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Francese: "I fratelli Lumiere";
Scienze: "Il DNA e le malattie genetiche";
Musica: "La musica afroamericana-jazz-Armstrong";
Geografia: "La Repubblica Sudafricana-Nelson Mandela";
Arte: "Il Fauvismo-Henri Matisse";
Tecnologia: "Le energie rinnovabili";
Inglese: "L'Olocausto";
Letteratura: Decadentismo e Giovanni Pascoli (Poesia "X Agosto");
Educazione Fisica: "Le Olimpiadi e il nuoto".
2) la corrente riformista menscevica, che preferiva promuovere riforme a
vantaggio dei lavoratori.
Per distogliere il paese dai problemi interni, lo zar entrò in guerra contro il Giappone,
sperando in una facile vittoria. La flotta russa subì una grossa sconfitta dalla flotta
Giapponese e diversi gruppi democratici colsero l’occasione per chiedere allo zar
Nicola II la concessione della libertà di stampa e alla creazione di un Parlamento. Lo
zar fece istituire la Duma (Parlamento russo) inoltre, ci fu una riforma agraria che
prevedeva la ridistribuzione delle terre ai contadini e formò una classe di contadini
“agiati”, proprietari di terra chiamati “kulaki”. L’Impero Ottomano aveva perso tutti i
possedimenti nella penisola balcanica a eccezione dell’Albania e della Tracia. Nel
1912 scoppiò la prima guerra balcanica: Bulgaria, Serbia, Grecia e Montenegro
entrarono in guerra contro l’Impero Ottomano per sottrargli il controllo sulle ultime
regioni europee. Gli stati balcanici vinsero, ma non riuscirono ad accordarsi su come
spartirsi le nuove conquiste. Per questi motivi nel 1913 scoppiò la seconda guerra
balcanica, che vide la Bulgaria contro la Serbia appoggiata da Romania, Grecia e
Turchia. La Gran Bretagna destava preoccupazioni verso la Germania, in quanto era
ormai una grande potenza industriale e molto superiore a lei. Per questo motivo aderì
all’accordo con Francia e Russia, così la Duplice Intesa divenne Triplice Intesa. In
questo modo prevaleva un delicato equilibrio militare basato sulle forze che le
potenze della Triplice Alleanza (Germania, Impero Austro-Ungarico e Italia) e quelle
della Triplice Intesa (Gran Bretagna, Francia e Russia), riuscivano di volta in volta a
schierare.
La situazione europea era esplosiva. Ogni grande impero aveva ostilità nei confronti
di almeno un’altra potenza. Praticamente l’Europa, era così caratterizzata alla
vigilia della prima guerra mondiale:
Impero Ottomano si sentiva minacciato dai russi che volevano ottenere uno
sbocco sul Mar Mediterraneo;
I russi sapevano che l’Austria e la Germania non avrebbero permesso loro di
espandersi nell’area balcanica;
L’Impero Austriaco doveva rispondere alle richieste indipendentiste delle
varie nazioni che lo componevano;
La Germania aveva l’apparato industriale più potente d’Europa e mirava al
dominio dei mari e ingrandire l’Impero coloniale tedesco;
La Francia voleva vendicarsi contro la Germania e rivoleva i territori che
Bismarck le aveva sottratto;
La Gran Bretagna si sentiva minacciata dalla Germania perché era la prima
potenza economica del mondo, inoltre mirava al medio-oriente a scapito
dell’Impero Ottomano;
L’Italia voleva realizzare l’unità nazionale con la conquista del Trentino e la
Venezia Giulia, che erano ancora in mano all’Austria;
Il Giappone mirava ad espandersi in Cina, in cerca di risorse;
Gli Stati Uniti volevano contare di più sul piano internazionale e potenziare i
loro commerci con l’Europa.
FRANCESE: “I FRATELLI LUMIERE”
SCIENZE: “IL DNA E LE MALATTIE GENETICHE”
LA GENETICA
La genetica, è la scienza dell’ereditarietà, i
caratteri si chiamano geni e le loro varianti alleli.
Grazie agli studi di Gregor Mendel, nel 1866 si è
scoperto come avviene la trasmissione dei caratteri
o ereditarietà.
Mendel voleva capire come questi caratteri e le
loro varianti si trasmettono da una generazione
all’altra.
