Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 14
Leggere, il piacere di viaggiare con la mente Pag. 1 Leggere, il piacere di viaggiare con la mente Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 14.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Leggere, il piacere di viaggiare con la mente Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 14.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Leggere, il piacere di viaggiare con la mente Pag. 11
1 su 14
Disdici quando vuoi 162x117
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Sintesi
Italiano: Daniel Pennac (Come un romanzo)

Pedagogia: l'importanza della lettura ad alta voce e la dislessia

Biologia: la struttura dell'occhio; come avviene la lettura
Estratto del documento

1)Introduzione

La scelta di questo argomento, nasce dalla passione per la lettura che mi accompagna fin

dall’infanzia. Per me, leggere è come compiere un viaggio. Potremo infatti dire che fra l’esperienza

del viaggiare e quella del leggere, ci siano delle cose in comune. Viaggiare significa proiettarsi in

una dimensione nuova, non è semplicemente il passaggio fisico da un punto a un altro, e leggere dal

canto suo, è qualcosa di non molto diverso da un viaggio in un Paese straniero, perché ci dà la

possibilità di vivere realtà distanti dalla nostra, dandoci anche l’impressione di viaggiare addirittura

in un altro mondo o nel tempo.

Spesso, in particolare nelle prime fasi educative, ci si chiede a cosa serva leggere, soprattutto

quando viene imposto da qualcuno più grande o per fini scolastici. Solitamente la risposta è:

“leggere insegna a scrivere e a parlare”; questo è senz’altro vero, ma non ci si deve limitare

solamente a questo vantaggio, soprattutto perché quando si è piccoli, non si capisce appieno

l’importanza di tale affermazione. La lettura di un libro che sia di nostro piacimento, suscita delle

forti emozioni; ci dà la possibilità di conoscere nuove realtà o affrontare nuove situazioni, che

magari non avremo mai la possibilità di vivere personalmente nel corso di tutta la vita.

La lettura ha carattere introspettivo, ci fa pensare, tocca punti sensibili. Ci dà la possibilità di

riflettere sul perché il protagonista si comporta in un modo piuttosto che in un altro, e di pensare a

come ci saremo comportati noi nelle medesime situazioni, analizzando dall’esterno il contesto.

Sicuramente uno dei caratteri fondamentali della lettura, è la stimolazione dell’immaginazione.

Forse questo è uno degli aspetti più affascinanti di questa nobile e antica arte; i libri, in genere

forniscono descrizioni esaustive sia delle situazioni, che dei personaggi e delle ambientazioni ;ma il

lavoro maggiore lo fa la nostra immaginazione, che mette insieme e a modo nostro tutte le

informazioni recepite, dando origine a dei veri e propri personaggi modellati da noi, e in cui magari

tenderemo a impersonificarci. Il bello di ciò, è che ogni lettore immaginerà a modo suo il

personaggio, e sicuramente non ci sarà un altro che avrà “creato” tutto nello stesso modo,

conferendo così al libro quel carattere privato e speciale, esclusivo. Difatti, leggere può essere un

mezzo per allontanarci dalla realtà di tutti i giorni, quel momento magico di isolamento in cui il

lettore ha la possibilità di immedesimarsi nel racconto, staccandosi da ciò che lo circonda, dando il

via a un viaggio tutto personale. La lettura, non solo ci fa vivere nuove realtà o esperienze mai

vissute, ma ci dà anche modo di confrontarci con nuovi punti di vista a cui magari non avremo mai

pensato, e in questo modo potremo anche cambiare idea su alcuni preconcetti o idee più generali

createsi in noi, senza mai aver avuto la possibilità di confrontarle con altre. Proprio per questo

motivo si dice che la lettura apra la mente e ci renda più liberi. Inoltre, nella maggior parte dei libri,

vi è celato un messaggio di fondo o una morale che si vuole trasmettere al lettore e che lo

arricchisce significativamente.

Il piacere della lettura

2)

La lettura però, non è una passione innata per tutti. A questa mancanza si può sempre rimediare, e

sarebbe giusto farlo subito, invogliando le persone alla lettura con tutto l’entusiasmo possibile.

L’educazione alla lettura però è efficace solo se inizia dall’infanzia, e quale migliore metodo, come

primo approccio, se non quello della lettura ad alta voce, fatta dai genitori ai propri bambini?

