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Sintesi

L'alienazione dei forum, la solidarietà  delle community, i nuovi "inetti", il nuovo linguaggio, le analogie fra la rete di internet e il nostro cervello.

Materie trattate: Informatica, Filosofia, Italiano, Biologia

Estratto del documento

Internet: storia ed evoluzione

inter net)

Internet (composto dal latino e dall’inglese è la più grande rete mondiale fra calcolatori,

collegandone diverse centinaia di milioni. In accordo con le aspettative dei suoi creatori, è

diventata la rete globale, prima al mondo.

Internet è nata negli anni sessanta, secondo un progetto del Dipartimento della difesa degli

Stati Uniti alla fine della guerra fredda; all’inizio degli anni novanta è stata messa a disposizione

per impieghi civili, dapprima in centri universitari e poi per gli utenti privati. Inizialmente vi si

poteva accedere solo tramite un calcolatore, ora è possibile farlo anche da palmari e telefoni

cellulari.

Per combinare fra loro più tipi di reti (universitarie, aziendali, commerciali e altro) è stato

stipulato un protocollo comune per gli scambi di dati fra più enti e agenti, il TCP/IP, che

nella pratica è costituito da una serie di codici che identificano il computer e il tipo di rete,

permettendogli di trovare la “strada” corretta da usare per lo scambio di dati.

La struttura di Internet, come ormai si comprende, non è uniforme ma ramificata; è molto

veloce ma a cui spesso si connettono sottoreti più lente, le Intranet, come ad esempio la LAN

che collega fra loro più computer ma in numero limitato (usata ad esempio per collegare tra

loro i computer della scuola, di una casa o di una piccola azienda).

I modi di utilizzare Internet differiscono a seconda del servizio che si richiede: si può utilizzare

la posta elettronica (e-mail); un protocollo di trasferimento dati (FTP); o un protocollo di

trasferimento ipertesti (http).

Storia di Internet

Negli anni sessanta nasce il “progenitore” di Interne, chiamato Arpanet perché finanziato

Advanced Resarch Projects Agent,

dalla o ARPA, del Dipartimento della Difesa statunitense.

L’informatico Joseph C.R. Licklider fu uno dei primi ad avere la visione di una rete in grado di

collegare tutti i computer di un continente o del mondo, ma avendo lasciato l’ARPA per l’IBM

furono i suoi successori a dedicarsi al progetto concreto.

La rete fu fisicamente costruita nel 1969 collegando l’Università della California di Los Angeles,

l’Università di Stanford, l’Università della California di Santa Barbara e l’Università dello Utah.

L’ampiezza della banda era di soli 50 kbps (si noti che ora ci sono collegamenti capaci di

viaggiare a 20 Mbps e oltre).

La posta elettronica fu inventata da Ray Tomlinson nel 1971 unendo il già esistente programma

per messaggi interni e un programma di trasferimento file. Quando fu presentata al

A rpanet

pubblico la posta elettronica era già funzionante.

In pochi anni ARPANET superò l’oceano, e altri paesi costruirono reti per potervisi allacciare

Internet: storia ed evoluzione Internet: storia ed evoluzione

World Wide Web

(ad esempio in Francia iniziò la costruzione di CYCLADES, mentre in Norvegia NORSAR). Nel le risorse disponibili in Internet sono organizzate in un sistema di pagine

e-mail. browser,

Nel 1976, la regina Elisabetta II d’Inghilterra spedì la sua prima a cui si può accedere per l’appunto tramite un visualizzando file, testi, ipertesti, suoni,

Personal Computer,

immagini e filmati. La facilità di utilizzo, e la diffusione crescente del hanno

Il 12 aprile 1979, Kevin MacKenzie pensò di inserire simboli nelle mail per

Prima Dopo

:-) ampliato l’uso di Internet a milioni di persone in tutta la Terra.

Emoticon.

suggerire gli stati d’animo, si istituirono gli Inizialmente si trattava

:-D di simboli formati da segni di punteggiatura che andavano letti ruotati di 90°

:-( in senso orario; poi con l’avanzare della tecnologia si insegnò ai programmi a

:-O interpretare questi simboli e a sostituirli automaticamente con un disegno.

