Anteprima
Vedrai una selezione di 6 pagine su 21
Latino, lingua anacronistica? - Tesina per liceo linguistico Pag. 1 Latino, lingua anacronistica? - Tesina per liceo linguistico Pag. 2
Anteprima di 6 pagg. su 21.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Latino, lingua anacronistica? - Tesina per liceo linguistico Pag. 6
Anteprima di 6 pagg. su 21.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Latino, lingua anacronistica? - Tesina per liceo linguistico Pag. 11
Anteprima di 6 pagg. su 21.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Latino, lingua anacronistica? - Tesina per liceo linguistico Pag. 16
Anteprima di 6 pagg. su 21.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Latino, lingua anacronistica? - Tesina per liceo linguistico Pag. 21
1 su 21
Disdici quando vuoi 162x117
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Sintesi
Lingua latina: L’utilità del latino; lingue classiche; il metodo Ørberg

Lingua inglese: Latino e inglese

Letteratura latina: Publio Cornelio Tacito

Letteratura italiana: Giovanni Pascoli (la poetica; Pascoli e il latino)

Storia: L’età giolittiana; il Non expedit; l’enciclica del 1904

Fisica: Isaac Newton (Philosophiae Naturalis Principia Mathematica)

Lingua tedesca: Max Frisch (Homo Faber)
Estratto del documento

Liceo Classico Linguistico

“Antonio Gramsci”

Olbia

Percorso Pluridisciplinare

Per l’Esame di Stato

Classe V M Luca Braccu

SINTESI DEL PERCORSO

COGNOME Braccu NOME Luca CLASSE VM

TITOLO: Il latino: lingua anacronistica?

DESCRIZIONE (Descrizione sintetica delle motivazioni personali che hanno indotto la scelta: perché hai scelto questo

argomento? Quali tuoi interessi vengono soddisfatti? Quali curiosità ti hanno indotto a sceglierlo? Quali bisogni

emergono? Quali risposte stai cercando? - Descrizione dei contenuti del percorso: discipline e contenuti dei rispettivi

programmi. - Descrizione degli obiettivi di indagine, della eventuale tesi che si intende dimostrare):

Le motivazioni che mi hanno indotto e orientato verso tale scelta sono varie: in primo luogo la passione per la lingua

stessa, maturata durante l’intero quinquennio del mio percorso di studi, (in particolar modo nel corso del biennio,

latina

quando ancora le lezioni erano incentrate sullo studio lessicale, grammaticale, sintattico); secondariamente, non mi

dispiacerebbe il fatto di poter coinvolgere coloro che finora, non si sono mai avvicinati o interessati alla materia, che

di contro, stigmatizzano tacciandola di inutilità e anacronismo. Pertanto ritengo opportuna e necessaria la continuazione

dello studio delle lingue classiche, ormai declassate e trascinate come retaggio del passato.

DESCRIZIONE: (descrizione sintetica delle motivazioni personali che hanno indotto la scelta dei contenuti del

percorso, degli obiettivi di indagine, della eventuale tesi che si intende dimostrare)

Per quel che concerne la scelta delle discipline, ciò non è stato semplice ed immediato, considerando l’essere inusuale

dell’argomento. Alcune delle discipline coinvolte sono strettamente legate tra loro; la lingua latina e quella inglese

in passato, l’altra lo è tuttora; peraltro, si

ad esempio, vengono proposte come due esempi di lingua franca: una lo è stata

può constatare l’influsso di nell’inglese,

latinismi legato soprattutto alla conquista della Britannia, aspetto che conduce

alla scelta di Tacito per la letteratura latina. Lo stesso discorso vale per la letteratura italiana, che con Pascoli, legato

fortemente alla lingua latina, permette il nesso con la storia nell’età giolittiana. Inoltre, a dimostrazione di quanto il

latino sia importante persino sotto il versante scientifico, osserviamo la redazione di opere di Galileo e Newton, scritte

in latino. Ultimo è il legame tra il tedesco e il latino, determinato dall’utilizzo della locuzione:homo faber fortunae suae.

Disciplina coinvolta Argomento trattato

L’utilità del latino; lingue classiche: retaggio del passato?; il

Lingua latina metodo Ørberg

Lingua inglese Latino e inglese: due esempi di lingua franca

Tacito: l’Agricola e la Germania

Letteratura latina Publio Conrnelio

Letteratura italiana Giovanni Pascoli: la poetica; Pascoli e il latino; La grande proletaria si è mossa

L’età giolittiana; il non expedit; l’enciclica del 1904

Storia

Fisica Isaac Newton: Philosophiae Naturalis Principia Mathematica

Lingua tedesca Max Frisch: Homo Faber

INDICE

LINGUA LATINA L’utilità del latino

 Il latino oggi

 Il latino e la chimica?

