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Tesina - Premio maturità 2008
Titolo: L'uomo e il nulla
Autore: Enrico Fantoni
Descrizione: la tesina affronta la tematica del nichilismo analizzando autori, filosofi e scienziati che offrono una varietà di interpretazioni e vedute del tema.
Materie trattate: filosofia, letteratura italiana e da tutto il mondo, letteratura latina, arte, fisica
Area: umanistica
Sommario: Cosa è l'uomo? Da dove viene? Sono domande che l'umanità si pone da sempre e alle quali non ha mai trovato risposta. Lo scopo di questa tesina è quello di indagare su una possibile origine dell'uomo dal nulla. Lo sviluppo si dirama in una serie di interpretazioni della tesi uomo=nulla (punto A), nelle reazioni dell'uomo a questa tesi "scottante", che portano a rafforzare questo rapporto, mostrarlo e risolverlo (punto B) e nel parere della scienza tra fisica classica e fisica quantistica, che arriva a un passo dal sostenere il nulla (punto C).
5 - B S
IBLIOGRAFIA E ITOGRAFIA
1.N : Libro di testo Filosofia di Bartolomeo-Magni (tomo 5, sezione su Nietzsche); lezioni in classe e
IETZSCHE
raccolta di testi di Friedrich W. Nietzsche, entrambe a cura del docente Fabio Zanatta; Libro di testo, Manuale,
Protagonisti e testi della filosofia, di Abbagnano-Fornero, vol.D (sezione su Nietzsche).
2.P : Pirandello Luigi, Uno, nessuno e centomila, a cura di Ugo M.Olivieri, U.E.Feltrinelli, Milano 1993;
IRANDELLO
Libro di testo Storia e antologia della letteratura di Barberi Squarotti e a. (tomo 5, sezione su Luigi Pirandello a
pagg.430 e segg. e 477-8 in part.); Pirandello Luigi, Il fu Mattia Pascal, Oscar Mondadori, Milano 1965.
L’insostenibile leggerezza
3.K : Kundera Milan, Nesnesitelná lehkost bytí, 1984, tr. It. G. Dierna (A. Barbato),
UNDERA
dell’essere, Adelphi, Milano 1985. Le Metamorfosi (L’Asino
4.A : Apuleio, Metamorphoseon libri XI (Asinus Aureus), tr. it. a cura di L.Nicolini,
PULEIO
d’oro), BUR, Milano 2005, in part. la vicenda di Amore e Psiche che si svolge nei libri IV, V e VI; Libro di testo Opera
di G. Gabarino (vol. 3, sezione su Apuleio), in part.: trama e interpretazione a pagg.500-1 e 504; Jankelevitch Vladimir,
Apuleio e il nulla in “Amore e
Amore e Psiche; articolo di Polselli Massimiliano: psiche”
http://www.confronto.it/index.php?Itemid=28&id=102&option=com_content&task=view.
5.F : Libro di testo Voices and Visions di Delaney-Ward e a. (pagg.432 e segg.); film The great Gatsby,
ITZGERALD
regia di Jack Clayton, con Robert Redford, Mia Farrow, Karen Black e Bruce Dern, USA 1974.
Itinerario nell’arte
6.A : Libro di testo di Cricco-Di Teodoro (vol.3, sezione 34.6 sul
RTE CONCETTUALE
Minimalismo e Sol Lewitt e 34.7 sull’Arte concettuale, pagg.1536-1539); Lewitt, Sol Paragraphs on conceptual Art,
1967, da http://www.ddooss.org/articulos/idiomas/Sol_Lewitt.htm (paragraphs on conceptual art) First published in 0-9
(England), May 1969; opere d’arte di riferimento: Kosuth Joseph,
(New York), 1969, and Art-Language Nothing, 1967.
Stampa fotografica in bianco e nero su pannello di legno. Los Angeles, Galleria 669, fonte dell’illustrazione: Libro di
testo, pagg.1538; Kosuth Joseph, Una e tre sedie, 1965. Stampe fotografiche in bianco e nero su pannelli in alluminio,
sedia pieghevole in legno. New York, Museum of Modern Art (Moma), Fondo L.Aldrich Foundation, fonte
dell’illustrazione: Libro di testo, pagg.1538; http://www.thirteen.org/edonline/lessons/conceptual/b.html: Materiali di
ogni genere per capire cos’è l’arte concettuale e specie http://www.biddingtons.com/content/pedigreeconceptual.html e
http://www.artlex.com/ArtLex/c/conceptualart.html .
7.A , F : Givone Sergio, Storia del nulla, Laterza, 1988, cap.5.2 a pagg.104 e
TTESA DEL NULLA UGA DAL NULLA
segg.; Libro di testo Voices and Visions di Delaney-Ward e a. (pagg.451 e segg.); opere citate degli autori dei quali
viene fatto esplicito riferimento.
8 .K : Libro di testo Storia e antologia della letteratura di Barberi Squarotti e a. (tomo 5, pagg. 626 e segg.);
A AFKA
riferimenti a Kafka Franz, Das Urteil, Die Verwandlung, Ein Landartzt e In der Strafkolonie, tr. it. E.Castellani La
metamorfosi e altri racconti (La Sentenza, La Metamorfosi, Un medico di Campagna, Nella Colonia penale), Garzanti
Editore, 1966, 1981, Garzanti Libri, 1999 Milano.
