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Sintesi

Introduzione Lithium, tesina



La mia tesina di maturità pone come obiettivo quello di analizzare l’idea di inconscio, i mezzi utilizzati per “mascherarlo” e la crisi che ne consegue, vista da diverse prospettive. I temi centrali del percorso sono: l’inettitudine, lo smarrimento d’identità, la follia e il malessere. A tal proposito avvio il mio percorso con una figura moderna che secondo la mia opinione racchiude a pieno queste tematiche: Kurt Cobain, cantautore e chitarrista statunitense. Approfondirò la personalità di questo personaggio, facendo emergere quindi la spiegazione della scelta del titolo attribuito al percorso, cioè “Lithium”.
Nella tesina, mi soffermerò in particolar modo sui suoi disturbi mentali, le cause e le conseguenze e in quest’ambito introdurrò anche un’altra personalità storica, quella di Hitler con eventuali punti in comune o di differenza con quella di Kurt Cobain. In seguito introdurrò il pensiero di Pirandello e la sua idea di maschere chiaramente espressa nel suo romanzo “Uno, Nessuno e Centomila” confrontandola con la “maschera” attuale e a tal proposito parlerò dei social network e del loro utilizzo.
A partire poi dal concetto di inconscio, diffusosi nel ‘900, spiegherò nella mia tesina come ai giorni d’oggi questa potente forza venga sfruttata nel marketing e in particolar modo nelle pubblicità. Concludendo farò delle considerazioni su come tensioni interne inconsce, se soppresse, possano causare una vera e propria frantumazione dell’Io fino a manifestarsi come sintomi somatici e quindi come qualcosa di “concreto” (malattie mentali, nevrosi, isterie, schizofrenia). Sulla base di questo farò dei confronti e parallelismi con un’idea di crisi da un punto di vista storico, parlando di come tensioni interne ad un governo possano essere causa di frantumazione, crisi economiche e politiche.

Collegamenti


Lithium, tesina



Inglese - Kurt Donald Cobain (Biography).
Storia - Hitler (Analisi di una mente "malata").
Italiano - Pirandello (Uno, nessuno e centomila) Sdoppiamento dell'io e maschera.
Informatica - La maschera nei social Network.
Economia politica - Roosvelt, Keynes e il New Deal.
Diritto - Gli obiettivi della politica finanziaria e la spesa sanitaria pubblica.
Economia Aziendale - Emotional Marketing (Il potere delle emozioni.
Estratto del documento

L

ITHIUM

( )

LITIO

-NIRVANA-

Sono così felice perché oggi

Ho trovato i miei amici

Testo trovato su http://www.testiErano nella mia testa

Sono così sgradevole, ma va bene, tanto lo sei anche tu

Abbiamo rotto i nostri specchi

Domenica mattina è tutti i giorni, per quel che m'importa

E non sono impaurito

Accendo le mie candele

come stordito

Perché ho trovato Dio

Hey, hey hey (x6)

Sono così solo, ma va bene perché oggi ho rasato la mia testa

E non sono triste

E forse sono colpevole per tutto quello che ho sentito

Ma non sono sicuro

Sono così eccitato, non vedo l'ora di incontrarti lì

Ma non m'importa

Sono così eccitato, ma va bene

La mia volontà è a posto

Hey, hey hey (x6)

Ma perché Lithium ?

Il titolo della canzone è da attribuirsi al Litio: un elemento chimico che viene utilizzato per la cura di

alcune sindromi depressive per controllare l’umore.

Il litio fin dal 1949 è stato utilizzato come stabilizzante dell’umore nelle persone affette da disturbo

bipolare.

Gli studi raccolti in sessanta anni hanno dimostrato che il litio risulta terapeutico in patologie che

manifestano episodi di aggressività, iperattività e condizioni simili a quelle che caratterizzano il disturbo

bipolare.

Cobain infatti affermava di essere affetto da un disturbo bipolare che, nella canzone, viene raffigurato come

il Litio.

E’ una sostanza usata nella terapia di alcune sindromi depressive per controllare l’umore.

Analogamente l’uomo che si espone nei versi di “Lithium” cerca sostegno in Dio per superare un momento

difficile; coincidenza vuole che la sua personalità appaia piuttosto fragile, e altra coincidenza vuole che

Cobain soffrisse di un disturbo bipolare.

Sulla traccia di una progressione di accordi insolita, che potrebbe autoreplicarsi in moto perpetuo, si

sviluppa un contrasto forte/piano anch’esso bipolare. Inquietudine e instabilità trovano il loro equivalente

nelle scelte armoniche e dinamiche. Nella canzone quindi si alternano ritmi lenti e ballabili a ritmi

frenetici sottolineati dalla voce strozzata di Cobain.

Un altro significato che si può attribuire all’elemento chimico è la fede in Dio. Infatti la religione

avrebbe il potere di cambiare l’animo umano, proprio come il Litio.

Probabilmente, la morale della canzone potrebbe essere che, nonostante le continue difficoltà e le continue

“trappole” imposte dalla società l’uomo deve imparare a non abbattersi e a lottare.

“I’ve always felt that some people should have religion in their lives[…] That’s fine. If it’s going to

save someone it’s okay. And the person in [Lithium] needed it”

TRADUZIONE

"Ho sempre pensato che alcune persone dovrebbero avere la religione nella loro vita [ ... ] Va bene . Se sta

andando a salvare qualcuno va bene . E la persona in [ Lithium ] ne aveva bisogno "

Kurt Donald Cobain

Aberdeen, 20 febbraio 1967 – Seattle, 5 aprile 1994

The story of Kurt Cobain is full of psychiatric and psychopathological aspects, culminating in the ultimate

gesture. Kurt was born in 1967 in a little town in Washington state.

The first of two children, he suffered during the childhood of bipolar disorder and was treated with Ritalin

which is a potent drug that saturates those neurotransmitters that are responsable euphoria. His parents

divorced when he was eight years old and the boy grew up buffeted between different parents.

He founded Nirvana in 1985 with krist and Dave and then becoming the frontman of the group, the themes

expressed in most of their lyrics are the ineptitude and the pain of living These are the years of youth

protest but they are also the years in which the music expresses despair , anger and lack . A new form of

protest that no longer passes from the squares , but is expressed through sound.

In 1992 married Curtney , which will have a daughter . The two years that follow until 8 April 1994, the year

of his suicide , will be decisive for him because in his lyrics is the recurring theme of Pirandello trap

toward marriage and society in general.

Kurt Cobain committed suicide at the age of twenty-seven in 1994 with a rifle shot at his home in Seattle.

Beside the body was a long note in which Kurt telling his deep discomfort:

"it is better to burn out than to fade away."

Adolf Hitler e Kurt Cobain

Due facce della stessa medaglia

Abili. Persuasivi. Carismatici. Spregiudicati. Egoisti. Si sentono i “messia” di una missione superiore,

usata come mezzo formidabile di potere. Sono capaci di usare al meglio le proprie competenze e le proprie

doti straordinarie, pur di basare la vita sulla sfida e sulla ricerca di situazioni in cui il successo arriva

“quasi naturalmente”. Ma sono anche deboli, fragili, diffidenti e incapaci di trionfare nei contesti in cui

sanno di perdere.

Sia Hitler che Kurt sono state due personalità che hanno senza dubbio lasciato un’impronta significativa

nella storia. E la psicopatologia, branca della psicologia che esamina e studia i disturbi delle funzioni

psichiche, ci permetterà di porre queste due figure una accanto all’altra ed esaminare la loro psiche

Cosa hanno in comune? Tutti e due presentano tratti narcisistici, antisociali e paranoici che si connotano

nella loro psicopatologia e si manifestano fin dalla loro infanzia e adolescenza

Sono personaggi drammatici, la cui biografia sembra macchiata di un vero e proprio “disturbo di personalità”

molto cristallino ed evidente , che si riconosce soprattutto in età adulta, legato ad un’ infanzia infelice,

dura e pesante.

Il caso “Hitler” è senza dubbio il caso più “clinico” dei due : cresciuto tra la violenza del padre che

maltratta sia il piccolo Adolf che la madre, matura l’idea che se il padre la picchia, è solo colpa sua. E

solo lui la può salvare.

Vive in modo drammatico la morte della madre, a causa di un cancro al seno, non riuscita a salvare dal

medico curante che era ebreo. Il suo Sé grandioso contiene tutto il suo delirio e progetto folle

dell’antisemitismo.

