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Sintesi
STORIA DELL'ARTE: vita ed evoluzione della tecnica del pittore nel corso degli anni, con particolare attenzione all'elemento della musica, paragonato ed inglobato nella sua pittura
TEDESCO: introduzione e breve spiegazione del movimento artistico "der Blaue Reiter" fondato dall'artista; presentazione della scuola Bauhaus in cui insegnò Kandinskij; quadro generale del periodo nazista con riferimento all'Arte Degenerata che coinvolse anche il pittore
STORIA: lo scoppio della Rivoluzione Russa (febbraio e ottobre)
FRANCESE: descrizione degli ultimi anni di vita del pittore trascorsi in Francia
Estratto del documento

Kandinskij è uno di quei pittori che si ama o si odia. Ha un’arte di difficile

comprensione, che a molti può risultare banale.

Come le tele di altri astrattisti molti, quando vedono un suo quadro, pensano

“bah, certo che questo potevo farlo anche io!” e confesso che inizialmente

anche io, da buona inesperta, ero tra questi.

Tornati da uno stage in Francia, abbiamo assistito alla mostra dedicatagli

allestita presso il Palazzo Reale di Milano e lì è scattato qualcosa in me.

Vedendo i primi lavori “più comprensibili” la prima cosa a cui ho pensato è

stata “ah ma allora anche lui sa disegnare..”. Poi hanno cominciato ad apparire

le prime tele astratte e istintivamente ho iniziato ad arricciare il naso.

Proseguendo nel percorso guidato, sono rimasta colpita da due grandi quadri e

mi sono inevitabilmente ritrovata come imbambolata, ipnotizzata da quelle

macchie di colore che non rappresentavano assolutamente niente di logico, ma

che mi hanno calmata in un battito di ciglia. Di colpo ho provato una

sensazione interiore indescrivibile, quasi di pace e li ho pensato che, forse,

quell’arte astratta non era poi così malaccio.

Andando avanti con la nostra guida ho scoperto i suoi quadri e nel contempo

anche la sua vita. Vedendo tutti i suoi spostamenti tra guerre e carestie mi è

venuto, stupidamente, da pensare che forse è stato un pochino sfortunato e mi

sono chiesta come un uomo abbia potuto trovare la forza di affrontare tutti quei

problemi e cambiamenti radicali, ma sotto sotto cominciavo ad apprezzarlo

(soprattutto dopo aver visto la serie delle amebe). Magari avrebbe potuto

diventare materia di esame?

Tornata a casa ho raccontato a mia madre questa esperienza, la quale mi ha

risposto “chissà cosa ci troverete mai in questo Kandinskij. Andò anche tuo

fratello ad una sua mostra e finì con farci la tesina di terza media!”

Magari non era poi un caso.

Iniziando a fare ricerche sul pittore, ho scoperto che è stato fortemente legato

alla musica per gran parte della sua vita, altro elemento che riesce a

coinvolgermi molto. Viste le coincidenze ho deciso di buttarmi ed eccomi qui,

a provare a farvi conoscere questo artista spaccato a

metà tra arte e musica, diviso tra estimatori e detrattori.

L’innovazione attraverso Kandisnkij

Vasilij Kandinskij nasce a Mosca il 4 dicembre 1866 in una

famiglia di origini borghesi. È considerato uno dei

maggiori esponenti dell'Astrattismo, uno dei movimenti

europei definiti come “Avanguardie storiche”, sviluppate durante i primi due

decenni del Novecento.

Fin da piccolo, studiando pianoforte e violoncello, si ritrova a contatto con un

tipo di arte che avrà una forte influenza sulla sua pittura: la musica. In

particolare, hanno un ruolo significativo i compositori Richard Wagner

Lohengrin)

(attraverso, ad esempio, l'opera e Arnold Schönberg. Kandinskij,

infatti, è considerato uno degli artisti in cui la melodia ha avuto maggior

suggestione. Per lui l'arte è vista come fusione perfetta tra suono e colore.

Inizialmente studia legge, per poi lasciare questo percorso e intraprendere

quello riguardante l'arte, frequentando l'Accademia di Belle Arti a Monaco di

Baviera, in Germania.

Nel 1901 inizia ad approfondire la sua carriera artistica, con la fondazione del

movimento “Phalanx”, con il quale riunisce sotto un unico nome vari artisti

progressisti del periodo.

Nel 1908 si stabilisce a Murnau, in Baviera, con la sua compagna Gabriele

Münter, conosciuta all'interno del Phalanx. É proprio tra queste colline e

paesaggi magnifici che sorge la “Russenhaus”, loro abitazione nonché luogo di

incontro tra gli artisti.

Da qui ha inizio l'arte astratta, grazie anche ad un evento fortuito che causò in

Kandinskij un lampo di genio improvviso. Dopo una giornata passata fuori casa

a dipingere, il pittore rientra a casa. È il momento del tramonto, con quei colori

e l'atmosfera magici e particolari ed è proprio con questa atmosfera che il

pittore ha improvvisamente l'illuminazione. Entra nel suo studio e, attraverso la

luce soffusa del sole che cala, vede, vicino alla finestra, un quadro sul

cavalletto. Rimane subito colpito da quest'opera d'arte. Non si accorge, però,

che si tratta di un suo quadro semplicemente capovolto. Una volta notato

questo particolare, la magia svanisce, l'occhio torna a riconoscere le figure

razionali poste al contrario (come, ad esempio, la bottiglia), ma tanto basta per

lasciare un segno indelebile in lui, facendogli capire che tipo di pittura avrebbe

iniziato a fare da quel momento in poi.

Due anni più tardi, nel 1910, il pittore pubblica uno scritto di rilevante

importanza: “Lo Spirituale nell'arte”, il quale risulta fondamentale per poter

comprendere che tipo di concezione ha lui dell'arte e nel quale si può ritrovare

“Tutto, specialmente all’inizio, è questione di sentimenti. Solo il

il suo pensiero.

sentimento, specialmente all’inizio del cammino, crea la vera arte. […] L’arte

agisce sul sentimento e quindi può agire solo col sentimento”.

In questo saggio, Kandinskij sostiene che sia colore che forma hanno una

“sonorità interiore”, trasmessa poi a chi osserva mediante il quadro. L’artista

deve esprimere esclusivamente se stesso, la sua epoca e l’arte. L'elemento

preso come esempio è, ancora una volta, la musica, dotata di autonomia e

«il più ricco

libertà. Kandinskij sostiene, quindi, che tra tutte le varie arti

insegnamento viene dalla musica». Proprio per questo la sua pittura prende

sempre più spunto dall'arte musicale, avvicinando i colori ai suoni e rendendoli

sempre più simili possibile tra loro, in modo da arrivare fino in fondo all'anima

di chi osserva un quadro. All'interno del saggio arriva addirittura a specificare

ogni singola corrispondenza tra colore e strumento musicale:

VERDE: violino (suono vibrante; suscita TRANQUILLITA')

 AZZURRO: flauto/organo (suono brillante; suscita FREDDEZZA e

 TRANQUILLITA')

BLU: contrabbasso (suono profondo; suscita PACATEZZA)

 GIALLO: tromba (suono deciso; indica GIOIA DI VIVERE e VIVACITA')

 ROSSO: fanfare, ottoni → tuba (suscita SOFFERENZA per via della

 somiglianza con il sangue)

ARANCIONE: viola/campane tubolari (suono solenne e potente; suscita un

 clima di festa)

VIOLA: fagotto/corno inglese (suono struggente; suscita SOLITUDINE e

 MALINCONIA, TRISTEZZA)

In generale, i lavori di Kandinskij si possono suddividere in 3 grandi categorie:

Impressioni, Improvvisazioni, Composizioni,

del 1909, del 1910 e del 1911

(nomi che, ancora una volta, riprendono il legame arte – musica). La prima

Impressioni,

serie di opere, rappresenta quello che prova il pittore di fronte alla

Improvvisazioni,

natura. I quadri che compongono invece, nascono

improvvisamente, dalle suggestioni dell'artista, per poi essere rielaborate.

Composizioni

Infine, nelle si vede emergere la sua parte cosciente e sono

sottoposte a studi e perfezionamenti, risultando, alla fine, più complesse.

Il primo dell'anno del 1911 Kandinskij assiste al concerto tenuto da Schönberg

a Monaco e, ancora una

volta, viene influenzato dalla musica. Inizia a scrivere al

compositore per fargli notare, entusiasta, l'affinità che c'è tra le composizioni

del musicista e i suoi quadri, instaurando una corrispondenza interrotta nel

1914 a causa della Prima Guerra Mondiale e ripresa poi, anche se per poco

Impressione 3

tempo, nel 1922. Dopo questa esibizione, Kandinskij dipinge

(concerto), considerata come elaborazione pittorica dello stesso concerto di

Schönberg.

In quello stesso anno, nel 1911, l'artista segna un'altra tappa importante della

Der Blaue Reiter.

sua carriera artistica: fonda a Monaco il gruppo artistico

Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, Kandinskij è costretto a lasciare la

sua compagna Gabriele Münter e partire per il suo paese d'origine, la Russia.

Arrivato in madrepatria si trova coinvolto, nel 1917, nella rivoluzione Russa.

Una volta terminati gli scontri, il pittore si occupa del rinnovo in ambito

artistico-culturale: crea l'Istituto per la cultura pittorica, l'Accademia di scienze

artistiche, riorganizza i musei locali e gli viene affidata una cattedra

all'Università di Mosca.

Durante lo stesso 1917 il pittore decide di risposarsi con la figlia di un generale,

Nina Andreevsky, da cui avrà il suo unico figlio, Volodia, che malauguratamente

muore nel 1920 e di cui nessuno ne parlerà più.

La vita di Kandinskij è in continuo mutamento. Nel 1921, infatti, si sposta a

Berlino e dall'anno successivo fino al 1933 lavorerà al Bauhaus di Weimar e poi

di Dessau, scuola in cui vengono trattate tutte le forme d'arte e dove vengono

unite la scuola di artigianato e l'Accademia di Belle Arti. Gli viene assegnato il

laboratorio di pittura parietale e lavorazione del vetro e qui incontra il suo

collega, che in seguito diventerà anche suo amico, Paul Klee, con il quale tiene

il corso propedeutico di pittura.

In seguito a questa fase del Bauhaus, la sua tecnica viene modificata. Mentre

prima i quadri risultavano più confusionali e senza ordine geometrico o

cromatico (proprio perchè la pittura seguiva ciò che l'artista provava nel

profondo), i lavori successivi al suo insegnamento risultano più razionali, precisi

e con i colori ben distinti, in quanto deve di spiegarlo a livello teorico ai propri

alunni e, quindi, ha la necessità di porre delle regole.

In quest'ultima fase fanno la loro comparsa anche vari tipi di linee e forme

geometriche, riconducibili sempre a toni musicali ed a emozioni diverse. Tutto

questo viene teorizzato all'interno del suo secondo saggio fondamentale per

“Punto, linea e superficie”,

comprendere al meglio la sua pittura: pubblicato nel

1925. Se immancabile è la presenza del fattore Musica, è una novità, invece, la

presenza della geometria. In particolare, nel capitolo “l'espressione grafica

della musica” confronta e definisce “punto” e “linea” sia a livello musicale che

a livello grafico.

Kandinskij, inoltre, associa a forme geometriche dei colori specifici (cosa che

inizia a fare durante il suo

insegnamento a Weimar attraverso dei

questionari sottoposti ai propri allievi),

in modo da far risaltare al meglio le

tinte utilizzate. Al cerchio, ad esempio,

corrisponde il blu (suscita calma), al

quadrato il rosso (suscita stabilità) e al

triangolo il giallo (dinamismo) e

possiamo trovare questa “regola”

Giallo-rosso-blu,

applicata al quadro

dipinto nel 1925.

Qualcosa di simile viene fatto anche per le linee, associandole ad emozioni

specifiche che si possono manifestare nell'osservatore. La linea retta,

generalmente, suscita freddezza, la linea verticale calore, il tratto obliquo

comunica instabilità e dinamismo, la linea curva tranquillità e, infine, la linea

spezzata trasmette nervosismo.

Con il passare del tempo, però, in Germania il nazismo prende sempre più

potere e Kandinskij è costretto a cercare rifugio a Parigi. Nel 1937, infatti, viene

organizzata dai nazisti la mostra di “Arte degenerata”, con cui Hitler condanna

le avanguardie artistiche. Nello specifico, le opere sequestrate con la firma di

Kandinskij ammontano a 57.

Vasilij Kandinskij, dopo una lunga, travagliata e innovativa esistenza, si spegne

nel 1944 all'età di 78 anni, dopo aver rivoluzionato il mondo dell'artre e donato

all'umanità opere di un'inedita profondità spirituale.

APPROFONDIMENTI

1. Der Blaue Reiter, das Bauhaus und die Entartete Kunst

Kandinskij, Franz Marc und andere Maler trennen sich von

„Neuen künstlervereinigung München“,

der weil sie

Der

verschiedene Idee haben und 1911 gründen sie „

Blaue Reiter .“.

Der Name dieser Gruppe ist, was die beiden Maler lieben:

die Farbe Blau, die Farbe der Spiritualität.

Außerdem liebt Marc Pferde und Kandinskij mag

mittelalterliche Reiter. Dann werden diese Grundlagen

verbunden und die Bewegung beginnt.

Die Künstler des Blauen Reiters sind gegen die moderne

Gesellschaft, weil sie sehr materialistisch ist. Sie stützen

sich auf der Spiritualität in den Farben und in den Werken.

Dazu stellen sie dar, was sie im Inneren fühlen, aber ohne

verformte Bilder und zu viel Leidenschaft.

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