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Sintesi

Tesina - Premio maturità  2009

Titolo: La Tecnologia

Autore: Caccamo Riccardo

Descrizione: evoluzione della tecnologia nel corso della storia: dall'antichità  greca e romana allo scoppio della bomba atomica con particolari riferimenti alle fasi essenziali del suo sviluppo.

Materie trattate: Latino, Storia, Fisica, Italiano, Storia Dell'Arte, Geografia, Filosofia, Inglese

Area: tecnologica

Sommario: Latino, Seneca(Naturales Questiones), Plinio il Vecchio(Naturalis Historia), primi scritti scientifici. Storia, tecnologia a Roma e nell'antica Grecia, Galileo Galilei e il metodo scientifico-sperimentale, 1a Rivoluzione Industriale, il carbon Coke e la macchina a vapore di James Watt, innovazioni della 2a Rivoluzione Industriale(elettricità , motore a scoppio, acciaio), moderna tecnologia militare e lo scoppio della bomba atomica: la storia rappresenta il filo conduttore dell'intero progetto. Fisica, avvento dell'elettricità , brevi accenni a Thomas Edison, Alessandro Volta e Ohm: analisi dal punto di vista fisico di quella che a mio avviso è la più grande scoperta scientifica degli ultimi 200 anni. Italiano, Il futurismo e il manifesto del partito futurista di Filippo Tommaso Marinetti: La letteratura si adegua alle nuove invenzioni tecnologiche. Storia dell'Arte, il Futurismo artistico e Umberto Boccioni (La città  che sale, Forme uniche nella continuità  dello spazio): anche l'arte rispecchia il dinamismo della nuova era industriale. Geografia, Il metodo di Eratostene: la cultura greca ha sicuramente dato il più forte impulso allo sviluppo scientifico attraverso le osservazioni della natura circostante e del cielo stellato. Filosofia, Positivismo e Auguste Comte: i paesi più industrializzati hanno dato vita ad una nuova mentalità  imperniata sui fatti e sulla pretesa della scienza come unica forma di sapere certo ed indiscusso. Inglese, The 2nd Industrial Revolution: le premesse sociali e politiche che hanno permesso l'avvento della seconda rivoluzione industriale in Inghilterra nonchè gli effetti che quest'ultima ha avuto sugli operai britannici.

Estratto del documento

“La preoccupazione dell’uomo e del suo destino devono

sempre costituire l’interesse principale di tutti gli sforzi

tecnici. Non dimenticatelo mai in mezzo a tutti i vostri

diagrammi ed alle vostre equazioni”

Albert Einstein

ORIGINE DEL TERMINE

(UN PO’ DI ETIMOLOGIA…)

Il termine tecnologia ha un origine molto antica poiché scaturisce dall’unione di

due parole greche:

-TECHNE (arte della tecnica, del saper fare)

-LOGIA (discorso, trattato)

Rifacendosi tanto ai principi

della scienza quanto a quelli

della tecnica, la tecnologia

riguarda non solo i materiali,

le macchine e i procedimenti

tecnici impiegati nella

produzione di determinati

oggetti e servizi ma anche il

sapere necessario alla loro

realizzazione TECNOLOGIA = tutto ciò che

serve sapere per fare

TECNOLOGIA NELL’ANTICHITÁ

Nel mondo antico le materie scientifiche come l’architettura, la medicina e

la geografia mantennero sempre un ruolo di secondo

piano, considerate per così

dire appartenenti ad una

“cultura minore” : grande

interesse generavano invece

materie di stampo

umanistico e teorico

(retorica, grammatica e

filosofia)

Il senato romano, dove l’abilità oratoria

trovava il suo più alto fine

In ogni caso la scienza seguì percorsi

differenti a seconda delle civiltà in

cui si sviluppò: la ricerca scientifica

romana per esempio, rispondeva

essenzialmente a bisogni di carattere

pratico, in particolare militare ed

edilizio, mossa com’era da un

bisogno ossessivo di nuove terre da

poter sfruttare. Tratto da “Il Gladiatore”

(Regia : Ridley Scott, 2000)

Sulla sinistra mirabile esempio di architettura romana

Si tratta del più antico sistema fognario costruito in

Italia durante i primi regni di Roma nel 578 a.C: la Cloaca

Massima, lunga 600 metri, raccoglieva le acque nere della

città capitolina per riversarle interamente nel Tevere.

