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Tesina - Premio maturità 2008
Titolo: La musica nell'arte
Autore: Valentina Mazzanti
Descrizione: un'analisi approfondita dell'influenza della musica nella cultura tra fine '800 e inizio '900.
Materie trattate: arte, filosofia, letteratura italiana, storia, musica, letteratu7ra inglese
Area: umanistica
Sommario: La musica nell'arte Alla scoperta di quella disciplina che ha influenzato la cultura nel corso dei millenni Fine "800 ââ¬" Inizio "900 "Mi sembrava che l'anima viva dei colori emettesse un richiamo musicale, quando l'inflessibile volontà del pennello strappava loro una parte di vita" ( Wassilij Kandinskij ) Valentina Mazzanti Liceo Artistico "Leon Battista Alberti", succursale di Scandicci Classe 5^ sezione M1 indirizzo di architettura La musica è sempre stata una delle discipline artistiche che ha maggiormente influenzato la cultura; dalla letteratura, all'arte, fino alla filosofia. Questa disciplina antichissima affonda le sue radici già nell'era preistorica, per svilupparsi via via nel corso dei secoli, culminare in età romantica con i grandi come il celebre Ludwig Van Beethoven ( anche se pre-romantico, iniziò a comporre in chiave romantica già da fine "700 ) e Robert Schumann in Germania, e Vincenzo Bellini, Gioacchino Rossini e Giuseppe Verdi in Italia, fino ad arrivare ai giorni nostri. Prenderemo in esame lo sviluppo e l'influenza di quest'arte sublime tra fine 1800 e inizio 1900, analizzandone la sua importanza proprio nelle discipline sopra citate, quali arte, filosofia, storia e letteratura.
La musica nell’arte
Alla scoperta di quella disciplina che ha influenzato la cultura nel corso dei millenni
Fine ‘800 – Inizio ‘900
sembrava che l'anima viva dei colori emettesse un richiamo musicale, quando
“Mi l'inflessibile volontà del pennello strappava loro una parte di vita”
Wassilij Kandinskij
( ) Valentina Mazzanti
Liceo Artistico “Leon Battista Alberti”, succursale di Scandicci
Classe 5^ sezione M indirizzo di architettura
1
La musica è sempre stata una delle discipline artistiche che ha maggiormente influenzato la
cultura; dalla letteratura, all’arte, fino alla filosofia.
Questa disciplina antichissima affonda le sue radici già nell’era preistorica, per svilupparsi
via via nel corso dei secoli, culminare in età romantica con i grandi come il celebre Ludwig Van
Beethoven ( anche se pre-romantico, iniziò a comporre in chiave romantica già da fine ‘700 ) e
Robert Schumann in Germania, e Vincenzo Bellini, Gioacchino Rossini e Giuseppe Verdi in Italia,
fino ad arrivare ai giorni nostri.
Prenderemo in esame lo sviluppo e l’influenza di quest’arte sublime tra fine 1800 e inizio
1900, analizzandone la sua importanza proprio nelle discipline sopra citate, quali arte, filosofia,
storia e letteratura.
Le materie e i relativi argomenti che verranno esaminati sono i seguenti:
Storia dell’arte:
- o l’Astrattismo
Wassilij Kandinskij – vita, sviluppo artistico e caratteristiche generali
Musica:
- o Richard Wagner
Gesamtkunstwerk – opera totale
Caratteristiche dell’opera Wagneriana
o Arnold Schönberg
Schönberg e l’arte
Schönberg e Kandinskij
Letteratura inglese:
- o James Joyce – caratteri generali
“Eveline”, tratto da “Dubliners”
“Strings in the earth and air” tratto dalla raccolta “Chamber Music”
Letteratura italiana:
- o La musicalità nel Decadentismo
Gabriele D’annunzio – cenni biografici e caratteristiche
• “La Sera Fiesolana”
• “La Pioggia nel Pineto”
Filosofia:
- o Schopenhauer
“Il pessimismo”
“Le vie di liberazione dal dolore”
• L’Arte
o musica
La come forma della volontà
• L’etica della pietà
• L’Ascesi
Storia:
- o Il cinema
I fratelli Lumière e i primi film muti
2
Etimologia
tutto cio’ che e’ bello e perfetto.
Il termine “musica” deriva da “musa”, ovvero
Le Muse sono i nove personaggi della mitologia greca e romana, figlie di Zeus e di
Mnemosine o Armonia - o, secondo un'altra versione, di Gaia (Terra) e Urano (Cielo) - e
rappresentavano l'ideale supremo dell'Arte, di cui erano anche protettrici.
Le nove muse erano: Poesia epica,
Calliope, dalla bella voce, la con una tavoletta ed un libro;
Storia,
Clio, colei che rende celebri, la seduta e con una pergamena in mano;
Poesia amorosa,
Erato, che provoca desiderio, la con la lira;
Poesia lirica,
Euterpe, colei che rallegra, la con un flauto;
Tragedia,
Melpomene, colei che canta, la con una maschera, una spada ed il bastone di Eracle;
Mimo,
Polimnia, dai molti inni, il senza alcun oggetto;
Commedia,
Talia, festiva, la con una maschera, una ghirlanda d'edera ed un bastone;
Danza,
Tersicore, che si diletta della danza, la con plettro e lira;
l'Astronomia,
Urania, la celeste, con un bastone puntato al cielo.
La musica e’ la seconda delle sette arti; convenzionalmente le arti vengono indicate in questo
ordine: Architettura
1. (arte primitiva per antonomasia, ossia l'arte dell'uomo di costruirsi un
riparo)
Musica
2. (arte primordiale, inizialmente solo composta di voce e percussioni)
Pittura
3. (declinazione dell'Architettura)
Scultura
4. (declinazione dell'Architettura)
Poesia
5. (declinazione della Musica)
Danza
6. (declinazione della Musica)
Cinema
7. (concilia tutte le altre) 3
Storia dell’arte:
Wassilij Kandinskij
Vasilij Vasil’evic Kandinskij
Wassilij Kandinskij è stato uno dei più
importanti artisti del novecento, creatore
dell’astrattismo.
Nacque a Mosca il 4 dicembre 1866 in una
famiglia benestante; il padre era un facoltoso
commerciante di tè di origini mongole, che aveva
sposato Lydia Ticheeva, una nobildonna moscovita.
Fin da piccolo, Kandinskij mostrò un notevole
interesse e una straordinaria attitudine verso i colori,
tanto che abbandonò tutto per dedicarsi interamente
all’arte.
Dopo il trasferimento della famiglia a Odessa ( e di
sua
conseguenza il distacco dalla Mosca ) e la
separazione dei genitori che portò all’allontanamento
della madre, fu cresciuto dalla zia materna Elizabeth,
che ebbe un ruolo fondamentale nella vita dell’artista
come figura di riferimento, che lo seguì negli studi e
stimolò il suo amore per l’arte e la musica.
Parallelamente agli studi liceali, prese lezioni di
pianoforte e di violoncello, e iniziò a prendere
4
confidenza con i colori, facendo i primi esperimenti e i primi schizzi, di cui uno e’ conservato
ancora oggi al Centre Pompidou di Parigi e raffigurante la chiesa della natività della vergine a
mosca ( 1886 ). Questo disegno era stato realizzato dal giovane artista proprio negli anni in cui era
tornato nella sua città natale per intraprendere gli studi di diritto, ed e’ visibile quel tratto deciso e
sua
pieno di passione tipico di chi rappresenta la sua città e l’amore che prova per essa, la “Madre
Mosca”. della natività della Vergine a Mosca”
“Chiesa 1886
Tra tutti gli eventi e i viaggi intrapresi dal giovane Kandinskij, quello che ebbe maggior
rilievo per la sua formazione e per la sua cultura fu la mostra degli impressionisti francesi a Mosca
del 1896; l’opera che l’aveva turbato e affascinato maggiormente fu il celebre dipinto di Claude
Monet “I Covoni”. covoni”,
“I Claude Monet - 1889
Osservando quel quadro, Kandinskij intuì la possibilità di liberare la pittura dal vincolo
della rappresentazione; ciò che contava, infatti non era la rappresentazione dei covoni stessi, ma
cosa l’immagine suscitasse nello spettatore, stimoli visivi, sensoriali emotivi.
gli ed Acquista
5
l’essenza della
quindi maggiore importanza la reazione suscitata da quell’insieme di colori, ovvero
pittura.
Gli elementi di disgregazione delle immagini e della realtà presenti nello stile
Impressionista, se spinti alle loro estreme conseguenze, porteranno quindi a quello tipico
dell’Astrattismo, eliminando il soggetto, cancellando l’oggetto della rappresentazione e facendo
restare quindi la forma pura.
I primi dipinti di Kandinskij, presentano appunto alcuni tratti significativi dello stile
impressionista per le pennellate veloci e la rappresentazione della realtà frammentata, ma anche
espressionista, o meglio, fauvista, per i colori accesi e le pennellate quasi violente.
estivo ( Case a Murnau )”
“Paesaggio 1909
Un’opera che segna un momento cruciale in quella crisi della rappresentazione che porterà
Kandinskij ad abbandonare ogni elemento figurativo a favore di una pittura di forme pure e’ senza
con arciere”;
dubbio “Quadro le figure qui riprodotte emergono dall’oscurità e sono appena
accennate e riconoscibili attraverso il loro contorno nero, e le uniche figure più riconducibili alla
realtà sono le architetture presenti al centro della composizione e, anche se in minima parte, il
cavallo con l’arciere in basso a destra. 6
con arciere”
“Quadro 1909
acquerello astratto”
Con la realizzazione del “Primo viene abbandonato ogni elemento
la pittura è un trionfo di forme e colori puri in libertà e diventa la rappresentazione
figurativo:
stato d’animo dell’artista.
dello I colori assumono qui un’infinità di sfumature e forme, e
l’effetto è accentuato dal sapiente uso della tecnica dell’acquerello, che trasmette un grande senso
di leggerezza e lascia sulla carta un’infinità di gradazioni diverse di colore steso con un’unica
pennellata. acquerello astratto”
“Primo ( 1910 )
Nei titoli della sua produzione pittorica degli anni successivi al 1909, Kandinskij stabilì
la musica.
volontariamente un’analogia con l’arte astratta per eccellenza: A partire da questa data,
Impressioni, Composizioni
infatti, lavorò a tre gruppi di opere, denominate appunto e
Improvvisazioni, gradini che portano all’astrazione.
che vanno viste come
improvvisazioni
Le dovevano essere l’espressione inconsapevole di eventi di carattere
interiore, realizzate in modo veloce e immediato;
composizioni,
le invece, erano figurazioni nate in modo lento e rielaborate a lungo. 7
VII”,
Nell’opera intitolata “Composizione e’ evidente il richiamo alla musica; con un
linguaggio appunto musicale, si potrebbe dire che ci sono dei “crescendo” e dei “diminuendo”,
facendo sì che l’opera diventi una sorta di sinfonia, o meglio, una “composizione” atonale o
dodecafonica simile a quella di Schonberg. VII”
“Composizione ( 1913 )
Secondo Kandinskij, le diverse arti sono equivalenti fra di loro, perché sono tutte
manifestazioni dello spirito umano e la loro reciprocità ne aumenta la forza espressiva; di
conseguenza anche il coinvolgimento dell'osservatore diventa più intenso.
Suono giallo, Suono verde, Nero e bianco, Viola,
Anche le opere teatrali e infine per il quale
Kandinskij scrive personalmente alcune melodie, sono il frutto del lavoro di questo momento
particolarmente creativo. Queste composizioni sceniche, nelle quali l'artista si propone di realizzare
un'opera d'arte totale attraverso l'interazione di musica, luce, colore, movimento e parola,
superano la mimesi del reale e creano dimensioni autonome non oggettive.
Nel 1913 Kandinskij pubblica la sua più celebre raccolta di poesie, non a caso intitolate
Suoni ( Zviíki in russo e Mdiige in tedesco, Résonaiices in francese ); 38 poesie in versi liberi
ispirati alle sensazioni e alle immagini della natura, accompagnate da 55 xilografie in bianco e nero
e a colori. Le poesie in prosa sono pervase da risonanze, echi ed effetti sonori, come affermava egli
stesso: volevo altro che creare sonorità. Ma esse si formavano da sé.
"Non Ecco la designazione del contenuto, dell'intemo."
Inoltre sviluppò anche la teoria secondo la quale ogni parola pronunciata era formata da tre
elementi:
da una rappresentazione puramente concreta o reale (per esempio il cielo, un albero, l'uomo);
"1)
2) da un suono che si potrebbe dire fisico, ma che non si presta a una definizione verbale chiara
(si può esprimere come agiscono su di noi le parole 'cielo', 'albero', 'uomo'?);
3) da un suono puro, poiché ogni parola possiede la propria sonorità, peculiare a essa soltanto."
Poesia di Kandinskij tratta dalla raccolta “Suoni”
“Vuoto”
sinistra, in alto nell'angolo, un puntolino. 8
destra, nell'angolo in basso, altro puntolino.
E al centro niente di niente.
E niente di niente è tanto, tantissimo.
In ogni caso assai più di qualcosa. Reiter”
Nel 1911, Kandinskij, insieme a Franz Marc, fondò il gruppo del “Blaüe ( il
Cavaliere Azzurro ). La scelta del nome è spiegata dall’artista con la seguente affermazione:
nome lo trovammo mentre eravamo seduti a un tavolino del caffè Giardino Sendilsdorf;
“Il entrambi amavamo l’azzurro, Marc i cavalli e io i cavalieri. Così il nome venne da sé”.
Uno degli obiettivi principali del Cavaliere Azzurro era quello di dare spazio e possibilità
espressive a tutti gli artisti, che avrebbero avuto così l’opportunità di esprimersi liberamente, a
prescindere dalla loro nazionalità e dal loro stile.
diversità degli stili rappresentati vogliamo mostrare
“Nella
come si realizzi diversamente l’intimo desiderio degli artisti”
Il risultato, così come si concretizzò nelle due mostre tenute a Monaco nel 1911 e nel 1912, fu
naif
la rappresentazione di un gruppo molto eterogeneo, che andava dallo stile di Rousseau nella
prima esposizione a quello cubista di Picasso e Braque nella seconda. Se a queste opere
Composizioni Improvvisazioni Mucca Gialla
aggiungiamo le e le di Kandinskij e la di Marc, appare
evidente come i visitatori non potessero che rimanere confusi e sbalorditi, per non dire scioccati.
Proprio in contemporanea con la prima mostra del Cavaliere Azzurro , nel 1911, uscì anche il
celebre saggio del pittore Moscovita, che diventerà il testo-culto per tutta l’arte contemporanea: