIEDRICH: Teorie

Viandante sul mare sull’espansione

di nebbia dell’universo

L’INFINITO

INGLESE LATINO

KEATS: L’ infinità della LUCREZIO: L’ infinità

memoria in “Ode on a dei mondi nel “De

Grecian Urn” rerum natura”

MATEMATICA FISICA

Limite infinito di una MAXWELL:

funzione per X che Elettromagnetismo,

tende all’infinito equazione di

Maxwell

• L’irraggiungibile fine o meta che rincorrerai per tutta la

tua vita… L’INFINITO

• E’ l’assenza di spazio e tempo…

•L'infinito è uno spazio temporale illimitato, qualcosa di

astratto che non puoi toccare con mano ma solo con la

mente... FILOSOFIA

•L’infinito desiderio di infinito porta i romantici a caricare il finito di significati

infiniti, ossia a fare l’uomo il portatore dell’infinito.

• L’ obiettivo di Fichte è quello di delineare una metafisica dell’infinito.

FICHTE Io fichtiano = principio formale e materiale a cui

si deve non solo la forma della realtà, ma la

L’Io è infinito poiché tutto realtà stessa

esiste nell’IO e per l’IO

Una delle opere più importanti di Fichte fu “DISCORSI

ALLA NAZIONE TEDESCA”. Nei quali egli affermava che:

• Solo il popolo tedesco risultava adatto a promuovere la “nuova

educazione”;

• I tedeschi , il cui sangue non è commisto a quello di altre stirpi, sono

l’incarnazione dell’URVOLK, cioè un popolo “primitivo” rimasto integro e

puro, e sono gli unici a potersi considerare un popolo, anzi il popolo per

eccelenza;

• I tedeschi sono gli unici ad avere una patria, nel senso alto del termine, e a

costituire un’unità organica che si identifica con la realtà profonda della

nazione. STORIA

“ E così io credo come sempre che il mio comportamento è in accordo col volere

dell’ Onnipotente Creatore. Fin quando mi reggerò in piedi sarò contro il JUDEO

difendendo l’opera del Signore”

(Adolf Hitler nell’introduzione del Mein Kampf)

La mia battaglia

Mein Kampf ( ) è un libro di Adolf hitler in cui l'autore tratta il suo

pensiero e il programma politico del partito NSDAP, accompagnandolo ad

un'autobiografia.

Il libro è diviso in due parti: nella prima narra la sua vita familiare ; le esperienze

viennesi , la guerra e il dopoguerra , fino alla decisione di dedicarsi all'attività

politica ; nella seconda descrive la sua ideologia , spiega il Fuhrer-prinzip

(Principio del capo).

I punti principali del libro Mein Kampf sono:

Caratterizzazione del tipico antisemitismo nazista (la razza ariana pura

e superiore agli ebrei);

 Esortazione alla sconfitta e repulsione del marxismo. A tal proposito

esalta l'esempio di Benito Mussolini, prendendolo a modello;

 socialismo nazionale lotta di razza invece di lotta

La creazione di un (

di classe );

 guerra

La richiesta della sconfitta del bolscevismo attraverso una

contro la zecca comunista ;

 Lo stabilimento di più territorio nell'Est per nuovi spazi vitali che

avrebbero realizzato il "destino storico" dei tedeschi;

 L'alleanza con l‘inghilterra col fine di evitare una seconda guerra a due

fronti;

 L'ulteriore polemica al parlamentarismo con la proposta di

Führerstaat

trasformarlo in un ("Stato del Führer", uno Stato fortemente

autoritario guidato da un'unica persona, al di sotto di cui si

svilupperebbe una competente gerarchia amministrativa);

 Il riassunto di tutto quanto nel programma del partito nazional-

socialista dei lavoratori tedeschi(NSDAP);

Programma pangermanista

Il pangermanesimo è una ideologia risalente agli inizi del XIX secolo che auspicava la

nascita di uno Stato che avrebbe riunito in sé tutti i popoli di lingua e origine tedesca

presenti in Europa.

Il programma pangermanista prese piede maggiormente durante il contrasto anglo‐

tedesco nella prima guerra mondiale. Questo conflitto acuì ulteriormente quando

Guglielmo II mostrò di voler assecondare le spinte nazionaliste che attraversavano

l’opinione pubblica, lanciando il progetto della “grande Germania”, cioè la creazione

di una grande nazione tedesca nella quale includere tutti i territori europei abitati da

tedeschi. Tale progetto trovava larghi consensi anche in influenti settori

dell’imprenditoria. Cominciò così a prendere corpo il programma pangermanista, che

prevedeva la riunificazione di tutti i popoli tedeschi e caldeggiava una grande guerra

rigeneratrice al fine di stabilire un nuovo ordine europeo.

