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Sintesi

Parla della criminalità  organizzata in Italia dalla nascita, la lotta alla criminalità  organizzata e vari collegamenti inerenti all'argomento..

Materie trattate: Attualità , italiano, storia e arte.

Estratto del documento

2. COSA NOSTRA

Cosa Nostra è l'organizzazione mafiosa più grande d'Eu-

ropa e tra le più grandi del mondo. Ha una struttura ge-

rarchica, paramilitare, con precise regole di

comportamento. Sul territorio esercita funzioni di

sovranità ed impone una fiscalità illegale generalizzata, il

cosiddetto" pizzo". Le sue principali sedi sono in Sicilia.

Quest’organizzazione è responsabile di omicidi che han-

no scosso tutto il mondo civile, come le stragi di Capaci e D'Amelio, nelle quali, tra gli

altri, hanno perso la vita i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Con l'Unità

d'Italia si accelerò il processo, già iniziato in precedenza, di smantellamento della strut-

tura feudale ancora esistente nelle zone rurali e nelle campagne. Questo avvenne quan-

do l'economia siciliana fu integrata in quella del resto del paese. Il governo piemontese

inoltre si sostituì alla struttura sociale siciliana, fino a quel momento rigidamente divi-

sa, senza però riuscire ad instaurare con essa un rapporto positivo. Se a questo si som-

ma la necessità dei grossi latifondisti dell'interno dell'isola di affidarsi all'aiuto di qual-

cuno che garantisse loro un controllo effettivo e totale sulle proprietà, e che se i possi-

denti non sentivano tale necessità, cosa nostra si prodigava nel rendergliela evidente,

ecco che si spiega come mai la Mafia fu involontariamente favorita dal Risorgimento

italiano. Durante la seconda guerra mondiale numerosi boss italo-americani furono

contattati dai servizi segreti americani, a quel tempo l'OSS, per essere impiegati con la

promessa della libertà al fine di assicurare agli alleati il controllo sull'isola. Questi con-

tatti avevano lo scopo di facilitare lo sbarco alleato sulle coste siciliane e successivamen-

te, quando il controllo dell'isola era affidato agli alleati, a mantenere l'isola stabile dal

punto di vista politico. Dopo la seconda guerra mondiale, la società siciliana subì una

profonda trasformazione, con una riduzione del peso economico dell'agricoltura a fa-

vore di altri settori come il commercio o il terziario pubblico. In questo periodo l'am-

ministrazione pubblica in Sicilia divenne l'ente più importante in fatto di economia.

Cosa Nostra naturalmente seppe sfruttare adeguatamente questo cambio di tendenze,

catapultando sé stessa verso i nuovi campi socialmente ed economicamente predomi-

nanti. Per riuscirci dovette stringere maggiormente i rapporti con la politica e i politici

del partito maggiore in Italia e in Sicilia, la Democrazia Cristiana. Da questo patto la

mafia traeva guadagni nella gestione, data grazie ad appalti truccati, dello sviluppo edi-

lizio di infrastrutture e di nuovi quartieri delle maggiori città, della riscossione delle

tasse per conto dello stato, dell'assunzione di personale per gli enti statali e in più pote-

va godere della più totale immunità. Le disponibilità di Cosa Nostra sono illimitate. Le

attività nelle quali Cosa Nostra è impegnata sono il traffico internazionale di droga, le

speculazioni finanziarie ed immobiliari, il riciclaggio del denaro sporco, l'estorsione, il

traffico di armi, lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani e industriali.

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3. LA CAMORRA

Ha sede in Campania e fu agli inizi un modo di comportamento finalizzato al conse-

guimento del prestigio all'interno del gruppo e della supremazia territoriale, oltre che

essere una pratica legata al controllo di attività delinquenziali quali la frode, l'estorsio-

ne, il contrabbando, il gioco d'azzardo e la prostituzione. Dopo l'unità d'Italia, le deboli

autorità del nuovo stato delegarono ai camorristi compiti di am-

ministrazione e di polizia. Il clima di disordine e di illegalità suben-

trato in seguito al crollo del regime fascista e all'occupazione alleata

durante la Seconda Guerra Mondiale, favorì l'affermarsi dei gruppi

camorristici, che svilupparono il contrabbando delle merci in tran-

sito dall'importante porto della città. La Camorra è attualmente

considerata una delle maggiori piaghe del meridione d'Italia, al tempo stesso causa ed

