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Tesina - Premio maturità 2009
Titolo: Il potere di pochi, la sottomissione di tanti.
Autore: Sorace Giorgia
Descrizione: il lavoro da me svolto tratta dei regimi totalitari e della sottomissione dei vari popoli dove attecchirono questi regimi. inoltre, si fa fronte a quelle che erano le problematiche politiche e socio-economiche agli albori del xx secolo, e sino alla caduta
Materie trattate: Storia, Diritto, Scienze Sociali, Filosofia, Inglese, Francese, Italiano, Matematica
Area: umanistica
Sommario: italiano, neorealismo, cesare pavese, la luna e i falò storia, dalla rivoluzione d'ottobre alla caduta del muro di Berlino filosofia, karl marx, il manifesto del partito comunista inglese e francese, samuel beckett, teatro dell'assurdo, waiting for godot scienze sociali, dahrendrof, sociologia, equità sociale diritto, stati totalitari matematica, caccioppoli, studio delle funzioni
la democrazia in Russia, in una Rivoluzione comunista.
Secondo Lenin, bisognava opporsi al governo provvisorio ed
evitare ogni collaborazione con menscevichi e
socialrivoluzionari, per favorire il rafforzamento dei Soviet.
L'insurrezione prese il via il 24 Ottobre 1917 con
l'occupazione di tutte le tipografie prima, e dei posti più
importanti di Pietrogrado come poste, banche e ministeri
poi.
Il 26 Ottobre, venne conquistato definitivamente il Palazzo
d'Inverno, e venne decretato il passaggio del potere ai
Soviet.
Nei giorni successivi, venne organizzato il governo sovietico
che prese il nome di “Soviet dei commissari del popolo”,
con a capo Lenin. Anche a Mosca i rivoluzionari insorsero,
conquistando però il Cremlino solo il 2 Novembre, dopo una
lunga resistenza da parte degli ex governatori.
Nel Gennaio 1918, dopo il rifiuto a maggioranza della
dichiarazione dei Diritti; Lenin fece approvare il documento
dal III Congresso dei Soviet, che non prevedeva più la
separazione dei poteri, legislativo, esecutivo e giudiziario,
caratteristica delle democrazie, per cui il potere passò nelle
mani di Lenin, che l'esercitava in nome della dittatura del
proletariato.
Nacque così, nel Marzo 1918, il Partito Comunista.
Nel frattempo Lenin aveva saputo cogliere le attese di tutto
un popolo: la pace e la riforma agraria.
Dapprima i bolscevichi firmarono la pace di Brest-Litovsk
con cui il nuovo Stato sovietico rinunciò alla Polonia, alle
regioni baltiche, alla Finlandia e all'Ucraina che vennero
riconosciute come Stati indipendenti nel 1920. E
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successivamente con la riforma agraria, abolì le grandi
proprietà a favore dei contadini.
Entrambi gli avvenimenti furono accolti favorevolmente dalla
popolazione.
Nacque inoltre la Ceka, polizia politica, con il compito di
combattere i “controrivoluzionari” e di eliminare gli anarchici,
i menscevichi e i socialisti rivoluzionari, deportandoli in
Siberia.
L'uscita della Russia dalla guerra coincise con una serie di
difficoltà politico-sociali (1917-1921); innanzitutto il governo
rivoluzionario dovette fronteggiare le forze dell'Intesa, che
per costringere il governo russo a riprendere la guerra
contro la Germania inviarono truppe a sostenere le armate
filozariste del “Terrore bianco”. A scatenare la
controrivoluzione furono nobili, borghesi e
socialrivoluzionari di destra le cui brutalità si abbatterono sui
Soviet, sugli ebrei e sui prigionieri di guerra.
Al “Terrore bianco”, corrispose il “Terrore rosso”, rinvigorito
dall'attività della polizia polkitica, che mise fuori legge
menscevichi e socialrivoluzionari.
Per fronteggiare le truppe dell'Intesa, venne costituita
l'Armata Rossa. La guerra, civile e di classe, si concluse con
la vittoria della Armata Rossa, sostenuta dalla maggioranza
della popolazione.
Durante la guerra civile, e a seguito dell'alleanza con
Armenia, Georgia e Bielorussia che diede vita nel 1922
all'URSS (Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche); i
bolscevichi dovettero fronteggiare unqa serie di emergenze:
il crollo della produzione e le precarie e pesanti condizioni
sociali. 4
Tali eventi portarono Lenina a varare nel 1921 la NEP (Nuova
politica economica), che andava incontro ad alcune richieste
contadine, come la liberalizzazione commerciale e la libertà
per il piccolo coltivatore privato.
La NEP elevò il livello di vita, e salvò lo Stato Sovietico.
La morte prematura di Lenin, avvenuta nel 1924, avviò un
lacerante dibattito teorico-politico nel partito.
Si scatenò la lotta per la successione al potere, che coinvolse
in particolare il riorganizzatore dell'Armata rossa, Trockij, e il
segretario del partito Stalin.
Trotckij sosteneva la necessità di una rivoluzione a livello
mondiale necessaria alla sopravvivenza dell'URSS, mentre
Stalin contrapponeva la linea del consolidamento del
socialismo in Unione Sovietica, rinunciando ad esportare la
rivoluzione.
Tra il 1922 e il 1925 Stalin, sconfisse Trockij, il quale, dopo
anni di isolamento fu addirittura cacciato dal partito ed
espulso dall'Urss nel 1929. Mandato in esilio in Messico,
venne assassinato nel 1940 per volontà dello stesso
dittatore.
Diventando in questo modo la figura egemone del partito,
la vittoria di Stalin aprì per la Russia un periodo di terrore
politico e di grandi sconvolgimenti sociali.
Formulò piani di sviluppo economico accelerato, il cui
obiettivo era quello di trasformare, in breve tempo, l'Urss in
un Paese altamente sviluppato sia dal punto di vista
economico che da quello tecnologico.
Il primo passo verso la crescita economica fu mosso con la
collettivizzazione delle campagne e l'impiego di attrezzi più
sofisticati e moderni. Contemporaneamente a ciò, si
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procedette all'eliminazione di chiunque si opponesse a tale
evento; tante furono le ribellioni e altrettante le repressioni.
Stalin e i comunisti, dal 1929 al 1932, “repressero” con
fredda determinazione i kulaki e i subkulaki, deportandoli a
morire con le mogli e i figli nelle tundre gelate della Russia
europea e nelle zone disabitate della Siberia.
Introdusse inoltre, la “rieducazione mediante il lavoro”
(forzato) che veniva intrapreso nell'arcipelago Gulag.
Questo sistema carcerario, controllato direttamete dalla
polizia segreta, era formato da 160 campi di prigionia
dislocati prevalentemente nella Russia Siberiana. Il Gulag
fornì a Stalin una massa di manodopera forzata impiegata
nella costruzione di grandi opere (canali, strade, ferrovie), e
nelle industrie.
Tutto questo fece della Russia, in pochi anni, uno dei Paesi
più industrializzati d'Europa.
Con identica brutalità il regime Staliniano eliminò ogni
forma di libertà religiosa, imponendo l'insegnamento
dell'ateismo.
Stalin, impegnato a consolidare la propria autorità,
necessitava di alleanze e di assicurazioni internazionali per
fronteggiare un'eventuale aggressione della Germania
nazista.
Nel Marzo 1939 ebbero inizio, da parte di Francia e Gran
Bretagna trattative di alleanza con l'Urss, che purtroppo non
andarono a buon fine.
Stalin allora, convinto dell'imminenza della guerra accettò le
offerte hitleriane, così, i due ministri degli esteri Molotov e
Ribentrop firmarono a Mosca il 23 Agosto 1939, un patto
decennale di non aggressione, con l'aggiunta di potrocolli
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segreti che permettevano a Hitler di invadere la Polonia,
occupandone la parte occidentale, mentre quella orientale
spettava all' Unione Sovietica.
Ma il 22 Giugno 1941 scattò l' “Operazione Barbarossa”,
dove Hitler decise di attaccare l'Unione Sovietica.
Giunti a Mosca, gli invasori furono fermati dalla gloriosa
Armata Rossa, che respinse l'offensiva tedesca anche grazie
alla determinazione dei popoli sovietici che si accinsero alla
guerra patriottica.
Nella loro travolgente avanzata verso nord-ovest le truppe
sovietiche occuparono Vienna, e si avvicinarono sempre più
a Berlino, dove Hitler ordinò la resistenza ad oltranza.
L'8 Maggio 1945 la Germania dichiarò la sua resa.
Dopo la II Guerra Mondiale l'esaltazione di Stalin fu
amplificata dalla vittoria militare sul nazismo e si allargò al di
fuori dell'Unione Sovietica tramite i Partiti comunisti dei vari
Paesi.
Seguendo l'esempio dei comunisti russi di Lenin, anche in
Italia il Partito comunista prende piede, il 21 Gennaio 1921 a
Livorno come scissione della corrente di sinistra del Partito
Socialista Italiano guidata da Bordiga e Gramsci.
Il Pcd'I si poneva come obiettivo l'abbattere lo Stato
borghese, abolire il capitalismo e realizzare il comunismo
tramite la Rivoluzione e la dittatura del proletariato.
Il nuovo Partito, era un partito rigorosamente rivoluzionario
e la sua linea politica era fondata sulla esclusione di qualsiasi
tipo di accordo con i socialisti.
Il Pcd'I venne soppresso dal regime fascista il 5 Novembre
1926, ma continuò la sua esistenza clandestina, rafforzando
ulteriormente i rapporti con l'Urss. 7
Quando, il 25 Luglio 1943, Mussolini fu costretto a
dimettersi, il partito cominciò una crescita costante, che lo
portò a diventare il più importante e grande Partito
comunista dell'Europa occidentale.
Anche l'Italia contribuì ad ampliare il potere politico
dell'Unione Sovietica, uscita dalla II Guerra Mondiale
notevolmente provata.
A differenza degli USA, uscirono dallo scontro Mondiale per
niente indeboliti, essi non avevano, infatti, conosciuto né
occupazione straniera, né bombardamenti. Alla fine della
Guerra gli Stati Uniti si ritrovarono con la più potente marina
e aviazione militare del mondo; e anche in campo
economico la supremazia degli Usa era indiscutibile.
Tale situazione portò alla separazione in due parti del
continente, dove le due superpotenze (Usa ed Urss), erano
divise non solo da interessi strategici ed economici ì, ma
anche da due visioni del mondo e della società
completamente diverse.
Da un lato vi erano le democrazie parlamentari e il libero
mercato, dall'altro le cosiddette democrazie popolari basate
sulla dittatura di un partito unico e sull'economia pianificata.
Dopo che, nella conferenza di Yalta a Potsdam, Stalin riuscì a
sfruttare a proprio favore le dissonanze tra Roosvelt,
presidente Statunitense, e Churchill, premier Britannico, si
inasprirono i contrasti tra Urss e Usa, contrasti che portrono
all'inizio della cosiddetta “Guerra Fredda”.
La rottura fra i vecchi alleati portò alla divisione della
Germania, e di Berlino in quattro zone d'occupazione:
sovietica, francese, inglese e americana.
Stalin nel tentativo di assicurarsi l'egemonia sull'intera
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Germania, ordinò il 25 Giugno 1948, il blocco della città.
Questo tentativo fallì, grazie al ponte aereo realizzato da
americani e inglesi, che riforniva quotidianamente Berlino.
Come risposta alla provocazione sovietica, il 23 Maggio
1949 venne costituira la Repubblica federale tedesca con
capitale Bonn, sotto l'influenza statunitense a occidente, e
della Repubblica democratica tedesca con capitale Berlino,
sotto l'influenza sovietica ad oriente.
Inizialmente ai cittadini di Brlino era permesso di circolare
liberamente tra tutti i settori, ma con lo sviluppo della
Guerra Fredda i movimenti vennero limitati; il confine tra
Germania est e Germania ovest venne chiuso nel 1952.
Per fermare la fuga dalla dittature, il regime comunista della
Germania est iniziò la costruzione, nel 1961 a Berlino Est, di
un muro attorno ai tre settori occidentali.
Inizialmente questo consisteva di filo spinato, ma
successivamente vennero utilizzati elementi prefabbricati di
cemento e pietra destinati a formare un vero e proprio
muro, lungo più di 155 km e che divideva fisicamente la
città.
Tuttavia, Stalin decise di competere con gli Stati Uniti
soprattutto sul piano militare. Iniziò così la corsa agli
armamenti; le due superpotenze cominciarono a investire
gran parte dei loro capitali nella ricerca e nella costruzione
di armi sempre più nuove e più potenti.
Vennero, inoltre, firmate due alleanze militari, quella
statunitense comprendente il Canada e l'Europa occidentale,
il cosiddetto Patto Atlantico, e quello di Varsavia, al quale
aderirono i paesi dell'Europa orientale.
Le Guerre, avevano segnato duramente l'Europa,
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riducendola ad un cumulo di macerie.
Questo portò anche alla nascita, di piani, che consentirono
lo sviluppo economico, come ad esempio il Piano Marshall
(che prese il nome dal segretario di Stato Americano), che
permise di importare in Europa merci e prodotti di ogni tipo;
vi aderirono sedici Paesi europei, tra cui l'Italia. Tale piano,
venne esteso anche all'Urss e ai Paesi dell'Europa orientale,
che respinsero l'offerta americana.
Nel Gennaio 1949, Stalin cerò il Comecon (consiglio di aiuto
economico reciproco) che puntava allo sviluppo economico
dei paesi alleati dell'Europa orientale.
L'improvvisa morte di Stalin, il 5 Marzo 1953, pose fine al
totalitarismo Sovietico. Il suo successore, Nikita Chruscev
(1956) dovette affrontare un duro periodo, nel quale, vano
fu il tentativo di riformare il sistema Sovietico. Inoltre, il
nuovo segretario, durante il XX congresso del Partito
comunista sovietico, presentò pesanti accuse contro Stalin,
che aveva causato ingiusti processi, esecuzioni e
deportazioni di migliaia di innocenti in Siberia.