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L'impianto di cui si è voluto curare il dimensionamento dal punto di vista elettrico è
quello di una verosimile sede in cui avvengono lavorazioni dei metalli.
Tipologia dell'impianto elettrico
:
Tale impianto è relativo ad un edificio ad uso industriale, con insediamento di tipo
artigianale (capannone) la cui alimentazione verrà destinata alla rete pubblica in bassa
tensione.
Da questa considerazione si può evincere che l'impianto sarà privo di una cabina di
trasformazione propria.
Il riscaldamento è a pavimento.
In questa sede non ci si è occupati del medesimo, in quanto chi ha curato questo
progetto non ha un'estrazione termotecnica bensì elettrotecnica.
La progettazione dell'impianto di riscaldamento è quindi destinata a terzi.
Nella planimetria, la quale costituisce parte indispensabile della documentazione di
progetto sono indicati i locali interessati:
Nell'edificio sono presenti:
1. Un locale denominato officina in cui hanno luogo le lavorazioni.
2. Un magazzino.
3. Un locale destinato ad ospitare gli uffici.
4. Una reception provvista di un atrio.
5. Dei locali di complemento, alcuni ospitanti aree di ristoro per operai ed
impiegati, altri ospitanti spogliatoi e servizi igienici connessi.
Caratteristiche generali attribuite all'impianto :
Impianto elettrico utilizzatore rientrante nella categoria 1, con alimentazione
proveniente dalla rete pubblica in bassa tensione.
Il punto d'origine è un contatore trifase posto all'esterno reso accessibile al
personale addetto.
Viene fornita corrente alternata trifase con neutro con una frequenza di 50 Hz.
Le tensioni nominali sono di 230 v per i circuiti monofase e di 400 v per i
carichi alimentati in trifase.
Il sistema di distribuzione è del tipo TT provvisto di un impianto di terra
comune a tutte le parti dell'impianto
La corrente ipotizzata per un guasto nel punto di installazione è di 10 KA
trifase e una corrente di cortocircuito fase-neutro di 6KA.
Come caduta di tensione ammissibile si è voluto scegliere il 3%.
Documentazione :
Schema rappresentante la planimetria
Uno schema elettrico generale unifilare;
La rappresentazione grafica della carpenteria dei quadri;
Una scheda riepilogativa delle utenze, della potenza da esse assorbita, dei
coefficienti di utilizzo e di contemporaneità;
Il dimensionamento delle linee più significative;
Un riepilogativo delle misure di protezione;
Il dimensionamento dell’impianto di terra;
Una scheda trattante le scelte atte al rifasamento dell'impianto;
Una sezione interamente dedicata al calcolo illumino-tecnico e alle
prescrizioni che sono state rispettate per il medesimo.
Rifasamento
Considerando per tutte le utenze non collocate nella zona adibita ad officina un
fattore di potenza di 0,9 o praticamente prossimo ad esso, ci si concentra proprio sul
fattore di potenza di questo locale.
Con la seguente formula matematica: Q
( )
φ=arctan P
Si ricava l'angolo di sfasamento, con il cui coseno si ottiene a sua volta il fattore di
potenza.
Nella zona officina il cosφ corrisponde praticamente a 0,8.
Più piccolo è cosφ, mantenendo costante la potenza reale assorbita P, maggiore sarà
la potenza reattiva assorbita Q.
A fronte di questo si dovrebbe allora effettuare un dimensionamento dell'impianto più
sostenuto che comporterebbe un aumento in termini di costi economici.
Inoltre si dovrebbe affrontare anche l’incremento nell'impianto delle cadute di
tensione e delle perdite di potenza causate dalla maggior corrente di
dimensionamento.
Ciò comporta maggiori oneri per gli enti distributori che per contro prevedono
maggiorazioni sul prezzo dell'energia per chi ha un cosφ basso.
In particolare con un cosφ come il nostro tra 0,7 e 0,9, pur non avendo obbligo alcuno
di rifasare, il committente dovrebbe pagare una penale per basso fattore di potenza.
Quindi si rende necessario il rifasamento.
