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Sintesi

Introduzione Inizio del 900 tesina



Questa tesina descrive i principali eventi del 1900 e i personaggi che si sono affermati in questo periodo. La tesina di maturità abbraccia i seguenti argomenti: Storia Belle Epoque, Giolitti, Prima Guerra Mondiale, Italiano Italo Svevo, Inglese Wilfred Owen, Storia dell'arte il Dadaismo, Fotografia Man Ray, Pianificazione pubblicitaria la radio, Progettazione grafica i manifesti.

Collegamenti


Inizio del 900 tesina



Storia - Belle Epoque, Giolitti, Prima Guerra Mondiale.
Italiano - Italo Svevo.
Inglese - Wilfred Owen.
Storia dell'arte - Il Dadaismo.
Fotografia - Man Ray.
Pianificazione pubblicitaria - La radio.
Progettazione grafica - I manifesti.
Estratto del documento

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Svevo nasce nel 1861 da una famiglia di origine

ebraica; il suo vero nome è Aron HectorSchmitz,

ma dopo aver adottato una serie di pseudonimi, lo

scrittore deciderà in seguito di chiamarsi Italo Sve-

vo, per unire la cultura italiana con quella tedesca.

Da giovane, assieme ai fratelli, viene mandato in

Baviera per compiere gli studi commerciali, che

successivamente completerà in Italia. Dal 1880

collabora invece al quotidiano irredentista “L’In-

dipendente” e nello stesso anno inizia a scrivere

i primi abbozzi di commedie. Successivamente, il

rovescio finanziario del padre lo spinge a lavora-

re come impiegato presso la Union Bank di Vien-

na. In questi anni pubblica articoli di critica lette-

raria e le sue prime opere di narrativa, quali: Una

lotta, L’ assassinio di via Belpoggio e Una vita,

( precedentemente intitolata “Un inetto”). Nel 1899

abbandona il lavoro alla banca per lavorare nella

ditta di vernici sottomarine di cui è titolare il suo-

cero. Viene pubblicato in questi anni il suo secon-

do romanzo “Senilità”, ma nemmeno questa volta

l’autore riesce a raggiungere il successo sperato.

Questo insuccesso induce Svevo ad abbandonare

per un periodo la letteratura, che riprenderà intorno

SVEVO al 1906; e, nello stesso anno, a Trieste, conosce-

rà di persona lo scrittore irlandese James Joyce.

ITALO

-

ITALIANO

16

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SVEVO

ITALO

-

ITALIANO

17

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Dal 1919 al 1922 elabora il suo terzo romanzo La

coscienza di Zeno: Svevo fa giungere il libro a Joyce

e quest’ ultimo gli suggerisce di inviare una copia a

dei critici francesi. Solo dopo però in Italia si formerà

il “caso Svevo”, nel quale lo scrittore andrà incontro

ad un’improvvisa notorietà. Mentre sta lavorando

agli abbozzi del quarto romanzo di memorie muo-

re, nel 1928, per via di un incidente automobilistico.

Il “caso Svevo”. Nel 1923 viene pubblicato il suo

terzo romanzo La coscienza di Zeno, pubblicato

dall’ editore Cappelli di Bologna; tuttavia il roman-

zo suscita scarso interesse nel pubblico. A causa

di ciò, Svevo, confesserà nel profilo autobiogra-

fico che tale insuccesso lo addolora al punto tale

da causargli problemi di salute. Nel 1924 l’autore

spedisce il libro all’ amico Joyce, che risiedeva a

quel tempo a Parigi. Joyce gli consigliò quindi di

inviare il suo romanzo ad alcuni critici francesi, che

ne favorirono l’introduzione al pubblico francese.

In Italia è Montale che tra i primi inizia ad interes-

sarsi all’ autore, (la cultura italiana a quell’ epoca

era ancora fortemente legata a modelli di lettera-

SVEVO tura antiquati, quali Carducci e D’Annunzio). Ini-

zia così un periodo di notorietà che svilupperà il

“caso Svevo”.

CASO

IL

-

ITALIANO

18

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Italo Svevo viene considerato come uno scrittore

di “frontiera”, poiché viene influenzato dalla cultu-

ra della Mitteleuropa e dall’ Europa latina. Trieste

veniva considerata come zona di “confine” in cui

si ritrovavano: la cultura tedesca, italiana, vienne-

se, serba, slovena ed ebraica. La cultura ebrai-

ca, in particolare, aveva un atteggiamento ver-

so la vita arguto e tragico, incline soprattutto all’

