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Scienze: Red shift
Filosofia: la concezione del tempo (Henri Bergson)
Storia dell'arte: Salvador Dalì (la persistenza della memoria)
LA TEORIA DELLA
RELATIVITÀ E LA NUOVA
CONCEZIONE DEL TEMPO
scritto da Marco Scaiola
fisica
Relatività ristretta: simultaneità, dilatazione del tempo
- Relatività generale: principio di equivalenza tra gravità e accelerazione,
- teoria geometrica della gravitazione cosmologia
Red shift: effetto Doppler,
- espansione dell’Universo, effetti
gravitazionali
filosofia
La concezione del tempo di
- Bergson: durata reale, tempo
della scienza e tempo della vita
Analogie e differenze con il
- pensiero di Einstein
storia dell’arte
Salvador Dalì: “La persistenza della memoria” (conosciuto anche come “Gli
- orologi molli”)
Premesse alla teoria della relatività ristretta
All'inizio del secolo XX i fisici
teorici si impegnarono nel tentativo di
superare il dualismo tra i principi
meccanici e quelli elettromagnetici e di
inquadrarli tutti entro un unico
schema. Nel tentativo di raggiungere
questa unificazione fu proposta da
Einstein la teoria della relatività
applicata ai sistemi con moto rettilineo
uniforme (teoria della relatività
ristretta, 1905), estesa in seguito ai
sistemi con moto qualunque (teoria
della relatività generale, 1915).
Einstein ha considerato due postulati:
1) Principio di relatività: partendo dal principio di relatività galileiana, che
affermava che le leggi della fisica che riguardano la meccanica classica si
presentano sempre nella stessa forma nei sistemi di riferimento inerziali,
Einstein asserisce che qualsiasi corpo sia fermo che in movimento deve avere le
stesse leggi della meccanica e, aggiunge, dell’elettromagnetismo.
2) Invarianza della luce: alla fine dell’800 fu eseguito l’esperimento di
Michelson-Morley con l’idea di misurare la velocità della luce. Si era ipotizzato
che essa risentisse del moto di rotazione terrestre. Si scoprì invece che la
velocità della luce è sempre la stessa indipendentemente dai sistemi di
riferimento, perciò per essa non è valida la legge di composizione galileiana
della velocità. La velocità della luce è la medesima in tutte le direzioni e
pertanto indipendente dal moto della sorgente e dell'osservatore.
Relatività ristretta
Nella relatività ristretta viene considerato un moto rettilineo uniforme,
quindi con velocità costante e accelerazione nulla. Einstein sostiene che nessun
oggetto dell'Universo possa rappresentare un sistema di riferimento
universale, fisso rispetto al resto dello spazio. Al contrario, qualsiasi corpo (ad
esempio, il centro del sistema solare) può costituire un buon sistema di
riferimento, rispetto al quale studiare il moto di un corpo. Secondo Einstein, il
movimento è un concetto relativo e va sempre precisato il sistema di
riferimento in cui esso viene studiato. Le osservazioni di Einstein erano già
state in qualche modo stabilite da Newton, ma il suo contributo
rivoluzionario consiste nell'avere stabilito che la velocità del moto relativo fra
un qualsiasi osservatore e qualsiasi raggio di luce è sempre la medesima, ed è
pari a 300.000 km/s. Einstein elaborò inoltre una severa disamina del concetto 2
di contemporaneità, mettendo in dubbio, accanto al concetto di moto
assoluto, la possibilità di definire un tempo assoluto.
- La simultaneità
Il concetto di simultaneità perde la sua assolutezza: infatti, se la velocità
della luce è finita ed è la stessa per ogni osservatore, due eventi simultanei in
un sistema inerziale non lo sono più se osservati da un altro sistema inerziale
in moto uniforme rispetto a quello.
- Esperimenti mentali
Il treno
• Il metodo suggerito da Einstein
per stabilire un criterio di
simultaneità è di mettersi a metà
strada tra due punti A e B dello
spazio nei quali due eventi hanno
luogo. Se i segnali luminosi
provenienti da A e da B arrivano
contemporaneamente all'osservatore, si può dedurre che i due eventi sono
Due fulmini colpiscono i punti A e B. L'osservatore O, posto nel
simultanei.
punto medio del segmento AB, registra contemporaneamente un segnale
luminoso proveniente da A e uno proveniente da B, e conclude che gli eventi
A e B sono simultanei.