PRIMA LEGGE DI MENDEL:
dall’incrocio di ceppi puri dal fiore rosso con
ceppi pure dal fiore bianco, Mendel ottenne
piante che avevano tutte i fiori rossi. Mendel
chiamò la prima variante (fiori rossi) dominante
e la seconda (fiori bianchi) recessiva, cioè
nascosta. Quindi la prima legge di Mendel dice
che “nell’incrocio tra individui con varianti
diverse di un carattere, ciascun genitore
trasmette una variante, il figlio quindi le ha
entrambe, ma soltanto la variante dominante si
manifesta.
SECONDA LEGGE DI MENDEL:
dall’incrocio delle piante-figlie ottenute dal primo incrocio, si scoprì che le varianti
recessive si manifestavano nel 25% dei casi.
TERZA LEGGE DI MENDEL:
i diversi caratteri ereditari sono trasmessi in modo indipendente gli uni dagli altri
“crossing over” cioè scambio di materiale genetico.
Secondo le leggi di Mendel, ognuno di noi possiede per ciascun gene due alleli, uno
ereditato dalla mamma e uno dal papà. Se i due alleli sono uguali, si dice che siamo
omozigoti per quel gene, mentre se i due alleli sono diversi siamo eterozigoti.
Un gene può avere molti alleli; ma ognuno di noi possiede soltanto due alleli per quel
gene e soltanto l’allele dominante si manifesta.
LA CODOMINANZA:
si parla di codominanza quando in alcuni geni più di un allele è dominante, in tal caso
il figlio presenterà una mescolanza dei caratteri ereditati dai genitori. Un esempio è
quello del “gruppo sanguigno”. Questo gene ha tre alleli: A,B,0. gli alleli A e B sono
entrambi dominanti, mentre l’allele 0 è sempre recessivo. Il figlio non sarà di gruppo
A o B, ma di gruppo AB, perché i due alleli sono codominanti.
GENOTIPO E FENOTIPO:
il genotipo è il patrimonio genetico che si eredita alla nascita;
il fenotipo è l’insieme di tutti i caratteri osservabili in un individuo, influenzato
dall’ambiente in cui si vive. DNA
Il nucleo delle cellule contiene acidi nucleici, lunghe molecole organiche fatte da
sequenze di quattro diversi nucleotidi indicati dalle lettere: A (adenina), C (citosina),
T (timina), G (guanina). Il DNA è composto da due filamenti di questi nuclotidi,
appaiati e avvolti a formare una doppia elica. Quando la cellula è pronta a riprodursi,
per prima cosa duplica il proprio DNA, creandone una copia. Questa duplicazione è
resa possibile dal fatto che questi nucleotidi sono complementari tra loro (A con T e
G con C e viceversa).
CROMOSOMI:
dopo la duplicazione le due doppie eliche si raggomitolano e formano i cromosomi.
Sono pacchetti di DNA, visibili al microscopio ottico. Le nostre cellule, quando sono
pronte per la duplicazione, hanno 46 cromosomi. Ciascun cromosoma contiene due
copie identiche di una parte del nostro DNA. I 46 cromosomi sono formati da 23
coppie di cromosomi omologhi, cioè molto simili tra loro. Fanno eccezione soltanto i
due cromosomi sessuali maschili, detti X e Y che sono diversi tra loro. In ciascuna
coppia di cromosomi
omologhi, uno contiene il DNA
ereditato dal padre, l’altro quello
ereditato dalla madre.
CODICE GENETICO E LE PROTEINE:
i geni sono istruzioni per costruire le proteine e le proteine determinano le
caratteristiche che noi osserviamo, cioè il fenotipo. Queste istruzioni sono registrate
nella sequenza dei nucleotidi del DNA usando il codice genetico. Per ogni gruppo di
tre nucleotidi corrisponde un particolare aminoacido, cioè uno dei mattoni con cui si
costruiscono le proteine. Le cellule utilizzano soltanto 20 tipi diversi di aminoacidi
per fare le proteine, mentre il numero delle possibili triplette è molto maggiore.
