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Sintesi

Partendo dal tema del viaggio caro ai greci si arriva fino al viaggio verso la Luna prendendo in considerazione il tema del "viaggio" anche in maniera metaforica.

Materie trattate: latino greco italiano scienze della terra filosofia storia arte fisica

Estratto del documento

imbestialirsi nel corpo e nel destino dell’animale più stupido e al tempo stesso

caparbio: l’asino. Lucio, uomo dedito allo spirito, conoscerà le esperienze

terrene più degradanti, che lo porteranno a conoscere una realtà di violenza,

Le peripezie dell’asino Lucio costituiscono al contempo

dolore e perversione.

una punizione e il possibile dono di una più adulta maturità: perché il mondo

che egli deve attraversare nelle sue faticose peregrinazioni, mondo dominato

dalla crudeltà e dall’inganno, e dove tutto viene rappresentato in dimensioni

allegoriche e ingigantite, altro non è che la realtà vera dell’esistenza.

Il protagonista impara per la prima volta cosa sia la vita vera, la quotidiana

lotta per la sopravvivenza dell’uomo comune. Il compito espiatorio di Lucio

consiste proprio nella necessità di riconoscere come non si possa arrivare al

mondo dello spirito se prima non si è fatta esperienza di quello empirico e

Analizzare quest’ opera come un percorso di formazione spirituale,

quotidiano.

è lo stesso Apuleio a suggerirlo, inserendo nella parte centrale del romanzo la

bella Favole di Amore e Psiche, il cui significato si può interpretare come una

sintesi poetica e favolistica del messaggio generale del romanzo. Il simbolo

della terribile prova da superare per raggiungere l’oggetto amato, allude ancora

una volta all’obbligo di portare a compimento la propria formazione attraverso

empiriche della realtà e a non frammentare il proprio “io”, ma ad

le dure prove

equilibrarlo nella serena accettazione delle antinomie che necessariamente lo

compongono. Psiche, ossia l’anima, deve, per completarsi, comprendere in sé

dell’esistenza. Cupido, il “desiderio fisico”,

anche gli aspetti concreti, carnali 5

deve scoprire i valori dello spirito per innalzarsi alla sua frenetica cecità.

Dall’ unione di questi due elementi può nascere la “voluttà” intesa come

e dell’amore, in cui le due istanze

Piacere intelligente e penetrazione della vita

(quella spirituale e quella fisica) si armonizzano nella pienezza di una

percezione del “sé” finalmente in equilibrio.

La salvazione finale che Iside opera su Lucio- Edipo- Psiche- Amore, è il

viaggio è giunto al termine e che l’uomo non può arrivare al

segno che il lungo

principio divino, allo spirito, senza l’intervento di una divinità e della magia.

“Magia” che diviene, dunque, come potenziamento delle proprie possibilità

umane, “magia” usata come mezzo per disciplinare nella ricerca l’indisciplina

dello spirito. 6

FILOSOFIA: Hegel

Fenomenologia dello Spirito: Viaggio alla ricerca delle origini della

coscienza l’oggetto

Lo spirito, il soggetto razionale, il cammino della coscienza è altresì

specifico della filosofia moderna che da Cartesio ha posto la soggettività al

centro della sua indagine metafisica. E’ interessante notare il parallelismo

rovesciato che intercorre tra il viaggio empirico di Lucio per raggiungere il

l’Assoluto, e quello del viaggio metafisico, che la coscienza compie per

sapere,

scoprirsi spirito, sostanza razionale del mondo; quale emerge da una delle

opere filosofiche più suggestive di tutti i tempi, “La fenomenologia dello

Spirito” del filosofo idealista tedesco Hegel. Essa ricalca i moduli tipici del

romanzo di formazione e costituisce, proprio come le Metamorfosi di Apuleio,

un iter di formazione filosofica. La coscienza hegeliana nel corso del viaggio

ripercorre, prendendo su di sé, tutte le tappe o figure che sono già state

percorse dal resto dell’umanità; la coscienza arriva infine a chiarire a se stessa

di essere la realtà, l’unico soggetto concreto della storia stessa.

La Fenomenologia si presenta, quindi, come un momento propedeutico, un

gradino necessario prima di addentrarsi nella scientificità filosofica, dato che

viene esplicitato l’itinerario da compiersi per il raggiungimento della piena

consapevolezza dello Spirito.