2

Questo, non stimola solo la passione per la lettura, ma fa bene anche al rapporto genitore-figlio, in

quanto dà loro la possibilità di creare un'intesa, un rapporto speciale grazie a un momento tutto loro,

che solitamente si fa prima di andare a letto, anche per conciliare il sonno del piccolo. Sarebbe una

gran cosa se questo momento fosse costante nel tempo, un appuntamento fisso, in questo mondo

frenetico, in cui c'è poco tempo per dedicarsi ai rapporti interpersonali, almeno fino al momento in

cui il bambino sarà in grado di farlo autonomamente.

Nel libro “Leggere ad alta voce” di Rita Valentino Merletti, c’è un passaggio molto bello che

esprime benissimo questo aspetto della lettura ad alta voce, che sicuramente verrà condiviso da chi

ha avuto la fortuna di vivere questo momento con i genitori:

“ Quando l’immagine di un adulto che legge ad un bambino scende dalla mente al

cuore, scatena un flusso di ricordi inarrestabile, e porta in superficie una ricchezza che

non sapevamo di possedere ma che ci ha accompagnato per tutta la vita

,rendendocela probabilmente migliore. Sì, perché quell’immagine del cuore ci dice che

siamo stati amati, che qualcuno ci ha voluto bene abbastanza per condividere con noi

emozioni e sensazioni. Qualcuno ci ha regalato, quando ancora non sapevamo che

fosse così importante, la gioia di perderci in un libro. Quando ancora non sapevamo il

significato di tutte le parole, qualcuno ci ha fatto capire che le parole servono a

costruire un’altra realtà, una realtà sicura in cui possiamo muoverci a piacimento, una

realtà in cui, come in una palestra, alleniamo la nostra mente e il nostro spirito per

affrontarne una di tutt’altro genere, quella della vita.”

(Rita Valentino Merletti, Leggere ad alta voce,

Milano, Mondadori, 1996)

Dunque, il piacere della lettura sarà costantemente alimentato in noi, perché inconsciamente,

assoceremo la lettura di un libro a quel momento speciale vissuto da piccoli. Questo potrà rimanere

tale, indipendentemente dal fatto che l’individuo legga regolarmente o meno.

Ma è davvero così per tutti?

A volte, quando i bambini passano dalla condizione di pubblico o di uditori di storie, a quella di

lettori autonomi, qualcosa può spezzarsi, e quell’amore per il libro, tanto coltivato nell’infanzia , piò

tramutarsi in rifiuto, complice anche un educazione scolastica fondata su interminabili schede di

lettura che trasforma il libro in un dovere. E così, giovani e meno giovani, perdono l’amore per la

lettura, se lo dimenticano da qualche parte insieme ai passatempi dell’infanzia, a meno che non

3

incontrino un professore un po’ speciale, come il poeta George Perros, descritto da Daniel Pennac in

“Un romanzo”. Di seguito verranno riportate le parole di un’ allieva di Perros, sul suo professore,

tratte dal libro di Pennac:

”Lui arrivava il martedì mattina, con i capelli scompigliati dal vento e dal freddo, sulla

sua moto azzurra arrugginita.(…) svuotava sulla cattedra una cartella piena di libri. Ed

era la vita”. (Daniel Pennac, Come un Romanzo, trad. it. Di Y. Melaouah,

Milano, Feltrinelli 1997)

2.1) Daniel Pennac

Daniel Pennacchioni è il nome per esteso di Daniel Pennac, scrittore e insegnante francese nato a

Casablanca il 1° Dicembre 1944. Nel 1992, ha dedicato un libro intero al tema della lettura come

piacere, e a come stimolare l’interesse per i libri. Anche lui si fa promotore della lettura ad alta

voce, definendola un magico momento in cui i genitori leggono ad alta voce ai proprio bambini,

libri che catturano la loro attenzione per via delle storie magiche e fantastiche descritte. Pennac, con

le sue teorie, mette in evidenza il legame che esiste fra lettura e sfera emozionale, facendo della

lettura come piacere, l’unica arma in grado di trasmettere curiosità e interesse verso i libri nelle

giovani generazioni. In questo testo affronta il problema del non-amore per i libri che la nuova

generazione manifesta in modo così eclatante.

2.1.1) “Come un romanzo” di Daniel Pennac

Il libro è diviso in brevissimi capitoli, scritti in maniera discorsiva, semplice ed efficacissima. Già

l’incipit del libro, dice tutto :

"Il verbo "leggere" non sopporta l'imperativo, avversione che condivide con altri verbi: il verbo

"amare"... il verbo "sognare"..."

