Anteprima
Vedrai una selezione di 22 pagine su 101
L'uomo e il cielo stellato Pag. 1 L'uomo e il cielo stellato Pag. 2
Anteprima di 22 pagg. su 101.
Scarica il documento per vederlo tutto.
L'uomo e il cielo stellato Pag. 6
Anteprima di 22 pagg. su 101.
Scarica il documento per vederlo tutto.
L'uomo e il cielo stellato Pag. 11
Anteprima di 22 pagg. su 101.
Scarica il documento per vederlo tutto.
L'uomo e il cielo stellato Pag. 16
Anteprima di 22 pagg. su 101.
Scarica il documento per vederlo tutto.
L'uomo e il cielo stellato Pag. 21
Anteprima di 22 pagg. su 101.
Scarica il documento per vederlo tutto.
L'uomo e il cielo stellato Pag. 26
Anteprima di 22 pagg. su 101.
Scarica il documento per vederlo tutto.
L'uomo e il cielo stellato Pag. 31
Anteprima di 22 pagg. su 101.
Scarica il documento per vederlo tutto.
L'uomo e il cielo stellato Pag. 36
Anteprima di 22 pagg. su 101.
Scarica il documento per vederlo tutto.
L'uomo e il cielo stellato Pag. 41
Anteprima di 22 pagg. su 101.
Scarica il documento per vederlo tutto.
L'uomo e il cielo stellato Pag. 46
Anteprima di 22 pagg. su 101.
Scarica il documento per vederlo tutto.
L'uomo e il cielo stellato Pag. 51
Anteprima di 22 pagg. su 101.
Scarica il documento per vederlo tutto.
L'uomo e il cielo stellato Pag. 56
Anteprima di 22 pagg. su 101.
Scarica il documento per vederlo tutto.
L'uomo e il cielo stellato Pag. 61
Anteprima di 22 pagg. su 101.
Scarica il documento per vederlo tutto.
L'uomo e il cielo stellato Pag. 66
Anteprima di 22 pagg. su 101.
Scarica il documento per vederlo tutto.
L'uomo e il cielo stellato Pag. 71
Anteprima di 22 pagg. su 101.
Scarica il documento per vederlo tutto.
L'uomo e il cielo stellato Pag. 76
Anteprima di 22 pagg. su 101.
Scarica il documento per vederlo tutto.
L'uomo e il cielo stellato Pag. 81
Anteprima di 22 pagg. su 101.
Scarica il documento per vederlo tutto.
L'uomo e il cielo stellato Pag. 86
Anteprima di 22 pagg. su 101.
Scarica il documento per vederlo tutto.
L'uomo e il cielo stellato Pag. 91
1 su 101
Disdici quando vuoi 162x117
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Sintesi
L'uomo e il cielo stellato
Materie trattate: latino, greco, astronomia, fisica, filosofia, arte, italiano.
Estratto del documento

considerato ciò che non dipendeva da lui opera di esseri più potenti e di

forze sovrumane è rimasto, come un bambino, succube della natura;

quando, poi, ha incominciato a dare un significato scientifico a ciò che

avveniva intorno a lui ha cominciato a prendere fiducia in se stesso e

nelle sue potenzialità.

I primi scienziati, o meglio filosofi - scienziati, decifrarono con

precisione incredibile, dati gli strumenti a disposizione, fenomeni celesti,

distanze e grandezze; quando vollero spingersi oltre la scienza e dare

uno scopo al creato finirono per guardare all’universo attraverso il vetro

colorato del misticismo e della superstizione, vanificando così la

grandezza delle loro intuizioni.

In questo lavoro, quando ancora non si può parlare di scienza

moderna, galileiana, si fa riferimento al pensiero pre-scientifico, volendo

riconoscere la validità delle speculazioni fatte in un ambito non

propriamente scientifico, ma diviso fra scienza, filosofia e religione.