Lo Spirito, per Hegel, rappresenta la totalità della realtà; è uno Spirito che si

autogenera, generando la propria determinazione (negazione) e superandola

7

pienamente. In questo, possiamo leggere il guadagno hegeliano rispetto alla

speculazione di Fichte (l’io fichtiano non giunge mai a compimento, in quanto

il limite viene rimosso e allontanato all’ infinito, ma mai interamente superato)

e quella di Schelling (per cui l’identità originaria di io e non-io deduce e non

giustifica i contenuti, appiattendoli sotto un manto di identità astratta).

Lo Spirito è caratterizzato da un movimento a spirale, in cui il particolare è

risolto nell’ universale, il reale nel razionale. Nel sistema hegeliano non

sussiste, dunque, differenza fra il piano ontologico e quello logico; ogni

è momento indispensabile dell’

momento del reale, infatti, Assoluto perché

esso si realizza pienamente in ciascuno di questi momenti.

Il movimento a spirale è movimento triadico del riflettersi dell’Assoluto in se

stesso secondo i momenti dell’essere in sé, l’Idea, oggetto della Logica;

l’essere fuori di sé, oggetto della Filosofia della Natura; ritorno in sé dell’Idea

oggetto della Filosofia dello Spirito.

Momento della sintesi è quello dell’affermazione del positivo, che si realizza

mediante il negativo e quindi è una negazione del positivo ad un più alto livello,

è il momento dello speculativo, il vertice cui perviene la ragione, è la

dimensione dell’Assoluto.

Come si legge nella Fenomenologia, di questo Assoluto la filosofia è

l’Assoluto come oggetto e l’Assoluto come

conoscenza in due sensi: ha

soggetto, in quanto essa è l’Assoluto che si conosce; quindi l’Assoluto è sia

fine che motore di questa ricerca. 8

L’uomo è coinvolto tanto quanto l’Assoluto perché non esiste un finito stacato

dall’infinito, l’uomo non è separato dallAssoluto ma ne è parte strutturale

perché l’infinito si fa tramite il finito.

Ecco chiaro, quindi, come la Fenomenologia è, si, la via che conduce la

coscienza finita all’Assoluto, ma coincide con la via che l’Assoluto compie per

giungere a sé.

Hegel parte dagli avvenimenti quali appaiono ai nosri sensi, osservando i quali

ci si accorge che l’essere diviene con un processo dialettico.

Partendo dalla coscienza che conosce il mondo come altro da sé, passando

all’autocoscienza attraverso la quale impara a sapere cosa sia attraverso la lotta

per la vita e la morte (ricordiamo la celeberrima figura della distinzione

padrone-servo), si giunge alla ragione in cui la coscienza acquisisce la certezza

di essere ogni realtà.

Lo spirito è la ragione che si osserva nella sua eticità; la religione è già

autocoscienza dell’Assoluto ma non anora perfetta, solo il superamento della

rappresentazione fa giungere al puro concetto, con il sapere Assoluto.

Dal piano guadagnato dalla Fenomenologia parte la Logica, intesa da Hegel

come lo studio della struttura dell’intero ma anche l’autostrutturarsi dell’intero;

è la scienza del pensiero, dell’Idea pura.

Ma l’Idea, quando si aliena, si dispiega nell’esteriorità, dando origine alla

Natura, che ha lo stesso essere dell’Idea, perché tutto è Idea nell’Idea.

La Filosofia dello Spirito è il momento in cui lo Spirito ritorna in sé dalla sua

9

alterità; come momento dialetticamente conclusivo, come risultato del

lo Spirito è la più alta manifestazione dell’Assoluto.

processo-autoprocesso,

Tutto il pensiero posteriore a Hegel può essere visto come una

“gigantomachia” contro il panlogismo assolutistico hegeliano, una “distruzione

della Ragione”, dove per Ragione deve intendersi quella che Hegel ha tentato

di imporre a tutti i livelli in maniera davvero totalitaristica.

Ed era fatale che in questa operazione di “distruzione” si andasse oltre i giusti

Molte forme dell’irrazionalismo successivo hanno questa genesi: la

limiti.

speculazione di Nietzsche è da leggersi come lo smarrimento totale della

razionalità. Distruggendo la presunta tirannide della ragione e della morale

tradizionale, Nietzsche avrebbe voluto coprire i valori veri su cui si regge

l’esistenza umana: avrebbe voluto, cioè, liberare l’uomo, che lui vedeva

soggiogato dalla forza della ragione e dal peso della storia.

