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Introduzione Ingegneria genetica tesina
Questa tesina di maturità descrive l'ingegneria genetica. Gli argomenti che la tesina propone sono i seguenti: in Biotecnologie l'ingegneria genetica, in Impianti la regolazione dei processi chimici, in Chimica fisica i legami chimici, in Processi il petrolio, in Inglese genetically modified food, in Microbiologia gli alimenti, Storia la Prima Guerra mondiale e in Italiano D'Annunzio.
Collegamenti
Ingegneria genetica tesina
Biotecnologie: L'ingegneria genetica
Impianti: La regolazione dei processi chimici.
Chimica fisica: I legami chimici.
Processi: Petrolio.
Inglese: genetically modified food.
Microbiologia : Gli alimenti.
Storia: La Prima Guerra mondiale.
Italiano: D'Annunzio.
Quando la natura non basta: l’ingegneria genetica
A questo punto il complesso del DNAr deve entrare nella cellula
ospite e attraversare la membrana plasmatica.
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Pag. Quando la natura non
basta: l’ingegneria genetica
Il meccanismo si chiama trasformazione se il vettore è il plasmide
invece trasfezione se si tratta di un virus.
La cellula più utilizzata è l’Escherichia coli.
Clonazione e produzione del DNA ricombinante:
L’ espressione del DNAr, che coincide con la sostanza da produrre,
deve essere esaltata al massimo perché il processo consegua alte
rese: l’amplificazione dell’attività del DNAr si ottiene con la
clonazione e, quindi, con la riproduzione del ceppo mutato.
Quando il vettore utilizzato è il plasmide esso si riproduce
contemporaneamente alla cellula ma con ritmo più veloce.
Durante la coltivazione delle cellule possono verificarsi tre diverse
situazioni come:
La presenza del ceppo mutato contenente il gene-donatore
La presenza del ceppo mutato contenente il plasmide originario
La presenza del ceppo originario
Quindi è necessario separare questa miscela di organismi per
ricavare solo il ceppo mutato.
La tecnica utilizzata è la replica planting, che consiste nella
replicazione delle piastre mantenendo la stessa posizione delle
colonie della piastra di partenza, si procede nel pressare del velluto
liscio sul terreno da copiare in modo che il velluto “catturi” le colonie,
poi lo stesso velluto si pressa su delle piastre vergini che saranno
seminate mantenendo la posizione delle colonie della piastra
originaria. 15
Pag.
Quando la natura non basta: l’ingegneria genetica
Dopo la replica le colonie devono essere differenziate, la differenziazione
si basa sulle proprietà del plasmide.
Ad esempio il pBR322 nella sua struttura presenta la resistenza a due
antibiotici l’ampicillina e la tetraciclina, è stato osservato che l’enzima di
restrizione Bam HI taglia il gene della tetraciclina quindi si ha la
formazione dei seguenti ceppi:
Ceppo che contiene il pBR322 che al posto del gene della tetraciclina
presenta il gene donatore
Ceppo con il plasmide pBR322 originario
Ceppo originario
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Pag. Quando la natura non
basta: l’ingegneria genetica
Per differenziare le colonie si eseguono semine su terreni contenenti gli
antibiotici, la prima semina si fa su un terreno contenente l’ampicillina, su
questo rimarranno solo i ceppi mutati, la seconda semina si fa su un
terreno contenente tetraciclina e ampicillina, su questo terreno rimarranno
solo i ceppi in possesso del plasmide originario, la posizione delle colonie
permette di identificarle ed isolare le colonie volute. 17
Pag.
Quando la natura non basta: l’ingegneria genetica
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Pag. Quando la natura non
basta: l’ingegneria genetica
Produzione e raccolta
Per ottimizzare la produzione:
La cellula ospite possa esprimere il gene estraneo
L’ espressione deve essere la massima possibile
La raccolta del prodotto deve essere relativamente semplice
Il microrganismo viene messo in bioreattori sterili dove vengono
controllate tutte le variabili possibili come PH, temperatura ecc. per
assicurare la massima produzione possibile in coltura discontinua e evitare
inquinamento e mutazioni genetiche.
La resa dell’impianto si attesta intorno al 20% ma attualmente è possibile
spingerla attorno al 50%, si deve tenere presente che la produzione della
proteina voluta invalida il metabolismo della cellula e che quindi si deve
trovare un compromesso tra la produzione e il metabolismo.
