Anteprima
Vedrai una selezione di 6 pagine su 24
Il miracolo cinese Pag. 1 Il miracolo cinese Pag. 2
Anteprima di 6 pagg. su 24.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Il miracolo cinese Pag. 6
Anteprima di 6 pagg. su 24.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Il miracolo cinese Pag. 11
Anteprima di 6 pagg. su 24.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Il miracolo cinese Pag. 16
Anteprima di 6 pagg. su 24.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Il miracolo cinese Pag. 21
1 su 24
Disdici quando vuoi 162x117
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Sintesi

Tesina - Premio maturità  2008

Titolo: Il miracolo cinese

Autore: Alla Iacovciuc

Descrizione: Ho deciso di fare la mia tesina sulla Cina perché è un paese che colpisce per la sua unicità  sotto molti aspetti, come uno sviluppo sfrenato e senza precedenti, che prosegue da più di vent'anni, sfidando le leggi della natura e tradizioni secolari del paese, conquistando sempre più velocemente il suo "posto al sole" nel mondo economico e politico mondiale. E' curioso come in un'unica terra riescano a convivere il capitalismo e il consumismo occidentale e le tradizioni secolari dei cinesi. E' sorprendente la loro capacità  di assorbire i modelli occidentali, conservando però la propria identità . Il totalitarismo ideologico ha reso questo paese, in origine così spirituale, uno stato rigidamente ateo. E' un paese di forti contrasti: la crescita economica è la più alta al mondo mentre tutto ciò pare che non abbia ben che minima influenza su alcuni redditi, visto che la maggior parte della popolazione non ha accesso a beni essenziali. Il paese ora ha l'accesso alle più alte tecnologia, ma nello stesso tempo esistono ancora le limitazioni alla libertà  di informazione, parola e movimento, viene utilizzata la censura persino su Internet, mentre GOOGLE è stato pagato per cancellare le parole libertà  e democrazia. Inoltre Internet è stato definito dal governo cinese come uno strumento "poco sano che non va a pari passi con la cultura socialista". E' un paese con una vastissima presenza di manodopera, ma non sono presenti i sindacati "liberi" ed i sindacalisti sono considerati nemici della patria, sono perseguitati ed arrestati. E' singolare come lo stesso paese rappresenti un'opportunità  per il mondo occidentale, ma nello stesso tempo sia considerato una minaccia per l'equilibrio economico, ma anche politico e militare. Inoltre l'economia cinese ha adottato un'unica e vincente, almeno per ora, forma di mercato unendo al socialismo il capitalismo collegando così due politiche apparentemente non collegabili e aprendo le porte al libero mercato.

Materie trattate: diritto (WTO), economia, storia (storia della Cina), educazione fisica (Olimpiadi 2008)

Area: umanistica

Sommario:

Estratto del documento

IL MIRACOLO CINESE – TESINA DI MATURITA’ ANNO 2008

INTRODUZIONE

Negli ultimi vent’anni l’intero mondo sta assistendo ai progressi sempre più

vistosi effettuati dalla Cina. Infatti, il fenomeno cinese colpisce prima di tutto per il

suo ritmo di crescita che è ampiamente superiore al tasso medio mondiale, tanto che la

quarta

Cina è diventata la economia più grande al mondo dopo Stati Uniti, Giappone

e Germania, secondo i dati ufficiali della Banca Mondiale, superando così la Gran

Bretagna. Nel primo semestre la crescita economica ha raggiunto un record di 11,5%,

superando così la Germania e facendo un ulteriore passo per diventare la terza potenza

economica mondiale dietro USA e Giappone.