Conoscendo quindi la potenza dell'impianto, e considerando che le batterie rifasanti
sono costruite con inserzione a triangolo, tramite la formula:
√ (tan(φ )−tan(φ ))
Q= 3∗P before after
si può ricavare la potenza rifasante.
Avendo una P corrispondente a circa 70 KW si necessita per passare da un f.d,p di
circa 0,81 ad uno di 0,9 o superiore, e quindi di una Q rifasante superiore ai 28KVAR.
Tale valore rappresenta la potenza reattiva che il condensatore dovrà riuscire a fornire
quando il ciclo di lavoro sarà avviato a pieno regime.
É da considerare però che tale ciclo non sarà sempre a pieno regime, e quindi
necessitiamo di una centrale automatica che regoli la prorpia potenza rifasante in
funzione del f.d.p
Relativamente alla scelta del tipo di rifasamento invece, si è optato per un
rifasamento globale a monte dei carichi, piuttosto di rifasamento a gruppi o
rifasamento a singoli carichi.
Trattandosi infatti di una piccola industria, infatti un rifasamento a singoli carichi o a
gruppi si sarebbe tradotto solamente in uno spreco economico.
Come anticipato prima, questa centrale di rifasamento non può essere statica, bensì
deve poter seguire le variazioni del fattore di potenza, ragion per cui essa sarà
costituita da più condensatori inseribili singolarmente e automaticamente.
Inoltre deve poter esser disinserita al termine delle lavorazioni, per evitare di fornire
alla rete, nei periodi di inattività dello stabilimento, potenza reattiva.
Tale metodo non riduce le cadute di tensione e le perdite, perciò esso è adatto ad
impianti come questo e cioè poco estesi.
Inoltre, nella scelta della batteria ha giocato un ruolo determinante la quantità di
gradini a disposizione della stessa.
Se la potenza assorbita dal carico non è costante, un’eccessiva finezza di regolazione,
dovuta ad un gran numero di gradini comporterebbe un elevato numero di manovre
che andrebbe a pregiudicare la “vita” del dispositivo.
Per contro, una potenza della prima batteria troppo elevata comporterebbe una minor
precisione di rifasamento e potrebbe dar adito al fenomeno della “pendolazione”.
Oltre a questo inconveniente, si correrebbe il rischio di incorrere in sanzioni da parte
dell’ente fornitore per aver erogato potenza reattiva verso la rete distributrice.
Di seguito è riportata la scheda tecnica dell’apparecchio da noi scelto, realizzato da
TECNOLOGIC. Potenza Corrente POTENZA BATTERIE Numero Peso Codice
RAM 2650 Nominale Nominale Kvar Gradini Kg
kvar A I II III IV
RAM 2650 - 7,5 - 415 V AP007330
7,5 10 2,5 5 3 12,5
RAM 2650 - 10 - 415 V AP010330
10 13 2,5 2,5 5 4 12,8
RAM 2650 - 12,5 - 415 V AP012330
12,5 16 2,5 5 5 5 13
RAM 2650 - 15 - 415 V AP015330
15 20 2,5 5 7,5 6 13
RAM 2650 - 17,5 - 415 V AP017330
17,5 23 2,5 5 10 7 13,5
RAM 2650 - 20 - 415 V AP020330
20 26 5 5 10 4 13,5
RAM 2650 - 25 - 415 V AP025330
25 33 5 10 10 5 14
RAM 2650 - 30 - 415 V AP030330
30 40 5 10 15 6 14,5
Potenza Corrente POTENZA BATTERIE Numero Peso Codice
