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Il mio percorso prende in esame la perdita delle precedenti certezze in tutti gli ambiti compreso quello fisico-scientifico prendendo come elemneto di partenza la teoria della relatività .
Materie trattate: fisica/italiano/filosofia/arte/astronomia/latino/inglese
ASTRONOMIA ITALIANO
. Legge di Hubble
e la recessione delle galassie . Verga – Il tema della ballerina
LATINO . Pirandello – Relatività di ogni cosa
. Giovenale - Perdita degli
antichi mores La perdita delle ARTE
precedenti certezze . Astrattismo e
Kandinski
FISICA ENGLISH
. Teoria della
reatività . The Industrial Revolution
FILOSOFIA
. Popper – Il principio di falsificabilita
. Nietzsche – Morte di Dio Fisica
Einstein
Teoria della
Relatività
Teoria della Relatività
Relatività ristretta Relatività generale
Einstein
Nella storia del potere creativo del pensiero
umano, Einstein rappresenta un simbolo,
un personaggio che ha colpito la fantasia
della gente, uno scienziato che ha dato un
alto e qualificato contributo allo sviluppo
della fisica moderna.
Quest'uomo considerato da molti artista e quasi profeta che disprezzava la violenza e la guerra fu,
suo malgrado, doppiamente coinvolto nella realizzazione della bomba atomica di cui è considerato
padre: in primo luogo perché uno dei risultati della teoria della relatività, riguardante la cosiddetta
), doveva rappresentare il punto di partenza del successivo
equivalenza massa - energia (E = mc 2
sviluppo dell'energia nucleare; in secondo luogo perché si deve al suo intervento (voluto da altri) se
il governo degli U.S.A. mise a disposizione i capitali che portarono alla costruzione della bomba di
Hiroshima.
Tornando alle ricerche teoriche di Einstein, dobbiamo ricordare "I fondamenti della teoria della
relatività generale" (1916) frutto di oltre dieci anni di studio.
Fino agli ultimi anni della sua vita egli tentò più volto di elaborare una teoria capace di unificare su
una comune base geometrica i fondamentali campi allora meglio conosciuti: il capo gravitazionale e
il campo elettromagnetico.
Nonostante lo sforzo di elaborazione una tecnica, i risultati non furono quelli sperati.
"La natura non si lasciò convincere a fare ciò che forse non è nella sua stessa
natura". Dopo la seconda guerra mondiale, Einstein cercò in tutti i modi di favorire la pace nel
mondo, promuovendo una vasta campagna popolare contro la guerra e le persecuzioni razziste.
Proprio una settimana prima di morire, insieme ad altri sette Nobel, compilò una dichiarazione
pacifista contro le armi nucleari. Questo messaggio all'umanità, che rappresenta una specie di
testamento spirituale dello scienziato, termina con queste parole:
"Noi rivolgiamo un appello come esseri umani a esseri umani: ricordate la vostra umanità e
dimenticate il resto. Se sarete capaci di farlo è aperta la via di un nuovo paradiso,
altrimenti è davanti a voi il rischio della morte universale".
La relatività
Nel 1919 Einstein scrisse per il "London Times" un articolo ("Che cos'è la teoria della relatività?")
in cui spiegava ad un pubblico di non specialisti la sua celebre teoria.
“La teoria della relatività» afferma Einstein, «assomiglia ad un edificio a due piani separati: la
teoria speciale e la teoria generale.
La teoria speciale si applica a tutti i fenomeni fisici tranne la gravitazione. La teoria generale
conduce alla legge della gravitazione e alle relazioni di essa con altre forze della natura.»
La teoria della relatività speciale o ristretta fu formalizzata per la prima volta attraverso un saggio
pubblicato nel 1905. Successivamente, nel 1916, il fisico propose una nuova teoria (la teoria della
relatività generale) che superava la precedente, includendola come caso limite.
Tre anni dopo, nel 1919, questa teoria ebbe, ad opera di Eddington, una clamorosa conferma
sperimentale. Relatività ristretta
La relatività ristretta, chiamata anche relatività speciale fu la prima ad essere presentata da
Einstein, per conciliare il principio di relatività galileiano con le equazioni delle onde
elettromagnetiche.
Precedentemente, a tal fine, erano state proposte alcune teorie che si basavano sull'esistenza di un
mezzo di propagazione delle onde elettromagnetiche, chiamato etere; tuttavia, nessun
esperimento era riuscito a misurare la velocità di un corpo rispetto all'etere. In particolare grazie
all'esperimento di Michelson-Morley fu dimostrato che la velocità della luce è costante in tutte le
direzioni, indipendentemente dal moto della Terra, non risentendo così del cosiddetto "vento di
etere".
La teoria di Einstein scarta quindi il concetto di etere, che oggi non viene più utilizzato dai fisici,
anche se informalmente si parla ancora di etere per indicare lo spazio in cui si propagano le onde
elettromagnetiche.
La relatività ristretta prende in esame ciò che accade quando gli osservatori si muovono l'uno
rispetto all'altro ma non prende in considerazione gli effetti del campo gravitazionale che verranno
invece introdotti nella teoria della relatività generale. Essa accetta il principio di Galileo secondo il quale
non è possibile discernere se un osservatore è in moto rispetto ad un altro, se nel sistema di riferimento si
prendono due osservatori, dato che lo spazio è omogeneo e isotropo.
La teoria si basa su due assunti:
1. Le leggi della fisica sono le stesse per tutti gli osservatori in moto inerziale.
2. La velocità della luce nel vuoto è costante in ogni sistema di riferimento
Relatività generale
La teoria della Relatività generale venne presentata come serie di letture presso l'Accademia
Prussiana delle Scienze a partire dal novembre 1915, dopo una lunga fase di elaborazione.
Il fondamento della relatività generale è l'assunto, noto come principio di equivalenza, che
un'accelerazione sia indistinguibile dagli effetti di un campo gravitazionale, e dunque che la
massa inerziale sia uguale alla massa gravitazionale. Tramite opportuni calcoli, Einstein riuscì
a determinare la struttura dello spazio - tempo, partendo dai tre semplici assunti della relatività
ristretta e generale.
Pur dimostrandosi nel tempo estremamente accurata, la relatività generale è una teoria classica,
cioè una teoria del continuo, in quanto sviluppata indipendentemente dalla meccanica quantistica
e finora mai riconciliata con essa, così come la fisica quantistica, pur potendo includere la
relatività ristretta, non tiene conto degli aspetti della relatività generale. meccanica
È lecito supporre che, se Einstein fosse stato meno scettico nei riguardi della
quantistica, che pure aveva contribuito a creare, la storia della fisica sarebbe stata differente.
Bisogna tenere presente che la relatività in senso assoluto rappresenta una difficoltà in quanto fa
riferimento al vuoto assoluto, che in realtà non esiste in quanto anche la singola attrazione
modifica la velocità dei corpi che attraversano la massa, infatti in realtà un raggio di luce che cade
perpendicolare su un liquido a bassa resistenza luminosa si devia facendo cosi capire che
diminuisce la sua velocità cinetica. E = mc²
La formula E = mc², propria della teoria della relatività, è sicuramente una delle formule
matematiche più famose e molto probabilmente la più famosa in assoluto, ciò grazie alla sua
estrema eleganza e semplicità. In sostanza la formula prende in considerazione:
E = Energia
m = Massa
c = Velocità della luce
Diventa inoltre facile capire come massa ed energia si equivalgano e come siano, per così dire,
due facce della stessa medaglia (in sostanza la massa è energia estremamente concentrata).
Proprio questa equivalenza tra massa ed energia spiega come concentrando un grosso
quantitativo di energia si possa creare della massa e quindi materia e come si possa ottenere un
grandissimo quantitativo di energia anche partendo da una piccolissima massa.
Italiano
Verga
Il tema della ballerina Pirandello
La relatività di ogni cosa
Il tema della Ballerina
Una delle più importanti opere di Verga fu “Eva” scritta nel 1873. La storia racconta di una ballerina, di nome
Eva, la quale decise di abbandonare il mondo del teatro e trasferirsi in Sicilia per vivere con Enrico Lanti.
Dopo un periodo vissuto insieme, Eva capisce di preferire la vita ricca e piena di falsità che conduceva in
passato, rispetto a quella che vive in quel momento. Allo stesso modo Enrico capisce di averla amata solo
per la sua bellezza negli spettacoli di teatro, e ora che si trovano in Sicilia, in un mondo di povertà e miseria,
la bellezza di Eva è svanita. In conclusione, Eva torna a fare la ballerina, mentre Lanti capisce che ormai gli
ideali di amore e sincerità non trovano più spazio in un mondo dove gli unici valori importanti possono essere
ricercati nell’esteriorità e nella falsità.
Con questa novella, Verga vuole evidenziare il pensiero che si
stava diffondendo nella nuova società. Infatti, la ballerina,
vendendo la bellezza e la propria arte, vende se stessa, al fine di
piacere al pubblico e avere più popolarità.
Allo stesso, modo il letterato di quel tempo, componeva le
proprie opere solamente per piacere al pubblico, senza
esteriorizzare il proprio pensiero.
Crisi di fine secolo:
La relatività di ogni cosa
“ Crollate le vecchie norme, non ancor sorte, o ben stabilite le nuove; è naturale che il concetto della relatività di ogni cosa
si sia talmente allargato in noi, da farci quasi del tutto perdere l'estimativa.
Il campo è libero ad ogni supposizione. L'intelletto ha acquistato una straordinaria mobilità. Nessuno più riesce a stabilirsi
un punto di vista fermo ed incrollabile. I termini astratti hanno perduto il loro valore, mancando la comune intesa, che le
renda comprensibili.
Non mai, credo la vita nostra eticamente ed esteticamente fu più disgregata. Slegata senza alcun principio di dottrina e di
fede, i nostri pensieri turbinano entro i fati attuosi, che stan come nembri sopra una rovina. Da ciò, a parer mio, deriva per
la massima parte il nostro malessere intellettuale.
Aspettiamo, ed invano, purtroppo! che sorga finalmente qualcuno ad annunciarci il verbo nuovo.
Io non so se la coscienza moderna sia veramente così democratica e scientifica come oggi comunemente si dice. Non
capisco certe affermazioni astratte.
A me la coscienza moderna dà l'immagine di un sogno angoscioso attraversato da rapide larve or tristi or minacciose, d'una
battaglia notturna, d'una mischia disperata, in cui s'agitino per un momento e subito scompagno, per riapparire dalle altre,
mille bandiere, in cui le parti avversarie si siano confuse e mischiate, ed ognuno lotti per sé, per la sua difesa, contro
all'amico e contro al nemico.
E' in lei un continuo cozzo di voci discordi, un'agitazione continua. Mi par che tutto in lei tremi e tentenni.”
L. Pirandello
Relativismo e Arte Umoristica
Pirandello, come precedentemente detto, avverte con estrema lucidità la condizione disperata
dell'uomo contemporaneo, il quale, persa la fiducia nei valori oggettivi positivistici, aveva smarrito ogni
possibilità di recuperare una verità assoluta. Nel saggio "Arte e coscienza d'oggi", dichiara
concezione relativistica della realtà, dovuta proprio al crollo dei valori positivi
esplicitamente la sua
dell'ottocento. Il verismo è quindi superato proprio perché non esiste più la realtà oggettiva che doveva
essere studiata dallo scrittore verista, avvalendosi di un rigore scientifico.
Pirandello non rifiuta solamente il criterio della verità oggettiva, garantita dalla scienza ma anche l'idea
della verità soggettiva, e la capacità del soggetto di dare forma e senso al mondo. Dunque entrano in
crisi tanto l'oggettività quanto la soggettività: da un lato la verità cessa di esistere sul fronte
oggettivo perché cade l'illusione positivista di poterla fondare su basi misurabili e quantificabili
scientificamente; dall'altro la verità non può neppure essere basata sul fronte soggettivo, in quanto il
soggetto non appare più in grado di conoscerla ed è visto non più come unicità e organicità, ma come
contraddizione, divisione e scissione.
L'umorismo, oltre ad essere una poetica, è anche l'espressione coerente di tale concezione
relativistica.
L'elaborazione della poetica avviene tra il 1904 e il 1908.Del 1904 sono le due "Premesse" iniziali
corrispondenti ai primi due capitoli del "Fu Mattia Pascal", che gettano le basi della nuova poetica la