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Biologia: il sangue (globuli rossi, plasma e piastrine);
Chimica: classificazione delle sostanze chimiche in base alla pericolosità.
Tesina di ALTERNANZA SCUOLA LAVORO 2010/11-2011/12 di Zaninello Eliana (classe 5TCB) IPSIA “G. Marconi”
Cavarzere (Ve)
Il laboratorio trasfusionale, con sede staccata da quello di medicina,
pur costituendone parte integrante, si differenzia dal laboratorio di
analisi-cliniche per i diversi tipi di esami svolti e per la grandezza reale
della struttura.
In esso, inoltre, la donazione del sangue avviene in una sala separata,
adibita ai prelievi e gestita da infermieri, sempre alla presenza di un
medico specialistico.
Al trasfusionale, in alcuni giorni prefissati, vengono consegnate anche
altre sacche di sangue: sono sacche di donatori provenienti da
Cavarzere (sprovvista di laboratorio di analisi cliniche), che vengono
raccolte in una sala prelievi ed adeguatamente trasportate fino al
laboratorio ospedaliero di Chioggia da un addetto, osservando rigorose
misure di sicurezza e conservazione.
Alle sacche di altra provenienza viene assegnato un particolare codice
che le differenzia da quelle prelevate direttamente a Chioggia, pur
venendo poi esaminate e catalogate con la medesima procedura.
Superato un esame di idoneità, le sacche vengono registrate in un
particolare sistema operativo, utilizzato dal laboratorio trasfusionale,
chiamato Emonet.
Emonet gestisce dati, donatori, quantità ed esami connessi alla sacca di
sangue, consentendo una corretta tracciabilità.
Il programma infatti permette di seguire e rintracciare la sacca di sangue
in qualsiasi fase, dal suo arrivo nel laboratorio fino alla sua uscita.
Ogni operatore ha un codice identificativo che inserisce nella macchina
al momento dell’utilizzo, oltre al codice a barre della sacca; in questo
modo si è sempre al corrente di chi svolga gli esami e del tipo di esami
che si stanno effettuando sulla specifica sacca ematica.
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Tesina di ALTERNANZA SCUOLA LAVORO 2010/11-2011/12 di Zaninello Eliana (classe 5TCB) IPSIA “G. Marconi”
Cavarzere (Ve) DIARIO DI BORDO
La mia esperienza di alternanza scuola-lavoro in ambiente ospedaliero
ha avuto inizio alla fine di maggio dell’anno scolastico 2010/11.
Eravamo quattro stagisti provenienti dallo stesso istituto e siamo stati
divisi due per ogni laboratorio. Il tutor ospedaliero, dopo averci mostrato
l’ambiente e rassicurato sulle sue caratteristiche, ha assegnato me ed
un’altra compagna al laboratorio trasfusionale, dove saremmo restate
per la prima settimana. Successivamente siamo state assegnate a
tecnici differenti per poter sviluppare diverse competenze.
Ci sono stati quindi assegnati i compiti e gli orari lavorativi (di 8 ore al
giorno) anche per le successive settimane di stage.
Abbiamo tenuto un diario di bordo giornaliero dove appuntare le attività
svolte personalmente e quelle a cui abbiamo semplicemente assistito, la
strumentazione impiegata dal personale e quella usata da noi, nonché le
conoscenze maturate e le competenze acquisite.
IL LABORATORIO TRASFUSIONALE
Nel laboratorio vengono effettuati esami di routine sulle sacche di
sangue donato. Sono analisi che vengono eseguite durante il normale
check-up del paziente.
Hanno lo scopo di analizzare i principali componenti ematici, in modo da
dare immediate indicazioni sulla salute del paziente o offrire la possibilità
di effettuare analisi più approfondite riguardo a uno o a più parametri
risultati anormali.
Ovviamente, nel laboratorio non viene effettuato solo questo tipo di
lavoro sulle sacche dei donatori; infatti dal laboratorio di medicina
pervengono quotidianamente numerose richieste d’esame su campioni
provenienti dallo stesso settore o da altri reparti dell’ospedale.
