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Storia - Antisemitismo
Tedesco - I livelli dell'inconscio (Die drei Ebenen des Unbewussten)
Italiano - Italo Svevo
Inglese - James Joyce
Francese - Marcel Proust
Biologia - La respirazione
VIAGGIO
INTERIORE:
alla scoperta
INCONSCIO
dell'
INDICE Pag.
Introduzione …............................................................................................................................ 4
Filosofia, Freud …....................................................................................................................... 5
Tedesco, Die drei Ebenen des Unbewussten …........................................................................... 7
Storia, Antisemitismo ….............................................................................................................. 8
Italiano, Svevo …....................................................................................................................... 10
Inglese, Joyce .......................................................................................................................... 12
Francese, Proust …................................................................................................................... 13
Biologia, Respirazione ............................................................................................................ 14
Bibliografia 2
Quante volte ci capita di dire “l'ho fatto inconsciamente”? E quante mattine ci siamo svegliati curiosi di
capire il significato di un sogno appena fatto? Ai nostri giorni diamo per scontato che ci sia una parte del
nostro Io che non siamo in grado di raggiungere e dominare, che si agita in noi e che spesso è la
motivazione inconsapevole delle nostre azioni e delle nostre decisioni. Non molto tempo addietro un simile
concetto, quello di Inconscio, era letteralmente inconcepibile. L'Io coincideva col Conscio e si credeva che
nulla potesse sfuggire agli schemi della mente umana. A cavallo fra `800 e `900 si prepara tuttavia il terreno
culturale per un'importante rivoluzione. La fiducia nella ragione inizia a vacillare, nuove teorie sconvolgono
quelli che fino ad allora erano ritenuti capisaldi del sapere e della scienza. L'intera civiltà occidentale e la
sua storia sono rivisti sotto una nuova luce. La scoperta dell'Inconscio ha proposto all'uomo un'immagine di
sé nuova e spesso sconvolgente, difficile da accettare. Il termine inconscio vuole indicare generalmente il
complesso dei processi psichici che non giungono alla soglia della coscienza. L’inconscio comunica
messaggi, segnali ed emozioni attraverso il nostro corpo e attraverso tutti i nostri comportamenti, dalla voce
alla scrittura, al modo di gesticolare. La parte della mente inconscia è sempre attiva, 24 ore su 24, ecco
perché quando dormiamo, entriamo in uno stato in cui l’inconscio può esprimersi liberamente e quello che
emerge a livello consapevole (mente conscia) sono i sogni, anch’essi ricchi di messaggi, significati nascosti,
desideri ed emozioni represse. Gli studiosi ci dicono che il nostro pensiero è consapevole all’incirca per il
10% della nostra giornata. Per il restante 90% del tempo, quella che funziona è la mente inconscia. Se
questa affermazione è vera, se siamo quello che pensiamo, e se pensiamo consciamente solo per il 10% del
nostro tempo, significa che la nostra realtà dipende per il 90% dal nostro Inconscio. Le nostre credenze più
profonde, i traumi e i condizionamenti limitanti che si sono fissati nell’Inconscio creano la nostra
quotidianità. A poco serve ciò che desideriamo a livello razionale se l’Inconscio rema contro. I nostri
comportamenti sono il riflesso diretto delle nostre credenze, delle percezioni e dei valori generati da
esperienze passate. Tutti i condizionamenti sono programmi scritti nel nostro Inconscio, che è come la
memoria di un computer e la nostra mente, il computer, non fa altro che elaborare più e più volte gli stessi
programmi. Ciò che desideriamo si realizza solo quando l’Inconscio è convinto di questa possibilità e la fa
sua. Quindi possiamo cambiare la nostra realtà solo quando le credenze inconsce sono in armonia con ciò
che desideriamo.
Il concetto dell'inconscio fu una grande novità, che influenzò la vita di moltissime persone, da autori, a
medici, a persone malate di nevrosi, per le quali si scoprì un nuovo tipo di cura. L'inconscio continua tuttora
a influenzare la nostra quotidianità, perché implica una diversa concezione della vita: prima si
consideravano solamente i comportamenti, dopo questa scoperta si sono cominciate a esaminare le cause di
certi atteggiamenti.