8 .L : Givone Sergio, Storia del nulla, Laterza, 1988, pagg.135 e segg.; Libro di testo Storia e antologia
B EOPARDI
della letteratura di Barberi Squarotti e a. (tomo 4, sezione su Leopardi); Leopardi Giacomo, Canto notturno di un
pastore eerante dell’Asia; Leopardi e l’imperfetto nulla, ed. Marsilio. Riferimenti con spunti dall’articolo
Folin Alberto, apparso su L’Unità il 20/10/01:
di Givone Il nulla, ciò che resta dopo aver tolto tutto si consulti il sito internet:
http://lgxserver.uniba.it/lei/rassegna/011020a.htm; Severino Emanuele, La poesia e il nulla, Rizzoli, Milano 1992, da
cit. di Givone Sergio, Storia del nulla, Laterza, 1988.
Articolo edito su “il Corriere della Sera”
8 .H : Severino Emanuele, titolato Hemingway, il nichilista che
C EMINGWAY
sapeva uccidere, 28/9/2006, Corriere della Sera, Pagina 51, rintracciabile con il collegamento:
http://archiviostorico.corriere.it/2006/settembre/28/Hemingway_nichilista_che_sapeva_uccidere_co_9_060928009.shtml;
Hemingway Ernest, The Old man and the sea, 1952, tr. it. F.Pivano Il vecchio e il mare, Oscar Mondadori, 1972
Milano. (“Il principio
9. H S : http://volta.altervista.org/materiale/heisenberg.pdf
EISENBERG ED IL GATTO DI CHRÖDINGER
di Heisenberg” a cura di Claudio Biffo);
di indeterminazione Wikipedia, enciclopedia online alle voci: Equazione di
Schrödinger, Metodo di Schrödinger, Funzione d’onda, Erwin Schrödinger, Werner Karl Heisenberg, Interpretazione di
Copernaghen, Principio di indeterminazione di Heisenberg, Neils Bohr, Costante di Planck, Paradosso del gatto di
Schrödinger; Libro di testo Le idee della chimica di Valitutti e a. (pagg. 169);
http://ulisse.sissa.it/chiediAUlisse/domanda/2004/Ucau040415d001 (Risposta di A.Tomasiello, docente del
Dipartimento di Fisica all’Università di Harvard, Cambridge, Massachusetts, USA).
5
L’UOMO É IL NULLA - le tesi
7 FILOSOFIA
L’uomo e’ IL nulla
Il nichilismo di Friedrich W. Nietzsche
“Che cosa significa nichilismo? Significa che i supremi valori si svalutano. Manca lo scopo.
Manca la risposta al: perché?” 1
Nichilismo: la realtà è il niente. La filosofia di Nietzsche è una “registrazione” del nichilismo, una
sua critica e un suo superamento. Nella cultura occidentale, infatti, si è già affermato il nichilismo e
il filosofo si pone al di là della sua esistenza: si propone, invece, di mostrare come, con che effetti
ciò è avvenuto e, dunque, come agire.
Determinanti sono le circostanze storiche (ovvero quelle della cultura europea moderna) nella
critica nietzschiana: per comprendere lo stretto legame che c’è tra l’uomo e il nulla, è necessario
partire dall’analisi del rapporto tra l’uomo e Dio e, quindi, dalla religione (specie il cristianesimo).
nasce come spiegazione dell’origine dell’uomo, quindi come
Il concetto di Dio giudaico-cristiano
suo fondamento assoluto; nello stesso tempo Dio dà una speranza al futuro dell’uomo, quindi è
salvezza. Nietzsche afferma: “Dio 2
è morto” . In che senso? Nel senso che la religione ha fallito. Il
cristianesimo ha fatto sì che Dio rimanesse distrutto dal divenire: si è fatto da parte perchè
comparisse l’uomo nel mondo, si è fatto uomo per portare un messaggio di redenzione e speranza di
salvezza. Dunque, Dio è morto e con lui anche ogni fondamento assoluto dei valori. La morte di
Dio è la morte delle illusioni.
La metafisica (con essa Nietzsche fa riferimento alla filosofia a partire da Socrate e Platone) ha
anch’essa portato il nichilismo. La creazione del mondo delle idee di Platone è esemplare: al di
sopra del mondo delle cose, in divenire e in mutamento, sta un mondo immutabile ed eterno
(appunto, quello delle idee) che l’uomo ricerca per trovare uno “spunto di perfezione”. Questa
sacrifica l’uomo, lo subissa: noi diventiamo ciò che c’è di meno buono.
divisione La metafisica è
un “NO alla vita”.
Il cristianesimo e il platonismo, insomma, rappresentano il nichilismo passivo: sono una
“nullificazione”, una “volontà del nulla” nascosti dietro e risolti nelle illusioni, nelle quali si ripone
un’inutile speranza.