effetto di gran parte dei problemi socio-economici della Campania. Il suo potere, dovu-

to anche ad appoggi di tipo politico, le consente il controllo delle più rilevanti attività

economiche locali, in particolar modo nella provincia di Napoli. I gruppi si dimostrano

molto attivi sia nelle attività economiche sia sul fronte delle alleanze e dei conflitti. Nel-

la provincia, numerosi sono i comuni in mano ai gruppi camorristici, non solo per

quanto riguarda i campi "classici" nei quali opera un clan mafioso, ma anche per quan-

to riguarda le amministrazioni comunali e le decisioni politiche. La Camorra è costitui-

ta da un insieme di bande che si compongono e scompongono con grande facilità. Il-

limitato è l'ambito degli affari delle organizzazioni camorriste, che va dall'usura al con-

trabbando di sigarette, dal traffico e spaccio di droga alle truffe ai danni della CEE, dal-

le estorsioni alle rapine, dall'importazione clandestina di carni al traffico di armi, dalle

scommesse clandestine al monopolio del calcestruzzo.

4. ‘NDRANGHETA

Questo termine indica la mafia calabrese, che è una delle organizzazioni criminali più

potenti al mondo. Nella regione Calabria svolge un profondo condizionamento sociale

fondato sia sulla forza delle armi che sul ruolo economico attualmente raggiunto attra-

verso il riciclaggio del denaro sporco, riciclaggio che le ha permesso di controllare ampi

settori dell’economia, spesso con una forte connivenza di aree della

pubblica amministrazione a livello locale e regionale. Dopo l’Unità as-

sunse una nuova e più moderna configurazione, ancora attuale, cioè

quella di un’organizzazione criminale che da una parte si scontra con

lo stato, dall’altra se ne avvale. Infatti, in quegli anni l’organizzazione

mafiosa calabrese iniziò a sfruttare la collusione tra funzionari statali e

fattori nelle procedure di assegnazione dei primi piccoli appalti per la

costruzione di opere pubbliche sovvenzionate dal governo centrale. La ‘Ndrangheta

venne sottovalutata dai governi dell’età giolittiana e da quelli del periodo fascista. A

partire dagli anni Sessanta visse un forte sviluppo e passò alla gestione di attività crimi-

nali complesse come il controllo del traffico internazionale di armi e stupefacenti, il ra-

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cket della prostituzione e quello delle scommesse, fino a infiltrarsi efficacemente

nell'attività economica pubblica attraverso la gestione degli appalti, nell'attività finan-

ziaria e nella stessa vita politica e amministrativa delle zone sotto il suo controllo. Re-

centemente c’è stato un coinvolgimento delle sue cosche nell'organizzazione dell'immi-

grazione clandestina. Lo scontro tra cosche rivali per il controllo del territorio è la cau-

sa principale della violenza in Calabria. La 'ndrangheta ha una struttura a sviluppo o-

rizzontale. Ogni famiglia ha il pieno controllo del territorio sui cui opera ed il monopo-

lio di ogni attività, lecita o illecita. La cosca mafiosa calabrese si fonda in larghissima

misura su una famiglia di sangue ed i vincoli parentali tra le varie famiglie vengono rin-

saldati con matrimoni incrociati. Rigidissima è la gerarchia all'interno di ogni famiglia,

regolata da un codice che prevede rituali in ogni momento della vita associativa. Molto

importante per la lotta contro la malavita calabrese è stata l’operazione Riace, in cui fu-

rono effettuati numerosi posti di blocco, pattugliamenti, identificazioni di persone,

controlli di edifici, perquisizioni, e molto altro ancora. Oggi la ‘Ndrangheta detiene il

monopolio della cocaina in Europa e il controllo assoluto con i narcotrafficanti co-

lombiani. Inoltre, è coinvolta nella politica, nella massoneria e nelle imprese in tutto il

mondo.