Il primo virus telematico bloccò Arpanet il 27 ottobre 1980 a causa di un errore nelle intestazioni

e-mail,

dei messaggi da cui vennero stabiliti i protocolli TCP/IP.

Nel 1991 a Ginevra, Tim Berners-Lee definì il protocollo HTTP per il trasferimento di ipertesti,

Browser

dei quali si parlerà meglio nel prossimo capitolo. Il primo (programma che interpreta

Internet Explorer) Mosaic,

il codice HTML per far interagire l’utente, come ora è fu il nel 1993,

che permise di rivoluzionare il modo di effettuare le ricerche e di comunicare in rete, facendo Vignetta satirica sull’evoluzione/regressione dell’uomo

World Wide Web

nascere il (WWW). Ora un’enormità di processori, anche incorporati in maniera invisibile in elettrodomestici

o altri apparecchi, possono connettersi a Internet per qualche servizio di aggiornamento. È

diventato la principale forma di comunicazione di massa, che ha attirato i tentativi di vari enti

Carnivore

di filtrare o controllare le informazioni (ad esempio il programma voluto dall’FBI per

controllare la posta elettronica tramite parole chiave d’interesse), soprattutto con l’aumentare

del terrorismo .

“Mosaic” il primo Browser

La “mente” di Internet: gli ipertesti La “mente” di Internet: gli ipertesti

La definizione tecnica di ipertesto lo vede come una struttura informativa costituita da un deve intaccare l’area di lavoro di <head>.

insieme di pagine, che un utente può consultare tramite un interfaccia in ordine non sequenziale. tag

Certi non hanno bisogno di apertura e chiusura, come <br> che significa l’andare a capo

link,

Le pagine sono collegate da collegamenti ipertestuali, in una struttura ramificata che si in un testo, ma per la maggior parte indicare l’area di lavoro è necessario, soprattutto nei

distacca completamente dal lineare libro in cui le pagine si sfogliano in ordine progressivo. tag che contengono più di un informazione. Esempio pratico: quando si devono definire le

caratteristiche di un testo come il carattere utilizzato, le dimensioni e il colore, viene usato

Un accenno alle “proteine” che compongono gli ipertesti tag

un che contenga tutte queste informazioni (come <font color=”#000000” size=”2”

tag

face=”Verdana”>) seguito dal testo in questione, alla fine del quale viene messo un di

Esistono svariati linguaggi di programmazione, per i più disparati utilizzi. Innanzitutto occorre chiusura.

distinguere pagine statiche e pagine web dinamiche: le pagine web dinamiche sono pagine in

cui il contenuto è, almeno in parte, generato sul momento dal server, è quindi potenzialmente

diversa ogni volta che viene visitata (lo sono ad esempio i forum); le pagine statiche invece

vengono create e così come sono restano (a meno che non vengano manualmente aggiornate

dal programmatore).

Per le pagine web dinamiche occorrono più linguaggi di programmazione, uno descrive la

pagina, e un altro gestisce gli oggetti che possono variare. Per quest’ultima funzione il più

utilizzato è il JavaScript, ma per integrarlo e per descrivere gli ipertesti di pagine statiche il

HyperText Mark-up Language)

metodo più utilizzato e conosciuto è l’HTML (acronimo per

mark-up,

che è un linguaggio di ossia che descrive il contenuto di una pagina web in modo

statico. tag,

Questo linguaggio è basato sull’utilizzo di cioè segnalini (markup) che contengono una

sequenza di caratteri (ognuno dei quali determina un’azione) racchiusi da parentesi angolari. I

tag sono strutture nidificate, ognuno ha una propria area di lavoro: per indicare una determinata

tag

parte della pagina si mette un di apertura contenente l’istruzione, e alla fine del settore se Tutto questo perchè l’utente possa visualizzare:

slash,

ne mette uno di chiusura riconoscibile perchè contiene uno barra inclinata a destra; se

tag tag

all’interno di un esistente va inserito un altro (ad esempio se devo indicare particolari

caratteristiche di una parte di testo all’interno di un testo più grande con caratteristiche

tag

preesistenti) allora si dovrà fare attenzione ad aprire e chiudere il secondo rimanendo

tag.

interni al primo tag

Per capire cosa si intende è sufficiente considerare che ci sono tre principali necessari in

tag

ogni pagina: il primo è il fondamentale <html> che viene aperto all’inizio della pagina e

chiuso alla fine di tutto; il secondo è <head> che contiene il titolo della pagina (quello che viene

visualizzato nella barra della finestra del browser con cui si consulta l’ipertesto) ed eventuali

parti di codice che non vengono visualizzate dall’utente finale, ed è aperto e chiuso all’interno

tag

dei <html>; il terzo è <body>, “corpo” della pagina, che contiene il codice riguardante

tutto ciò che viene visualizzato nella pagina (testo, immagini e quant’altro), viene aperto dopo

<head> ma comunque chiuso prima di </html>, a indicare che fa parte della pagina ma non

- Maturità 2007 Maturità 2007

La “mente” di Internet: gli ipertesti La “mente” di Internet: gli ipertesti

Struttura e progettazione di un ipertesto La struttura è stata la parte più problematica, perchè ovviamente quando si tratta di dover

collaborare fra più menti pensanti ognuna ha un idea diversa dall’altra. Si trattava quindi di

storyboard,

dover costruire uno cioè una serie di disegni rappresentanti le varie pagine, collegati

La prima pagina è l’index, indice, che solitamente contiene un accenno a ciò che si sta per secondo quelli che sarebbero stati i collegamenti ipertestuali finali.

consultare (foto di paesaggi nei siti di città, loghi nei siti di aziende e così via); a questa sono È venuto in nostro aiuto il fatto che mentre ognuno di noi aveva svolto una ricerca su uno Stato,

collegate varie pagine a cui accedere, le quali hanno loro stesse collegamenti ad altre pagine e già eravamo divisi in quattro gruppi di lavoro (ognuno per ogni mare che bagna l’Europa); da

così via in una struttura ramificata in base alle esigenze del programmatore. questo fatto abbiamo stabilito di proporre un’index in cui il bambino potesse scegliere in quale

dei quattro mari entrare, dalla pagina del mare selezionato si sarebbe scelto uno Stato, e per

Un ipertesto non è necessariamente un sito web, sono ipertesti anche i cd-rom multimediali. ogni stato si sarebbe fatta una pagina con gli argomenti correlati.

Ma mentre sul web si può avere una varietà di esempi di ipertesto dalle strutture più incredibili

e continuamente aggiornati, un cd-rom è statico e non aggiornabile; principalmente per

questo motivo gli ipertesti su cd-rom tendono a seguire più regole fisse: si ha quasi sempre

un collegamento ad una pagina di ringraziamenti dei collaboratori; una di mappa in cui sono

elencati gli argomenti e il modo per accedervi; una per contattare i realizzatori (cosa che

link

sul web è più automatica perchè esistono specifici per mandare direttamente mail agli

interessati). A questo punto era già stato stabilito che ognuno dei creatori avrebbe lavorato su un determinato

Quando si crea un ipertesto, si deve innanzitutto pensare al suo destinatario: se si tratta di un stato, sistemandone ogni pagina di argomento separatamente, e una persona avrebbe dovuto

bambino o di un adulto potenzialmente non esperto di multimedialità, è più sicuro basarsi su gestire i collegamenti ipertestuali tra le pagine finite e le tre pagine principali (l’index, i mari e

una struttura semplificata; mentre se si tratta di giovani si può più tranquillamente dare libero gli stati).

sfogo alla propria creatività. Al secondo posto è necessaria un analisi dell’oggetto in questione,

che porta a due problemi pratici della realizzazione: la veste grafica e la struttura di base. Ad Successivamente occorreva stabilire una veste

esempio se si parla di realizzare il sito internet di un azienda è automatico pensare a vari settori grafica in modo da dare un filo logico evidente

che trattino i diversi prodotti attraverso cataloghi, e la grafica dovrà rifarsi al logo dell’azienda alle pagine. Dopo l’index, l’utente avrebbe dovuto

in questione mantenendone i colori e lo stile (non è coerente usare colori pastello per un scegliere il paese da visitare, relativamente al

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