Una colossale opera che servì anche a prosciugare i bassi

terreni paludosi creati dalle piene del fiume a nord del

Palatino.

Gli antichi Greci si preoccuparono invece,

di dare una vera e propria identità al cielo

notturno, fissando nomi precisi a

determinate stelle facilmente visibili ad

occhio nudo. Si trattava di uno studio

piuttosto immaturo, privo di basi

empiriche o fondamenti scientifici, volto al

semplice riconoscimento o al fine di

orientarsi tra i milioni e milioni di corpi

celesti presenti nell'universo. A loro volta le stelle

furono raggruppate in

costellazioni che

riproducevano figure

legate in particolar

modo alla mitologia e al

regno animale, i cui

nomi sono ancora oggi

in uso.

Le 13 costellazioni dello Zodiaco

IL METODO DI ERATOSTENE

Non è un caso per esempio che una delle misurazioni più verosimili della

circonferenza terrestre sia da attribuire ad un noto studioso greco: Eratostene

da Cirene.

Eratostene sapeva che a Syene

(l'attuale Assuan, a circa 800 Km a sud-

est di Alessandria), in un momento

preciso dell'anno (21 Giugno), il sole

illuminava il fondo dei pozzi, poiché i

suoi raggi a mezzogiorno del solstizio

d’Estate cadevano verticalmente. Ad

Alessandria invece, dove egli viveva,

nello stesso giorno e alla stessa ora i

raggi del Sole formavano un angolo di

7,2° con la verticale (pari a un 50esimo

di un angolo giro) ALESSANDRIA

Poiché la distanza del Sole dalla Terra era

molto elevata, Eratostene assunse che i

suoi raggi fossero praticamente paralleli

quando raggiungevano la superficie 5000 STADI

terrestre. ( 800 KM )

La differenza di inclinazione di 7,2°

dipendeva quindi dalla curvatura della

superficie terrestre che cambia il punto di

vista dal quale gli abitanti delle due città

vedono il Sole.

Egli ragionò in questo modo: l'angolo di 7,2° è congruente all'angolo che

ha per vertice il centro della Terra e i cui lati passano rispettivamente per

Alessandria e Syene. Si tratta quindi di una "distanza angolare" tra le due

città, pari a un cinquantesimo dell'angolo giro.

Ciò significa anche che la distanza "effettiva" tra le due città (ritenuta di

5.000 stadi) è un cinquantesimo della circonferenza terrestre.

Eratostene moltiplicò per 50 questo

valore, ottenendo 250.000 stadi: la

prima misura scientifica della

circonferenza terrestre.

Nonostante fosse molto difficile

stabilire una corrispondenza esatta

tra lo stadio e il metro attuale,

secondo molti studiosi, Eratostene

arrivò molto vicino alla

determinazione esatta della

circonferenza terrestre: lo stadio

doveva essere lungo 157,5 metri e

quindi la circonferenza calcolata da Pianeta Terra

lui corrispondeva a 39.690 km (con Misurazione odierna

una differenza di 634 Km con la circonferenza: 40300

odierna misurazione!) km circa

Le prime opere di carattere

scientifico iniziano ad apparire

sulla scena solo sul finire

dell’età repubblicana: si tratta

comunque di una produzione

profondamente legata alla

retorica, al bisogno di

esprimere attraverso uno stile

elegante ed adeguato i

contenuti in essa illustrati, in

cui l’aspetto filosofico occupa

un ruolo di primaria

importanza rispetto a quello

scientifico. Lucio Anneo Seneca (4 a.C. – 65 d.C.)