L’aspetto più sorprendente di questa crescita sta nel fatto che la Cina è riuscita a

mantenere elevato il ritmo di crescita per un arco di tempo molto lungo. Quello che

viene chiamato ora il miracolo cinese non è altro che frutto di grandi ambizioni,

ricchezze delle risorse. Però il prezzo pagato è altissimo: crisi dei diritti umani,

emergenze sociali, sfruttamento illimitato delle risorse non rinnovabili, l’inquinamento

International Emergy

della terra, dell’acqua e dell’aria. La Cina secondo il rapporto

Agency del 24/04/2007 è il primo paese al mondo per emissioni di anidride carbonica

superando anche gli Stati Uniti. 6/24

Alla Iacovciuc IL MIRACOLO CINESE – TESINA DI MATURITA’ ANNO 2008

Tutto ciò mette un punto di domanda sulla sostenibilità nel lungo periodo, in

quanto l’ambiente non reggerà molto questa pressione industriale, inoltre il continuo

sfruttamento delle risorse naturali porterà alla loro rapida scomparsa con tutte le

conseguenze derivanti da essa. Oltre a ciò, come sostengono alcuni studiosi, la Cina

mette in ginocchio l’economia di alcuni paesi asiatici e non solo, in quanto

mantenendo ingiustamente bassi gli stipendi dei lavoratori, rendeno ingiustamente

basso il costo del lavoro e di conseguenza il prezzo dei prodotti cinesi. Molti paesi

rischiano il fallimento perché i loro prodotti non riescono ad essere concorrenziali. Un

altro grave problema è la contraffazione ed i prodotti di scarsa qualità, che possono

essere addirittura dannosi per la salute dei consumatori.

Dopo l’entrata nel WTO nel 10 novembre 2001 la Cina si è

avvicinata come mai all’economia mondiale, ma purtroppo

sotto molti punti è rimasto un paese che non riesce ad

adeguarsi agli altri nel settore della tutela dell’ ambiente, tutela del lavoro, e

nell’ambito del lavoro minorile. 7/24

Alla Iacovciuc IL MIRACOLO CINESE – TESINA DI MATURITA’ ANNO 2008

I. ECONOMIA

Commercio Internazionale

Per capire meglio l’origine, le ragioni e il successo della crescita del commercio

internazionale della Cina con il resto del mondo, bisogna spiegare in cosa consiste il

commercio internazionale.

Il commercio internazionale può essere definito come il complesso dei beni e

servizi scambiati tra diversi paesi .

Mentre il commercio interno è caratterizzato da un’elevata mobilità dei fattori

produttivi tra le diverse aree geografiche e settori produttivi di un determinato paese, il

commercio internazionale si differenzia con una prevalente immobilità dei fattori

produttivi.

Ciò accade perché da una parte i lavoratori a causa di ragioni politiche,

linguistiche, abitudini sono disposti a spostarsi solo in presenza di rilevanti differenze

salariali; dall’altra parte a causa delle differenti norme legislative, orientamenti bancari

e regimi fiscali c’è ancora un po’ di difficoltà per quanto riguarda il capitale.

TEORIE SUL COMMERCIO INTERNAZIONALE.

Teoria dei costi comparati dell’economista D.Riccardo

 – Riccardo ha

evidenziato come specializzandosi nella produzione del bene in cui ciascun paese

vanta un vantaggio assoluto sull’altro entrambi otterranno la stessa quantità di

beni utilizzando meno ore di lavoro, oppure una quantità maggiore di beni

impiegando lo stesso numero di ore lavorative. Occorre verificare però, che le

spese di trasporto e di intermediazione inerenti agli scambi internazionali non

siano tali da annullare il vantaggio degli scambi con l’estero. Il costo comparato

può essere definito come il rapporto tra i costi di produzione che ogni paese

deve sostenere per ottenere uno di due diversi beni (all’interno del paese stesso);

Teoria degli economisti svedesi Eli Heckscher e Bertin Ohlin

 – ogni paese

esporta le merci la cui produzione richiede un impiego più intenso del fattore di

8/24

Alla Iacovciuc IL MIRACOLO CINESE – TESINA DI MATURITA’ ANNO 2008

cui esso abbonda, mentre attraverso le importazioni provvede a procurarsi le

merci la cui produzione richiede fattori di cui scarseggia.

