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industrie in difficoltà finanziarie, nel 1933 nacque l'Istituto per la Ricostruzione
Industriale (IRI) con il compito di salvare le industrie malate.
Oltre che istituti economici, nacquero anche istituti di previdenza sociale come l'Istituto
Nazionale per la Previdenza Sociale (INAIL), l'Opera Nazionale Maternità e Infanzia
(ONMI).
Mussolini fece tutto questo per arrivare ad avere un sempre maggiore livello di consenso
pubblico che esplose, nel 1935, con la conquista dell'Etiopia e la proclamazione
dell'Impero.
Nonostante le sanzioni economiche disposte dalla società delle nazioni, la politica estera
di Mussolini ebbe successo e ciò contribuì alla nascita di una politica dell'autarchia
(autosufficienza economica)
Nel 1936 l'Italia interviene a fianco dei nazisti tedeschi nella guerra civile Spagnola, in
appoggio ai franchisti contro la repubblica. Si posero così le basi per un'alleanza fra
Mussolini ed Hitler che, nell'arco di pochi anni avrebbe portato i due paesi alla guerra
Mondiale.Una Conseguenza tragica di quest'alleanza fu, nel 1938, l'emanazione di leggi
razziali antisemite che, in sostanza proclamavano l'esistenza di una "pura razza Italiana"
d'origine ariana e gli ebrei furono privati, in quanto "razza inferiore", di tutti i
fondamentali diritti civili e politici e costretti all'esilio o all'emigrazione.
IL FASCISMO DURANTE LA GUERRA
Quando nel settembre dl1939 scoppiò la guerra, Mussolini dichiarò la non belligeranza
che, pochi mesi dopo, fu rotta poiché il 10 Giugno 1940, l'Italia entrò in guerra con la
dichiarazione di guerra alla Francia e all'Inghilterra.
Data la debolezza economica e militare, l'Italia poteva solo condurre una guerra di
appoggio alla Germania, infatti, più volte i nazisti dovettero intervenire in soccorso
all'esercito italiano.
I disastri della guerra mettono in crisi il regime fascista per cui cresce il dissenso operaio
e imprenditoriale, in particolar modo, il regime fascista perde il consenso popolare, della
borghesia e dei ceti medi; nel marzo del 1943 vi furono i primi grandi scioperi operai
nelle fabbriche del Nord a cominciare da Torino con la FIAT.
Gli alleati anglo-americani sbarcano in Sicilia nell'estate del 1943 e incominciarono la
graduale occupazione della penisola da sud verso nord.
Il gran Consiglio del fascismo destituisce Mussolini (almeno per levarsi le maggiori
responsabilità) convocato poi dal re e arrestato, fu subito, nominato il nuovo capo del
governo: il maresciallo Pietro Badoglio.
Il nuovo governo Badoglio continua la guerra a fianco dei tedeschi, solo nel settembre
firma l'armistizio di Cassibile accettando la resa senza condizioni alle truppe alleate.
Il re ed il governo scappano protetti dagli anglo-americani, Mussolini viene salvato dai
Tedeschi e, dalla Germania, guida un nuovo stato fascista - chiamata anche repubblica di
Salò controllando solo l'Italia settentrionale che era ancora in mano ai tedeschi.
Nasce il movimento partigiano, cioè la Resistenza che combatte sulla linea Gotica. La
direzione politica della Resistenza era stata assunta dai rappresentanti dei sei partiti
antifascisti: comunista, socialista, democristiano, (l'erede del partito popolare), liberale,
d'azione (nuovo partito di sinistra, ma non marxista) e la democrazia del lavoro (una
nuova formazione). Questi partiti avevano costituito il Comitato per la Liberazione
Nazionale (CLN) per guidare la resistenza antifascista e condurre il paese verso la
democrazia.
Nell'aprile del 1944, il governo Badoglio e CNL si alleano con la "Svolta di Salerno" e si
apre così una nuova strada per l'unità nazionale.
Nel giugno Roma veniva liberata dagli alleati, Vittorio Emanuele III abdica, Badoglio si
dimise.
Le difficoltà non erano finite perché lungo la linea Gotica i tedeschi erano irremovibili,
ma, il 25 Aprile del 1945 l'ordine di insurrezione del CNL portò tutte le città ad essere
occupate dai Partigiani. I tedeschi si arresero o si ritirarono mentre l'esercito di Salò era
ormai dissolto. Mussolini venne arrestato e fucilato dai partigiani mentre tentava di
fuggire in Svizzera.