«L'inconscio non conosce né giudizi di valore, né il bene e né il male, e nemmeno la moralità.»
(Sigmund Freud)
«Di regola, le grandi decisioni della vita umana hanno a che fare più con gli istinti e altri misteriosi fattori
inconsci che con la volontà cosciente, le buone intenzioni, la ragionevolezza.» (Carl Gustav Jung)
«Tutto ciò che è rimosso è inconscio, ma non possiamo sostenere che tutto ciò che è inconscio sia rimosso.»
(Sigmund Freud)
«La mente è uno strumento di autoprotezione contro lo straripare dell'inconscio.» (Ciro Palamide)
«L'inconscio è il mare del non dicibile, dell'espulso fuori dai confini del linguaggio, del rimosso in seguito
ad antiche proibizioni.» (Italo Calvino) 3
FILOSOFIA
Freud - Non è un filosofo, ma uno psicologo. Si occupa della psiche, mettendo in evidenza gli aspetti irrazionali dei
comportamenti umani. Fondatore della psicoanalisi, che nasce alla fine dell'800 con l'opera “L'interpretazione dei sogni”.
Nasce a Moravia nel 1856; è un ebreo non praticante e trascorre la maggior parte della sua vita a Vienna. Si laurea in
medicina, prosegue con degli studi di anatomia del sistema nervoso e dopodiché lavora in una clinica parigina presso un
medico che pratica l'ipnosi: qui si interessa all'ipnosi e a come è possibile usarla per curare l'isteria. Tutti i suoi scritti sono
riflessioni sulle pratiche cliniche adottate con i propri pazienti. Nel 1895 scrive “Studi sull'isteria”, dove parla di donne
isteriche che cura mediante l'ipnosi. Si accorge però che l'ipnosi non è la tecnica giusta, quindi la abbandona per approdare
alla psicoanalisi. Nel 1900 pubblica “L'interpretazione dei sogni”, un'opera importantissima in cui teorizza le tre istanze
della psiche. Nel 1901 scrive invece “Psicopatologia della vita quotidiana”, dove analizza lapsus, amnesie, gaffes,
dimostrando che essi non sono altro che espressioni dell'inconscio. Nel 1905 scrive “Tre saggi sulla sessualità”, in cui
emerge la centralità della sessualità. Nel 1910 fonda la società internazionale di psicoanalisi e nel 1913 scrive “Totem e
Tabù”. Importanti sono gli scritti dopo la I guerra mondiale, in cui tratta il tema della conflittualità della psiche: sostiene
che non vi sia solo una guerra tra i grandi stati, ma anche una guerra interna a ognuno di noi tra le varie parti della psiche.
Tra le ultime opere vi è “Il disagio della civiltà”, in cui interpreta la civiltà alla luce della psicoanalisi. Quando nel '38
l'Austria viene annessa alla Germania, le opere di Freud vengono bruciate dai nazisti ed egli, che era ebreo, si rifugia a
Londra e nel 1939 muore. Prima di morire, scambia un carteggio con Einstein sulla possibilità di una guerra: Freud si
augura che Eros (la forza creatrice) prevalga su Thanatos (la forza distruttrice).
Le sue teorie hanno avuto un enorme impatto su tutti i settori della cultura (psicologia, arte, religione, ecc.)
e hanno influito sulle ricerche antropologiche e sugli indirizzi di medicina psicosomatica. La più grande
novità introdotta dalla psicoanalisi è il rilievo assegnato all'inconscio nell'interpretazione dei comportamenti
umani. La psicologia fino a quel momento si era interessata solo dei comportamenti direttamente
osservabili, perché affermava che lo psichico è ciò che è cosciente, quindi i processi psichici inconsci erano
un controsenso. La psicoanalisi per prima si pose il problema di come l'inconscio influisse sulla vita umana.
Secondo Freud l'inconscio è un insieme di stati psichici rimossi, ma capaci di interferire con la vita conscia
e di opporre barriere alla loro conoscenza. Secondo il suo pensiero l'inconscio è la vera realtà psichica
umana, nel senso che nessun comportamento si sottrae alla sua influenza, quindi le opere di Freud
rivoluzionano il modo di considerare la coscienza stessa.
