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Introduzione Miglioramento genetico tesina
Questa tesina di maturità descrive il tema del miglioramento genetico. La genetica, il cui nome è stato coniato da Bateson nel 1906, si fonda su ampie basi sperimentali, sia nel campo zoologico sia in quello botanico, mentre nel campo antropologico vale l’osservazione dell’esperimento realizzato in natura.
Gli studi compiuti da Mendel nella seconda metà del XIX sec. sugli ibridi vegetali hanno dato una chiara visione dei meccanismi fondamentali dell’ereditarietà dei caratteri e hanno posto le basi di questa scienza.
Lo sviluppo della genetica è connesso alle tappe più importanti della biologia moderna: basti pensare alle nozioni di morfologia cellulare e infracellulare nonché di biologia molecolare necessarie alla comprensione dei meccanismi genetici, all’integrazione con le teorie dell’evoluzione, all’adozione dei metodi biometrici e più in generale biomatematici per l’elaborazione della genetica teorica, ecc.
Fra gli orientamenti presenti della genetica si possono individuare: la genetica morfologica che descrive le leggi di trasmissione dei caratteri morfologici, la citogenetica dedicata soprattutto alla morfologia cromosomica, quale base cellulare della trasmissione dei caratteri; a un livello più approfondito la biologia molecolare ossia lo studio delle basi molecolari di questi caratteri; cioè innanzitutto lo studio degli acidi nucleici; la genetica fisiologica che studia i meccanismi di estrinsecazione dei caratteri ereditari e l’azione dell’ambiente sul prodotto genico (fenogenetica); la genetica evolutiva e delle popolazioni, che analizza la mutazione e la selezione nei loro rapporti con le variazioni qualitative e quantitative delle popolazioni e comprende anche lo studio dell’evoluzione degli esseri viventi durante le ere geologiche. Si è già detto che accanto alla parte sperimentale esiste un’importante genetica tecnica. La genetica applicata utilizza i risultati scientifici per migliorare le colture agricole e gli allevamenti zootecnici, mentre la genetica umana studia l’ereditarietà, sia normale che patologica nella specie umana, e le conseguenze pratiche utilizzabili sia in clinica che in sede preventiva (eugenetica), nonché in medicina legale. La tesina permette anche alcuni collegamenti con alcune materie di studio.
Collegamenti
Miglioramento genetico tesina
Zootecnica: Genetica.
Fitopatologia: OGM e innesti.
INTRODUZIONE
La genetica, il cui nome è stato coniato da Bateson nel 1906, si fonda su ampie basi
sperimentali, sia nel campo zoologico sia in quello botanico, mentre nel campo antropologico
vale l’osservazione dell’esperimento realizzato in natura.
Gli studi compiuti da Mendel nella seconda metà del XIX sec. sugli ibridi vegetali hanno
dato una chiara visione dei meccanismi fondamentali dell’ereditarietà dei caratteri e hanno
posto le basi di questa scienza.
Lo sviluppo della genetica è connesso alle tappe più importanti della biologia moderna: basti
pensare alle nozioni di morfologia cellulare e infracellulare nonché di biologia molecolare
necessarie alla comprensione dei meccanismi genetici, all’integrazione con le teorie
dell’evoluzione, all’adozione dei metodi biometrici e più in generale biomatematici per
l’elaborazione della genetica teorica, ecc.
Fra gli orientamenti presenti della genetica si possono individuare: la genetica morfologica
che descrive le leggi di trasmissione dei caratteri morfologici, la citogenetica dedicata
soprattutto alla morfologia cromosomica, quale base cellulare della trasmissione dei caratteri;
a un livello più approfondito la biologia molecolare ossia lo studio delle basi molecolari di
questi caratteri; cioè innanzitutto lo studio degli acidi nucleici; la genetica fisiologica che
studia i meccanismi di estrinsecazione dei caratteri ereditari e l’azione dell’ambiente sul
prodotto genico (fenogenetica); la genetica evolutiva e delle popolazioni, che analizza la
mutazione e la selezione nei loro rapporti con le variazioni qualitative e quantitative delle
popolazioni e comprende anche lo studio dell’evoluzione degli esseri viventi durante le ere
geologiche.
Si è già detto che accanto alla parte sperimentale esiste un’importante genetica tecnica.
La genetica applicata utilizza i risultati scientifici per migliorare le colture agricole e gli
allevamenti zootecnici, mentre la genetica umana studia l’ereditarietà, sia normale che
patologica nella specie umana, e le conseguenze pratiche utilizzabili sia in clinica che in sede
preventiva (eugenetica), nonché in medicina legale.
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Cap. I
La genetica e il miglioramento genetico convenzionale e biotecnologico
Esistono due categorie metodologiche che, sulla base della conoscenza delle leggi della
genetica, consentono di acquisire negli organismi animali e vegetali, in via ereditaria, nuove
proprietà e processi, e nuove funzioni e prodotti.