RAM 2750 Nominale Nominale Kvar Gradini Kg
kvar A I II III IV
RAM 2750 - 7,5 - 400 V AQ007231
7,5 (15) 11 2,5 (2,5) 5 (+5) 3 12,5
RAM 2750 - 12,5 - 400 V AQ012231
12,5 (25) 18 2,5 (+2,5) 5 (+5) 5 (+5) 5 13
RAM 2750 - 17,5 - 400 V AQ017231
17,5 (35) 25 2,5 (+2,5) 5 (+5) 10 (+5+5) 7 13,5
RAM 2750 - 20 - 400 V AQ020231
20 (35) 29 5 5 (+5) 10 (+5+5) 4 13,5
RAM 2750 - 22,5 - 400 V AQ022231
22,5 (35) 32 2,5 (+2,5) 5 (+5) 5 (+5) 10 9 14
RAM 2750 - 25 - 400 V AQ025231
25 (35) 36 5 10 10 (+5+5) 5 14
RAM 2750 - 27,5 - 400 V AQ027231
27,5 (35) 40 2,5 (+2,5) 5 (+5) 10 10 11 14,5
RAM 2750 - 30 - 400 V AQ030231
30 (35) 43 5 10 15 (+5) 6 14,5
RAM 2750 - 35 - 400 V AQ035230
35 50 5 10 20 7 14,8
RAM 2750 - 7,5 - 440 V AQ007431
7,5 (15) 9 2,5 (2,5) 5 (+5) 3 12,5
RAM 2750 - 12,5 - 440 V AQ012431
12,5 (25) 15 2,5 (+2,5) 5 (+5) 5 (+5) 5 13
RAM 2750 - 17,5 - 440 V AQ017431
17,5 (35) 21 2,5 (+2,5) 5 (+5) 10 (+5+5) 7 13,5
RAM 2750 - 20 - 440 V AQ020431
20 (35) 24 5 5 (+5) 10 (+5+5) 4 13,5
RAM 2750 - 22,5 - 440 V AQ022431
22,5 (35) 27 2,5 (+2,5) 5 (+5) 5 (+5) 10 9 14
RAM 2750 - 25 - 440 V AQ025431
25 (35) 30 5 10 10 (+5+5) 5 14
RAM 2750 - 27,5 - 440 V AQ027431
27,5 (35) 33 2,5 (+2,5) 5 (+5) 10 10 11 14,5
RAM 2750 - 30 - 440 V AQ030431
30 (35) 36 5 10 15 (+5) 6 14,5
RAM 2750 - 35 - 440 V AQ035431
35 (40) 42 5 (+5) 10 20 7 14,8
RAM 2750 - 37,5 - 440 V AQ037431
37,5 (40) 45 2,5 (+2,5) 5 10 20 15 15,5
RAM 2750 - 40 - 440 V AQ040430
40 48 10 10 20 4 15,3
Dimensionamento
Nonostante sia stato utilizzato un software per dimensionare le varie linee e i
dispositivi di protezione, si è voluto verificare con i metodi matematici tradizionali il
dimensionamento di alcune tra le più significative linee, con annessi interruttori e
protezioni, i quali saranno trattati in seguito.
Segue la tabella riassuntiva di tutti i carichi complessivi dell'impianto suddivisi nelle
loro zone. Foglio1
Officina: Utilizzatore Pn[kw] cosPHI In[A] Ku Kc n° Pa[kw] Ptot[kw] Qtot[kvar]
Tornio 9,00 0,75 17,34 0,8 0,75 3 5,40 16,20 14,29
Trapano 1,00 0,75 1,93 0,75 0,55 3 0,41 1,24 1,09
Saldatrice 2,50 0,95 3,80 0,75 0,55 2 1,03 2,06 0,68
Fresatrice 10,00 0,85 17,00 0,8 0,75 2 6,00 12,00 7,44
Smerigliatrice 1,00 0,80 1,81 0,8 0,65 2 0,52 1,04 0,78
Pressa 15,00 0,85 25,50 0,85 1 1 12,75 12,75 7,90
Prese Tri 16 8,86 0,80 16,00 0,3 9 2,66 23,92 17,94
Prese Mono 16 3,31 0,90 16,00 0,3 9 0,99 0,99 0,48
TOTALE PARZ: 151,53 0,03 416,53 /// /// 25 /// 70,20 35,21
Carroponte 20,00 0,80 36,13 0,6 1 1 12,00 12,00 9,00
TOTALE PARZ: 20,00 0,80 36,13 /// /// 1 /// 12,00 9,00
Luci Officina 0,18 0,90 0,29 0,8 1 24 0,14 3,46 1,67
Luci Spogliatoi 0,11 0,90 0,18 0,8 1 4 0,09 0,35 0,17
Prese Spogliatoi 2,07 0,90 10,00 0,3 4 0,62 0,83 0,40
Luci Bagni 0,11 0,90 0,53 0,8 1 4 0,09 0,35 0,17
Prese Bagni 2,07 0,90 10,00 0,3 2 0,62 0,41 0,20
0,11 0,90 0,53 0,8 1 4 0,09 0,35 0,17
Luci Ingr. Oper. 2,07 0,90 10,00 0,3 2 0,62 0,41 0,20
Prese Ingr. Oper.