Paradosso del Leontief

 – analizzando il commercio estero statunitense verso la

fine degli anni quaranta Leontief osservò che gli Stati Uniti nonostante la

maggiore disponibilità di capitale, tendevano ad esportare beni che richiedevano

l’impiego del fattore lavoro e ad importare i beni che richiedevano l’impiego del

fattore capitale. Secondo Leontief, Heckscher e Bertino non avevano

considerato che molti paesi possono decidere di produrre beni

indipendentemente dai fattori produttivi posseduti, e che i lavoratori possono

essere più o meno qualificati (perché conoscono tecniche di lavorazione più

avanzate, o perché hanno più esperienza).

I vantaggi del commercio internazionale . Gli scambi tra paesi consentono di

ottenere merci che non possono essere prodotte all’interno di ciascun paese per cause

oggettive (clima, mancanza delle materie prime…), di ottenere merci la cui produzione

diretta richiederebbe all’interno del paese, un costo più alto di quello occorrente a

produrre le merci cedute in cambio, la specializzazione produttiva e del lavoro, una

maggiore produzione a livello mondiale, un miglioramento del tenore di vita delle

popolazioni.

Gli svantaggi del commercio internazionale . E’ la nascita del protezionismo che

può essere definito come un insieme di politiche commerciali adottate da un paese allo

scopo di limitare o impedire l’importazione da taluni prodotti dall’estero. L’adozione

della politica di protezionismo può essere collegata alla protezione delle industrie

nascenti, per motivi di sicurezza nazionale, per evitare per quanto possibile di

dipendere eccessivamente da forniture estere, per aumento della forza lavoro.

Per attuare una politica protezionistica un paese può ricorrere a diversi strumenti, tra i

quali i più importanti sono: i dazi doganali, tariffe doganali, contingentamenti

(restrizioni quantitative stabilite da un paese all’importazione di un determinato bene),

9/24

Alla Iacovciuc IL MIRACOLO CINESE – TESINA DI MATURITA’ ANNO 2008

barriere non tariffarie cioè restrizioni non fiscali del commercio estero il cui scopo

principale è limitare le quantità importate di merci.

Apertura dell’economia cinese verso il mercato globale

L’economia cinese è stata basata su un sistema feudale per più di 200 anni, vi

erano pochi proprietari terrieri e contadini che lavoravano la terra e sopra tutti vi era

regime

l’imperatore. Più avanti, analogamente a quanto avveniva in Russia sotto il

comunista, il commercio interno del paese obbediva alle leggi statali, cioè quelli di un

mercato pianificato, dove la produzione si basava sulle necessità dello Stato. Per quanto

riguarda il commercio estero solo nel 1979 la Cina abolì alcune restrizioni aprendo la

strada all’investimento estero e ad un aumento degli scambi commerciali, uscendo

progressivamente dal sistema pianificato.

Gli anni 1840 – 42 erano segnati dagli scontri

armati tra truppe cinesi e forze di sbarco

britanniche, che appoggiavano militarmente

l’importazione dell’oppio in Cina contro la

Guerra dell’oppio

).

volontà del governo cinese (

Questa guerra ha portato nel paese un’economia

occidentale, che a sua volta portò allo sviluppo dei porti e alla costruzione di ferrovie

per poter scambiare velocemente le merci. Tutto ciò ha messo le fondamenta per gli

scambi commerciali internazionali. Ma il passo storico fu comunque l’entrata della

Cina nel WTO nel 2001. Questa apertura verso i mercati mondiali ha portato a passi

giganteschi la Cina verso il primato economico mondiale, tanto che gli investimenti

stranieri hanno fatto registrare una crescita del 29,06% nel corso del 2002, mentre le

esportazioni cinesi sono aumentate sempre nel 2002 del 17,2%. Grazie ai negoziati tra

la Cina e Unione Europea del 2000, la Cina ha preso l’impegno di smantellare il

monopolio di Stato su importazioni di petrolio, fertilizzanti e prodotti petroliferi, di

10/24

Alla Iacovciuc IL MIRACOLO CINESE – TESINA DI MATURITA’ ANNO 2008

tagliare le tariffe doganali su circa 150 prodotti merceologici, di aprirsi maggiormente

nel settore turistico e bancario. Tutto ciò ha snellito le procedure di registrazione e

ingresso delle imprese europee sul mercato interno e ha favorito l’apertura del mercato

cinese alla grande distribuzione.

Le economie dei paesi avanzati hanno trovato in Cina un mercato in rapida

crescita, che divenne un mercato di sbocco per i loro prodotti finali, opportunità di

investimento molto vantaggiose e, soprattutto, vasta presenza di manodopera a basso

costo. Nel febbraio 2007 il volume commerciale tra la Cina e Russia ha battuto un

record con 33,4 miliardi di dollari nel 2006, in aumento del 15% rispetto al 2005,

secondo il ministero cinese del Commercio. Per quanto riguarda l’Italia, nel 2007 sono

stati registrati aumenti delle importazioni e importazioni italiani in Cina; dal lato delle

importazioni prevalgono nettamente i prodotti delle industrie manifatturiere, articoli

di abbigliamento, articoli da viaggio, borse, calzature. delocalizzazione delle imprese

Un discorso a parte si può dedicare all’argomento

THUN, TIMBERLAND,

italiane in Cina: esempio imprese che visti gli evidenti

vantaggi economici, hanno spostato la produzione in Cina, avvantaggiandosi del basso

costo di manodopera e dell’inesistenza delle sanzioni dal punto di vista ambientale,

scatenando così non poche polemiche da coloro che hanno a cuore i diritti dei

lavoratori cinesi ed i problemi ambientali.

11/24

Alla Iacovciuc IL MIRACOLO CINESE – TESINA DI MATURITA’ ANNO 2008

Il costo del lavoro

Il successo e lo sviluppo dell’impresa dipendono dalle sue strategie e

dall’efficienza espressa soprattutto in termini di costi ridotti. Nello scenario di

competizione globale che caratterizza e coinvolge l’economia a livello mondiale, diventa

uno dei principali fattori di vantaggio competitivo il tenere sotto controllo il livello del

costo del fattore lavoro. Il costo del lavoro in Italia è fondamentalmente di tipo

anelastico in quanto il suo livello discende dall’applicazione di norme e di istituti sui

quali il potere discrezionale è minimo. Per questo motivo il costo del lavoro può essere

tenuto sotto controllo solamente limitando il numero complessivo degli addetti e

puntando sull’ottimizzazione della loro prestazione per portare ai livelli più alti la

produttività unitaria e quindi il valore complessivo della produzione ottenuta da

ciascun addetto.

Il costo del lavoro è formato dall’insieme degli oneri diretti e indiretti che

l’azienda sostiene a fronte dell’utilizzo dalla risorsa umana.

Al livello di singola azienda il costo del lavoro può essere espresso sotto forma di :

• Costo del lavoro totale annuo;

• Costo del lavoro annuo per addetto;

• Costo del lavoro per ora lavorata;

(CLUP) – indicatore più importante al fine della

Costo del lavoro per unità di prodotto

determinazione dell’incidenza del costo del lavoro sul valore del prodotto finito.

Lavoro totale annuo – somma di retribuzione lorda, integrazione salariale, mensilità

aggiunte, oneri sociali a carico dell’azienda, TFR, costi di gestione servizio mensa, costi

di gestione relativi ai servizi offerti ai dipendenti, costi di reperimento, selezione,

formazione e aggiornamento del personale, fringe benefits (autovettura dell’azienda

Dettagli
Publisher
24 pagine