La posizione della proteina all’ interno della cellula può essere sia interna
e sia esterna alla cellula facendo sorgere diversi problemi, se la proteina è
localizzata nel citoplasma si trova complessata con le altre proteine
cellulari rendendo difficile l’estrazione, in questo caso si devono trovare
delle soluzioni di tipo biochimico tramite l’ uso di carrier che provvedono a
far fuoriuscire la proteina dalla cellula per poi estrarla in base a particolari
caratteristiche chimico-fisiche (filtrazione, elettroforesi, cromatografia).
Di seguito è riportata la procedura di separazione tramite l’uso dei carrier:
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Pag.
Quando la natura non basta: l’ingegneria genetica
Più semplice risulta l’estrazione all’ esterno della cellula, in questo caso un
enzima adatto provvede a separare ed attivare le funzioni della proteina.
Somatotropina (GH o HGH)
È un ormone polipeptidico che viene secreto dall’ ipofisi, regola
l’accrescimento di alcuni tessuti e in modo specifico delle ossa lunghe, una
sua eccedenza nel periodo dello sviluppo porta al gigantismo ipofisario
mentre una deficienza porta al nanismo ipofisario, invece nella fase
postpuberale un eccessiva produzione determina l’acromegalia
(deformazioni ossee e tissutali).
La composizione dell’ormone varia da specie a specie quindi questo
comporta difficoltà di estrazione, con altri ormoni invece si poteva
utilizzare un equivalente animale come con l’insulina che però poteva
portare a diversi problemi di allergia.
Attualmente la produzione avviene in parte per via biotecnologica con
batteri ingegnerizzati ed in parte viene sintetizzato chimicamente.
Struttura dell’ormone:
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Pag. Quando la natura non
basta: l’ingegneria genetica
Impianti:
Regolatori
Regolazione dei processi chimici
Per assicurare un buon funzionamento di un impianto sia chimico che
microbiologico (bioreattori) bisogna utilizzare un sistema di controllo e di
regolazione al fine di aumentare le rese e assicurare la sicurezza
dell’impianto.
importante tenere sotto controllo determinate variabili (temperatura, PH,
È
portata, livello, ecc.) e far sì che questa variabile sia praticamente uguale
al valore voluto (set-point).
L’ operazione di controllo prevede 3 fasi: 21
Pag.
Quando la natura non basta: l’ingegneria genetica
Misura della variabile che si vuole tenere sotto controllo o variabile
controllata
Confronto della misura con il valore stabilito per essa
Regolazione di una variabile detta variabile regolata, che serve per
riportare il valore di set-point al limite stabilito
La variabile controllata e regolata possono essere uguali o diverse.
La maggior parte degli impianti di una certa importanza sono tenuti sotto
controllo tramite sistemi automatici in modo continuo.
Il sistema di controllo prevede 3 diversi apparecchi:
Un misuratore (sensore)
Un controllore (regolatore)
Un organo regolatore (attuatore)
La regolazione può essere di due tipi ad anello chiuso ed anello aperto.
Per capire le differenze tra regolatore ad anello chiuso ed aperto ci
serviamo di una schematizzazione dei due sistemi: Valore voluto
Controllore
Controllore
Sensore Attuatore Attuatore
Sensore
Disturbi Disturbi
Processo
Processo
Regolazione ad anello chiuso Regolazione ad
anello aperto
Il regolatore ad anello chiuso è più preciso ed accurato perché il
controllore agisce sull’ attuatore confrontando il valore del sensore con il
valore del set-point, invece quello ad anello aperto agisce sull’ attuatore
senza che vi sia alcun confronto con il sensore ed il valore di set-point
e può essere utilizzata solo quando non ci sono disturbi esterni al
processo, cosa che non avviene quasi mai.
Un esempio di regolazione ad anello chiuso è il seguente:
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Pag. Quando la natura non
basta: l’ingegneria genetica
In questo impianto si vuole neutralizzare una soluzione utilizzando una
soluzione neutralizzante con una vasca a perfetta miscelazione.
Un sensore legge il PH in uscita, un controllore che confronta il valore di
PH con il valore di set-point ed un attuatore costituito da una valvola
automatica.
Il controllore leggendo un valore diverso da quello di set-point comanda la
valvola che si apre/chiude e a seconda delle situazioni cerca di ridurre al
massimo le oscillazioni attorno al valore di set-point.
Le valvole automatiche ( ) possono essere di due tipi:
Valvola on/off con due modalità di funzionamento aperto/chiuso.