Adolf Hitler fece del pangermanesimo uno dei pilastri fondamentali della

propaganda nazista. Fu infatti la presunta intenzione di "riunire il popolo germanico"

a giustificare le annessioni dell'Austria, dei Sudeti e successivamente di Boemia e

Moravia (1938‐1939). ITALIANO

GIUSEPPE UNGARETTI

La poesia è formata da una strofa e due versi

MATTINA liberi, inoltre vi è un elisione fra verbo e

M’illumino soggetto. Troviamo anche un’allitterazione

d’ immenso del fonema M che aiuta ad ampliare il senso

d’immensità.

Mattina è una delle poesie di Ungaretti più conosciute e semplici, fu scritta nel 1917,

sorprendente perché il poeta con due sole parole è riuscito ad esprimere qualcosa di

indefinibile. Il messaggio che la lirica vuol comunicare è la fusione di due elementi,

“Cielo e Mare” (proprio perché inizialmente la poesia era chiamata così), però

contrapposti. Infatti è un momento in cui il finito e l’infinito si uniscono quasi in un

unico elemento: non esiste più niente intorno, solo una grande luce che origina al poesta

un momento di intuizione nel quale egli si mette in contatto con l’assoluto , eliminando

ciò che lo circonda e riflettendo soltanto sull’avvenimento.

Dipinto di: Patrizia Morello, M’illumino d’immenso

LATINO

Nel I° libro del “De Rerum Natura” Lucrezio presenta la dottrina degli atomi,

particelle elementari di cui è composta tutta la realtà, nell’ultima parte del libro

viene affermata e dimostrata l’infinità (mancanza di confini e misura) dell’universo.

Inoltre Lucrezio riprende la fisica Epicurea con i suoi seguenti punti:

• Nulla nasce dal nulla e nulla si dissolve nel nulla;

• Nella realtà esistono solo il Nulla e i Corpi;

•La realtà è Infinita;

• E’ necessario ipotizzare l’esistenza di corpi semplici (ATOMI) che non

possono essere ulteriormente divisibili;

• il moto degli atomi a causa del loro peso procede dall’alto verso il basso

seguendo linee parallele, infatti Epicuro introduce il “Clinamen”= declinazione;

• Anche l’anima e gli dei sono materiali infatti:

1) L’anima si dissolve con il corpo;

2) Gli dei sono immortali ma lontani dalle vicende degli uomini.

Dal brano del De Rerum Natura:

“Innumerevoli altri mondi” (De rerum natura, II) E’ un passo molto

“Né può in nessun modo apparire rappresentativo

verosimile, laddove lo spazio si apre dell’atteggiamento del poeta,

dovunque infinito e i germi di numero infatti si abbandona al suo estro

innumero e di somma abissale visionario, cantando le

volteggiano in mille maniere sospinti meraviglie dei fenomeni

da un moto perpetuo, che solo questa naturali.

terra e questo cielo siano stati creati, e Dopo una parte introduttiva

che fuori di essi tanti corpuscoli

basilari non producano nulla; che prepara il destinatario a

soprattutto perché questo mondo è nuove stupefacenti verità, egli

opera della natura, e i corpuscoli afferma e dimostra che esistono

urtandosi a caso per forza spontanea, innumerevoli altri mondi

variante, senza ordine o frutto, e formati da infiniti atomi che si

invano addensati, riuscirono infine a muovono turbinosamente nello

formare a un tratto quei nuovi aggregati spazio.

che divenissero per sempre la base Qui di fianco cito la parte più

delle grandi sostanze, la terra, il mare, importante della dimostrazione.

il cielo, le specie viventi.” INGLESE

JOHN KEATS : “ODE ON GRECIAN URN ”

Tu della quiete ancora inviolata sposa,

alunna del silenzio e del tempo tardivo,

Thou still unravished bride of quietness! narratrice silvestre che un racconto

Thou foster-child of silence and slow time, fiorito puoi così più che la nostra

Sylvan historian, who canst thus express rima dolcemente dire,

quale leggenda adorna d’aeree fronde si posa

A flow’ry tale more sweetly than our rhyme: intorno alla tua forma?

What leaf-fringed legend haunts about thy shape Di deità, di mortali o pur d’entrambi,

Of deities or mortals, or of both, in Tempe o nelle valli

In Tempe or the dales of Arcady? d’Arcadia? Quali uomini

What men or gods are these? What maidens loth? son questi o quali dei,

What mad pursuit? What struggle to escape? quali ritrose vergini,

What pipes and timbrels? What wild ecstasy? qual folle inseguimento, qual paura,

Heard melodies are sweet, but those unheard quali zampogne e timpani,

Are sweeter; therefore, ye soft pipes, play on; quale selvaggia estasi?

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21 pagine