Saranno presentate anche alcune delle concezioni filosofiche

sull’universo più recenti e rilevanti rispetto agli altri argomenti trattati.

Quando si parlerà di scienza vera e propria, il riferimento sarà a

sistemi aderenti al moderno metodo scientifico e, comunque, basati su

teorie comunemente riconosciute valide. Nel caso di citazione di teorie

rimaste allo stadio di speculazioni e non ancora verificate, sarà sempre

tenuto in considerazione l’aspetto provvisorio e non compiuto di tali

studi.

Sarà dedicata poi una parte alla visione poetica del cielo dal

momento che l’’uomo è dotato, oltre che di ragione, anche di fantasia e di

emotività. Con questo approccio i poeti, gli scrittori, gli artisti, in ogni

epoca hanno continuato a guardare il cielo con gli occhi della fantasia,

della gioia, della malinconia. Questo è avvenuto, e avviene tuttora, in

modo parallelo alla scienza.

La visione poetica del cielo e dell’universo ha attraversato ogni

epoca storica. Ha subito cambiamenti dovuti alla crescita culturale e

artistica degli uomini che l’ hanno praticata, ed è riscontrabile nell’antica

Grecia come nell’Italia romantica.

In questa parte del lavoro è stata mia intenzione compiere un

percorso trasversale, non legato ai periodi storici o alle correnti artistico-

letterarie, ma alle affinità di sentimenti e di visioni che hanno portato

poeti e pittori a creare un’arte nell’arte, una poesia nella poesia,

portando la bellezza del cielo stellato nelle loro composizioni.

Giulia Facelli

L’uomo e il cielo

stellato

Struttura del percorso

Il pensiero mitologico, pre-scientifico e filosofico

ì

 Il mito greco in riferimento alla Luna e alle costellazioni

 La poesia astronomica nell’età di Tiberio:

L’universo per Manilio negli

o Astronomica

 Seneca e l’universo in Naturales Questiones, Consolatio ad Marciam

e Consolatio ad Helviam matrem

 L’universo per Plinio il Vecchio nel Naturalis Historia

 L’universo tra Kant, Schopenauer e Nietzche

L’antinomia cosmologica di Kant

o L’universo doloroso

o di Schopenhauer

L’universo ciclico di Nietzsche

o Il pensiero scientifico

 Panoramica della cosmologia nei secoli

 Einstein:

o Le principali novità apportate dalla teoria della relatività ristretta e

generale

Einstein e l’universo

o

o La deflessione dei raggi luminosi

o Introduzione alla costante cosmologica: il grande errore di Einstein?

 Le nuove frontiere della ricerca:

L’energia oscura e la reintroduzione della costante cosmologica

o Che cos’è la materia oscura: teorie

o

o Dove di trova la materia oscura: mappatura 3D

La visione poetica del cielo

e l’arte

( la poesia figurativa)

 Accenni alla poesia di Saffo e alla Chioma di Berenice di Callimaco

 Dante e l’astronomia:

o Valore scientifico e significato simbolico

o Valore poetico e pregio letterario

o Valore culturale

 Un poeta astrofilo: Leopardi

 Le stelle nell’arte:

o Vincent Van Gogh e la Notte stellata

o Joan Mirò e la serie Le Costellazioni

Victor-Marie Hugo, “Les contemplations”

antichi greci

Gli e la

luna

In principio gli uomini divinizzarono i fenomeni naturali che non riuscivano

a comprendere per un sentimento di “dipendenza dalla natura”. Feuerbach in

proposito scrisse:

“ il sentimento di dipendenza dell’uomo è il fondamento della religione;

l’oggetto di questo sentimento di dipendenza, ciò da cui l’uomo dipende, e si sente

dipendente, non è però altro, originariamente, che la natura. È la natura il primo,

l’originario oggetto della religione, come è abbondantemente dimostrato da tutte

le religioni di tutti i popoli (…)” ( In L’essenza della religione, 1-5).