La sua filosofia è stata, però, strumentalizzata da alcune ideologie esaltanti la

volontà di potenza della nazione tedesca, come il nazismo ed i regimi totalitari

europei del primo Novecento. 10

STORIA: I sistemi totalitari

Viaggio nell’irrazionalità dell’uomo

La deformazione di tali ideologie presto condusse alla nascita e alla

legittimazione

degli Stati totalitari.

e l’instaurarsi al potere di dittature totalitarie in molti Paesi

La nascita

d’Europa (nel ’36 la Spagna fu teatro di un violento scontro civile con esiti

dittatoriali sotto la figura del generale Franco), fu reso possibile anche dalla

paura di una rivoluzione proletaria sul tipo di quella sovietica.

Il modello di quei regimi assoluti, antidemocratici e reazionari fu fornito dal

fascismo italiano di Benito Mussolini che, impadronitosi del potere

parlamentare con l’avallo del re Vittorio Emanuele III, dopo la cosiddetta

marcia su Roma dei suoi squadristi, nell’ottobre 1922, eliminò ogni libertà

parlamentare e democratica.

Una volta al potere, Mussolini e il fascismo rimasero alla guida del Paese per

oltre vent’ anni, distruggendo progressivamente le strutture dello Stato liberale

uscite dalle lotte del Risorgimento, per sostituirle con strutture di carattere

tipicamente dittatoriale e totalitario, attraverso la soppressione dei partiti ad

eccezione di quello fascista, il soffocamento di ogni forma di lotta di classe a

tutto vantaggio dei gruppi capitalistici, l’eliminazione anche fisica di qualsiasi

11

oppositore (è il caso di ricordare il delitto Matteotti) e l’abolizione di ogni

libertà d’espressione.

Il modello fascista italiano fu presto esportato anche in altri Paesi europei.

In Germania, i marasmi economici, finanziari e sociali che travagliavano il

Paese l’indomani della fine della Prima guerra mondiale dalla quale era uscita

sconfitta e umiliata, resero possibile, nel 1933, l’ascesa di Hitler, che poté

compiacente dei magnati dell’industria e di larghe masse

contare sull’appoggio

di scontenti.

La brutalità del suo regime, giustificata da una presunta superiorità della razza

germanica, può essere sintetizzata da due soli dati: l’eliminazione di milioni di

“diversi”, di migliaia di oppositori e il suo aggressivo e folle

ebrei e di

militarismo, che creò le premesse di un nuovo conflitto mondiale.

Mentre la Germania di Hitler scatenava la sua feroce persecuzione razziale,

l’Italia di Mussolini si lanciava in un’antistorica operazione coloniale che

approdò, attraverso una guerra contro l’Etiopia, alla formazione di un effimero

impero coloniale.

Alla fine degli anni Trenta, il nazismo tedesco, con il suo militarismo e con la

sua logica brutale di sopraffazione e di dominio, scatenò un nuovo conflitto

che avrebbe presto assunto dimensioni mondiali. Nella guerra, scoppiata nel

1939, intervenne, nel 1940, anche l’Italia, che si schierò dalla parte della

Germania, contro l’Inghilterra e la Francia e poi gli Stati Uniti e la Russia.

12

Il conflitto ebbe fine solo nel 1945 con la resa della Germania, dell’Italia e del

Giappone, che a queste di era alleato. La resa del Giappone fu determinata da

un evento militare del tutto inedito e assolutamente inconcepibile: il massacro

popolazioni causato dall’utilizzo, per la prima volta, di due bombe

di intere

atomiche sulle città di Hiroshima e Nagasaki.

La creazione dell’ordigno nucleare, segno della follia distruttiva dell’uomo

novecentesco, è presagito con grande capacità di analisi da Italo Svevo; nel

finale del suo romanzo più famoso, La Coscienza di Zeno, viene profetizzato

proprio questo evento apocalittico. 13

LETTERATURA ITALIANA: Italo Svevo

La Coscienza di Zeno: “il primo viaggio” alla ricerca dell’inconscio

L’irrazionalità, la follia distruttiva che pervade l’uomo intorno al Novecento,

porterà alla creazione di un ordigno nucleare: la bomba atomica.

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