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Tesina - Premio maturità 2009
Titolo: La Celiachia
Autore: Rosaire Fabienne
Descrizione: la celiachia e l'alimentazione
Materie trattate: Italiano,stori,scienze Della Terra,chimica,biologia,inglese,fisica,filosofia,francese
Area: umanistica
Sommario: Italiano:"Campo di grano con corvi" Van Gogh Storia: La battaglia del grano Scienze della terra: il mais Chimica e Biologia: il glutine, l'apparto digerente, i geni responsabili della celiachia, gli anticorpi e i test sierologici Inglese: AOECS Fisica: il potere calorifico Filosofia: Schopenhauer Francese: Sartre
Per la scelta dell'argomento trattato nella mia tesina d'esame è stato determinante il mio
vissuto, che fin da piccola mi ha toccata da vicino e ha fatto parte, anche se
indirettamente, della mia infanzia poiché mio fratello è celiaco.
E' tra l'altro tema d'attualità, inerente agli studi fatti sinora e quelli desiderati per il mio
futuro; il campo della medicina.
Argomento, dunque, che riassume efficacemente i miei interessi, la mia famiglia e nella
speranza anche il mio futuro. I N D I C E:
CAPITOLO 1 ● CHE COS'È LA CELIACHIA E LA SUA BREVE STORIA
CAPITOLO 2 ● Italiano e Storia: IL GRANO, IL NEMICO DEI CELIACI
● Scienze della terra: IL MAIS, L'ALTERNATIVA PER I CELIACI
CAPITOLO 3 ● Chimica e Biologia: IL GLUTINE
-
● Biologia: I GENI RESPONSABILI DELLA CELIACHIA
- TEST SIEROLOGICI E ANTICORPI
CAPITOLO 4 ● IL TRATTAMENTO e CENNI NORMATIVI
● SPIGA SBARRATA COME E A CHI?
AOECS
● Inglese:
CAPITOLO 5 ● Biologia: LA DIGESTIONE CHIMICA NEL SISTEMA DIGERENTE UMANO
● Fisica: IL POTERE CALORIFICO
● PERCHÉ I FILOSOFI HANNO SEMPRE DISDEGNATO
CAPITOLO 6 Filosofia e Francese:
DI OCCUPARSI DI CIBO E APPETITO?
Bibliografia
● CAPITOLO 1
CHE COS'E' LA CELIACHIA
E LA SUA BREVE STORIA
CHE COS'E' LA CELIACHIA?
La celiachia, detta anche malattia celiaca è un'enteropatia cronica che si sviluppa in soggetti
geneticamente predisposti in seguito all'assunzione di glutine, un insieme di proteine contenute in
numerosi cereali. Pertanto tutti gli alimenti derivati dai suddetti cereali o contenenti glutine in seguito
a contaminazione devono essere considerati tossici per i pazienti affetti da questa malattia.
l'intolleranza al glutine causa gravi lesioni ai villi intestinali e il conseguente malassorbimento;
tuttavia tali lesioni regrediscono eliminando per sempre il glutine dalla dieta.
BREVE STORIA DELLA CELIACHIA
Potremmo far risalire l'origine della celiachia all'antica Grecia, quando Areteo di Cappadocia, nel
250 d.C. Scriveva degli keiliakos, ovvero “coloro che soffrono negli intestini” senza però capire la
correlazione tra la patologia e l'assunzione del glutine.
Nel 1888, Samuel Gee, un medico olandese, descrisse più o meno dettagliatamente i sintomi di
questa condizione.
Fu solo dopo la seconda guerra mondiale che il pediatra olandese Willian Karel Dicke intuì il ruolo
causale del glutine. Dicke osservò infatti che i suoi pazienti erano migliorati durante il periodo
bellico, quando erano costretti a nutrirsi con una dieta a base di patate, ma erano ricaduti una volta
terminato il conflitto, quando avevano ripreso a consumare pane ed altri alimenti contenenti glutine.
Per molto tempo la malattia celiaca è stata considerata una malattia rara e di interesse quasi
esclusivamente pediatrico. Negli ultimi 20 anni sono stati però eseguiti una serie di studi di interesse
generale che portarono a descrivere il morbo celiaco una malattia genetica.