Gli eventi A e B corrispondono
anche alle posizioni A’ e B’ su un
ipotetico treno in transito sulla
banchina. Se si considera M' il punto
medio dell'intervallo A’ B' sul
treno in moto, quando si verificano i
bagliori del fulmine, M' coincide
naturalmente con il punto M, ma esso
si muove verso destra con la velocità v
del treno. Nella realtà, l’osservatore si
muove rapidamente verso il raggio di
luce che proviene da B, mentre si
allontana dal raggio di luce che
proviene da A, pertanto egli vedrà il
raggio di luce emesso da B prima di vedere quello emesso da A. Gli osservatori
che assumono il treno come loro sistema di riferimento devono perciò
giungere alla conclusione che il lampo di luce B ha avuto luogo prima del
lampo di luce A. Si giunge così al seguente risultato: gli eventi che sono 3
simultanei rispetto alla banchina non sono simultanei rispetto al treno e
viceversa (relatività della simultaneità). Ogni corpo di riferimento ha il suo
tempo particolare: bisogna perciò sempre specificare a quale sistema di
coordinate si riferisce un particolare evento.
- La dilatazione del tempo
La dilatazione del tempo è un fenomeno fisico che si manifesta nella
durata di un evento, riconosciuto da un osservatore che viaggia a qualsiasi
velocità.
- Esperimenti mentali
Gli orologi
• Einstein considera due orologi perfettamente sincronizzati. La scelta
dell’orologio è legata al fatto che esso presenta oscillazioni periodiche, allo
stesso modo di un metronomo. Un orologio viene tenuto da un osservatore A
posto su una banchina ferma, mentre l’altro da un osservatore B posto su un
treno con moto uniforme. Più il treno si allontana da A, più egli osserva
l’orologio muoversi più lentamente, con un moto che non risulta più
periodico. L’osservatore A deve aspettare che la luce gli porti l’”immagine”
dell’orologio tenuto da B, e più il treno è veloce e quindi si allontana
maggiormente dalla banchina, più A vedrà l’orologio rallentare. È il rapporto
tra la velocità del treno e la velocità della luce a determinare la dilatazione del
tempo.
Il paradosso dei gemelli
• In un
esperimento
mentale
analogo al
precedente,
Einstein
considera
due gemelli,
quindi due persone nate lo stesso giorno, che hanno la stessa età. Uno rimane
a casa, quindi senza moto, mentre l’altro viaggia per molti anni su una nave
spaziale quasi alla velocità della luce, perché a quella velocità la dilatazione del
tempo è più evidente. Il tempo biologico della vita (ad es. il battito cardiaco) è
periodico come l’orologio, perciò il gemello che ha viaggiato nello spazio ha
avuto una dilatazione del tempo, e di conseguenza, una volta tornato sulla
Terra, sarà più giovane del gemello rimasto a casa. 4
Relatività generale
Nel 1915, Einstein generalizzò la teoria della relatività ristretta in modo
da renderla adatta a formulare leggi valide qualunque sia il moto relativo degli
osservatori, quindi anche con accelerazione non nulla.
- Principio di equivalenza tra gravità e accelerazione
Il punto di partenza di Einstein
fu il fenomeno della gravitazione.
Egli immaginò il seguente
esperimento ideale: si consideri una
zona di spazio priva di qualunque
forza gravitazionale e in essa un
laboratorio con un osservatore. Se il
laboratorio inizia a muoversi verso
l'alto con moto uniformemente
accelerato e l'osservatore lascia
cadere una sfera, questa rimane
immobile nel punto in cui è stata lasciata, ma a causa del moto accelerato il
pavimento finirà con il raggiungerla; da questo istante la sfera rimarrà
schiacciata sul pavimento e sarà accelerata con tutto il sistema. L'osservatore
vedrà cadere sul pavimento la sfera, e in base alle sue conoscenze sul campo
gravitazionale potrà giungere alla conclusione di trovarsi insieme al
laboratorio in un campo gravitazionale costante rispetto al tempo. Si può
affermare che in base ai fenomeni meccanici il campo gravitazionale apparente
prodotto da un moto accelerato non è distinguibile da un vero campo dovuto
all'attrazione di una massa. In questa conclusione risiede il principio di
equivalenza tra gravità e accelerazione. È l’accelerazione che produce l’effetto
della gravità, pertanto bisogna anche ammettere l’equivalenza tra massa
inerziale, cioè la massa di un corpo a riposo che pone resistenza a
un’accelerazione, e massa gravitazionale, cioè la massa che rende un corpo
attratto dalla gravità.
- Teoria geometrica della gravitazione
Con la relatività generale è possibile
derivare teoricamente le proprietà del campo
gravitazionale e la sua influenza sui fenomeni
naturali, e formulare le leggi cui obbedisce il
campo gravitazionale stesso. Il procedimento
che porta alla formulazione di queste leggi
impone però di abbandonare la concezione
euclidea dello spazio, simboleggiato dalle 5
coordinate cartesiane rispetto a una terna di assi fissi; lo spazio diviene uno
spazio curvo per la cui rappresentazione viene impiegato un sistema
generalizzato di coordinate, dette coordinate gaussiane. La legge di
gravitazione universale formulata da Newton, secondo cui due oggetti si
attraggono con una forza di entità proporzionale alle loro masse, è quindi
sostituita dall'ipotesi che lo spazio-tempo sia curvato
nelle vicinanze dei corpi massicci. La descrizione del
continuo spazio temporale per mezzo di queste
coordinate elimina in modo completo l'introduzione di
un sistema di riferimento e non è vincolata al carattere
euclideo del continuo che viene rappresentato. Lo spazio
e il tempo sono così coordinate di una geometria
differente, incurvata e localmente ellittica o iperbolica.
- Conferme sperimentali
La deflessione della luce stellare in prossimità di grandi masse (il Sole)
• La verifica della
deflessione dei raggi
luminosi provenienti
dalle stelle in prossimità
del Sole fu eseguita poco
tempo dopo la
pubblicazione della
teoria, durante l'eclissi
totale del 29 maggio 1919.
Recentemente sono stati
effettuati test analoghi per
misurare la deflessione delle onde radio emesse
da quasar lontani, mediante l'uso di interferometri a radiotelescopio. I risultati
di questi test concordano entro un margine di errore dell'1% con le previsioni
della relatività generale. Nel giugno del 2002 la navicella spaziale Cassini
lanciata dalla NASA in direzione Saturno, è stata utilizzata in un esperimento
che dimostra la validità della teoria della relatività di Einstein. I tecnici hanno
trasmesso per un paio di settimane delle onde radio alla navicella spaziale e
hanno misurato il segnale di ritorno per analizzare le variazioni spazio-
temporali. Il risultato ottenuto è stato 40 volte più preciso di qualsiasi altro
esperimento fatto fino adesso e nessun tipo di violazione della legge della
relatività generale è stato riscontrato. 6
Lo spostamento verso il rosso (red shift) della luce emessa da sorgenti luminose
•
gravitanti
Lo spostamento verso il rosso (la frequenza visibile più bassa) della
lunghezza d'onda delle radiazioni emesse da atomi in intensi campi
gravitazionali corrisponde a un rallentamento della loro frequenza di
risonanza (il tempo in un intenso campo gravitazionale scorre più lentamente,
quindi la frequenza di risonanza dell’atomo è minore).
Cosmologia
Il campo in cui la relatività generale si è dimostrata di importanza capitale
è quello della cosmologia: la previsione di un Universo in espansione è alla
base dei modelli cosmologici in accordo con i recentissimi dati sperimentali.
- Red shift Lo spostamento verso il
rosso (chiamato anche con il
termine inglese red shift) è il
fenomeno per cui la frequenza
della luce risulta più bassa di
quella che aveva quando è stata emessa. Ciò accade in genere quando la
sorgente di luce si muove allontanandosi dall'osservatore (o equivalentemente,
essendo il moto relativo, quando l'osservatore si allontana dalla sorgente). Più
in particolare, il termine red shift è usato quando, nell'osservare lo spettro
della luce emessa da galassie, quasar o supernovae lontane, questo appare
spostato verso frequenze minori, se confrontato con lo spettro dei