Grazie al codice genetico la cellula interpreta le istruzioni e le legge, le applica per
sintetizzare le proteine. La sintesi delle proteine avviene quando alcune proteine
entrano nel nucleo della cellula e cercano nel DNA quel particolare gene, quando lo
trovano ne fanno una copia “trascrizione” che poi trasportano nel citoplasma, qui i
ribosomi interpretano le istruzioni del gene usando il codice genetico “traduzione” e
costruiscono la catena di aminoacidi che formerà la nuova proteina. Per effettuare la
trascrizione delle informazioni contenute nel DNA, la cellula utilizza una molecola
“RNA” che a differenza del DNA ha un singolo filamento di nucleotidi e come
nucleotide complementare dell’adenina A usa l’uracile U, invece della timida T
presente nel DNA. Per trasferire il messaggio genetico dal nucleo al citoplasma, si
utilizza la molecola RNA messaggero (mrna). Una volta interpretato il messaggio la
molecola RNA di trasporto (trna) ha il compito di portare i diversi aminoacidi ai
ribosomi. LE MALATTIE GENETICHE
Le malattie genetiche causate da mutazioni genetiche sono rare e spesso portano alla
morte. Due persone su cento sono affette da una malattia genetica fin dalla nascita
(ereditarie), mentre altre sono dovute a errori casuali durante la meiosi che dà origine
ai gameti (“sindrome di down”, che si verifica quando uno dei gameti presenta un
cromosoma in più del normale). Molte persone le acquisiscono durante la vita, a
causa dell’esposizione ad agenti mutageni.
MUTAZIONI:
sono piccoli cambiamenti che si verificano improvvisamente in un gene, modificando
la sequenza del suo DNA, cioè la ricetta per produrre le proteine. A volte il gene
diventa incomprensibile, come succede per esempio nelle persone albine, perché nel
loro DNA il gene che indica come sintetizzare il pigmento che colora i tessuti è
illeggibile. Altre volte il gene risulta leggibile ma il suo significato cambia e viene
prodotto un nuovo allele che esegue la produzione di una proteina diversa dal solito.
Questo ultimo caso è quello dei “tumori”. Le mutazioni, possono essere causate da:
agenti mutageni (radiazioni solari senza protezione, scarico delle automobili, virus
che attaccano le cellule); spontaneamente (per errori di copiatura del DNA durante la
sua duplicazione, spesso le proteine correggono questi errori, ma talvolta possono
sfuggire al controllo e la mutazione si afferma).
MALATTIE EREDITARIE DOMINANTI (a seconda dell’allele mutato):
vengono trasmesse in media al 50% dei figli. Un esempio è il “nanismo”, dovuto a un
allele che impedisce alle ossa di crescere. Molte malattie dominanti sono mortali, ma
nonostante ciò si possono trasmettere perché appaiono soltanto dopo una certa età,
quando il soggetto si è gia riprodotto. Un esempio è la “corea di Huntington”, una
malattia genetica che fa compiere movimenti involontari e porta alla demenza, si
manifesta solo dopo i quarant’anni. Prima di questa
età le persone non sanno di averla e si possono
riprodurre trasmettendo cosi l’allele ai figli.
MALATTIE EREDITARIE RECESSIVE:
la “talassemia” (grave malattia che manifesta un’anormalità dei globuli rossi, che
sono deformati e si rompono facilmente) si manifesta soltanto se non è presente un
allele sano.
Queste malattie saltano le generazioni, è proprio per questo motivo che sono le più
diffuse. Altre malattie sono dovute a mutazioni dei geni del cromosoma sessuale X e
colpiscono principalmente i maschi. Le femmine avendo due cromosomi X, possono
rimediare alla mutazione con il gene sano presente sull’altro cromosoma. Una
malattia di questo tipo è “l’emofilia” che impedisce la produzione di una proteina che
fa coagulare il sangue. Quindi anche per una piccola ferita si può morire.
MUSICA : « LA MUSICA AFROAMERICANA NEL
NOVECENTO »
Per musica afroamericana (chiamata anche black
music, e un tempo nota come race music) si
intende un termine generico usato per una varietà
di generi musicali derivanti o influenzati dalla
cultura degli afroamericani, dal Gospel, Jazz,
Blues, Swing, Rock & Roll e Soul fino al Funk,
Rap, R&B, Reggae e Dancehall, che per molto
tempo sono stati una minoranza etnica rispetto alla
popolazione degli Stati Uniti. Questi vennero
originariamente portati nel Nord America come
schiavi nelle piantagioni di cotone, portando con sé
tipiche canzoni polifoniche da centinaia di gruppi
etnici dell'Africa occidentale e sub-Sahariana
Il Jazz
Il jazz nasce negli Stati Uniti all’inizio del XX secolo come espressione musicale della minoranza
etnica afroamericana. Le città dove si è sviluppato sono: New Orleans, Chicago, New York, San
Francisco e Los Angeles. Il jazz è considerato soprattutto come musica da intrattenimento.
Dovunque ci sia da divertirsi si ascolta jazz, che diventa il sottofondo musicale di locali da ballo,
night club, sale da gioco, bar. Decisiva per lo sviluppo del jazz è la sala di incisione discografica.
Grazie al disco si diffonde in tutto il territorio americano e nel resto del mondo.
New Orleans style: