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Sintesi
Elettrotecnica: centrale termoelettrica;

Storia: Italia del secondo dopoguerra;

Italiano: Italo Calvino;

Sistemi: sistemi retroazionati;

Matematica: derivata di una funzione;

Ed. fisica: inquinamento atmosferico e apparato respiratorio;

Inglese: thermoelectric power plant.
Estratto del documento

Principali componenti dell’impianto della centrale:

La costituisce il generatore di va-

caldaia

pore vero e proprio. È composta dai tubi

evaporatori, entro i quali scorre l’acqua

che si trasforma in vapore grazie al calore

generato dal combustibile nel bruciatore.

In uscita il vapore viene inviato al surri-

scaldatore. La caldaia si divide tutt’oggi

in due tipi:

a circolazione controllata, dove

§ l’acqua attraversa più volte il foco-

lare per trasformarsi in vapore \pore;

a circolazione forzata a pressione

§ ipercritica, dove il passaggio da

acqua a vapore è immediato nel

primo passaggio.

Nella avviene la trasformazione dell’energia termica e di pressione del vapore in

turbina

energia meccanica di rotazione. Essa è composta principalmente da un distributore e da una

girante, che per migliorare il rendimento è divisa in più stadi coassiali al fine di sfruttare me-

glio un certo salto di pressione. Esse si dividono in:

turbine ad azione: l’energia termica e di pressione del vapore viene trasformata inte-

§ ramente in energia cinetica nel distributore;

turbine a reazione: il vapore all’uscita del distributore contiene ancora una certa per-

§ centuale di energia termica e di pressione che viene completamente convertita nella

girante. i

A.S.: 2010/2011 Sguera Raffaele 4

Gli sono apparecchiature che consentono lo scambio di energia termi-

scambiatori di calore

ca tra due fluidi aventi temperature diverse. Nella centrale questo principio è usato dal surri-

scaldatore, i preriscaldatori d’acqua, l’economizzatore e il condensatore. Per aumentare

l’efficienza, sono fatti funzionare in controcorrente.

Impatto ambientale La centrale termoelettrica come qualsiasi

centrale rappresenta nel sito in cui è in-

stallata una fonte di inquinamento di va-

rio genere. Nella centrale termoelettrica,

l’inquinamento è causato

atmosferico

principalmente da 3 sostanze emesse:

l’anidride (SO ), gli

solforosa ossidi di

2

), le e

(NO polveri l’anidride car-

azoto x

(CO ).

bonica 2

Per la riduzione degli inquinanti a base

si utilizzano combustibili con

di zolfo

bassissimo tenore di zolfo (max 0,25%

in peso) e si prevede l’installazione di

impianti di desolforazione dei fumi, uti-

lizzando un processo a calcare e gesso da

cui si ottiene gesso utilizzabile nell’edilizia.

Per la si interviene sul controllo della combustione nella cal-

riduzione degli ossidi di azoto

daia, riducendo le temperature massime di combustione, e il tempo di permanenza nelle zone

calde di combustibile, oltre a regolare le quantità massima di ossigeno.

Per la prodotte soprattutto dalle centrali a carbone, vengono utilizzati

riduzione delle polveri

dei captatori di tipo elettrostatico, che basandosi sul principio di attrazione e repulsione dei

corpi caricati elettricamente, adoperano elettrodi filiformi e piastre. I filamenti caricano nega-

tivamente le particelle, e le piastre, con potenziale positivo (50kV) attirano le polveri. Un si-

stema scuotitore fa cadere la fuliggine, stoccata successivamente in apposite strutture.

L’impatto ambientale però non è solo provocato dalle emissioni atmosferiche, ma anche da:

inquinamento idrico;

§ modificazione del paesaggio;

§ smaltimento dei rifiuti solidi;

§ inquinamento acustico.

§

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Innovazioni future

L’Enel è pioniere oggi nella ricerca per l’abbattimento delle emissioni di CO , le tecniche su

2

cui oggi sono focalizzati gli studi e le ricerche sono:

(Carbon Dioxide Capture and Storage): consiste nella cattura post-combustione

§ CCS

dell’anidride carbonica, at-

traverso reagenti chimici. Il

gas viene successivamente

compresso e condensato, e

stoccato in giacimenti di pe-

trolio esauriti.

(Integrated Gasifica-

§ IGCC

tion Combined Cycle): il car-

bone pre-trattato reagisce con

ossigeno e vapore per forma-

re il syngas (principalmente

idrogeno e monossido di car-

bonio). Dopo essere nuova-

mente depurato, viene quindi

bruciato in una turbina a gas

per produrre energia e nuo-

vamente utilizzato per pro-

durre vapore per alimentare

una turbina a vapore.