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Tesina di ALTERNANZA SCUOLA LAVORO 2010/11-2011/12 di Zaninello Eliana (classe 5TCB) IPSIA “G. Marconi”
Cavarzere (Ve)
Il laboratorio trasfusionale, sede dell’Avis, si trova al piano terra della
struttura ospedaliera, ma è collegato al laboratorio di medicina da una
scala interna accessibile solo al personale autorizzato.
LA SICUREZZA
Il primo giorno di stage, per prima cosa ci sono stati forniti i dispositivi di
sicurezza individuali; senza di essi non è possibile entrare nei laboratori
di analisi. Una volta all’interno, i tecnici ci hanno spiegato come funziona
un ambiente sanitario, i rischi e l’importanza del rispetto della sicurezza.
A tale proposito, il giorno seguente, durante la mattinata, abbiamo
frequentato un breve corso di formazione sulla sicurezza.
Dopo essere stati informati e messi al corrente dei rischi che si corrono
nell’operare in un ambiente ospedaliero, abbiamo cominciato la nostra
esperienza sul campo, affiancando nella normale giornata lavorativa i
tecnici del laboratorio trasfusionale.
Purtroppo le attività che abbiamo svolto sono state abbastanza limitate,
sia a causa della notevole automatizzazione del laboratorio, sia per il
rischio chimico e biologico a cui potevamo essere esposte.
AVIS
(associazione volontari italiani sangue)
La struttura ospedaliera trasfusionale svolge le attività correlate alla
raccolta di sangue e plasma dai donatori volontari, all'assegnazione e
alla distribuzione di emocomponenti, alla medicina trasfusionale.
Essa è funzionalmente correlata all'associazione donatori AVIS per
quanto attiene alla raccolta di sangue e plasma ed al Servizio di
Trasfusione. L'Avis è una Associazione di
volontariato costituita tra coloro che
donano volontariamente,
gratuitamente, periodicamente ed
anonimamente il proprio sangue.
Opera senza discriminazione di
razza, sesso, religione, lingua,
nazionalità o ideologia politica,
esclude qualsiasi fine di lucro e
persegue finalità di solidarietà
umana.
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Cavarzere (Ve)
Senza i donatori, però, l’Avis non potrebbe esistere.
La donazione per aferesi (dal termine greco "portar via") viene effettuata
dagli infermieri nella sala predisposta a tal uso.
Il sangue appena raccolto, sigillato all’interno di sacche, viene
posizionato dagli addetti in un “frigorifero mobile”, restando all’interno del
quale viene portato nel laboratorio adiacente.
Subito dopo il prelievo, il sangue
viene centrifugato e quindi
suddiviso, da un separatore
cellulare (nella foto), nei tre
componenti principali che sono:
le emazie o globuli rossi,
il plasma,
le piastrine.
I tre componenti vengono trasferiti, dopo la centrifugazione, nelle sacche
satelliti. Il tutto a circuito chiuso, in quanto il sangue non deve venire a
contatto con l'aria dove si trovano batteri che potrebbero inquinare il
sangue. 7
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Cavarzere (Ve)
I tre componenti hanno un destino diverso:
I globuli rossi (o eritrociti o emazie) sono delle
cellule del sangue, adibite al trasporto
dell'ossigeno dai polmoni verso i tessuti e di una
parte dell'anidride carbonica dai tessuti ai
polmoni, che provvedono all'espulsione del gas
all'esterno del corpo.
I Globuli rossi sono prodotti dal midollo osseo
rosso (eritropoiesi), hanno una vita media di 120
giorni e vengono distrutti dal fegato e dalla milza
(eritrocateresi).
Possono essere utilizzati per anemie acute
(emorragie da traumi, emorragie intestinali, interventi chirurgici urgenti
ecc.) e per le anemie croniche (leucemie, talassemia): queste ultime
sono patologie in cui il paziente è per tutta la vita trasfusione-dipendente,
cioè può vivere soltanto grazie alle periodiche trasfusioni (a meno che
non possa effettuare il trapianto di midollo osseo).
Il plasma sanguigno, di colore giallo paglierino, è il componente del
sangue intero in cui le cellule ematiche sono normalmente sospese.
Esso costituisce circa il 55% del volume del sangue totale.
Si tratta per lo più di acqua (93% in volume) e contiene proteine disciolte,
glucosio, fattori della coagulazione, ioni minerali, ormoni e l'anidride
carbonica (il plasma ne è il principale mezzo per il trasporto di
escrezione).