È con questo atteggiamento che nacquero i primi miti e le prime

superstizioni riguardo la volta celeste.

La volta celeste con la sua immensità, imperturbabilità, ciclicità e

misteriosità attirava inevitabilmente gli occhi e le menti delle popolazioni antiche.

Anche gli antichi Greci tentarono in vario modo di dare una spiegazione alle fasi

della Luna o al movimento degli astri, ma in un primo momento si rivolsero più alla

superstizione e alla divinizzazione. In questo contesto uno dei miti più antichi e più

importanti per i valori simbolici che portò con sé, anche a secoli di distanza dalla

sua formulazione, è quello di Ecate.

Ecate è una delle divinità più interessanti per la sua assimilazione alla Luna,

all’occulto e al magico. E’ caratterizzata da una triplice natura: umana (nella sua

forma terrestre), equina (nella sua veste lunare) e canina ( nel suo habitus

infernale).

Il numero tre è fondamentale perché Ecate, nella sua veste magica e

terrena, viene definita Trivia e quindi protettrice dei trivi (crocicchi), punti di

incontro fra tre vie. In corrispondenza di questi luoghi si riteneva venissero

effettuati con la Luna piena riti di passaggio e di evocazione di spiriti e demoni. Essa

era quindi ritenuta la divinità che vegliava su questi luoghi seguita sempre da spiriti

e demoni degli inferi. Ecate è stata relegata ineluttabilmente nell’ambito del male

per i suoi legami con la magia (intesa nel senso deteriore del termine) e con il

mondo dell’aldilà. Secondo la tradizione, nelle dimore sotterranee di Ecate è

presente un giardino segreto dove le sue sacerdotesse, Circe e Medea, raccolgono

piante dai meravigliosi effetti. Medea, infatti, secondo una tradizione, sarebbe

nipote di Ecate e farebbe parte della famiglia dei maghi (Euripide, Medea v. 397) .

Nell’Averno Ecate ha aspetto canino, più precisamente di cane nero.

Essa era conosciuta nell’antichità anche come la traghettatrice dei morti, dal

momento che era lei ad accompagnare, ogni primavera, all’esterno Proserpina. La

connessione con questi due mondi è molto importante per capire il valore che gli

antichi greci davano alla notte e alla luna. La notte era, infatti, un momento di

mistero, di magia, di morte e di successiva resurrezione. Con l’assenza della luce

vivificatrice del Sole, la notte appariva il regno del sonno della natura e della sua

morte apparente. Inoltre il cielo era il regno della vita eterna dopo la morte, in cui

gli eroi del passato e i personaggi mitici avevano trovato l’eterna pace dopo le

sventure della vita terrena e l’esaltazione della loro grandezza.

Molte delle costellazioni greche prendevano il nome da personaggi

mitologici che vennero portati in cielo dagli dei per garantirne l’eternità e

sottolinearne l’importanza. Basti ricordare la costellazione di Medea, di carina o

poppa (dedicate alla nave Argo) o la Chioma di Berenice scoperta dall’astronomo di

corte Conone.

Nel fondamentale sistema dualistico che contrappone luce e tenebre, Ecate

riveste senz’altro entrambi i ruoli, ma rappresenta, fondamentalmente, colei che

illumina, seppur nelle tenebre. Inoltre l’astro notturno è ricchissimo di

significato simbolici, in particolare il concetto di trasformazione ciclica, ben

rappresentato dalle fasi lunari. La Luna cresce fino al plenilunio, per poi declinare

fino alla fase della cosiddetta “Luna nera” (da collegarsi con il cane nero degli

inferi), per poi risorgere nuovamente dopo tre giorni di eclissi. Le fasi lunari

corrispondono simbolicamente alla nascita, crescita, morte e resurrezione. Perciò la

Luna si associa ai fenomeni generativi che essa effettivamente influenza (basti

pensare al suo influsso sul mondo vegetale), al divenire, all’aldilà e, più in generale,

alle idee di ciclo, dualismo, polarità, opposizione. Il momento in cui la Luna sparisce

era collegato ad una sorte di morte che la Luna doveva subire per permettere il

rinnovamento dell’universo.