La scienza, poi, ha distrutto le false speranze e le illusioni e ha scoperchiato il nulla. Da qui la
3
critica al Positivismo, che, oltre a non aver riconosciuto il prospettivismo della realtà , ha tolto le
vecchie certezze, lasciandoci allo scoperto.
A questo punto si apre una voragine nell’ordine apparente che c’era: scoppia il caos (che è
propriamente il nulla, cioè divenire) e non vi è più comprensione delle cose. L’umanità perde la sua
tranquillità e l’esistenza diventa una sofferenza. Bisogna affrontare il peso del nulla: è il nichilismo
attivo di cui si fa portavoce lo stesso Nietzsche. Affrontare e superare: è questo che bisogna fare,
perchè il nichilismo è solo “uno stato intermedio patologico” 4 e non va temuto. Il messaggio del
filosofo si fa ora quasi profetico: è la voce di Zarathustra, il profeta del mondo a venire, con nuovi
valori e nuova consapevolezza della “realtà come nulla”. L’uomo della nuova era è l’Übermensch, il
l’oltreuomo (Vattimo). Costui è l’essere che affronta il nulla, alla ricerca
superuomo o, meglio,
della felicità perpetua. Viene creato uno scopo dell’esistenza. Nel periodo pre-nichilismo-attivo lo
scopo era una speranza nella salvezza. Ora, invece, viene ad essere:
“Imprimere al divenire il carattere dell’essere: è questa la suprema volontà di potenza” 5
1 F.W.Nietzsche, Frammenti postumi.
2 F.W.Nietzsche, La gaia scienza, 125.
3 Nietzsche intende il principio che la conoscenza è interpretazione soggettiva e, quindi, impossibile da “meccanizzare”, come,
Con prospettivismo
invece, fa la scienza.
4 F.W.Nietzsche, Frammenti postumi, 1887-8
5 F.W.Nietzsche, La volontà di potenza, 617. 8
esprime questo “io voglio!” dell’uomo, l’affrontare il nulla. Anzi, piuttosto è
La volontà di potenza
un “amore per il nulla”, come ben esprime l’espressione amor fati di Spinoza.
Bisogna imprimere la propria volontà sul nulla: riconoscere la propria importanza nella ciclicità,
e casualità dell’eterno ritorno dell’identico; comprendere che il mondo è il nulla
non-finalità l’irrazionalità, il dionisiaco. Esercitare la propria volontà di
circolare, cioè il divenire, quindi
potenza significa inserirsi nel mondo. Difatti, ne La volontà di potenza, 1067, Nietzsche dirà:
“E sapete voi che cosa è per me “il mondo”? [...] Questo mio mondo dionisiaco che si crea
eternamente, che distrugge eternamente se stesso, questo mondo misterioso di voluttà ancipiti [=
desideri confusi], questo mio “al di là del bene e del male”, senza scopo, a meno che non si trovi
uno scopo nella felicità del ciclo senza volontà [...], per questo mondo volete un nome? Una
– e nient’altro! E
soluzione per tutti i suoi enigmi? [...] Questo mondo è la volontà di potenza
– e nient’altro!”.
anche voi siete questa volontà di potenza 9 LETT. ITALIANA
L’UOMO E’ IL NULLA
Luigi Pirandello
e fosse soltanto, non l’estinzione della vita, ma il soffio che spegne
Se la morte [...] non esistesse
in noi questo lanternino, lo sciagurato sentimento che noi abbiamo di essa, penoso, pauroso,
perchè limitato, definito da questo cerchio d’ombra fittizia, oltre il breve àmbito dello scarso lume,
che noi [...] ci proiettiamo attorno, e in cui la nostra vita rimane come imprigionata, come esclusa
per alcun tempo dalla vita universale, eterna, nella quale ci sembra che dovremo un giorno
ma senza più questo sentimento d’esilio che
rientrare, mentre già ci siamo e sempre vi rimarremo,
ci angoscia? Il limite è illusorio: [...] nella realtà della natura non esiste. Noi, [...] noi abbiamo
sempre vissuto e sempre vivremo con l’universo; anche ora [...] ma non lo sappiamo, non lo
vediamo, perchè purtroppo questo maledetto lumicino piagnucoloso ci fa vedere soltanto quel
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poco a cui esso arriva.
E’ già ne che si trovano le tracce fondanti dell’originale nichilismo
Il fu Mattia Pascal
Pirandelliano: la vita sarebbe, infatti, per il filosofeggiante signor Anselmo Paleari, quella parte del
nulla che noi vediamo e conosciamo grazie a quel lumicino che abbiamo nel capo, che ci illumina
una sezione di buio. Che cos’è, dunque, il buio? E’ la verità oggettiva, quella esterna ai lanternini e
ai lanternoni, ma è irranggiungibile finchè il lumicino è acceso, perchè ad ogni passo illuminiamo
un tratto più in avanti e non raggiungiamo mai il buio. Nel momento in cui lo raggiungiamo,
finalmente, è la morte, ma non morte come tragedia, come sofferenza e fine, ma bensì come nuovo,
vero inizio, raggiungimento della verità che è e sta nel nulla, che smaschera quel lume che non è
altro che illusione, finta vita.