La prima comprende i metodi 'tradizionali' di
miglioramento genetico quali l'ibridazione, il re-
incrocio, la selezione, e la mutagenesi.
Essi sono stati effettivamente collaudati e sono in
continuo perfezionamento grazie all'avanzare delle
conoscenze scientifiche, delle innovazioni tecniche,
delle sperimentazioni ed esperienze sia in
laboratorio sia in campo.
Con questi metodi il miglioramento genetico
vegetale, sviluppatosi soprattutto nel XX sec., ha
apportato grandi progressi nella costituzione di
varietà, linee e ibridi estremamente competitivi,
soprattutto a favore di una elevata resa produttiva.
Inoltre, l'impiego di composti chimici,
antiparassitari e fertilizzanti, ha garantito notevolmente l'incremento, caratteristico dei paesi
più sviluppati, di un'agricoltura molto produttiva ma a elevato indice di supporto di mezzi
tecnici.
Questo modello, anch'esso fondato su un grosso impegno nel miglioramento genetico di
cereali e di leguminose e nell'ammodernamento delle tecniche colturali e irrigue, ha prodotto,
tra gli anni Sessanta e Ottanta del secolo scorso in varie regioni del cosiddetto terzo mondo,
uno spettacolare incremento di produttività e di produzione, denominato 'rivoluzione verde'.
Tuttavia, stress ambientali e biotici, presenti in ogni area di coltivazione e a ogni latitudine,
minacciano continuamente di ridurre le rese dei raccolti, che da anni ormai non presentano,
nonostante la continua costituzione di nuove varietà, gli incrementi che hanno caratterizzato la
'rivoluzione verde'.
Inoltre, la presa di coscienza dell'elevato impatto ambientale dei metodi di coltivazione
intensiva e i costi sempre crescenti della gestione agricola, hanno riorientato la priorità della
ricerca genetica in agricoltura verso lo sviluppo di genotipi sempre meno dipendenti
dall'apporto chimico: piante che meglio utilizzano i nutrienti presenti nel terreno, piante più
resistenti a patogeni, insetti e virus, con conseguente riduzione dell'impiego di fertilizzanti e
antiparassitari.
La seconda categoria è quella delle 'biotecnologie genetiche' (dette anche 'ingegneria
genetica', o 'tecnologia del DNA ricombinante'), fondate sulla biologia e sulla genetica
molecolare, sulla genomica strutturale e funzionale, e sulla proteomica.
Quello degli organismi (piante, animali, microorganismi) geneticamente modificati o
'transgenici' (OGM), è uno dei settori di maggiore potenziale sviluppo fra le agro-
biotecnologie. 5
In effetti, scienziati e tecnici stanno acquisendo nel campo delle scienze della vita un volume
di saperi e di approcci metodologici che modificano profondamente soprattutto tre quadri
della vita degli esseri umani: la salute, l'alimentazione, l'ambiente, per effetto delle
applicazioni delle biotecnologie nei settori della medicina, dell'agricoltura, dell'ecologia.
Questi progressi sono il frutto di un percorso segnato da tappe scientifiche e tecnologiche
che si possono far partire dalla seconda metà del XIX sec., quando vennero poste, dall'inglese
Charles Darwin (1859) e dal monaco moravo Gregor Mendel (1865), le basi per una visione
razionale e generale dell'evoluzione biologica e della genetica.
Negli ultimi anni è apparsa molto utile, anche per il miglioramento genetico degli organismi
di interesse agrario, l'utilizzazione della metodologia dei marcatori molecolari, di cui esistono
ormai diverse classi.
Si tratta di porzioni di sequenze geniche, delle quali si può anche conoscere la funzione in
ambito agronomico, zootecnico, terapeutico, organolettico, e così via.
Esse, una volta confrontate con porzioni del genoma dello stesso organismo o di altri
organismi, permettono di rilevare e di marcare le identità o le differenze genomiche, le
modificazioni geniche, cioè in definitiva le serie di 'polimorfismi' tipici di ogni specie vivente.
L'uso di marcatori molecolari si sta dimostrando molto efficace nel miglioramento genetico
di animali e piante in quanto essi consentono di guidare la risposta alla selezione, che, per
questo motivo, è detta 'selezione assistita'.
I grandi progressi delle tecnologie di identificazione dei marcatori molecolari hanno già
permesso di approntare, per molte specie agrarie, mappe genetiche altamente 'saturate', in cui,
cioè, molti geni localizzati sui cromosomi della specie sono noti come marcatori di
caratteristiche utilitarie. Ciò consente di identificare le
linee parentali più adatte per un
programma di miglioramento
genetico e di selezionare
precocemente nella progenie di un
incrocio la pianta o l'animale
portatore dei fattori genetici
determinanti le caratteristiche che
si vogliono sottoporre a
miglioramento.