 Boris Johnson e il latino

 Lingue classiche: retaggio del passato?

 Il metodo Ørberg

LINGUA INGLESE Il latino e l’inglese: due esempi di lingua franca

 

LETTERATURA LATINA Publio Cornelio Tacito

 Breve biografia

 Breve preambolo sulla conquista romana della Britannia

 L’Agricola

 La Germania

 I confini della Germania(1)

 Traduzione del testo

 Analisi del testo 

LETTERATURA ITALIANA Giovanni Pascoli

 Biografia

 La poetica del Pascoli

STORIA L’età giolittiana

 Breve preambolo sulle posizioni politiche di Giovanni Pascoli

 Età giolittiana

FISICA La scientificità del latino

 Isaac Newton

 Philosophiae Naturalis Principia Mathematica

LINGUA TEDESCA Max Frisch

 Homo Faber

CONCLUSIONE Prospettare un discorso volto alla non negligenza della lingua latina

BIBLIOGRAFIA E MATERIALE UTILIZZATO Libri e siti internet

L’utilità del latino

A decorrere ormai da qualche decennio, si disquisisce sull’utilità del latino nella vita di tutti i giorni,

oltre che nella scuola.

Molti asseriscono che lo studio del latino sia “trascurabile”, in quanto lingua morta, obsoleta, non al

passo con i tempi e in particolar modo, inadeguata ai cambiamenti socio-economici del Duemila.

Taluni lo limiterebbero unicamente a particolari celebrazioni religiose.

Altri, di contro, ne dichiarano l’assoluta inutilità.

E’ evidente, insomma, che oggi il latino non sembri godere di grande stima e popolarità, al punto che

il suo stesso insegnamento è stato messo in discussione da più parti.

Ad ogni modo, il latino, così come il greco antico, costituisce una parte significativa del bagaglio

culturale degli Europei e, in particolare, degli Italiani, diretti discendenti dei Romani.

Si ha pertanto il dovere di conoscere il passato glorioso dei propri antenati, che proprio nella loro

lingua trovarono un efficace mezzo di comunicazione: un insieme armonico di capacità espressive,

logiche, tecniche che le lingue moderne possono emulare solo in parte.

Dunque lo studio del latino è di fondamentale importanza, specialmente, se si fa riferimento alla sua

funzione morfologica e alla sua importanza storica.

Per la naturale evoluzione linguistica, dal Medioevo in poi, in Europa si sono affermate le “lingue

romanze” o “neolatine”, direttamente derivate dal latino, e quelle germaniche, tra cui l’Inglese,

che presenta molte affinità lessicali con l’idioma di Roma.

In altre parole, il latino ha dato vita ad altre lingue e letterature tra cui: “Sardo, Italiano, Còrso,

Castigliano, Portoghese, Occitano, Catalano, Friulano, Francese, Rumeno”; per cui esso continua a

vivere, in un certo senso.

Tralasciando il fatto che il latino, per ragioni storico-religiose, è la lingua ufficiale della Città del

Vaticano, perfino ai giorni nostri esso si manifesta in molteplici ambiti (diritto, medicina, psicologia,

arte, scienze naturali), benchè non strettamente legati alla cultura letteraria.

Ciononostante, il fatto che una lingua sopravviva per molti secoli, seppur in un settore ristretto della

popolazione, non è sicuramente sinonimo di labilità, bensì di grandezza.

È pur vero che non vi sono parlanti attivi, ma svariati termini e detti latini sono tuttora molto diffusi.

A dimostrazione di ciò, prendiamo in considerazione, alcune, tra le più famose locuzioni latine,

come:

“Alea iacta est” = “Il dado è stato tratto” (pronunciata da Giulio Cesare nel 49 a.C. sulle sponde del

Rubicone), frase che allude ad una scelta o ad un'azione dopo la quale non si può più tornare

indietro;

“Ad maiora” = “Verso obiettivi maggiori” (usata come formula di augurio verso persone che hanno

ottenuto dei successi e che puntano a cose più grandi);

“Carpe diem” = “Cogli l'attimo” (tratta dall’omonima poesia di Orazio, con il significato di vivere la

vita così come ci è posta davanti senza cercare di fare troppi progetti per l'avvenire, poiché il futuro

è imprevedibile);

“De gustibus et coloribus non disputandum est” = “Non si deve discutere sui gusti e colori altrui”;

“Do ut des” = “Do affinchè tu dia” (precetto clientelare);

“Ex novo” = “Rifatto” (significa che una cosa è stata rifatta daccapo);

A cosa serve, dunque, il latino? E’ così inutile come molti affermano?