La tesi portata avanti nel libro, è in fondo molto semplice: attraverso la lettura intesa come

messaggio d’amore si insegna ad entrare nel mondo. Un amore senza condizioni, che non esige

verifiche, esami, qualifiche. Inutile colpevolizzare la televisione o gli stimoli diversi che questa

società fornisce ai giovani. Il vero peccato, se c'è, è quello commesso dagli adulti della fretta,

dell'ansia, della trascuratezza, della stanchezza. I giovani, tra l'altro, hanno paura di non capire e di

perdere troppo tempo nella lettura.

Pennac pensa che questi due timori possano essere vinti entrambi con facilità se gli adulti diventano

"sacerdoti" di questo approccio. La verità è comunque che la lettura è, dice l'autore, come l'amore,

un modo di essere. Non si deve chieder nulla in cambio.

Pennac stila un vero e proprio decalogo con i diritti del lettore,. Sono diritti che tutti i lettori sono

soliti accordare a loro stessi, e che invece tendono a negare ai giovani. Sostiene che se si vuole

davvero conquistare i ragazzi alla lettura, si deve partire proprio da questi diritti sacrosanti che

Pennac, cita in numero 10, numero altamente significativo e simbolico che descrive così nel libro

“Come un romanzo” : 4

“Mi fermerò arbitrariamente al numero 10,in primo luogo perché cifra tonda, poi

perché è il numero sacro dei famosi Comandamenti ed è bello, per una volta, vederlo

servire a una lista di autorizzazioni. Poiché se vogliamo che mio figlio, mia figlia, i

giovani leggano, è tempo di concedergli i diritti che accordiamo a noi stessi”.

(Daniel Pennac, Come un Romanzo, trad. it. Di Y. Melaouah,

Milano, Feltrinelli 1997)

2.1.2) I diritti imprescrittibili del lettore :

1)Il diritto di non leggere

Anche chi ama i libri ha dei periodi in cui proprio non sente il bisogno di leggere; così, chi non è

abituato a farlo, non deve essere forzato, ma si deve lasciare che ci arrivi da solo stimolando la sua

fantasia e la sua sete di conoscenza

2) Il diritto di saltare le pagine

Non è un delitto farlo ,anzi, come dice l'autore, se ci sono pagine che sembrano noiose e

insormontabili e che distraggono dalla storia principale, è giusto saltarle, piuttosto che non finire il

libro, perchè potrebbe riservare tante sorprese più avanti.

3) Il diritto di non finire un libro

Se poi proprio non si riesce ad andare avanti, allora pazienza, chiudiamo il libro e passiamo ad un

altro.

4) Il diritto di rileggere

Soprattutto le frasi che ci piacciono per impararle a memoria, rileggere i passaggi che ci

emozionano, magari anche a voce alta, ci si riempie di più il cuore e ci fa bene all'anima .

5) Il diritto di leggere qualsiasi cosa

Il giornale al mattino, una rivista di moda, tutto quello che si vuole. Non c'è una lettura che va bene

ed una no. Una lettura è ottima per il momento che stiamo vivendo: se vogliamo qualcosa di poco

impegnato va benissimo, la nostra mente lo percepirà meglio. Non ci si deve sentire stupidi a

leggere qualcosa di frivolo, può darsi che sia solo quello di cui abbiamo bisogno.

6) Il diritto al bovarismo

Non si può pretendere sempre di essere pronti per una lettura impegnata o classica, come dice

5

Pennac abbiamo la facoltà di "scambiare le lucciole del quotidiano per le lanterne dell'universo

romanzesco...."

7) Il diritto di leggere ovunque

Nel bagno, al mare, nel letto. Dovunque quando se ne sente il bisogno

8) Il diritto di spizzicare

Leggere la presentazione di un libro e poi lasciarlo li, leggere solo il finale , leggere in biblioteca

solo alcuni passi di un libro. che c'è di più bello!

9) Il diritto di leggere a voce alta

La notte si riempie della tua voce, con parole che altrimenti non saresti neanche in grado di pensare

e diventano tue, è una sensazione meravigliosa.

10) Il diritto di tacere

Il diritto di non raccontare un libro per non rovinarlo con considerazioni personali, o per non dirlo a

persone che magari non capirebbero, il diritto di tenersi le emozioni per se.

2.1.3) La trama di “Come un romanzo” e considerazioni

personali

Dettagli
Publisher
14 pagine
112 download