autoanalisi. Una della tematiche fondamentali di

questa cultura, ovvero il tema dello sradicamento

(o diàspora, cioè la dispersione del popolo ebrai-

co), verrà poi riflesso nell’ inettitudine dei per-

sonaggi sveviani. Svevo appare quindi come

un insieme di tradizioni; fu proprio lui, infatti, a

voler sottolineare la sua “ duplicità” culturale e

letteraria. La sua famiglia era di origine ebraica,

in parte italiana e in parte tedesca, scelse però CULTURE

come nazionalità quella italiana e si dovette

impegnare molto nell’ educazione linguistica. La

critica lo accusa tuttavia di “scrivere male”; ciò

era dovuto al fatto che ne suo vocabolario era- DIVERSE

no ancora presenti tracce di “impurità”, dovute

al fatto che egli scriveva in una lingua imparata. LE

E

SVEVO

-

ITALIANO

19

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Svevo appare quindi come un insieme di tradi-

zioni; fu proprio lui, infatti, a voler sottolineare

la sua “duplicità” culturale e letteraria. La sua fa-

miglia era di origine ebraica, in parte italiana e in

parte tedesca, scelse però come nazionalità quel-

la italiana e si dovette impegnare molto nell’ edu-

cazione linguistica. La critica lo accusa tuttavia

di scrivere male; a causa della presenza nel suo

vocabolario di << tracce di impurità >>, dovute

al fatto che egli scriveva in una lingua imparata.

CULTURE

DIVERSE

LE

E

SVEVO

-

ITALIANO

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La formazione e la tematiche sveviane: da gio-

vane Svevo si accostò ai classici italiani e te-

deschi, al naturalismo francese e al grande

romanzo russo. Venne poi a contatto con la

cultura inglese grazie all’ amicizia stretta con

Joyce. La formazione intellettuale di Sevo fu

però diversa rispetto ad una normale formazio-

ne letteraria. Ebbe prima di tutto una buona co-

noscenza della cultura e della lingua tedesca,

incline alla riflessione filosofica e scientifica;

· Studiò e si appassionò a Schopenhauer, uno dei

filosofi tedeschi più importanti, il quale affermava SVEVIANE

che tutti gli uomini sono sottoposti a condiziona-

menti;

· Si affiancò al tema darwiniano della Lotta per la

vita, sull’ adattamento dell’ uomo all’ ambiente e TEMATICHE

l’influsso della società sul comportamento degli

individui;

· Da giovane venne anche influenzato da Marx, il

quale sosteneva che la differenza sta nel potere LE

economico di ognuno,(tematica presente nel ro-

manzo Senilità); E

FORMAZIONE

· Nel 1910 scopre la dottrina di Freud e la psico-

analisi, sulla quale costruirà il suo terzo romanzo

La coscienza di Zeno. LA

-

ITALIANO

21

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· Viene inoltre influenzato dalla cultura ebraica.

Benché egli non fosse né credente né pratican-

te, questa cultura gli suggerisce la sensibilità dell’

“uomo di pena”. Infatti, nei suoi primi due romanzi, i

protagonisti vivono il dolore fino al suicidio o alla ri-

nuncia della vita. Zeno invece, protagonista del terzo

romanzo, assume la sofferenza in modo critico, come

strumento di conoscenza. Nelle sue opere Svevo

narra l’ impossibilità dell’ uomo moderno di riuscire

ad inserirsi nella società. Ciò è dovuto a motivazioni

e disagi sia individuali o psicologici, sia determinati

da fattori sociali ed economici. Svevo fu tra i primi

SVEVIANE scrittori del Novecento a concepire la letteratura in

modo diverso da come la concepiva la tradizione.

Il tema del ricordo: il tema del ricordo è molto im-

portante perché per i personaggi di Svevo ricordare

TEMATICHE significa muoversi nel tempo.

LE

E

FORMAZIONE

LA

-

ITALIANO

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Il tema del ricordo è molto importante perché per

i personaggi di Svevo ricordare significa muoversi

nel tempo. REALISMO

Un altro grande tema sveviano è quello della ma-

lattia. In Una vita, il protagonista Alfonso Nitti si

suicida perché riconosce che c’è una distanza DEL

troppo grande tra sogno e realtà; In Senilità, Emi-

lio Brentani rinuncia a vivere per osservare la vita SCELTA

al di fuori e nel ricordo di Angiolina; In La coscien-

za di Zeno, Zeno Cosini impara a vivere con i pro-

pri limiti e la realtà. Non è un personaggio guarito LA

dalla malattia ma, tuttavia, riesce a sopravvivere. E

MALATTIA

Lo stretto contatto tra vita e letteratura porta

Svevo a scegliere il realismo; secondo l’autore,

non si deve descrivere una realtà finta ma una DELLA

realtà vera, fatta di cose belle e brutte. In que-

sto senso è molto vicino al verismo di Verga. RICORDO,

DEL

TEMA

IL

-

ITALIANO

23

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Una vita.

Il titolo originario di questo romanzo era “Un inet-

to”, ma Svevo fu costretto dagli editori a cambiare il

nome. L’inetto sveviano non è un pusillanime ma è

una persona che riesce a comprendere che la sua

vita è diversa da quella sognata. Il protagonista di

questo romanzo è Alfonso Nitti, un giovane impie-

gato in banca, pieno di sogni che abbandona il pa-

ese d’origine per trasferirsi a Trieste. Una volta arri-

vato nella nuova città cerca di affrontare la dura vita

quotidiana e la distanza tra il sogno e la realtà. Non

riuscendo in questa impresa decide quindi di morire

suicida. Il romanzo rimanda ad alcuni elementi pre-

senti nella biografia dell’ autore come: l’ambiente

triestino, la professione bancaria del protagonista

e il rapporto con Annetta, (qui l’autore si ispira al

rapporto che ha con sua moglie, Livia Veneziani).

Senilità

In questo romanzo il protagonista si chiama

Emilio Brentani. È ancora giovane d’anni ma pa-

SENILITA’ radossalmente è anche un uomo vecchio, che

rinuncia a vivere per osservare la vita al di fuori:

la sua malattia consiste nel non vivere appieno.

- Anche lui è uno sconfitto che, però, sa di esserlo.

VITA

UNA

-

ITALIANO

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SVEVO

ITALO

-

ITALIANO

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La coscienza di Zeno.

Per raccontare la storia di Zeno Cosini, l’autore

sceglie la tecnica del narratore interno: è quindi

Zeno stesso a raccontare la sua vita, convinto dal-

lo psicoanalista che lo ha in cura. La cura consi-

ste nel portare alla luce la coscienza del paziente

e tutti gli atti della sua vita. Da qui nasce la deci-

sione di scrivere un diario personale, che però in

seguito verrà pubblicato dallo psicoanalista, per

vendetta. Curandosi e scrivendo, Zeno scopre di

esser effettivamente malato perché non è mai riu-

scito a smettere di fumare, non ha mai seriamen-

te lavorato, non ha terminato gli studi, e più volte

ha tentato, in modo sbagliato, di darsi agli affari.

Zeno si sente però malato anche fisicamente,

soffre di tanti piccoli sintomi, che non sono altro

che le manifestazioni della sua cattiva coscienza.

Il romanzo si conclude con la visione di una so-

.

cietà violenta e autodistruttiva

ZENO

DI

COSCIENZA

LA

-

ITALIANO

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ZENO

DI

COSCIENZA

LA

-

ITALIANO

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La psicoanalisi è la scienza che analizza i pro-

cessi dell’inconscio per scoprire e chiarire alcu-

ne delle motivazioni più profonde e nascoste dei

comportamenti umani, e per curare così le soffe-

renze e le malattie mentali. Svevo ebbe modo di

conoscere la psicoanalisi freudiana molto preco-

cemente, ossia prima che essa fosse conosciuta

dalla cultura italiana, anche in virtù del fatto che il

cognato di Svevo, Bruno Veneziani, affetto da una

sottile forma di paranoia, si era recato nel 1910

a Vienna, per farsi curare da Freud in persona.

La psicoanalisi è uno dei temi presenti in La co-

scienza di Zeno, al punto da fungere come cornice

all’interno dell’opera. Zeno scriverà le proprie me-

morie a scopo terapeutico. Ricordiamo per esempio

il legame di amore-odio per il padre (Freud afferma

che tale conflitto è centrale nella crescita dell’indivi-

duo), il suo disagio psicologico si traduce all’esterno

in una vera sofferenza fisica, cioè nella zoppia di cui

PSICOANALISI soffre Zeno, essa costituisce la somatizzazione di un

male interiore. Bisogna anche dire che spunti di na-

tura psicologica fossero già presenti nei precedenti

romanzi. Questo complesso rapporto con la psico-

analisi si riverbera appieno nel romanzo di Zeno.

LA

E

SVEVO

-

ITALIANO

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Egli la indica fallimentare, in quanto cerca di

guarire da una malattia psicologica che altro non

è, se non la coscienza della condizione umana.

Zeno, si ritiene un malato; nei momenti di disagio

psicologico giunge a somatizzare le sue incer-

tezze e, come detto, zoppica; è perennemente

incerto e desideroso di figure sane che gli diano

sicurezza. Tuttavia Zeno ama il proprio stato di

malato; si rifugia quasi in tale condizione perché

intuisce che essa può dargli una percezione più

autentica, o meno distorta, della realtà. Nel finale

del romanzo, la qualità della sua strana malattia

si manifesta: essa appare a Zeno pienamente

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