L’inconscio venne riconosciuto da Freud come la parte più difficilmente accessibile della nostra mente,
quella che nasce e continua a costituirsi nel corso della vita attraverso l’azione della rimozione.
Ma come arriva alla scoperta dell'inconscio? Freud divenne amico e collaboratore del dottor Breuer e i due,
applicando l'ipnosi sui propri pazienti, capirono che attraverso essa si potevano anche rilevare le cause
dell'isteria, ovvero una malattia psichica che colpiva le donne. Era difficilmente catalogabile nella medicina
del tempo di stampo positivistico, in quanto i sintomi erano differenti, e dunque era difficile anche rilevarne
una causa. Ad esempio, nel caso della paziente isterica Anna O., fra i vari sintomi vi era anche un'idrofobia
acuta: mediante l'ipnosi Breuer scoprì che la donna da bambina era stata costretta a bere dell'acqua dallo
stesso bicchiere in cui aveva bevuto un cane. Questo episodio rimosso dalla donna si rivelò essere la causa
della sua malattia. Il trattamento di Anna O. rivelò a entrambi che i sintomi scompaiono quando se ne
scopre il senso: era dunque nata la psicanalisi. Nel 1895 Freud e Breuer pubblicano Studi sull'isteria. Freud
comprende allora che l'isteria deriva da una causa psichica, e giunge così alla scoperta dell'inconscio: la
donna non ricorda questo episodio in condizioni normali, ma il ricordo riaffiora solamente attraverso
l'ipnosi. Nella prima parte delle sue riflessioni, l'inconscio coincide con il rimosso, ovvero tutti i ricordi
dolorosi e traumatici che abbiamo censurato e trasferito nella parte inconsapevole della nostra psiche.
Questa rimozione genera però una reazione fisica, in quanto essa, a causa della sua compressione, esplode in
sintomi somatici e nevrotici. Per far emergere il rimosso, Freud in un primo tempo utilizza l'ipnosi, ma poi
la considera insoddisfacente poiché si tratta di un metodo invasivo. Quindi inventa un nuovo metodo, quello
delle “associazioni libere”: esso prevede il rilassamento del paziente e consiste nel metterlo in grado di
abbandonarsi ai propri pensieri, in modo che fra le varie parole pronunciate dal terapeuta si instaurino delle
catene associative collegate con il materiale rimosso. Il paziente risponde quindi in modo immediato alle
parole del medico, il quale deve essere in grado di decodificare le sue associazioni. Un fenomeno tipico di
questo metodo è il “transfert”, ovvero il trasferimento, sulla persona del medico, di stati d'animo
ambivalenti (di amore e di odio) provati dal paziente durante l'infanzia verso i genitori: secondo Freud il
“transfert” deve essere sfruttato per giungere a fini terapeutici.
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Come si manifesta l'inconscio?
Nel 1900 Freud scrive L'interpretazione dei sogni, in cui definisce il sogno come “la via regia che porta
alla conoscenza dell'inconscio”: egli ritiene infatti che i sogni siano “l'appagamento camuffato di un
desiderio rimosso”. Per motivare questa tesi Freud distingue all'interno dei sogni un contenuto manifesto (la
scena onirica che viene vissuta dal soggetto) e un contenuto latente (l'insieme delle tendenze che danno
luogo al sogno). I sogni non richiamano direttamente dei desideri, poiché si tratta di desideri inaccettabili
dal soggetto, che quindi passano sotto l'azione della censura. Perciò il contenuto manifesto dei sogni non è
altro che la forma travestita in cui si presentano i desideri latenti. Ogni sogno ha un linguaggio simbolico
che deve essere decodificato. Inoltre nel sogno non si rispettano le leggi della logica, della distinzione, dello
spazio e del tempo, ma esso segue due regole fondamentali: la condensazione (l'associazione di persone, si
sogna una persona che in realtà ne simboleggia un'altra); lo spostamento (il sogno trasforma i sentimenti