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Sintesi

Tesina - Premio maturità  2008

Titolo: In viaggio con la luna

Autore: Veronica Lodovici

Descrizione: tratta principalmente di argomenti trattati durante l'anno in fisica (magnetismo, newton), letteratura (leopardi) e storia con cenni nelle altre materie(matematica-probabilita, filosofia-feuerbach, biologia. inoltre l'ho arricchita con la discussione su

Materie trattate: fisica,matematica,storia,filosofia,biologia, letteratura

Area: scientifica

Sommario: Dopo il Sole, la luna è il corpo celeste che appare con maggiore evidenza ad una semplice osservazione del cielo. Si comprende pertanto come essa, fin dall'antichità , abbia stimolato l'interesse e la fantasia dell'uomo. Per secoli gli uomini l'hanno osservata, le hanno dedicato poesie, si sono chiesti di che cosa fosse fatta. Storicamente sono stati percorsi viaggi fisici e immaginari sulla luna e l'uomo ha cercato di affrontarne sempre di nuovi senza mai capire veramente cosa lo spingesse a farlo. L'uomo ha sempre intrecciato il suo viaggio con quello celeste del nostro satellite. Mitologie lunari si ritrovano in tutte le culture: la sua misteriosa luminosità  e la mutevolezza periodica del suo aspetto hanno da sempre spinto gli uomini a immaginare una possibile correlazione tra le vicende terrene e il nostro satellite. Nei tempi antichi non erano rare le culture, prevalentemente nomadi, che ritenevano che la luna morisse ogni notte, scendendo nel mondo delle ombre; altre culture pensavano che la luna inseguisse il Sole (o viceversa). Ai tempi di Pitagora, come enunciava la scuola pitagorica, era considerata come un pianeta ma durante il Medioevo si credeva che la luna fosse una sfera perfettamente liscia come sosteneva la teoria aristotelica. Quando nel 1609 Galileo puntò il suo telescopio sulla luna scoprì che la sua superficie non era liscia, bensì corrugata e composta da vallate, monti e crateri, sentendosi cosi vicino alla luna come nessuno avrebbe potuto immaginare fino a quel momento. Si comprese che esso era un corpo solido proprio come la Terra. Ancora nel 1920 si pensava che la luna potesse avere un'atmosfera respirabile (o così lasciano intendere i racconti di fantascienza del periodo). La grande riscoperta del nostro satellite è stimolata dalla nascita dell'astronautica. La luna, il più vicino corpo celeste, è il primo naturale traguardo di questa nuova scienza applicata. Nel 1969, Neil Armstrong e Buzz Aldrin furono i primi esseri umani a camminare insieme alla luna nel suo viaggio celeste di rivoluzione attorno alla terra. Atterrarono su una superficie sassosa e polverosa e in un istante, quando finalmente il viaggio umano verso la luna si era realizzato, si pensò come poter superare nuovi orizzonti e nuovi traguardi. Infatti dopo il 1969 seguì un periodo di eclissi per quanto riguarda gli occhi del grande pubblico sul nostro satellite. Negli anni ottanta le sonde e le navicelle spaziali sono state dirette verso mondi più lontani come Marte, Giove e Saturno, svelando il volto di altre lune. Oggi la luna torna ad essere attuale: si parla di impiantarvi basi stabili e di crearvi osservatori scientifici. Sembra che i tempi siano maturi per un ritorno alla luna anche per una futura colonizzazione terrestre, il viaggio lunare attraverso i cieli s'intreccerà  di nuovo con quello dell'umanità . OGGI SAPPIAMO più della luna che di ogni altro oggetto del sistema solare. Sulla luna sono state inviate molte sonde spaziali, e sono stati fatti rilievi geografici e misurazioni. La luna è solcata da impressionanti catene

Estratto del documento

Scritta da Lodovici Veronica

Anno scolastico 2007/08

Classe 5SD

Liceo Scientifico “A. Vallisneri”

D

opo il Sole, la luna è il corpo celeste che appare con maggiore evidenza ad una semplice osservazione del cielo.