Ad Ecate si attribuiva il potere vitale su tutti gli elementi: essa era il

ventre del cosmo, ma anche colei che permetteva la mediazione tra il regno dell’

intellegibile e del sensibile. E’ proprio in questi termini che ne parla Plutarco,

descrivendola come una barriera che divide il mondo fisico da quello spirituale.

Inoltre, essa viene descritta come l’agente di una mediazione, e pertanto di una

trasmissione , del principio vitale stesso.

Molti autori greci si riferirono ad Ecate, come ad esempio il già citato

Plutarco che dedicò un libro dei suoi Moralia alla luna, ritenendola il luogo in cui le

anime dei giusti riposavano dopo la morte. Narrazione completamente diversa ne fa

Luciano nella sua Storia vera, che prende in giro le teorie riguardo agli abitanti

della luna parlandone come di uomini mostruosi che partoriscono figli dai polpacci.

In tutte le epoche gli uomini hanno contemplato i fenomeni celesti.

L’esempio della Luna potrebbe essere replicato per le costellazioni, le comete, i

pianeti etc… L’obiettivo di questo lavoro non è quello di analizzare tutti gli elementi

celesti su cui l’uomo ha rivolto le sue speculazioni, ma mostrare i vari ambiti e le

varie concezioni che la contemplazione del cielo stellato ha prodotto nei tempi.

 poesia

La

astronomica età

nell’

di Tiberio

Lo studio degli astri e della loro influenza sulla vita dell’uomo suscitò grande

interesse già alla corte degli imperatori. Augusto dava enorme importanza agli

oroscopi e il nipote di Tiberio, Germanico, tradusse in latino i Phaenomena del

poeta greco Arato di Soli ( III sec a.C.).

L’interesse per l’astrologia si trova accentuato in Tiberio, che amava

circondarsi di astronomi e astrologi dal momento che un simile atteggiamento era,

in qualche modo, funzionale al mantenimento dell’autorità imperiale. Credere,

infatti, in un destino superiore contro il quale non si può lottare era un

atteggiamento tanto diffuso tra vasti strati sociali quanto utile ad evitare rivolte.

L’astrologia, però, trae le sue origini dalla civiltà babilonese e si diffonde ben

presto in tutto il mondo antico.

Nella Grecia classica fu per un certo tempo respinta nell’orientamento

razionalista della cultura. Solo in età ellenistica ci fu una nuova fioritura di

questa disciplina, grazie alla fusione degli elementi egiziani e babilonesi con gli

strumenti matematico-astronomici elaborati dagli scienziati greci. La filosofia stoica

fornì inoltre il quadro teorico entro cui giustificare la disciplina, con la concezione

del mondo come unico organismo vivente regolato dal logos, la “Ragione” divina.

Veniva così postulata una corrispondenza fra macrocosmo e

microcosmo, vale a dire l’esistenza di una fitta rete di segreti rapporti di causalità

tra due ordini di fenomeni in apparenza lontanissimi, come il movimento degli astri

e la vita degli uomini. Il complesso di associazioni simboliche elaborate dalla

mentalità antica in questo settore costituisce un argomento di grande importanza

antropologica. L’uomo, infatti, ha la tendenza innata a dare un senso logico ai dati

dell’esperienza sensibile, a organizzarli in un sistema.

Manilio

Tra la fine del principato augusteo e i primi anni di quello di Tiberio si pone

l’opera di Manilio, gli Astronomica. Essa rivela ancora oggi una sua attualità: si

tratta infatti di un’opera in versi dedicata all’astrologia, una materia che a dispetto

delle ripetute condanne della scienza e della religione ufficiale non cessa di suscitare

Dettagli
101 pagine
7 download