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Italiano: Luigi Pirandello
Filosofia: l'intelligenza
SOMMARIO
Introduzione pag. 1
• SEMICONDUTTORI: gli elementi che hanno cambiato il mondo pag. 1
• FISICA DELLO STATO SOLIDO pag. 1
• I SEMICONDUTTORI DROGATI pag. 2
• I DIODI A SEMICONDUTTORI E I CIRCUITI INTEGRATI pag. 2
•
INTERNET: la rivoluzione globale pag. 3
• DA ARPANET AL WWW pag. 3
• LA RIVOLUZIONE DEL WEB: “IO SONO COLEI CHE MI SI CREDE” pag. 4
• UN ANTESIGNANO DEL WEB: LUIGI PIRANDELLO pag. 5
• UNO, NESSUNO E CENTOMILA pag. 6
• E SE FOSSE VISSUTO CON INTERNET? pag. 7
•
AI: Artificial Intelligence. Sogno o Realtà? pag. 7
• UN COMPUTER PUÒ PENSARE? pag. 7
• LA SVOLTA DI TURING pag. 7
• CONTRORDINE: LA STANZA CINESE DI SEARLE pag. 8
• CONCLUSIONI ODIERNE: AI FORTE E AI DEBOLE pag. 8
• GLI SVILUPPI FUTURI pag. 9
•
Bibliografia pag. 10
•
Introduzione
Storicamente ogni stagione di intenso sviluppo industriale ha coinciso con un prodotto o un elemento
simbolo, che ne sintetizza emblematicamente i caratteri: il telaio meccanico per la prima rivoluzione
industriale inglese, l'acciaio e l'elettricità per la seconda; a cavallo degli anni '70-'80 del secolo scorso
l'emblema fu rappresentato dall'informatica.
I caratteri di questa nuova scienza, e con essa le apparecchiatura rivoluzionarie portate (in primis fra tutti il
personale computer), sono stati talmente rivoluzionari che molti studiosi parlano di una vera e propria
“rivoluzione informatica” (o digitale). I calcolatori sono entrati non solo nei luoghi di lavoro, ma anche in
spazi privati o domestici. La presenza di un computer ha anche cambiato radicalmente il modo di pensare e
d'interagire delle persone.
La portata di questo cambiamento fu tale, agli inizi, che nel 1982 l'autorevole rivista “Time” proclamò il
computer “personaggio dell'anno”. Questo significa forse che ci troviamo davanti ad una svolta con le
epoche precedenti? E se sì, quando si è verificata?
Un punto a favore di questa svolta è da ricercarsi nelle dimensioni che oggigiorno i PC hanno. Nella loro
breve vita i computer (o meglio, i calcolatori) sono passati dalle mastodontiche dimensioni originarie (il
primo calcolatore del 1946 aveva 18000 valvole e 6000 interruttori, si estendeva per trenta metri in
lunghezza, tre in altezza e uno in profondità) all'attuale generazione di microprocessori, tanto da poter
essere impiegati in apparecchi sempre più piccoli (come gli smartphone).
Questa grande conquista in termini dimensionali è da attribuirsi soprattutto dalle scoperte in ambito fisico
sulla conducibilità dei semiconduttori e sull'apporto delle nanotecnologie riguardo la miniaturizzazione dei
componenti.
Volendo approcciarsi all'informatica in modo molto elementare, possiamo definire due campi di studio
principali: il primo è quello che riguarda la parte hardware, vale a dire le componenti fisiche che
costituiscono un computer, il secondo riguarda la parte software, cioè i programmi attraverso i quali
vengono sfruttate le potenzialità dell'hardware. Vale bene precisare che i due aspetti sono pressoché
inscindibili ed entrambi necessari ad un corretto funzionamento di una qualsiasi macchina.
SEMICONDUTTORI: gli elementi che hanno cambiato il mondo
FISICA DELLO STATO SOLIDO
Volendo, per adesso, considerare solo la parte fisica del computer, guardando all’interno di quella che in
gergo è chiamata “torre”, possiamo notare che è costituita da piccole unità tutte basate sul circuito
integrato (ovvero il “chip”). Il funzionamento di tali chip è dato grazie ad
un particolare semiconduttore che, cristallizzato e drogato in una certa
maniera, si presta perfettamente alle sue funzioni: questo semiconduttore
è il silicio.
I semiconduttori come il silicio sono materiali con una resistività
intermedia tra i conduttori e gli isolanti: difatti essi possono essere
considerati isolanti a temperature molto basse, ma già a temperatura
ambiente hanno un'apprezzabile conducibilità elettrica (infatti nei
semiconduttori, all'aumentare della temperatura aumenta la conduttività,
ma diminuisce la resistività).
Nell'ambito della fisica dello stato solido, i cristalli covalenti formati dai semiconduttori impegnano tutti e
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quattro gli elettroni di valenza in altrettanti atomi, formando così una banda di valenza completamente
piena, entro la quale non può esserci passaggio di elettricità.
A differenza degli isolanti, nei semiconduttori il gap di energia tra la banda di valenza e quella di conduzione
è dell'ordine di 1 eV (1,14 eV per il silicio), gap molto minore di quello di un comune isolante che può
arrivare a circa 10 eV.
Per questo motivo, mentre a temperature molto basse i semiconduttori possono essere assimilati agli
isolanti, man mano che la temperatura aumenta, alcuni elettroni riescono per agitazione termica a
raggiungere l'energia cinetica necessaria per sfuggire alla banda di valenza e raggiungere quella di
conduzione.
Per ogni elettrone che raggiunge la banda di conduzione si crea uno stato elettronico libero in quella di
valenza che prende il nome di lacuna. Anche le lacune, comunque, contribuiscono al passaggio di corrente.
I SEMICONDUTTORI DROGATI
Le proprietà chimiche di un semiconduttore sono però fortemente alterate se nel reticolo cristallino
vengono inserite delle impurità: in questo caso si parla di semiconduttori drogati. I semiconduttori drogati
possono essere di due tipi: semiconduttori di tipo n e di tipo p.
Nei semiconduttori di tipo n viene introdotto un nel reticolo un atomo pentavalente, come ad esempio
l'arsenico, e si registra un considerevole aumento della conducibilità elettrica. Infatti dei cinque elettroni di
valenza, quattro si legano ad altrettanti atomi del semiconduttore e uno rimane così debolmente legato da
potersi considerare libero. Infatti, prendendo il caso dell'arsenico,
l'energia necessaria per poter strappare un elettrone all'atomo è
dell'ordine di 0,04 eV, cioè pari al energia cinetica media del moto
di agitazione termica. Si può quindi considerare che ogni atomo di
impurità “doni” un elettrone di conduzione al semiconduttore,
diventando lui stesso uno ione positivo. Per renderci meglio conto
del fenomeno basti pensare che con un drogaggio di un atomo di
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arsenico per milione di atomi di silicio, si hanno circa 10 elettroni
3.
di conduzione per cm
Gli atomi che si comportano come l'arsenico sono chiamati
donatori e i semiconduttori drogati con questo sistema vengono
definiti semiconduttori di tipo n, dove n sta per negativo, poiché la
conduzione è data soprattutto dagli elettroni.
Nei semiconduttori di tipo p (positivo), invece, il silicio (o chi per esso) viene drogato con atomi trivalenti,
come il boro e in questo caso la conduzione è dovuta prevalentemente al movimento delle lacune.
Infatti, inserendo un atomo trivalente, esso non riesce a completare tutti e quattro i legami con gli atomi di
silicio; si forma così una lacuna, che può essere riempita da un elettrone proveniente da un atomo vicino. In
questo modo l'atomo dell'impurità (chiamato anche accettore) si trasforma in uno ione negativo e la lacuna
avendo la facoltà di spostarsi può condurre elettricità.
È comunque bene ricordare che entrambi i semiconduttori sono, comunque, elettricamente neutri nel loro
insieme, poiché il numero di lacune è bilanciato dal numero di elettroni di conduzione (o viceversa).
I DIODI A SEMICONDUTTORI E IL CIRCUITO INTEGRATO
Alla base del processo tecnologico che a portato alla miniaturizzazione dei componenti dei computer sta la
messa a punto di alcuni dispositivi a semiconduttore che hanno in pratica sostituito i tubi e le valvole ad
effetto termoionico che azionavano i primi rudimentali calcolatori e in tutti i sistemi di regolazione e
amplificazione dei segnali elettrici a bassa frequenza.
Il più semplice di questi meccanismi è il diodo a semiconduttore che si ottiene mettendo a contatto due
semiconduttori dello stesso tipo ma con drogaggio differente (uno di tipo p e l'altro di tipo n). infatti nella
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zona di giunzione (detta giunzione p-n) si assiste ad un passaggio di elettroni dal semiconduttore di tipo n a
quello di tipo p e un identico passaggio di lacune in senso opposto. In questa maniera il il semiconduttore di
tipo n si carica positivamente e quello di tipo p negativamente. In questo modo si forma una differenza di
potenziale tra i due semiconduttori che impedisce un ulteriore passaggio di cariche.
Collegando la giunzione in modo diretto ad un generatore (cioè il polo positivo con il semiconduttore di tipo
p), la differenza di potenziale applicata riduce la barriera che impediva il movimento di lacune ed elettroni.
Oltre una certo valore di differenza di potenziale si ripristina il passaggio di lacune da p a n e di elettroni da
n a p; per cui si crea una corrente elettrica che viene definita corrente diretta, la cui intensità cresce con il
crescere della tensione applicata.
Se, invece, la giunzione è polarizzata inversamente (cioè al polo positivo del generatore è collegato il
semiconduttore di tipo n), la differenza di potenziale amplifica la barriera di potenziale ai lati della
giunzione. Le lacune e gli elettroni sono attratti verso i poli della batteria allontanandosi dalla giunzioni e le
regioni adiacenti ad essa si caricano elettricamente, ma diventano sempre più povere di portatori mobili di
elettricità. Anche nella giunzione polarizzata inversamente vi è un passaggio di corrente dovuto ai portatori
minoritari di carica (la lacune in n e gli elettroni in p), ma questa è in ogni modo molto minore (nell'ordine
del millesimo) di quella della corrente diretta.
Sulla base dei diodi a semiconduttori si è passati alla
creazioni di dispositivi sempre più piccoli (come ad
esempio i transistor, che hanno un ingombro intorno
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al cm ), fino alla creazione dei circuiti integrati.
Un circuito integrato (IC, integrated circuit) è
costituito da un singolo modulo, chiamato chip, di
materiale semiconduttore di pochi millimetri di lato
sul quale è riprodotta e interconnessa la maggior
parte dei componenti di un circuito: resistori, diodi,
transistor, condensatori, ecc.
Tutti questi componenti sono realizzati introducendo
piccole quantità di impurità di diverso tipo in
particolari punti di una singola fetta di silicio puro (wafer), di 10 cm di diametro e spessa circa 1 mm. I
numerosi circuiti così ottenuti (circa un centinaio) vengono poi successivamente divisi). 6
In questi ultimi anni la tecnica della microminiaturizzazione elettronica ha prodotto dei wafer con oltre 10
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componenti elettronici per cm . Con l'uso dei circuiti integrati, il volume di alcune apparecchiature
elettroniche (tra cui i PC), che prima del 1948 (anno dell'invenzione dei transistor) erano realizzate con
valvole termoioniche, è stato ridotto di cinque o sei ordini di grandezza.
Per la loro notevole durata, per il minimo ingombro di spazio, per il basso consumo energetico e per i tempi
di risposta pressoché istantanei, i circuiti integrati hanno aperto la strada, nel caso dei computer, alla
diffusione di massa che oggi conosciamo.
INTERNET: la rivoluzione globale
DA ARPANET AL WWW
Facciamo ora un passo indietro. Il vero boom dell'informatica e dei PC si ebbe, comunque, intorno agli anni
'90 con la creazione della rete oggi conosciuta come Internet. In breve questa creazione (che oggi è un
organismo di dimensioni inimmaginabili) nacque per scopi prettamente militari negli Stati Uniti con il nome
di ARPA. Il suo compito era quello di collegare alcuni laboratori scientifici che si occupavano delle medesime
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ricerche, al fine di collaborare gli uni e gli altri e poter comunicare più facilmente. La rete ARPANET era di
dimensioni molto limitate e contava non più di un centinaio di computer collegati ai suoi inizi (tra il 1960 e il
1967, data della prima trasmissione in ARPA).
Come già detto, però, il vero boom si ebbe negli anni '90 con la creazione, da parte di un ricercatore del
CERN di Ginevra, di Internet come oggi lo conosciamo principalmente: il World Wide Web. Il WWW e il suo
linguaggio specifico (l'HTML) si devono a Tim Barners-Lee, che il 6 agosto del 1991 mise online il primo sito