È evidente che chi si occupa delle discipline sopra elencate deve conoscerlo, anche in modo

superficiale, onde evitare fraintendimenti o lacune di varia natura.

Tuttavia, al di là della conoscenza, più o meno approfondita, delle regole morfo-sintattiche, alcune

delle quali si ritrovano nella grammatica italiana, l’aspetto più importante dello studio del latino è

costituito dalla sua ricchezza e al tempo stesso complessità: esso mette a dura prova le capacità

logiche dell’allievo e lo pone a contatto con un mondo di valori, tradizioni, costumi che, pur essendo

inattuabili oggi, costituiscono le radici della nostra civiltà occidentale.

Effettivamente il latino trova poco spazio nella civiltà post-moderna in cui l’inglese fa da padrone, in

attività come l’economia, l’informatica e le cosiddette scienze esatte, in un mondo dove conta il

business e il profitto.

Ciò sembrerebbe dare ragione ai più fermi detrattori del latino, i quali mirano, più o meno

velatamente, all’abolizione dello studio della lingua dei Romani, tacciandola di incompatibilità con il

mondo produttivo.

Ma, come già detto, sarebbe impossibile cancellare una parte notevole della nostra storia,

abbandonando lo studio del latino, patrimonio linguistico e culturale di tutti gli Italiani. Qualora ciò

accadesse sarebbe una sconfitta per tutti: chi ignora o sottovaluta il passato, come può guardare

serenamente al futuro? Il latino oggi

Nonostante le predisposizioni della nuova riforma, per quanto concerne l’Italia, il latino è

 attualmente materia di studio nei licei classici, scientifici, linguistici, delle scienze

umane italiani; inoltre in quelli svizzeri, spagnoli, francesi, lussemburghesi, tedeschi e romeni.

Sorprendentemente, una radio finlandese trasmette regolarmente un notiziario in latino.

 Esistono riviste latine (Melissa ...) e scuole latine (Accademia Vivarium Novum).

 A Catania il “Circulus Latinus Catinensis” è promotore di un telegiornale settimanale interamente

 in latino dal nome “Nuntii Latini Italici”, che può essere visto e ascoltato sul web.

Il latino è ancora lingua ufficiale della Santa Sede, benché lo Stato della Città del

 Vaticano utilizzi come lingua corrente l'italiano, riservando l'uso del latino ai documenti ufficiali.

Lo stesso sito ufficiale della Città del Vaticano è disponibile in latino. Così pure

i bancomat presenti sul territorio.

I motti ufficiali dell'Unione europea e degli Stati Uniti d'America sono in latino:

 rispettivamente “In varietate concordia” e “E pluribus unum”.

La Svizzera, per evitare preferenze fra le sue tre lingue ufficiali (e le sue quattro lingue

 nazionali), è ancora chiamata ufficialmente Confoederatio Helvetica (o Helvetia), sebbene il

latino in questo caso non sia utilizzato a scopi amministrativi.

Vari sono i gruppi musicali del genere gothic metal, symphonic metal (ad esempio gli Elend o

 i Dark Sanctuary) che ricorrono spesso a frasi in latino nelle loro canzoni. Alcune strofe in latino

si trovano anche nella celebre A Song for Europe del gruppo glam rock Roxy Music.

Il latino e la chimica?

La nomenclatura chimica, presenta i simboli degli elementi che sono costituiti da una, due o tre

lettere che derivano dal nome originale, spesso latino dell'elemento chimico. Per esempio, la

lettera C rappresenta il carbonio (dal latino carbo); il simbolo Au rappresenta l’oro (dal latino

aurum). Boris Johnson e il latino

Di rilevante considerazione, è quanto emerge su “la Repubblica.it” in data 29 giugno 2008, quando, il

giornalista Enrico Franceschini, corrispondente de “La Repubblica” da Londra, pubblicava l’articolo

intitolato “L’importanza del Latino”, nel quale riportava la ferma posizione del sindaco di Londra,

“Boris Johnson”.

Molte sono state le iniziative di rilievo adottate da Johnson in qualità di sindaco di Londra, in

particolare, la reintroduzione del latino nelle scuole pubbliche inglesi. Lo studio del latino, secondo

Boris Johnson, "è un inizio eccellente per comprendere la struttura della lingua" e, pertanto, bisogna

evitare che la sua conoscenza "sia limitata soltanto a chi ha avuto il privilegio di un’educazione

privata". Lingue classiche: retaggio del passato?

Si ha l’impressione che oggi l’insegnamento delle lingue classiche in Italia sia trascinato come un

retaggio del passato. La questione delle lingue classiche in Italia, e in una certa misura anche in altri

Paesi d’Europa, ha radici storiche profonde, che risalgono almeno alla fine del Settecento.

Dettagli
Publisher
21 pagine
4 download