In zootecnia la selezione assistita
è molto efficace, per esempio, per
rilevare caratteristiche che sono espresse da un solo sesso, come la produzione di latte o di
uova o il numero di nati per parto, ovvero che sono difficilmente misurabili su animali vivi
come le caratteristiche della carne o della carcassa.
Se si tiene presente inoltre che nelle piante e negli animali molti caratteri di interesse
economico sono 'poligenici', cioè controllati da molti geni ad azione piccola ma additiva, l'uso
dei marcatori molecolari, legati o collocati entro più loci codificanti caratteri quantitativi,
fornisce a livello del DNA informazioni da usare direttamente per accrescere l'efficacia della
selezione, vale a dire del miglioramento genetico vegetale e animale.
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Se si considera, inoltre, che l'uso di tali marcatori molecolari può accrescere la velocità e
l'efficienza dell'introduzione, tramite incrocio, di geni da una varietà o razza a un'altra, o da
specie selvatiche a specie allevate, si percepisce come i progressi ottenuti con la genetica
molecolare sono ormai essenziali non soltanto per l'ingegneria genetica degli OGM, ma anche
per potenziare i convenzionali metodi di miglioramento genetico.
In conclusione, lo sviluppo della genomica, dal punto di vista strutturale e funzionale,
permetterà non soltanto di agire attraverso il trasferimento di geni, ma anche di ottenere
risultati più mirati e positivi dei classici metodi di miglioramento genetico. In altre parole, si
tratta di sfruttare i potenti strumenti offerti dalla biologia cellulare, dalla biologia molecolare e
dalle tecnologie genetiche finalizzandole a procurare sostanziali modifiche dell'architettura e
del metabolismo delle piante agrarie come degli animali per uso zootecnico.
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Cap. II
L'ingegneria genetica vegetale
Ingegneria genetica e metodi convenzionali di miglioramento genetico hanno gli stessi
obiettivi, ossia ambedue formano e producono, secondo uno specifico piano di lavoro, piante
e animali che presentano caratteristiche innovative e più efficienti.
La scelta dell'impiego dell'una o dell'altra metodologia dipenderà dallo specifico problema
da risolvere, dallo stato delle conoscenze ed esperienze, dalle attitudini del ricercatore e del
gruppo di lavoro, dalle potenzialità e dal ventaglio di prospettive attese.
Le differenze tra le due metodologie riguardano in particolare la 'quantità di geni' che
vengono trasferiti da un organismo a un altro e il 'mezzo' di trasferimento.
Con i metodi convenzionali si utilizza la capacità
innata che ha ciascun individuo, si tratti di vegetali
o di animali, di far ricombinare i propri geni e di
distribuirli in modo casuale nei nuclei dei propri
gameti, consentendo così, dopo l'ibridazione
(mezzo naturale di trasferimento dei geni) e la
conseguente fusione dei gameti dei due individui
parentali, la formazione di progenie caratterizzate
da nuove combinazioni fra i tanti geni di cui il
patrimonio genetico è composto.
Il genetista è in grado di guidare e di orientare questa capacità naturale degli organismi di
trasferire geni a membri della stessa specie, programmando l'ibridazione tra una varietà
pregevole per caratteristiche quantitative e qualitative ma carente, per esempio, della
resistenza alle malattie, e un'altra portatrice di fattori di resistenza.
Nella successiva opera di selezione, da condurre per più generazioni e spesso anche
ricorrendo a reincroci, le ricombinazioni non desiderate verranno eliminate sperimentalmente
per tendere alla costituzione di un tipo selezionato e migliorato per il carattere voluto.
Il genoma di tale nuova varietà, nel presentare il o i nuovi caratteri desiderati potrà
esprimere, però, anche nuove e casuali combinazioni fra i fattori genetici portati dai genomi
dei due genitori.
Tale condizione è evitata negli organismi transgenici, cioè negli OGM, organismi cosiddetti
geneticamente modificati, costituiti mediante la metodologia dell'ingegneria genetica.
Infatti, con tale metodologia, invece di dipendere dalla ricombinazione casuale di un largo
numero di geni, il genetista inserisce direttamente nel genoma da migliorare (quindi senza
l'intermediazione dei gameti) singoli geni, detti 'transgeni', portatori di caratteri
preventivamente studiati.
Le tecniche del DNA ricombinante sono, dunque, il frutto del progresso scientifico e
metodologico derivante dalle scoperte della biologia molecolare, della genetica molecolare e
delle tecniche di trasferimento intergenomico del DNA.
Esse rappresentano un'estensione e un perfezionamento delle precedenti, e meno precise,
tecniche convenzionali di trasferimento genico.
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Ma la 'seconda generazione' di piante OGM, ottenibile sfruttando i progressi della genomica
e proteomica e ricorrendo maggiormente a transgeni provenienti da piante della stessa specie
o di specie affini, è in avanzata preparazione e sperimentazione in numerosi centri di ricerca,
soprattutto negli Stati Uniti, in Canada, in America Meridionale, in Cina e in Asia orientale e