Conseguentemente a screening di popolazione, la celiachia è stata paragonata ad un “iceberg” a
causa delle sue differenti forme cliniche: la piccola parte “emersa” rappresenta la celiachia tipica,
quella con sintomi gastrointestinali, la parte “sommersa” la celiachia e quella con
atipica silente,
sintomi extraintestinali.
fattori AMBIENTALI: sono rappresentati dal glutine
fattori GENETICI: testimoniata da studi condotti su familiari di pazienti celiaci che
hanno rilevato una prevalenza di malattia celiaca pari al 10% tra i
familiari di primo grado
LE 4 FORME DIVERSE DI CELIACHIA e LA SINTOMATOLOGIA
Il morbo celiaco viene classificato in base a e si manifesta:
come quando SEGNI DI
FORMA COME QUANDO LABORATORIO
Malassorbimento → bambino
irritabile, capriccioso, Nei bambini, subito dopo lo - anemia sideropenica
stizzoso, spesso di cattivo svezzamento, tra i 6 e i 24 - ipoalbuminemia
umore e talora distaccato mesi di età.
TIPICA - ipocalcemia
Carattere lento e progressivo,
dall'ambiente che lo circonda. - deficit di vitamine
quando vengono introdotti
Diarrea, vomito, perdita di (B12 in particolare)
nella dieta i primi cereali.
peso, inappetenza, ipotonia
muscolare, astenia.
Manifestazioni extra-intestinali - atrofia dei villi
come dolori addominali, - deficit dello smalto
nausea, vomito, gonfiore, Nei bambini pi grandi tra i 5 e
ATIPICA dentale
stipsi, meteorismo, bassa i 7 anni di età. - afte orali
statura, obesità, anoressia, - anemia
ritardo puberale, alopecia.
Disturbi del comportamento, In persone con un familiare
depressione, irritabilità. Nei - atrofia dei villi
SILENTE affetto da celiachia, che non
bambini scarsa performance - sideropenia
hanno sintomi evidenti
scolastica - positività degli
anticorpi
In presenza di test sierologici antiendomisio
POTENZIALE I soggetti sono asintomatici. positivi e predisposizione - mucosa intestinale
genetica. normale o con minime
alterazioni
- Ipotonia muscolare = riduzione del tono muscolare
- Astenia = mancanza di forze e stanchezza cronica
- Anemia sideropenica = anemia da carenza di ferro, a causa del suo difettoso assorbimento
- Ipoalbuminemia = diminuzione del contenuto di albumina nel sangue, proteina prodotta dal
fegato. E' la più importante proteina in grado di legare e trasportare
numerose sostanze: ormoni, farmaci, bilirubina.
- Ipocalcemia = diminuzione al di sotto della norma del contenuto di calcio nel sangue.
- Stipsi = stitichezza
- Meteorismo = gonfiore addominale causato da un eccesso di gas intestinali.
- Alopecia = assenza totale o parziale di peli e capelli.
- Sideropenia = caratterizzata da carenza di ferro nell’organismo, per scarso apporto alimentare o
per difetto di assorbimento; costituisce la base patogenetica dell'anemia da carenza di ferro.
CAPITOLO 2
IL GRANO E IL MAIS
IL GRANO, IL NEMICO DEI CELIACI
Campo di grano con corvi” di Van Gogh
“
Questo probabilmente fu l'ultimo quadro che Van Gogh dipinse prima di togliersi la vita proprio in un
campo dove dipingeva. La tela è un grido di dolore, accentuato dal ritmo delle pennellate che
esprimono concitazione e nel loro simbolismo rivediamo la vita in tutte le sue maggiori
contraddizioni . Queste, pertanto, ci dicono del suo animo , rappresentano il continuo e ossessivo
oscillare tra sete di vita, di riscatto - in senso leopardiano - speranza e cupa disperazione di una
vita negata.
E' utile sottolineare l'uso del movimento delle forme che anticipa il futurismo.
Le NUVOLE rappresentano la solitudine dell'artista ripiegato su se stesso.
L'adolescenza è in sé uno dei momenti esistenziali più complessi. In un adolescente diagnosticato
celiaco sono implicate alcune distintive caratteristiche.
Sono largamente diffusi la chiusura in sé e l'aumento della dipendenza dai genitori.
Queste reazioni comportamentali, in un momento in cui essere “come i propri amici” è prioritario,
portano conseguentemente alla solitudine e alla diminuzione dell'autostima.
Il CAMPO DI GRANO indica la fertilità, la vita.
Contrariamente, per i celiaci il grano simboleggia un tormento interiore, un nemico da sconfiggere, o
meglio evitare. L'introduzione di questo cereale non implicita più vita e fertilità ma dolore, sofferenza
e sconforto.
I CORVI NERI sembrano essere la conseguenza ineluttabile della devastazione: stanno per arrivare
come una minaccia, una tempesta della natura come avvoltoi su un cadavere. Sono i funerei
portatori di morte che avanzano verso il pittore e chi osserva la tela.
Ecco l'uso di contrapposizioni: il campo biondo di grano e neri corvi, bellezza della natura frustata di
sentor di morte.