Valvola pneumatica che possono essere regolate con estrema
precisione
Trasduttori
Una volta effettuata la misura, il valore deve esser inviato al regolatore
che si trova ad una certa distanza dal sensore, il valore deve essere
convertito in grandezze facilmente trasmissibili come:
Intensità elettriche
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Pag.
Quando la natura non basta: l’ingegneria genetica
Pressioni di un fluido all’ interno di un circuito (inadatto quando la
distanza dal controllore è notevole)
L’ operazione si chiama trasduzione.
I trasduttori sono classificati a seconda dei segnali di ingresso e di uscita.
Regolatori
Una volta che il controllore ha effettuato il confronti, invia un segnale all’
attuatore in modo da evitare scostamenti intorno al set-point e che il
ripristino avvenga nel minor tempo possibile.
I regolatori possono essere discontinui che comportano un oscillazione del
valore intorno al set- point o continui che sono più accurati e possono
essere di tre tipi:
Ad azione proporzionale.
Ad azione integrale.
Ad azione derivativa
Regolatori ad azione proporzionale
Si basano su questa azione matematica:
Y=-k *x
p
Y=variazione trasmessa dal controllore all’ attuatore
K =costante del regolatore
p
X=scostamento tra il valore misurato e il valore di set-point
Il segno – è presente perché il regolatore deve agire nel senso della
chiusura se la grandezza aumenta e viceversa.
Un sistema proporzionale è efficace quando ci sono scostamenti
improvvisi e di breve durata della variabile controllata.
Il suo limite consiste che si deve agire manualmente nel caso ci siano
scostamenti permanenti della variabile controllata.
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Pag. Quando la natura non
basta: l’ingegneria genetica
Regolatori ad azione integrale
Si basano sulla seguente relazione matematica:
Y=-k ∫x*dt
i
Questo regolatore tiene conto non solo dello scostamento rispetto al
valore del set point ma anche per quanto tempo si perpetua.
La velocità dell’organo attuatore è tanto maggiore quanto maggiore è lo
scostamento della variabile controllata.
Il ripristino della normalità avviene in maniera oscillante come nel
seguente grafico:
Regolatori ad azione derivativa
Si basa sulla seguente azione matematica:
Y=-k *dx/dT
d
Questo regolatore tiene conto non tanto dello scostamento ma, ma dalla
velocità (data dalla derivata) con la quale si scosta dal set-point
graficamente rappresenta l’inclinazione della tangente della curva
rappresentativa: 25
Pag.
Quando la natura non basta: l’ingegneria genetica
I tre meccanismi di regolazione possono essere combinati tra di loro per
dare regolatori:
P.I
P.D
P.I.D
Regolatori P.I
Il regolatore ad azione proporzionale presenta il limite che la grandezza
controllata subisca scostamenti permanenti, ed abbiamo visto che il
regolatore ad azione integrale prevedono un ritorno al valore di set-point
in maniera oscillante.
Addizionando le due azioni è possibile superare questi due limiti ottenendo
un regolatore in grado di agire in modo adeguato, si basa sulla seguente
azione matematica:
Y=-k *x-k ∫x*dT
p i
Regolatori P.D
I regolatori ad azione derivativa hanno il limite di non riuscire a rilevare
scostamenti permanenti dal set-point, basandosi sulla velocità dello
scostamento:
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Pag. Quando la natura non
basta: l’ingegneria genetica
Però se c’ è uno scostamento diverso da 0 l’azione derivativa è il modo
migliore per ritornare al valore di set-point, per superare il suo limite viene
sempre accoppiato ad uno ad azione derivative, il miglioramento sta nella
prontezza della risposta.
La relazione matematica è la seguente:
Y=-k *x-k -dx/dT
p d
Regolatori P.I.D
Questi regolatori sono i più efficaci in quanto accoppiano tutte le possibili
azioni di regolazione con questa relazione matematica:
Y=-K *x-k ∫x*dT-k dx/dT
p i d
Simbologia UNICHIM
Per le funzioni di regolazione è un cerchio, nel cerchio ci sono le lettere
che indica la sua funzione, la prima lettera indica la grandezza, la seconda
la funzione ad esempio: 27
Pag.
Quando la natura non basta: l’ingegneria genetica
Le grandezze sono:
T=temperatura
P=pressione
L=livello
F=flusso
N=PH
Le funzioni sono:
I=indicatore
C=controllore
Le linee di raccordo strumentali sono:
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