Basta pensare al “Mein Kampf”, al suo programma politico-razziale e alla “Soluzione finale” di sterminio. E

negli ultimi anni sembra sottoporsi a tendenze autopunitive. Hitler presenta molti tratti in comune a Kurt,

entrambi reduci di un’infanzia difficile, entrambi vittime di un padre che maltrattava la madre ed entrambi

vittime di un disturbo bipolare che li porterà a scegliere lo stesso tipo di morte per evitare l’umiliazione

che sarebbe derivata dal loro fallimento: il suicidio

Adolf Hitler e Kurt Cobain si suicideranno entrambi con un fucile ad Aprile, il primo il 30 Aprile 1945 a

Berlino nel suo bunker, il secondo, il 5 Aprile 1994 a Seattle nella sua soffitta.

Lo sai cos'è il suicidio? [...] L'estremo vaffanculo di chi vuole avere sempre l'ultima

parola.

[Kay Scarpetta]

Uno, Nessuno e Centomila

- Luigi Pirandello -

L’io in rapporto con se stesso e con gli altri

Uno, nessuno e centomila è un romanzo molto attuale; esso porta a termine un percorso riflessivo sulla

frantumazione dell’io evocata nel romanzo precedente Il fu Mattia Pascal del 1904. L’immagine di ognuno di

noi viene creata da chi ci osserva, da chi ci frequenta; questa è una realtà della vita di tutti i giorni.

Quante volte ci siamo sentiti incompresi dagli altri? Quante volte abbiamo sofferto perché la nostra

personalità non è emersa realmente, ad esempio, a scuola, sul posto di lavoro o semplicemente con un amico o

con una persona cara?

Numerosi libri hanno fondato la loro storia su un tema molto importante e, al tempo stesso, complesso; l’ego

in relazione con se stesso e con l’altro. Oggi osserviamo l’interpretazione che ne ha

dato Luigi Pirandello nel suo romanzo Uno, nessuno e centomila, pubblicato nel 1926, un classico della

letteratura di tutti i tempi, dal significato profondo e particolare, fondamentale per capire le dinamiche

dei rapporti tra gli esseri umani e le loro personalità.

Lo scrittore siciliano in questo che è il suo ultimo romanzo, quello che porta a compimento, in un certo

senso, tutta la sua opera drammatica e il suo pensiero, affronta il tema ponendoci di fronte a un’attenta

riflessione; la visione che ognuno di noi ha di se stesso e l’impressione che ha la gente di noi non sono

ferme, ma cambiano costantemente. Il titolo dell’opera è emblematico: uno rappresenta l’immagine che ogni

essere umano ha di sé,nessuno è ciò che il protagonista della storia sceglie di essere e centomila ritrae

l’immagine che gli altri hanno di noi.

Il protagonista del romanzo, Vitangelo Moscarda, vive un vero e proprio dramma, perché devastato dal pensiero

che la sua visione della sua personalità non è la stessa che la moglie percepisce di lui.

– Che fai? – mia moglie mi domandò,vedendomi insolitamente indugiare davanti allo specchio.

– Niente, – le risposi,

– mi guardo qua, dentro il naso, in questa narice. Premendo, avverto un certo dolorino. Mia moglie sorrise e

disse:

– Credevo ti guardassi dalla parte che ti pende. Mi voltai come un cane a cui qualcuno avesse pestato

la coda:

– Mi pende? A me? Il naso? E mia moglie, placidamente:

– Ma sì, caro. Guàrdatelo bene: ti pende verso destra.

L’io del protagonista, inesorabilmente frantumato, non può identificarsi nella persona (in senso etimologico

di "maschera" sociale) del Signor Moscarda con quel cognome che ricorda un "fastidio ronzante” e lo lega al

padre. Sì ,il padre "banchiere –usuraio" che lo ha ingabbiato nel ruolo di "buon figliuolo feroce": ecco

un’altra marionetta nel "gioco della parti" della vita.

L’aspirazione di Vitangelo è rimanere al di là dello specchio, essere un "uomo nella vita, Un uomo così e

basta". E’ possibile? Il lettore, affascinato, si interroga sul modo di sottrarsi al divenire umano,la vita

si snoda nel tempo e nello spazio. Vitangelo, alla ricerca di una via di fuga dai centomila estranei a sé che

vivono negli altri, decide di uccidere le sue "marionette" ma, per aver voluto dimostrare di non essere ciò

che si credeva, è ritenuto pazzo: la gente non vuole accettare che il mondo sia diverso da come lo immagina.

L’esistenza dell’essere umano, dunque, viene annullata; non essendo considerato come concretamente è, o

crediamo di essere, le “centomila” raffigurazioni che sono nella mente degli altri frantumano l’essenza umana

e si diventa “nessun

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