In effetti, se il biondo ondeggiar del campo è sinonimo di vita, le sagome scure, segno di
incombenti minacce, richiamano al pascoliano concetto di morte.
La STRADA vuota e tortuosa, come la vita dell'autore, non porta da nessuna parte, l'artista non sa
dove andare, né cosa cercare; è qui rappresentata l'angoscia esistenziale.
E' però evocato il desiderio di trovare una soluzione, una via d'uscita.
Per una ulteriore e, come dire, più convincente, correlazione fra il tormentato artista e il tema
trattato, nello specifico, potremmo paragonare, fuor di metafora la strada al mondo travagliato della
scienza, in continua ricerca per una soluzione; così come i numerosi studi in campo medico per
nuove prospettive terapeutiche circa la malattia celiaca.
In definitiva è proprio in questo oscillare tra vita e morte o, meglio, per quanto ci riguarda
relativamente al tema trattato, tra sete di vita di normalità, nell'aggrapparsi disperatamente ad
essa, e coscienza della difficoltà del muro da risalire della vita, che troviamo la chiave di lettura
ideale atta a riflettere sulla malattia, sul disagio in senso lato e, nello specifico, sulle condizioni
di costante difficoltà e disagi del celiaco.
IL GRANO NELLA STORIA
Nell'ambito dell'autarchia si parlava di BATTAGLIA DEL GRANO a proposito della campagna per lo
sviluppo della produzione cerealicola.
Lanciata durante il regime fascista, a partire dal 1925, da Benito Mussolini.
Tale politica si proponeva di mettere l'Italia in condizione di produrre da sola tutto ciò che le
occorreva, indipendentemente dall'alto prezzo e dalla scadente qualità dei prodotti nazionali: e ciò al
fine di raggiungere l'autosufficienza economica.
L'aumento totale della produzione, fu dovuto a due fattori: l'aumento delle superfici e quello delle
produttività per ettaro.
L'aumento delle superfici avvenne in parte grazie alle bonifiche portate in tutta Italia, grazie anche
alla battaglia della palude, circa l'opera di risanamento delle zone incolte e malsane.
I critici dell'operazione rimproverano che in questo modo furono destinati alle cerealicoltura anche
terreni vocati ad altre culture e che la battaglia per diffondere le sementi elette, portò all'abbandono
di varietà meno produttive, ma più rispettose delle esigenze alimentari. È stata sospettata una
connessione con la diffusione dell'intolleranza al glutine, la Celiachia, in quanto all'epoca era
particolarmente apprezzata la ricchezza di glutine o dei suoi precursori e le varietà scelte ne erano
particolarmente ricche.
IL MAIS, L'ALTERNATIVA PER I CELIACI
Le coltivazioni di mais che forniranno la preziosa materia prima per i prodotti senza glutine
subiscono regolari controlli circa la crescita regola delle piante.
In condizioni ideali il mais cresce molto rapidamente, arrivando ad un'altezza di 3 metri e più. Sono
tre le fasi di vegetazione: sviluppo delle foglie, fioritura e maturazione.
Subito dopo la raccolta vengono esaminati i semi in laboratorio per scegliere le varietà più adatte ai
prodotti grazie a determinate caratteristiche di crescita, di resistenza all'aridità o malattie.
La ditta sementiera deve dimostrare che il DNA del materiale da semina è stato esaminato in un
laboratorio indipendente.
Importanti per l'ottimizzazione del raccolto sono le caratteristiche del suolo, non deve essere né
troppo arido né troppo stagnante e le dimensioni non troppo piccole.
Uno dei presupposti più importanti è proprio il sistema d'irrigazione. Durante la fase vegetativa il
mais non deve assolutamente subire stress. L'aridità è lo stress più dannoso per questa pianta.
Il terreno deve essere soffice e ben drenato. Se si verificano ristagni, la pianta è esposta
maggiormente al rischio micosi (condizione nella quale funghi patogeni superano le barriere di
resistenza dell'organismo). Le micosi non danneggiano soltanto le pannocchie, ma comportano
anche il rischio dello sviluppo di micotossine, cioè sostanze chimiche tossiche, altamente
cancerogene.
Il mais per la produzione di Schär, ditta alimentare specializzata nella produzione di prodotti senza
glutine, proviene soprattutto dall'Italia. I motivi sono diversi, ricordiamo, per esempio, che l'Italia è
uno dei pochi membri della CE in cui la coltivazione di piante con DNA geneticamente modificato è
ancora proibita; quindi non dobbiamo temere contaminazioni attraverso pollini da coltivazioni
adiacenti.
In laboratorio possiamo verificare lo stato di salute delle piantagioni. Questo è di grande importanza
per poter escludere un'infezione micotica o con parassiti. Uno dei più grandi nemici del mais è la