Questi due e altri sistemi, saranno in futuro parte del progetto che mira alla produzione elet-

trica ad emissioni zero, nonostante le attuali difficoltà di cattura e stoccaggio di anidride car-

bonica con metodi economici e affidabili.

A.S.: 2010/2011 Sguera Raffaele 6

STORIA

L’Italia del secondo dopoguerra

Introduzione: collegamento disciplinare

Le prime applicazioni pratiche del termoelettrico si collocano agli inizi del ‘900. La sua dif-

fusione però è cominciata agli inizi degli anni 50’ (vedi grafico pag 3) grazie anche al basso

prezzo del petrolio. In questo periodo, l’Italia uscita dal secondo conflitto mondiale, comincia

a vivere quello che sarà il In seguito è trattato il contesto storico del secon-

boom economico.

do dopoguerra in Italia.

Il mondo cambiato in modo irreversibile

La seconda guerra mondiale aveva cambiato in modo definitivo gli equilibri internazionali e

aveva reso l’Europa un cumulo di macerie, travolta dalla povertà e dalla desolazione, andan-

do a indebolire fortemente le certezze morali, religiose e psicologiche dell’uomo. Bisognava

però rimettere in moto tutto il sistema economico, politico e sociale per dar nuova vita ai pae-

si vinti e vincitori. Il bipolarismo, Stati uniti e URSS, influenzerà nel corso degli anni lo stile

di vita di migliaia di persone e il sistema socio-economico di molti stati fino ai nostri giorni.

Gli obiettivi dell’Italia e la difficile rinascita economica e civile

Dopo la liberazione dell’Italia, avvenuta il 25 aprile 1945, il

nostro paese si trovava ad affrontare quattro obiettivi di ele-

vata priorità:

risanare i danni prodotti dal conflitto (industrie, abi-

§ tazioni, infrastrutture, inflazione, disoccupazione);

riavviare la produzione agricola e industriale per ri-

§ sollevare l’economia;

dare al paese una Costituzione democratica che lo ri-

§ portasse al pluralismo dei partiti e alla vita parlamen-

tare dopo vent’anni di dittatura;

decidere sulla forma di stato tra la monarchia o la re-

§ pubblica.

In Italia la ripresa economica e la ricostruzione erano di

un’estrema gravità. Le maggiori città erano state oggetto di

bombardamenti, le ferrovie erano danneggiate per lunghi

tratti, i porti erano un cumulo di macerie e la rete stradale era

pressoché impraticabile.

Alla ripresa economica, sostenuta dagli aiuti degli Usa, si af-

fiancò un risveglio politico, avviato dal governo Bonomi e

dal governo Parri.

Andamento dei prezzi e conse-

guente inflazione

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I nuovi partiti

Terminata la guerra, emersero tre grandi partiti di massa:

la (Dc) guidata da

§ Democrazia cristiana Alcide De Gaspe-

raccoglieva l’eredità del partito popolare di Sturzo, con un

ri,

programma che sosteneva la solidarietà tra tutti

interclassista

i ceti, la difesa della famiglia e dei valori morali cattolici. Era

inoltre favorevole ad una serie di riforme per modificare gra-

dualmente il paese.

Il (Psiup),

§ Partito socialista italiano di unità proletaria

guidato da era il più antico partito operaio italiano e riscuoteva grandi

Pietro Nenni,

consensi anche da borghesi e intellettuali.

Il (Pci), guidato da si proponeva di

§ Partito comunista italiano Palmiro Togliatti,

sostenere le masse lavoratrici sulla base delle decisioni sovietiche e la rivoluzione de-

gli operai.

I (Msi, liberale, repubblicano ecc) sia di destra che di sinistra arricchi-

§ partiti minori

rono la compagine politica del periodo storico in esame.

La repubblica e i partiti politici

Nel 1946 furono indette le prime elezioni amministrative, che si svolsero democraticamente

in Italia dopo vent’anni di dittatura e videro l’affermazione della so-

Democrazia cristiana,

stenuta anche dal governo americano e dalla Chiesa.

Il il popolo italiano venne chiamato a pronunciarsi a

2 giugno del 1946 suffragio universale

su: un per scegliere tra monarchia e repubblica;

§ referendum istituzionale

l’elezione

§ dell’Assemblea costituente (54% contro 46%), i voti favorevoli alla

Vinse la repubblica

repubblica si ottennero soprattutto al centro-nord, mentre fa-

vorevoli alla monarchia erano le regioni del sud.

L’ Assemblea costituente, presieduta da Giuseppe Saragat,

risultò formata da: Democrazia cristiana che aveva ottenuto la

maggioranza, Partito socialista, Partito comunista.

Il giurista fu nominato provvisoriamente

Enrico de Nicola

capo dello stato e l’Assemblea costituente concluse, il 22 di-

cembre del 1947, la Costituzione, che entrò in vigore il 1°

gennaio 1948.

Con la guerra fredda (1947 – 1955) l’Europa e il mondo si divisero in due blocchi contrappo-

sti: con politica capitalistica e facente capo agli Stati Uniti;

§ blocco occidentale

con politica comunista e facente capo all’URSS.

§ blocco orientale

Il bipolarismo ebbe inevitabilmente ripercussioni anche nel quadro politico italiano. Nel

1947, De Gasperi formò un governo nettamente filoccidentale composto da soli democristia-

ni, estromettendo socialisti e comunisti, avviando il difficile compito del risanamento eco-

nomico.

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Nel 1947 venne firmato a Parigi il trattato di pace con cui l’Italia dovette cedere territori alla

Francia, alla Iugoslavia (parte della Venezia Giulia, eccetto Trieste), alla Grecia (Dodecane-

so) e concedere l’indipendenza all’Albania. Più tardi, nel 1954, l’Italia riuscirà a portare entro

i suoi confini Trieste e una parte del suo territorio.

In questo periodo De Gasperi con il ministro del Tesoro e del Bilancio, avviò

Luigi Einaudi,

una decisa azione di e di ottenendo consistenti

risanamento economico lotta all’inflazione,

risultati, a discapito dei salari e della restrizione dei crediti agli imprenditori. Per impedire

che la sinistra ostacolasse l’azione governativa, il ministro degli Interni, attuò

Mario Scelba,

una dura repressione contro gli scioperi e le manifestazioni, che causò diversi morti durante

le proteste.

Le prime elezioni politiche repubblicane (18 aprile 1948)

La situazione interna era difficile e prima delle elezioni i partiti antifascisti dovevano sceglie-

re tra quale dei due blocchi contrapposti del bipolarismo stare: la e i

Democrazia cristiana

“partiti (liberali e repubblicani) aderirono al Blocco occidentale; il

laici” Partito comunista

rimase legato al Blocco orientale. Il di maggioranza filosovietica, guidata

partito socialista,

da arrivò alla con che fondò il

Pietro Nenni, scissione, Giuseppe Saragat Partito social-

filoamericano.

democratico,

Furono indette per il 18 aprile 1948 le prime ele-

zioni politiche.

Socialisti e comunisti si riunirono in una coalizio-

ne: il Questa coalizione si rivelò

Fronte popolare.

un errore, perché la maggior parte dei socialisti si

astenne dal voto a causa dell’alleanza filosovietica

e la paura di perdere i finanziamenti del piano

Marshall. Inoltre la Chiesa si rivelò una vera e

propria forza politica coalizzata fortemente contro

i partiti di sinistra. Tutto ciò fece salire De Gasperi

per la quinta volta al governo, con una maggioran-

za del 48,5%. Pochi giorni dopo venne fondata

l’alleanza (socialdemocratici, libe-

quadripartita

rali, repubblicani, Dc) che doveva dare origine al centrismo.

La rottura dell’unità sindacale

A seguito di un fallito attentato al leader comunista Togliatti, vi fu uno sciopero generale, e

l’immediata conseguenza della I dirigenti della Cgil dopo lo sciopero fu-

rottura sindacale.

rono accusati di eccessiva dipendenza dal Partito comunista. Si formarono tre distinti sinda-

cati: (Confederazione generale italiana del lavoro) di orientamento comunista e so-

§ Cgil

cialista;

(Confederazione italiana sindacati lavoratori), di orientamento democristiano;

§ Cisl

(Unione italiana lavoratori), di orientamento repubblicano e socialdemocratico.

§ Uil

A.S.: 2010/2011 Sguera Raffaele 9

La Ricostruzione Gli anni del “centrismo” furono gli anni della Ri-

durante i quali si avviò la ripresa

costruzione

economica. Lo stato intervenne riformando e for-

mando diversi enti: (istituto per la ricostruzio-

Iri

ne industriale 1933), (Ente nazionale idrocar-

Eni

buri 1952), (rilancio dell’edilizia popola-

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