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Elettronica: le fibre ottiche
Storia: la seconda rivoluzione industriale
Letteratura: il Futurismo
Stimoli Diego L’innovazione tecnologica come traino dell’industria moderna Tesina d’esame
PREFAZIONE
In questa tesina si è voluto approfondire lo sviluppo del settore industriale e
tecnologico che nel corso della storia ha fatto assumere sempre più un ruolo
fondamentale alle industrie. Ho ritenuto interessante sviluppare questo argomento in
quanto mi ha permesso di conoscere le origini della tecnologia attuale, sviluppando e
argomenti trattati in classe in quest’ultimo anno scolastico,
collegando e apprezzarne
sempre più i risultati derivati dalla sua applicazione nella vita moderna.
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STATISTICA
RICERCA OPERATIVA
EVOLUZIONE STORICA DELLA RICERCA OPERATIVA
Il termine ricerca operativa (R.O.) comparve nel 1939 in Gran Bretagna durante la seconda
guerra mondiale, in quanto in ambiente militare si accrebbero notevolmente i problemi
relativi all'amministrazione, alle informazioni e all'addestramento. Per dare una risposta a
questi problemi vennero organizzati gruppi di scienziati, raggruppati in unità speciali,
all'interno delle forze armate britanniche. Tali gruppi erano costituiti da matematici, fisici e
ingegneri chiamati ad assistere i capi militari nell'impiego delle nuove tecnologie. Uno dei
primi problemi analizzati fu il seguente: si trattava di regolare convenientemente la spoletta
a tempo impiegata per le bombe di profondità usate dagli aerei per colpire i sommergibili. Il
comando della Royal Air Force britannica aveva deciso di regolare le spolette in modo tale
che esplodessero a 30 metri di profondità, in quanto si riteneva che il sommergibile, dopo
essersi accorto dell'aereo, potesse inabissarsi sino a tale profondità. All'atto pratico i risultati
furono piuttosto deludenti e gli scienziati furono incaricati di analizzare matematicamente
come risolvere il problema. Dopo un notevole numero di esperimenti che simulavano il
combattimento reale, stabilirono che il bombardiere aveva una probabilità minima di
dirigere con precisione la bomba se il sommergibile si immergeva così rapidamente; vi
erano invece maggiori probabilità di centrare il bersaglio quando il sommergibile rimaneva
vicino alla superficie. Gli scienziati conclusero che le probabilità di colpire il bersaglio
erano molto maggiori se la spoletta veniva regolata in modo che la bomba scoppiasse
appena sotto la superficie dell'acqua, perché solamente quando il sommergibile non era
completamente immerso vi era la possibilità di avere una mira relativamente precisa.
Utilizzando questa nuova regolazione delle spolette venne raddoppiato il numero dei
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sommergibili distrutti. Dopo i successi ottenuti nel caso esposto, furono impiegati altri
gruppi di scienziati per le necessità della guerra.
Appena apparvero gli evidenti successi dei ricercatori, altre nazioni alleate organizzarono
gruppi simili e poiché i problemi assegnati a tali gruppi erano, in sostanza, operazioni
militari, questo lavoro divenne noto come ricerca operativa. Dopo la guerra molti degli
scienziati un tempo attivi nei gruppi di ricerca operativa militari, si dispersero nei settori
civili dell'industria e del commercio e volsero la loro attenzione alle possibilità di applicare
le tecniche, sperimentate in ambiente militare, a problemi civili. Altri scienziati tornarono
alle università e concentrarono i loro sforzi nel fornire solide fondamenta scientifiche alle
tecniche sviluppate in precedenza, oppure a svilupparne di nuove. Nel settore dei servizi si
ebbero alcuni notevoli impieghi di queste tecniche già dall'inizio della loro diffusione
(vedasi ad esempio il lavoro sul controllo del traffico del porto di New York condotto nel
1950), ma le applicazioni in grande scala apparvero solamente dopo la metà degli anni '60.
Attualmente le industrie riconoscono che la ricerca operativa può essere utile per migliorare
la loro produttività. Questo dimostra la sempre maggiore diffusione della R.O., che dalle
iniziali applicazioni militari, si è ormai estesa in tutte le attività. Si può indubbiamente
affermare che la R.O. ha beneficiato delle potenzialità dei grandi calcolatori, contribuendo
essa stessa al loro sviluppo. Negli Stati Uniti, per servire i bisogni professionali dei
numerosi scienziati impiegati nell'area della R.O., venne fondata nel 1952, la prima
associazione di Ricerca Operativa, la Operations Research of America (O.R.S.A.). In
seguito sorsero associazioni analoghe in tutti i Paesi industrializzati; in Italia è operante
l'A.I.R.O. (Associazione Italiana di Ricerca Operativa). La ricerca operativa può essere
considerata l'applicazione del metodo scientifico a problemi che implicano il controllo di
sistemi organizzati (uomo-macchina), al fine di fornire soluzioni che meglio servono gli
scopi dell'organizzazione nel suo insieme.
Oggigiorno la R.O. ha raggiunto una diffusione vastissima e le industrie hanno subìto una
forte espansione. Un altro fondamentale campo dove le industrie hanno tratto maggior
successo per la loro evoluzione è la comunicazione, sbocciata mediante le fibre ottiche.
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ELETTRONICA
LE FIBRE OTTICHE COSTITUZIONE
Le fibre ottiche sono costituite da filamenti trasparenti
atti al trasporto della luce. A livello strutturale, sono
formate da due strati cilindrici concentrici di materiale
vetroso o polimerico: lo strato più interno è detto nucleo,
mentre quello più esterno costituisce il mantello.
Struttura:
- una parte interna detta nucleo (core)
- una parte esterna detta mantello (cladding)
- un rivestimento primario che serve a ridurre la
dispersione e a separare tra loro le fibre ottiche
per confinare la luce all’interno del core
Core e cladding hanno indici di rifrazione diversi
grazie al fenomeno della riflessione totale. Dato che il nucleo e il mantello hanno indici di
rifrazione diversi (la rifrazione è il parametro che misura il rallentamento della luce nel
passare dal vuoto a uno specifico materiale), il raggio iniziale si divide in due raggi distinti:
un raggio rifratto e un raggio riflesso. Il raggio rifratto entra nel mantello della ,
fibra ottica
mentre quello riflesso tende ad essere respinto e continua il suo percorso di propagazione
nel nucleo. È possibile osservare che il raggio riflesso forma un angolo (B) identico a quello
(A) formato dal raggio incidente, mentre il raggio rifratto si propaga con un angolo (Ɣ)
diverso da quello dell’onda incidente. L’angolo di propagazione dell’onda rifratta può
essere misurato tramite la legge di Snell:
sin A/sin Ɣ = n2/n1
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dove n1 e n2 sono, rispettivamente, gli indici di rifrazione del nucleo e del mantello.
L’angolo di propagazione dell’onda rifratta nel mantello varia a seconda di quello formato
dall’onda incidente: se n1>n2, maggiore è l’angolo dell’onda incidente, maggiore è l’angolo
associato al raggio rifratto. In particolare, l’angolo di incidenza corrispondente a un angolo
di rifrazione di 90° viene detto angolo limite. Nel caso in cui l’angolo di incidenza superi
l’angolo limite, si assiste al fenomeno della “riflessione totale”: il raggio rifratto nel
mantello scompare completamente e l’unico raggio presente in fibra risulta quello
viaggiante attraverso il nucleo. In questa situazione le prestazioni della fibra sono
massimizzate e si riduce notevolmente la perdita di informazione ottica dovuta alla
dispersione nel mantello. Lavorando con fenomeni fisici ad elevatissima frequenza con le
fibre ottiche sarebbero idealmente possibili velocità di trasmissione molto elevate. In
pratica, però, intervengono dei fattori fisici che limitano la banda di trasmissione possibile
in una fibra ottica.
Dispersione modale: fenomeno dovuto al fatto che il raggio luminoso non viaggia
all'interno della fibra secondo un cammino prefissato, ma secondo un numero finito di
modi (derivanti dalla legge di Snell). Vi saranno modi attraverso i quali il raggio arriva
più velocemente a destinazione, altri che invece lo fanno arrivare più tardi (il primo caso
limite è il modo che percorre la fibra ottica completamente dritto; il secondo caso limite
è il raggio che entra nella fibra con angolo uguale all'angolo limite di accettazione, e
deve quindi eseguire un numero molto alto di riflessioni. Ovviamente, un percorso del
tutto dritto è più veloce di un percorso a zig-zag). Nel caso del percorso a zig-zag, la
forma del segnale originario viene dilatata nel tempo, e se la frequenza è troppo alta può
arrivare a confondersi con l'impulso seguente, impedendo dunque di leggere il segnale
originario
Dispersione cromatica: fenomeno dovuto al fatto che la luce pura trasmessa nella fibra si
compone in realtà di fasci di luce di colore diverso, con lunghezza d'onda e velocità di
attraversamento diverse. Si ha lo stesso problema visto sopra: può capitare che il fascio
luminoso più veloce si confonda con il fascio luminoso più lento dell'impulso inviato
precedentemente, rendendo impossibile la decodifica del segnale originario.
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USO DELLE FIBRE OTTICHE NELLE TELECOMUNICAZIONI
Le fibre ottiche sono oggi una realtà affermata ed un componente essenziale nell'industria
delle telecomunicazioni e delle relative comunicazioni ottiche, ancora in corso di ulteriore
evoluzione tecnologica. Basti pensare infatti che tutte le dorsali principali della rete
telefonica e di Internet, compresi i collegamenti intercontinentali sottomarini, sono già in
fibra ottica.
I principali vantaggi delle fibre rispetto ai cavi in rame nelle telecomunicazioni sono:
bassa attenuazione, che rende possibile la trasmissione su lunga distanza senza ripetitori;
grande capacità di trasporto di informazione o velocità di trasmissione grazie
all'ampissima capacità di banda e alla bassa attenuazione del segnale utile;
immunità da interferenze elettromagnetiche;
assenza di diafonia;
alta resistenza elettrica, quindi è possibile usare fibre vicino ad equipaggiamenti ad alto
potenziale;
peso e ingombro modesto;
bassa potenza contenuta nei segnali;
ottima resistenza a condizioni climatiche avverse;
Un cavo di fibra ottica è più piccolo e leggero di un filo o cavo coassiale con simili capacità
di canale. È più facile da maneggiare e da installare. Il cavo in fibra ottica è ideale per le
comunicazioni sicure in quanto è molto difficile da intercettare e altrettanto facile da
monitorare.
L’evoluzione di cui abbiamo parlato finora ha avuto inizio circa un centinaio di anni fa, con
quella che è stata chiamata la Seconda Rivoluzione Industriale.
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STORIA
LA SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE IN ITALIA (1850 - 1914)
Il primo modello
prodotto dalla
“Società Anonima
Fabbrica
Italiana
Automobili
fondata
Torino”,
nel 1899
metà dell’Ottocento l’Europa
Nella seconda occidentale estese e consolidò la propria
presenza nel mondo. Il suo prestigio si fondava sulla superiorità nel campo scientifico
e tecnologico e sulla potenza industriale, rafforzato in seguito alla scoperta di nuove fonti di
e l’elettricità, all’utilizzo di nuovi sistemi di
energia, come il petrolio comunicazione e
di trasporto. Intanto le grandi potenze europee portavano a termine le conquiste coloniali,
soprattutto in Africa, spinte dal desiderio di procurarsi nuovi mercati di vendita per i
prodotti nazionali e di accaparrarsi materie prime e risorse energetiche a basso costo. A
questo prodigioso sviluppo industriale è stato dato il nome di Seconda rivoluzione
industriale. In Europa, nel periodo tra il 1850 ed il 1914, si assistette ad una serie di
cambiamenti importanti, che mutarono la vita del continente. Le innovazioni non furono