Finiva così la guerra in Italia ed era imminente la fine anche in tutta l'Europa.
ITALIANO
DECADENTISMO
PIRANDELLO
IL DECADENTISMO
Con il termine Decadentismo si definiscono tutti quei movimenti artistici e letterari
sviluppatisi in Europa a partire dalla seconda metà dell'Ottocento fino agli inizi del XX
secolo che si contrappongono alla razionalità del positivismo scientifico.
Il termine Decadentismo deriva dalla parola francese décadent, che significa appunto
decadente, e si riferisce al sonetto "Languore", pubblicato il 26 maggio 1883 su un
periodico francese intitolato Le Chat Noir dal poeta francese Paul Verlaine.
Il termine 'decadentismo' nacque con l'accezione negativa di 'decadenza', sentita come il
declino non soltanto letterario di un'intera civiltà ma fu utilizzato dalla critica per definire
l'opera di quegli scrittori che manifestavano una ribellione al gusto e alla morale della
borghesia, Due opere, in particolare, avevano suscitato grande scandalo in Francia a
metà Ottocento: I fiori del male di Charles Baudelaire e Madame Bovary di Gustave
Flaubert, entrambe del 1857.
Questo tema della "decadenza sociale" fu ripreso da tali gruppo di scrittori, che
intitolarono una rivista con il nome di "Le Decadent", che trattava proprio i vari aspetti
della crisi. Nello stesso anno, Verlaine pubblica "Poètes maudits", opera dedicata ai tre
suoi amici Tristan Corbière, Stéphane Mallarmé, e Arthur Rimbaud, che divennero noti
con il nome di poeti maledetti.
LA NASCITA DEL DECADENTISMO
Agli inizi degli anni ottanta e novanta del XIX secolo si avvertiva in Francia uno stato
d'animo caratterizzato da un senso di disfacimento e termine di una civiltà; si avvertiva
un prossimo crollo, un cambiamento epocale. I poeti esprimevano lo smarrimento della
coscienza e la crisi dei valori di fine Ottocento che erano stati sconvolti dall'avvento del
positivismo, dalla rivoluzione industriale, e da un progressivo scatenarsi degli
imperialismi. In questo periodo l'uomo si sente in contrasto con la società che lo
circonda, insensibile e distaccata di fronte alle sue esigenze. La prima causa è lo sviluppo
dell'Imperialismo. Le borghesie europee, che nel corso dell'800 avevano combattuto
all'interno dei loro stati per il trionfo degli ideali, nati dalla Rivoluzione Francese del 1789,
voltano le spalle alle masse popolari, disattendendo così i principi di liberté, egalité e
fraternité. Ottenuto il potere in accordo con i sovrani regnanti, la borghesia, depositaria
dell'economia, cura i propri interessi e conduce un tipo di vita perbenista e conformista
ed è insensibile verso il popolo. Nascono così le prime questioni sociali, i sindacati (per
tutelare i doveri ed i diritti del lavoratore), le lotte proletarie fra capitale e lavoro
dipendente. L'intellettuale, portavoce della crisi popolare si chiude così in se stesso,
ricercando l'individualismo, l'egoismo e l'alibi per non affrontare una realtà grigia e senza
stimoli, pressoché incomunicabile.
Il decadentismo nasce per contrapporsi al positivismo che non fu più capace di dare
risposte all'uomo, e le scoperte scientifiche vennero "sentite" quasi come un senso del
limite, perché incapaci di spiegare gli interrogativi umani. Infatti, tutte le risposte ,tra cui
esistenziali che l'uomo cercava attraverso la scienza non furono trovate. La scienza
dovette ammettere i suoi limiti, come per i fenomeni naturali, che non era in grado di
spiegare, ma solamente di classificare e categorizzare. La nascita di nuove correnti
spiritualistiche e irrazionalistiche, così come nuove filosofie, come l'esistenzialismo di
Martin Heidegger e Karl Jaspers, il contingentismo di Émile Boutroux o l'idealismo di
Giovanni Gentile e Benedetto Croce, aiutarono a screditare ulteriormente il positivismo e
la scienza in generale, favorendo la ricerca spirituale e interiore. Infine, la nascita della
psicoanalisi di Sigmund Freud fu interpretata come una base scientifica del
Decadentismo, in quanto riusciva a spiegare i vari istinti e riflessi inconsci che erano alla
base della creazione poetica e letteraria di ogni artista decadente. L'eroe decadente si
chiude infatti sempre più in se stesso, cercando di ascoltare quelle voci interiori e quelle
folgorazione che lo portavano a trovare le famose "correspondances", cioè le
corrispondenze che collegano in modo misterioso tutte le cose. Tali corrispondenze
derivano dal fatto che l'artista decadente, ammettendo che la realtà non è conoscibile
attraverso le teorie scientifiche e quindi con la ragione, individuando tale incapacità nella
vera essenza del mondo che si trova al di là della realtà sensibile, quindi l'unico mezzo
per attingere alla realtà nuda e schietta è il totale abbandono all'empatia e
all'irrazionalità. Dette corrispondenze, che uniscono il mondo in un Tutto, in un'unica
entità di base, coinvolgono direttamente l'uomo. Contrariando le teorie dell'Idealismo
dove si ammetteva l'indipendenza del soggetto dall'oggetto, i decadenti denotano una
corrispondenza tra soggetto e oggetto, tra individuo e mondo, confondendosi in
un'arcana entità. Tale unione avviene sul piano dell'inconscio lasciandosi
voluttuosamente inghiottire in un vortice tenebroso. Per rendere manifesto il proprio
inconscio, si ricorreva a mezzi materiali quali droghe e alcool, i quali hanno la facoltà,
secondo questi artisti, di svincolare l'inconscio dalla materialità e permettergli di cogliere
la vera essenza che si cela dietro il mondo sensibile. Altra forma di esaltazione per
l'inconscio è rappresentata dal "panismo", ovvero, l'artista diviene un tutt'uno con il
Tutto, ne diviene parte integrante, si annulla pienamente in esso, elevandosi al rango di
divinità. I decadenti includono un'altra forma di estasi "le epifanie":un particolare della
realtà apparentemente insignificante si carica di grandi significati, estremamente intensi,
affascinando l'artista, il quale crede di essere in contatto con una realtà ultraterrena,
vivendo una sorta di manifestazione divina. Il precursore è Charles Baudelaire .
GLI ASPETTI DEL DECADENTISMO
Il Decadentismo è caratterizzato da una nuova tipologia di poeta: esso non è più il vate
che guidava il popolo del Romanticismo, né il promotore della scienza come
nell'Illuminismo o cantore della bellezza nel Rinascimento. Diventa così veggente, cioè
colui che vede e sente mondi arcani ed invisibili in cui si chiude. Il poeta diventa artista
solitario, capace di scavare nell'interiorità umana e nel mistero dell'ignoto. Anche la
parola poetica cambia: non si usa più per descrivere sentimenti ma, soprattutto, per
decifrare sensazioni e per illuminare l'oscuro che è in noi. Da qui la grande importanza
della poesia come mezzo per esprimere il proprio intimo. Caratteristica generale è quindi
un forte senso d'individualismo e soggettivismo. Il decadentismo diede origine a diverse
correnti o poetiche particolari. Fra le tante sono presenti il simbolismo, l'estetismo,
l'impressionismo, il surrealismo, il dadaismo, e nell'ambito italiano il panismo,
l'ermetismo, il futurismo e il crepuscolarismo.
Con simbolismo tutto ha altri significati, allusivo, è una corrente artistica in netto
contrasto con i canoni imposti in precedenza dal realismo, infatti il simbolismo tende ad
una visione soggettiva e non oggettiva come accadeva nel realismo.
Gli esponenti più importanti di questa corrente furono Paul Verlaine, Arthur Rimbaud e
Stéphane Mallarmé, e per quanto riguarda l'Italia, Giovanni Pascoli, il simbolista per
eccellenza. Attraverso l'uso di allegorie il simbolismo decadente viene definito istintivo,
e predilige le sensazioni e le corrispondenze segrete tra tutte le cose, così come figure
retoriche come l'analogia, la metafora o la sinestesia, scovate tramite folgorazioni ed
intuizioni dal poeta veggente.
L'estetismo nasce come movimento in contrasto con le idee proposte dal
parnassianesimo, che esaltava "l'arte per l'arte", vista come una cosa a sé stante, e dal