TOTALE PARZ: 17,48 0,90 91,89 /// /// 38 /// 6,17 2,99
TOTALE: 189,01 0,88 544,55 /// /// 64 /// 88,36 47,20
Pn[kw] cosPHI Ku Kc Pa[kw] Ptot[kw] Qtot[kvar]
Uffici: Utilizzatore In[A] n°
Luci Ufficio 0,08 0,90 0,39 0,8 1 12 0,06 0,77 0,37
Luci Reception 0,08 0,90 0,39 0,8 1 6 0,06 0,38 0,19
Luci Bagno 0,11 0,90 0,53 0,8 1 2 0,09 0,18 0,09
Luci Corridoio 0,11 0,90 0,53 0,8 1 8 0,09 0,70 0,34
0,11 0,90 0,53 0,8 1 4 0,09 0,35 0,17
Luci Ingr. Imp.
Prese Ufficio 2,07 0,90 10,00 0,3 6 0,62 1,24 0,60
Prese Reception 2,07 0,90 10,00 0,3 2 0,62 0,41 0,20
Prese Bagno 2,07 0,90 10,00 0,3 2 0,62 0,41 0,20
Prese Ingr. Imp. 2,07 0,90 10,00 0,3 2 0,62 0,41 0,20
TOTALE PARZ: 17,82 0,90 134,40 /// /// 44 /// 4,87 2,36
TOTALE: 17,82 0,90 134,40 /// /// 44 /// 4,87 2,36
Magazzino: Utilizzatore In[A] n°
Pn[kw] cosPHI Ku Kc Pa[kw] Ptot[kw] Qtot[kvar]
Luci 0,18 0,90 0,29 0,8 1 6 0,14 0,86 0,42
Prese Tri 16 8,86 0,80 16,00 0,2 3 1,77 5,31 3,99
Prese Mono 10 2,07 0,90 10,00 0,15 3 0,31 0,31 0,15
TOTALE PARZ: 18,86 0,82 79,73 /// /// 12 /// 6,49 4,55
TOTALE: 18,86 0,82 79,73 /// /// 12 /// 6,49 4,55
Capannone: TOTALE: 225,69 0,88 758,68 /// /// 120 /// 99,72 54,11
Pagina 1
Dimensionamento della linea per l'officina
Per alimentare i carichi dell’officina esclusa l’utenza rappresentata dal carro-ponte si
è deciso per l’uso di blindo-sbarre.
Infatti ci si serve di tre blindo-sbarre per il comparto luci.
Le medesime sono suddivise da tre file da 8 lampade ciascuna.
Per quanto riguarda le blindo-sbarre che andrebbero ad alimentare le macchine da
lavorazione, una buona configurazione sarebbe quella ad anello.
Tuttavia pur essendo una soluzione valida dal punto di vista elettrico (minor
resistenza, uniformità dell’alimentazione..) risulterebbe di difficile applicazione
pratica, dal momento che si dovrebbe alimentare l’anello da due punti diversi.
Per semplicità si è optato per due blindo-sbarre le cui caratteristiche tecniche del
modello scelto sono riportate nella scheda successiva, denominate, per la loro
disposizione “Blindo-Nord” e “Blindo-Sud”
Per il dimensionamento si è calcolato prima la potenza assorbita dalle macchine e
dalle prese per poi ricavare la relativa corrente.
Considerando poi una divisione quasi equa dei carichi:
Ptot
=
I x blindo √ ∗cosφ
2∗ 3∗V
3
70,20∗10 =62,54
= A