5. SACRA CORONA UNITA

È stata battezzata la quarta mafia ed è situata in Puglia. Oltre ad es-

sere la più giovane tra le varie organizzazioni mafiose italiane è mi-

nore rispetto alle altre mafie, per presenza sul territorio e per giro

d'affari. Quasi tutti i suoi capi conosciuti sono stati arrestati. E' or-

ganizzata orizzontalmente, con una serie di clan autonomi nella

propria area di influenza ma tenuti a rispettare gli interessi comuni . L'ordinamento

che il boss dà alla Sacra Corona Unita è simile a quello della 'Ndrangheta, dalla quale

mutua gradi, gerarchie e formule di affiliazione, che vengono opportunamente adattate

alla realtà pugliese. Sempre simile a quello della 'Ndrangheta è il giuramento che consi-

ste perlopiù nella recitazione un po' melodrammatica di domande e risposte e nell'evo-

cazione di personaggi immaginari. Caratteristiche peculiari della criminalità pugliese

sono anche quelle relative al ruolo delle donne e alla giovanissima età degli affiliati. È

grazie ad una donna che nei primi anni Ottanta prese avvio il grande commercio di

stupefacenti. Le maggiori attività sono rivolte allo spaccio di droga, estorsioni, gioco

d’azzardo e immigrazione clandestina.

6. STIDDA

È considerata la quinta mafia ed è un’organizzazione mafiosa costituitasi in provincia di

Agrigento Organizzazione criminale di matrice mafiosa costituitasi in provincia di A-

grigento e ramificatasi in provincia di Caltanisetta, Catania e Siracusa, al Nord e

all’estero. La Stidda controlla territori ristretti e circoscritti e la sua organizzazione in-

terna sembra essere quella di una confederazione di più cosche, senza una rigida strut-

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tura verticistica. Hanno un simbolo di riconoscimento che consiste in una piccola

macchia scura, cinque segni verdognoli disposti a cerchio fra il pollice e l'indice della

mano destra. Loro li chiamano i punti della malavita. Hanno anche un rito di inizia-

zione, ma senza santini che bruciano o particolari formule da ricordare.

7. LE STRAGI CAUSATE DALLA MAFIA

Normalmente le organizzazioni criminali preferiscono “delitti silenziosi” che, da un la-

to, richiamano meno l’attenzione e consentono anche la distruzione del cadavere per

occultare le prove del crimine, dall’altro esprimono messaggi ben comprensibili

nell’ambiente in cui sono realizzati. Nel 1992 ci furono le stragi di Capaci e via

D’Amelio, in cui persero la vita i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, impe-

gnati attivamente nella lotta contro la mafia. Nel 1993 ci furono vari attentati come

l’autobomba diretta al giornalista Maurizio Costanzo che fortunatamente rimase illeso.

Da qui si susseguirono numerosi altri attentati e morti.

8. ALCUNI DATI OFFERTI DAL MINISTERO DELL’INTERNO NEL 2005

Criminalità organizzata: omicidi

Periodo n° omicidi

Luglio 1993 - Giugno

1997 854

Luglio 1997 - Giugno

2001 796

Luglio 2001 - Giugno

2005 648

Criminalità organizzata: omicidi per gruppo criminale.

Luglio 2001 – Giugno 2005

Gruppo criminale n° omicidi

Camorra 322

‘Ndrangheta 141

Sacra Corona Unita 93

Cosa Nostra 79

Altre organizzazioni 13

Luglio 1997 – Giugno 2001

Gruppo criminale n° omicidi

Camorra 389

‘Ndrangheta 152

Cosa Nostra 136

Sacra Corona Unita 116

Altre organizzazioni 3 9

Il testo della canzone “Pensa” di Fabrizio Moro, col quale ha vinto il Festival di Sanre-

mo 2007, ha suscitato interesse e riflessione a molte persone, e pare sia destinata a di-

ventare l’Inno dell’Antimafia.

Ecco il testo della canzone: " Pensa "

Ci sono stati uomini che hanno scritto pagine

Appunti di una vita dal valore inestimabile

Insostituibili perchè hanno denunciato

Il più corrotto dei sistemi troppo spesso ignorato

Uomini o angeli mandati sulla terra per combattere una guerra

Di faide e di famiglie sparse come tante biglie

Su un'isola di sangue che fra tante meraviglie

Fra limoni e fra conchiglie... massacra figli e figlie

Di una generazione costretta a non guardare

A parlare a bassa voce a spegnere la luce

A commentare in pace ogni pallottola nell'aria

Ogni cadavere in un fosso

Ci sono stati uomini che passo dopo passo

Hanno lasciato un segno con coraggio e con impegno

Con dedizione contro un'istituzione organizzata

Cosa nostra... cosa vostra... cos'è vostro?

E' nostra... la libertà di dire

Che gli occhi sono fatti per guardare

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