Anteprima
Vedrai una selezione di 7 pagine su 29
IL MANGA Pag. 1 IL MANGA Pag. 2
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
IL MANGA Pag. 6
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
IL MANGA Pag. 11
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
IL MANGA Pag. 16
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
IL MANGA Pag. 21
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
IL MANGA Pag. 26
1 su 29
Disdici quando vuoi 162x117
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Sintesi

Tesina - Premio maturità  2009

Titolo: IL MANGA

Autore: Donato Jess

Descrizione: nella mia tesina ho trattato un argomento poco conosciuto: il manga, ossia il fumetto giapponese. un mezzo che appassiona i giovani d'oggi e che in giappone è pari ai libri e film..

Materie trattate: Storia, Psicologia, Italiano, Storia Dell'arte

Area: umanistica

Sommario: Italiano: L'inferno dantesco nell inferno kurumadiano Storia dell'arte: l'origine del manga Psicologia: il manga e l'incoscio Storia: il giappone moderno, l'epoca Meiji

Estratto del documento

La storia del Manga: Dalle origini ad oggi.

Il termine “Manga” è stato coniato dal pittore Katsushika Hokusai, sommo maestro nella

pittura delle stampe popolari Ukiyo-e, per dare il titolo ad una sua raccolta di disegni e

schizzi: “Hokusai Manga” (divenuti popolari nell’era Meiji); ma successivamente il termine

è stato utilizzato per indicare tutti i disegni satirici (dalle vignette alle strisce) e in seguito i

fumetti.

Fino agli anni Quaranta del Novecento il manga si basava su vignette e strisce satiriche,

pubblicate su quotidiani e riviste specializzate. Nel frattempo i mangaka (gli autori del

manga) imparano dai comics americani l’uso del baloon, la nuvoletta “parlante” e della

vignetta, il riquadro con la scena disegnata.

Ma é nel dopoguerra che i manga cominciano a divenire numerosi e diffusissimi presso la

popolazione giovanile. Gran parte del merito spetta ad Osamu Tezuka, che con la sua

Shin Takarajima

prima opera da professionista, (La nuova isola del tesoro), crea le basi

per il fumetto giapponese, imponendo un nuovo stile grafico ispirato ai cartoni animati

della Disney (personaggi arrotondati, infantili e con grandi occhi) e un nuovo modo di

raccontare le storie con delle tecniche narrative molto visuali, vicine al cinema.

Manga no Kamisama

Investito del titolo di , "L'Imperatore del Manga", Tezuka è stato un

autore prolifero dall'instancabile creatività. Ha rivoluzionato il linguaggio del fumetto

nipponico: con lui il manga è diventato una sceneggiatura cinematografica.

Negli anni Cinquanta Tezuka realizza numerose opere di successo.

Jungle Taitei

Nel 1950 esce , in Italia "Kimba il leone bianco": il valore della Vita e del

rinnovarsi della Natura si ritrova nella lotta di tre generazioni di leoni bianchi per la pace

nella giungla. Ribbon no Kishi

Tezuka crea per il pubblico femminile il primo shojo manga, , "La

principessa Zaffiro": il volto di Sapphire, principessa di Silverland, è disegnato su quello di

una celebre attrice di teatro Takarazuka, recitato da sole donne.

Negli anni ’50 emerge un genere di manga in contrapposizione a Tezuka, chiamato

“gekiga”, termine inventato dal mangaka Yoshihiro Tatsumi, che significa “immagine

drammatica” (geki = dramma). Si tratta di manga riguardanti tematiche più realistiche, ma

anche più violente, che segnano la comparsa delle prime riviste di manga destinate agli

adulti e ai giovani adulti.

Nel 1968 si afferma il manga sportivo: l'esaltazione della tenacia e della forza

Kyojin no Hoshi

appassionano ragazzi e ragazze. Ai lettori si rivolge , "Tommy, la stella dei

Giants" (1968): dopo duri e pesanti sacrifici il giovane Tommy porta la sua squadra di

Attack No. 1

baseball alla vittoria del campionato. , "Quella magnifica dozzina" (1969),

Ace o Nerae!

protagonista la famosa Mimì Ayuhara e , "Jenny la Tennista" (1973) lanciano

tra le giovani giapponesi la passione per la pallavolo ed il tennis. Lupin III

Dalla fantasia di Monkey Punch nasce un manga che ha fatto scuola, (1967):

rivive il tema classico di "guardie e ladri", il fumetto combina azione, gag ed erotismo,

basando tutto sull'incontro tra la figura eroicomica del ladro-gentiluomo Lupin e quella

goffa ed ironica del poliziotto Zenigata.

Negli anni Settanta esplode il boom della fantascienza robotica, grazie ai contributi geniali

3

del giovane mangaka Go Nagai, che, dopo gli esordi legati a manga scollacciati ed

Mazinger Z (Mazinga Z) dà il via al filone dei

umoristici, all’inizio degli anni settanta, con

robot giganti, che tanto successo avrà nelle versioni animate per la televisione. Le tre

Majinger Z Great Majinger Ufo Robot

serie, - "Mazinga Z" - - "Il grande Mazinga" ed

Grendizer - "Goldrake" sconvolgono, tra il 1972 ed il 1977, tutti i cliché del rapporto uomo-

macchina. Sorgono le questioni dell'identità del cyborg e del ruolo dell'uomo di fronte al

progresso tecno-scientifico.

Sono proprio gli anni settanta a rappresentare il nuovo boom dei manga.

Dopo gli autori classici arrivano le nuove leve: artisti che desiderano esplorare nuove vie,

toccare nuove tematiche, sperimentare nuovi stili di disegno.

Urusei Yatsura Maison Ikkoku Ranma

Rumiko Takahashi crea (Lamù), (Cara dolce Kyoko),

Cat’s Eye

1/2

. Tsukasa Hojo, dal morbido tratto, ama le serie investigative e realizza

City Hunter Dr.

(Occhi di gatto) e . Akira Toriyama diventa celebre grazie al demenziale

Slump e Aralechan (Dr. Slump), per poi bissare il successo e portarlo in scala

Dragon Ball

internazionale con .

Un ulteriore scossone arriva negli anni ottanta, quando le storie distruttive ed il disegno

accuratissimo si fanno largo in manga di fantascienza e fantasy. Katsuhiro Otomo spopola

Akira . Nel 1985 Masamune Shirow segue la scia, e con

in patria e all’estero col suo

Appleseed realizza un manga, ancora in svolgimento, in cui la fantascienza è

ipertecnologica, i disegni elaboratissimi, la trama complicatissima.

Osamu Tezuka muore nel febbraio del 1989. Padre del fumetto del dopoguerra e geniale

sperimentatore dell'animazione, è stato un "romanziere grafico", dopo di lui il manga non

è più stato un semplice diversivo di massa. Egli è riuscito a coniugare divertimento e

rispetto per valori universali come la Vita, la Natura e l'Uomo, il fumetto come educazione

civile.

- Le caratteristiche dei manga

Manga (man = strano, ga = disegno), benché nella lingua giapponese indichi il fumetto in

generale, in Italia viene generalmente usato per indicare fumetti di sola provenienza

nipponica.

Alla lettera significa "immagini divertenti" o "immagini in movimento".

Nel paese del Sol Levante la regola è specificare l'origine dei fumetti, se

stranieri/importati; quelli provenienti dall'Italia verrebbero ad esempio chiamati "Itaria no

manga" letteralmente "manga italiani", e non ci si potrebbe riferire a loro usando solo la

parola manga.

I manga hanno in Giappone un ruolo notevolmente importante e sono considerati un

mezzo espressivo non meno degno di libri o film; in Italia il termine è per lo più utilizzato

per indicare i soli fumetti di origine giapponese.

4 Il manga si legge al contrario rispetto

al fumetto occidentale, ossia

dall'ultima alla prima pagina (secondo

le consuetudini occidentali); in questo

modo la rilegatura sarà a destra e le

pagine "libere" alla sinistra. Anche le

vignette si leggono da destra verso

sinistra, dall'alto verso il basso.

Nel corso del tempo ci sono stati

alcuni mutamenti nella disposizione

delle vignette. Inizialmente prevaleva

la disposizione verticale;

successivamente, alla fine degli anni

quaranta, è stata introdotta anche la

disposizione orizzontale, ancora

attuale. Nelle storie più accurate dal

punto di vista stilistico, queste due

disposizioni si sovrappongono e vengono entrambe usate, creando un percorso di lettura

piuttosto complesso per le abitudini del lettore occidentale, ma con un preciso intento

stilistico.

Per creare effetti drammatici intensi e sottolineare i sentimenti che entrano in gioco nella

storia, il disegnatore (o la disegnatrice) fa spesso scomparire le linee divisorie delle singole

vignette. La struttura della pagina diventa più importante di quella del riquadro isolato.

Così una sola scena si può sviluppare su due intere pagine a fronte, i contorni dei pannelli

si sovrappongono, e con essi i vari significati trasmessi dal disegno.

Anche il balloon contenente il testo non è più presentato su di un'unica linea di lettura:

compaiono fumetti di testo pensato, di testo parlato, di testo fuori campo che si

distinguono tra loro solo per lievi differenze grafiche e sono posizionati nella pagina in

maniera apparentemente confusa.

Le caratteristiche principali che distinguono i manga dagli altri fumetti sono nella tecnica

narrativa e nello stile grafico:

1) La tecnica narrativa è cinematografica

Tra due vignette, il tempo che intercorre può essere di pochi secondi: c’è una

dilatazione e una scomposizione del tempo e dell’azione. La loro caratteristica più saliente

consiste nella dilatazione del ritmo narrativo, per cui una singola scena occupa

normalmente numerosissime pagine.

Ci sono cambiamenti improvvisi ed estremi del punto di osservazione, così come il

sequenziamento delle vignette nella storia può essere molto vario.

Il senso di narrazione è estremamente differente da quello dei fumetti francesi o

italiani: le emozioni dei personaggi passano unicamente tramite l’immagine. Per

un’immagine molto forte l’autore non esita ad utilizzare una pagina piena se non

addirittura una doppia pagina.

I manga sono una sorta di romanzi popolari (feuilletons), nei quali gli autori

dispongono di molte pagine per raccontare le loro storie.

5

2) Lo stile grafico:

I personaggi possono assumere moltissime espressioni facciali e possono passare da

proporzioni realistiche a proporzioni umoristiche (super deformed, ingigantimento per far

risaltare le doti del personaggio).

C’è una sorta di frattura tra lo stile dei personaggi (il disegno è focalizzato sui

personaggi) e lo stile degli scenari (con l’utilizzo a oltranza di linee cinetiche che rendono il

paesaggio più sfumato).

La grande quantità di onomatopee va a rinforzare l’impatto delle espressioni dei

personaggi (questo rende la traduzione dei manga difficile). Vi è un uso molto più largo

delle onomatopee che in occidente, e si arriva ad usarle per sottolineare il sorriso (niko

niko), il silenzio (shiiiiin), il batticuore (doki doki) o lo scintillio (pika pika).

Ampio uso dei retini per le decorazioni, per le ombre o per sottolineare l’azione.

(i retini sono nuvole di puntini neri che secondo la loro dimensione e il loro numero

simulano diversi toni di grigio e diverse trame nella stampa in bianco e nero).

3) Il ritmo di lavoro degli autori di manga è molto sostenuto perchè devono produrre in

media una dozzina di tavole a settimana per consentirne la pubblicazione nelle riviste.

4) I manga sono quasi tutti in bianco e nero (anche se spesso hanno delle pagine,

generalmente le prime di ogni capitolo a colori). Questo perché sono pubblicati su riviste

economiche di carta riciclata dove solo le prime pagine hanno la possibilità di essere a

colori.

La pubblicazione dei manga in Giappone passa innanzitutto attraverso la pubblicazione in

“riviste contenitore per manga”, composte da centinaia di pagine di carta riciclata nelle

quali vengono pubblicati i singoli episodi dei manga.

In Giappone ne esistono circa 200 di queste riviste, ognuna adatta ad un determinato tipo

di pubblico (bambini, ragazzine, ragazzini, uomini, donne, ecc.). Alcuni esempi di riviste

settimanali sono:

Shônen Jump (Shûeisha) 6

Shônen Magazine (Kôdansha),

Shônen Sunday (Shogakukan).

Dopo la pubblicazione di un certo numero di episodi, se il manga ha successo, avviene la

pubblicazione in “libro” cioè di un “tankobon”.

7

La caratteristica che più differenzia il fumetto giapponese da quello standard americano o

italiano è la durata delle opere: alcune possono durare anni (11 per Dragonball), altre

volte possono essere serie di pochi mesi.

In quelle più lunghe vediamo il protagonista, e chi gli sta accanto, crescere sia di aspetto

fisico sia di carattere. Questo perché nelle storie narrate dai manga, specialmente quelli di

carattere “shonen”, la componente della “crescita” sia fisica sia interiore dei protagonisti è

fondamentale.

- Categorie dei manga

Le riviste contenitore per manga sono generalmente destinate a categorie precise per

genere ed età: è questo il principale fattore che stabilisce le caratteristiche di un manga.

Se si vuole sapere a quale categoria appartiene un determinato manga, basta andare a

vedere su quale rivista viene pubblicato.

Qui sotto elencate vi sono le principali categorie:

Kodomo = per i bambini

Shônen = per i ragazzi (6-18 anni)

Shôjo = per le ragazze (6-18 anni)

Seinen = per i giovani e gli uomini adulti

Redisu = per le giovani e le donne adulte

Shôjo-ai = storie sentimentali tra ragazze

Shôjo-yuri = storie erotiche tra ragazze

Shônen-ai = storie sentimentali tra ragazzi

Shônen-yaoi = storie erotiche tra ragazzi

Seijin = per uomini maturi (+ di seinen)

Dettagli
Publisher
29 pagine
28 download