Le Naturales Quiestiones, scritte

dal filosofo Seneca tra il 62 e il 64

d.C. costituiscono l’esempio più

clamoroso: nonostante l’autore

tenti di dare una spiegazione

razionale dei comuni fenomeni

atmosferici (piogge, venti,

terremoti), solo impropriamente

può essere attribuita a questa

opera un carattere scientifico. La filosofia come mezzo

dell’uomo per rapportarsi

meglio alla natura

Essa costituisce invece uno strumento di elevazione morale e intellettuale: lo

scopo è infatti quello di liberare l’uomo dalle insensate paure che lo colgono

di fronte alle manifestazioni della natura.

Sarà successivamente Gaio Plinio Cecilio

Secondo, detto Plinio il Vecchio a dedicarsi

alla stesura di quella che sarà poi

considerata la più grande enciclopedia

scientifica dell’antichità, la Naturalis

Historia: composta nel 77 d.C e dedicata

all’imperatore Tito essa consta di ben 37

libri di argomento vario (dalla cosmologia

alla metallurgia) di cui il primo dedicato

esclusivamente ad un indice organizzato per

argomento e fonti.

Nonostante Plinio si limitò a riferire

dati ed osservazioni altrui,

mancando di rivelare cioè un vero e

proprio “spirito scientifico”, nella

sua opera scienza e tecnica

sembrano andare di pari passo: la

sua trattazione appare abbastanza

esaustiva sia sul versante dei

fenomeni naturali che sulle

tecniche adottate dall’uomo per

sfruttare l’ambiente in cui vive.

Anche se tale opera si discosta

molto dalla nostra concezione

di scientificità, mirabile è il

tentativo dell’autore che pur di

raccogliere accuratamente in

un’unica raccolta tutto lo scibile

umano del tempo ha sacrificato

la propria vita: Plinio difatti

troverà la morte in occasione

della terribile eruzione del

Vesuvio del 79 d.C (che verrà

definita pliniana in suo onore)

“Properat illuc, unde alii fugiunt, rectumque cursum, recta

gubernacula in periculum tenet adeo solutus metu, ut omnis

illius mali motus, omnis figuras, ut deprenderat oculis, dictaret

enotaretque” Plinio il Giovane, Epistulae VI, 16

GALILEO GALILEI

Galileo Galilei è considerato il padre

della scienza moderna grazie

all'ideazione del moderno metodo

sperimentale (che in suo onore venne

definito galileiano)

Attraverso i suoi numerosi studi astronomici e

al perfezionamento del telescopio, Galileo potè

spingersi ben oltre le limitate capacità

dell'occhio umano, sostenendo la teoria

copernicana (eliocentrica) a quello tolemaica

presente nelle sacre scritture, che vedeva nella

Terra e non nel Sole il centro dell'universo:

processato come eretico

e condannato a morte dalla Chiesa Cattolica, Galileo si vide così costretto ad abiurare le

sue teorie, denunciando in questo modo lo strapotere dell'istituzione ecclesiastica nel

XVII secolo. Alla rivoluzione astronomica portata avanti da Galileo

va aggiunta quella scientifica che vede l'affermarsi del

metodo sperimentale: pratica adottata ancora oggi

dalla comunità scientifica nel suo complesso volta al

raggiungimento di una conoscenza della realtà

oggettiva, affidabile, verificabile e in special modo

condivisibile.

L’anno internazione Il metodo

dell’astronomia 2009 è rivolto sperimentale come

alla celebrazione del famoso fondamento della

astronomo Galileo Galilei che scienza moderna

nel 1609 ha dato il via alle sue

prime osservazioni della volta

celeste per mezzo del

telescopio METODO

SCIENTIFICO - SPERIMENTALE

Tale metodo si compone di più fasi distinte:

1) OSSERVAZIONE

L’osservazione serve a inquadrare il fenomeno che si vuole

studiare e a raccogliere informazioni al suo riguardo.