Il plasma viene recuperato in poche ore, mentre per le sostanze che
esso contiene servono circa tre giorni; viene abbattuto a -70 °C e poi
conservato a -30 °C.
Viene inviato alle industrie per la preparazione di emoderivati (fattori
della coagulazione, albumina, antisieri) oppure trasfuso, dopo essere
stato scongelato, a pazienti affetti da malattie della coagulazione del
sangue.
Le piastrine o trombociti (con il termine trombociti alcuni preferiscono
però indicare il corrispettivo delle piastrine nelle specie animali in cui
sono provviste di nucleo) sono elementi corpuscolati del sangue.
Sono specializzate nei fenomeni di emostasi, cioè impediscono la perdita
di sangue a seguito di una lesione.
Inoltre hanno un ruolo fondamentale nella coagulazione del sangue.
Le piastrine vengono trasfuse ai soggetti affetti da leucemia o da aplasia
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midollare il cui midollo non produce piastrine.
Con il termine inglese baffy coat si indica invece lo strato di leucociti che
si forma tra i globuli rossi ed il plasma quando il sangue non coagulato
viene centrifugato.
Fino ad una quindicina d'anni orsono il sangue veniva trasfuso "intero",
cioè così come veniva prelevato nei flaconi di vetro, qualunque fosse la
patologia in atto: questo determinava un cattivo uso e uno spreco del
sangue perché i pazienti trasfondevano anche i componenti di cui non
necessitavano.
L'avvento delle sacche multiple, in PVC e a circuito chiuso, ha
determinato un cambiamento del "modus operandi" dei Centri
trasfusionali: ad ogni paziente viene infuso solo il componente di cui
necessita.
RISPETTO DELLE NORMATIVE SULLA SUCUREZZA
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Un laboratorio può essere estremamente pericoloso per la propria
incolumità e per quella degli altri se non si prestano le dovute cautele.
Le cause principali degli incidenti nei laboratori chimici sono molteplici.
Tuttavia possono essere sostanzialmente ricondotte alle seguenti:
Scarsa conoscenza
Distrazione
Troppa sicurezza
Incoscienza.
Le principali fonti ed i tipi di pericolo più comuni ai quali si può andare
incontro, se non si prestano le dovute attenzioni e non si opera con le
opportune cautele:
FONTI DI PERICOLO TIPO DI PERICOLO
avvelenamenti ed intossicazioni anche
mortali, esplosioni, ustioni, ustioni e ferite
manipolazione di reattivi agli occhi, eritemi della pelle, allergie,
chimici corrosioni della strumentazione e degli
indumenti, ...
uso di apparecchiature in esplosioni, ferite da taglio, schegge,
vetro ustioni, ...
uso di apparecchiature scosse, incendi, ustioni, stato di shock, ...
elettriche
Al fine di prevenire gli incidenti è assolutamente indispensabile che in un
laboratorio chimico si operi tenendo conto di alcune fondamentali
precauzioni: la maggior parte di esse sono normali norme di buonsenso,
di logica e di educazione, altre risultano essere più specifiche.
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CLASSIFICAZIONE DELLE SOSTANZE CHIMICHE IN BASE ALLA
LORO PERICOLOSITÀ
La maggior parte delle sostanze chimiche presenta un grado più o meno
elevato di pericolosità che è legato alle loro proprietà chimico-fisiche.
Quando si intende compiere un'operazione che coinvolga la
manipolazione di reattivi e prodotti chimici è fondamentale conoscere le
loro proprietà per poter prevedere quali particolari precauzioni devono
essere osservate per lavorare in sicurezza.
Le informazioni di natura chimico-fisica possono essere desunte dalle
etichette, che devono esser sempre presenti sui contenitori.
Il metodo di prevenzione migliore è sempre l'informazione.
La legge prevede che sulle etichette siano riportati almeno i seguenti
dati:
1) nome della sostanza,
2) nomi del produttore e del distributore,
3) simboli ed indicazioni di pericolo, frasi di rischio (R) e consigli di
prudenza (S).
Secondo le norme CEE le sostanze pericolose sono divise in otto
categorie principali che seguono: 11