Si comprende pertanto come essa, fin dall’antichità, abbia stimolato l’interesse e la fantasia dell’uomo. Per

secoli gli uomini l’hanno osservata, le hanno dedicato poesie, si sono chiesti di che cosa fosse fatta. Storicamente

sono stati percorsi viaggi fisici e immaginari sulla luna e l’uomo ha cercato di affrontarne sempre di nuovi senza

mai capire veramente cosa lo spingesse a farlo. L’uomo ha sempre intrecciato il suo viaggio con quello celeste del

nostro satellite.

Mitologie lunari si ritrovano in tutte le culture: la sua misteriosa luminosità e la mutevolezza periodica del

suo aspetto hanno da sempre spinto gli uomini a immaginare una possibile correlazione tra le vicende terrene e il

nostro satellite. Nei tempi antichi non erano rare le culture, prevalentemente nomadi, che ritenevano che la luna

morisse ogni notte, scendendo nel mondo delle ombre; altre culture pensavano che la luna inseguisse il Sole (o

viceversa). Ai tempi di Pitagora, come enunciava la scuola pitagorica, era considerata come un pianeta ma

durante il Medioevo si credeva che la luna fosse una sfera perfettamente liscia come sosteneva la teoria

aristotelica. Quando nel 1609 Galileo puntò il suo telescopio sulla luna scoprì che la sua superficie non era liscia,

bensì corrugata e composta da vallate, monti e crateri, sentendosi cosi vicino alla luna come nessuno avrebbe

potuto immaginare fino a quel momento. Si comprese che esso era un corpo solido proprio come la Terra. Ancora

nel 1920 si pensava che la luna potesse avere un'atmosfera respirabile (o così lasciano intendere

i racconti di fantascienza del periodo).

La grande riscoperta del nostro satellite è stimolata dalla nascita dell’astronautica. La luna,

il più vicino corpo celeste, è il primo naturale traguardo di questa nuova scienza applicata. Nel

1969, Neil Armstrong e Buzz Aldrin furono i primi esseri umani a camminare insieme alla luna

nel suo viaggio celeste di rivoluzione attorno alla terra. Atterrarono su una superficie sassosa e

polverosa e in un istante, quando finalmente il viaggio umano verso la luna si era realizzato, si

pensò come poter superare nuovi orizzonti e nuovi traguardi. Infatti dopo il 1969 seguì un periodo di eclissi per

quanto riguarda gli occhi del grande pubblico sul nostro satellite. Negli anni ottanta le sonde e le navicelle

spaziali sono state dirette verso mondi più lontani come Marte, Giove e Saturno, svelando il volto di altre lune.

Oggi la luna torna ad essere attuale: si parla di impiantarvi basi stabili e di crearvi osservatori scientifici.

Sembra che i tempi siano maturi per un ritorno alla luna anche per una futura colonizzazione terrestre, il viaggio

lunare attraverso i cieli s’intreccerà di nuovo con quello dell’umanità.

O G G I S A P P I A M più della luna che di ogni altro oggetto del sistema solare. Sulla luna sono state inviate

O

molte sonde spaziali, e sono stati fatti rilievi geografici e misurazioni. La luna è solcata da impressionanti catene

montuose, alte almeno quanto l’Himalaya, e tuttavia il paesaggio lunare appare desolato, senza i colori del cielo

creati dall’atmosfera come sulla Terra. La luna non ha un’atmosfera propriamente detta. I pochi atomi che

derivano dal degassamento (il rilascio di gas, come il radon, da parte delle rocce che compongono la luna) e dal

vento solare non sono trattenuti dal satellite. Le molecole più leggere rimbalzano con più facilità e una volta in

direzione dello spazio non tornano più indietro. Anche le molecole più pesanti con una velocità di fuga più bassa,

come il biossido di carbonio e l’azoto, non riescono a trattenersi troppo a lungo. Le misure più attendibili sono

state fatte durante la missione Apollo 12, dalla quale risultò che l’intera atmosfera pesa appena qualche

tonnellata mentre sulla terra per ogni metro quadrato di crosta terrestre gravano 10 tonnellate. Il campo

magnetico della luna infatti è molto debole a paragone di quello terrestre. In media è di 30 gamma (1 gamma

1 11

Pagina di

equivale a 1/100.000 di Gauss) quello lunare e di 45.000 gamma quello terrestre. Non c’è quindi nessuna

possibilità di potersi orientare con una bussola.

Nel 1998 la sonda Lunar Prospector della NASA rimandò informazioni che hanno fatto pensare all’esistenza

di grandi quantità d’acqua in corrispondenza dei poli lunari, sotto forma di ghiaccio. Se mai l’uomo riuscirà a

stabilire una base sulla luna, sarebbe possibile usare quell’acqua per iniziare a colonizzare il satellite. Gli

scienziati pensano che il ghiaccio potrebbe essere arrivato sulla luna tramite le comete che si sono schiantate

sulla sua superficie. L'energia della luce solare divide la maggior parte di quest'acqua nei suoi elementi

costituenti, idrogeno e ossigeno, ma la maggior parte si disperde immediatamente nello spazio. È stato però

ipotizzato che quantità rilevanti di acqua possano rimanere sulla luna, o sulla superficie, o inglobate nella crosta.

L E O R I G I N I D E L L A L U N A sono al centro di un dibattito scientifico molto

acceso. La teoria più accreditata è quella secondo cui essa si sia formata a seguito

della collisione di un asteroide delle dimensioni simili a quelle di Marte con la

Terra quando quest'ultima era ancora calda, nella prima fase della sua formazione.

Il materiale scaturito dall'impatto rimase in orbita intorno alla Terra e per effetto

della forza gravitazionale si riunì formando la luna. Questa teoria è detta

comunemente la Teoria dell'Impatto Gigante. Una conferma di questa tesi deriva

dal fatto che la composizione della luna è pressoché identica a quella del mantello

terrestre privato degli elementi più leggeri, evaporati per la mancanza di un'atmosfera e della forza

gravitazionale necessaria per trattenerli. Inoltre, l'inclinazione dell'orbita della luna rende piuttosto improbabili

le teorie secondo cui si formò insieme alla Terra o fu catturata in seguito. Il viaggio della luna quindi sembra

destinato fin da subito a separarsi da quello della terra, ma l’umanità non riesce mai seriamente a staccarsi da

lei. Comportamenti mutevoli e contrastanti attraverso le credenze e il mito

S in (babilonesi), Hathor o Iside (egiziani), Artemide e Selene (greci), Diana o Lucina (romani), sono solo

alcuni dei nomi che, fin dall’inizio dei tempi, le prime civiltà hanno dato alla luna. Considerata fonte di

mistero, in ogni parte del mondo, in ogni periodo storico, in ogni cultura, la luna ha rivestito (e riveste) un ruolo

ben diverso da quello che la scienza è solita darle. Nella cultura occidentale il nome deriva dall’antichissima

radice indoeuropea Luek, che significa splendere e il termine luna sta infatti per “la luminosa”. A noi però il

nome arriva dalla mediazione dell'antica mitologia greca. Infatti Artemide era considerata la patrona delle

nascite questo perché, secondo la leggenda, quando Leto dovette partorire i due figli che Zeus aveva generato in

lei, Artemide che venne al mondo per prima, aiutò la madre a partorire suo fratello Apollo. I Romani poi ne

mutarono i nomi in Diana e Lucina (da cui deriva appunto luna). Anche il tedesco MOND e l’inglese MOON

vengono dal nome di una divinità, la barbarica MEN da dove deriva anche la nostra parola “mese”.

Secondo la mitologia Maya la luna e il Sole, prima di divenire gli astri celesti che noi oggi conosciamo, furono

creature terrestri, una giovinetta e un ardito cacciatore. Fra i due si accese l'amore e, dopo varie vicende,

fuggirono insieme ma il nonno della ragazza, adirato, la fece uccidere. Alcune libellule raccolsero allora il corpo e

il sangue della ragazza in tredici ceppi cavi. Dopo tredici giorni di ricerche il Sole trovò i ceppi: da dodici di essi

nacquero insetti nocivi e serpenti che andarono a popolare tutto il mondo, dal tredicesimo

uscì la luna resuscitata.

Uno smembramento del corpo della luna ha una chiara allusione alla progressiva

scomparsa della luna durante la fase calante. Come in questo mito, così anche in altri, a

causa della mutabilità del suo aspetto durante le fasi, la luna fu identificata con divinità

femminili con attributi antitetici e ambigui: dea dell'amore e della morte, creatrice e

distruttrice, tenera e crudele, protettrice e ingannevole. Infatti, identificando gli dei con i

corpi celesti gli antichi davano alla loro concezione religiosa un fondamento di eternità,

legato alla natura celeste dell'astro.

Parole come lunatico sono derivate dalla luna a causa della credenza popolare che la luna sia una causa di

pazzia periodica. Ampio rilievo occupa la luna nelle credenze popolari: per i pescatori bisogna pescare sempre

nelle notti di luna piena perché la luna attira i pesci in superficie, mentre i contadini sostengono che il mosto

vada messo nelle botti in novilunio, per farlo diventare vino. Negli orti poi la luna occupa un ruolo

importantissimo: bisogna sempre seminare durante le fasi di luna crescente affinché le piante crescano più

velocemente. È tuttora diffusa anche la credenza dell'aumento delle nascite in fase di luna crescente. Nella

mitologia medievale, la luna Piena occupa una posizione importante: i lupi mannari si trasformano alla luce della

luna e le streghe si riuniscono per i loro sabba. 2 11

Pagina di

Ancora oggi, a quasi quaranta anni dalla sua conquista da parte dell’uomo, la luna continua ad alimentare

mitologie condivise da molti. La luna dista dalla terra mediamente 384.000 km e possiede una massa di circa 1/77

di quella terrestre. Se si escludono strani "effetti magici" non dimostrati scientificamente, gli unici mezzi che la

luna ha a disposizione per interagire con la Terra sono la forza gravitazionale e la luce solare che essa riflette.

L’effetto più evidente e maggiormente conosciuto che sia originato dalla è

FORZA GRAVITAZIONALE LUNARE

costituito dalle maree. Esse sono fenomeni complessi che sono principalmente generati dall’attrazione congiunta

della luna e del Sole sugli oceani. Meno conosciuta è l’esistenza di un fenomeno simile che interessa l’atmosfera

con un meccanismo analogo a quello che fa muovere l’acqua degli oceani, anche le masse gassose dell’atmosfera

infatti possono spostarsi determinando le cosiddette maree atmosferiche.

La L è molto debole rispetto a quella solare. Pur essendo troppo debole per

LUCE RIFLESSA DALLA UNA

alimentare la fotosintesi clorofilliana, la luce lunare sembra tuttavia in grado di provocare certi movimenti detti

tropismi, in altre parole quelli che la luce lunare può provocare su alcune piante. L’esperimento fu fatto da

Musset su steli di diverse specie vegetali come in particolare sulla Lens sculenta. Dopo

averle fatte crescere in condizioni normali le portò in un luogo buio. Gli steli

diventarono bianchi e gracili. Esponendoli al plenilunio osservò che si orientavano

verso la luce lunare. Inoltre, alcuni organismi marini sembrano avere

un comportamento riproduttivo influenzato dalla luce lunare. Tra i più

comuni ci sono l’Ostrea edulis (la comune ostrica), alcune specie di corallo australiano e la cernia

messicana che hanno un periodo di fecondazione e gestazione durante le sigizie (plenilunio e

novilunio). L’Eunice viridis, un verme marino delle isole Samoa e Figi si libera della sua coda di

uova e di spermatozoi un giorno dopo l’ultimo quarto di luna in novembre e infine anche il comune riccio di mare

del Mediterraneo celebra l’accoppiamento esclusivamente al chiaro di luna piena.

G L I I N F L U S S I P R E S U N T I

Se gli influssi della luna accertati sono piuttosto ridotti, quelli che le vengono attribuiti sono molto più

numerosi. Limitandoci ai più comuni, possiamo citare gli influssi sulle pratiche agricole e gli influssi sulla

biologia umana.

In particolare gli influssi sulle pratiche agricole godono del maggior credito da parte del mondo contadino e

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