2) MISURAZIONE

Scelta delle variabili e misurazione tramite l’uso di

strumenti specifici delle grandezze coinvolte in un

dato fenomeno. 3) REGISTRAZIONE DEI DATI

I dati raccolti durante la ricerca vengono disposti in

maniera ordinata in modo tale da facilitare un eventuale

confronto con dati raccolti in precedenza dallo stesso

ricercatore o da altri.

4) FORMULAZIONE DI UN’IPOTESI

Sulla base delle osservazioni e dei dati raccolti è

possibile farsi un’idea del fenomeno studiato e cercare

di darne una spiegazione, cioè formulare un’ipotesi.

5) VERIFICA SPERIMENTALE

L’esperimento costituisce la parte più importante del

metodo sperimentale. Per verificare la fondatezza

dell’ipotesi occorre progettare un esperimento che

riproduca nella maniera più fedele possibile il fenomeno

studiato: se il risultato non conferma l’ipotesi, è

necessario formulare un’ipotesi diversa dalla precedente e

progettare un altro esperimento che possa convalidarla.

6) FORMULAZIONE DI UNA TEORIA

Sulla base dei risultati dell’esperimento, si giunge a

formulare una teoria che conserverà validità fino a

quando non verrà messa in discussione dai risultati di

altri esperimenti.

RIVOLUZIONE AGRARIA

(PREMESSE DELLO SVILUPPO INDUSTRIALE)

La spinta iniziale della rivoluzione industriale va ricercata tra le conseguenze

della rivoluzione agraria avvenuta in Inghilterra agli inizi del ‘700

Nelle campagne inglesi sono stati infatti avviati profondi cambiamenti:

- molte terre comuni che comprendevano piccole strisce di boschi e di

pascoli sono diventate proprietà di privati che le hanno riunite in campi

più grandi recintandole con siepi e muretti (enclosures)

- Vengono introdotti nuovi metodi per non far rovinare il terreno come la

rotazione triennale; questo sistema prevede la divisione del terreno in 3

parti, ognuna destinata ad un particolare tipo di coltivazione: nell'arco di

tre anni , a fasi alterne, si succedono il grano, il maggese, ed infine il

riposo.

In tal modo non è necessario ricorrere a grandi pascoli per sfamare il

bestiame fava

mais frumento

Esempio di rotazione triennale con diverse lavorazioni di terreno e coltura

L’abbandono delle campagne

L'accresciuta produttività agricola, pur offrendo un offerta più

diversificata di prodotti alimentari richiede un minor utilizzo di

manodopera: ai lavoratori già disponibili in città si aggiungero ben

presto grandi masse rurali costrette ad abbandonare le campagne

alla ricerca di un lavoro, alimentando la formazione del proletariato

urbano.

1ª RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

La rivoluzione industriale ebbe inizio nel XVIII secolo in Inghilterra, più precisamente

tra il 1760 e il 1815: il rinnovamento tecnologico interessò principalmente il campo

dell’industria tessile; la superiorità dei suoi tecnici permise l’ideazione delle prime

filatrici meccaniche, macchine cioè che sostituivano il lavoro dell’uomo nel settore

tessile, settore in cui l’Inghilterra primeggiava. Il balzo decisivo fu compiuto dallo

scozzese James Watt che intorno al 1780 applicò all’industria tessile la macchina a

vapore.

Persino dopo l’invenzione e

l’adozione delle prime

macchine per filare e per

tessere, occorsero parecchi

decenni perché all’estero si

imparasse a ricostruirle, e

spesso le copie stesse furono

realizzate mediante il

contributo di tecnici inglesi

Il settore dove appaiono le prime

invenzioni è il settore tessile dove già

L’Inghilterra possedeva il primato della

produzione: con l’invenzione della

spoletta volante o della filatrice

meccanica , viene permesso ai tessitori di

moltiplicare il quantitativo di materiale

lavorato nelle ventiquattr'ore,

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