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Sintesi
L' economia non è una di quelle materie che vengono affrontate al liceo scientifico, tuttavia è proprio essa l' argomento centrale della mia tesiina
Estratto del documento

cartolarizzazione,

La nascita dei derivati ha portato alla catena alimentare della altra

causa di questa crisi; altra causa scaturita dalla deregulation.

Negli anni 2000, il settore finanziario degli Stati Uniti era senza dubbio il più redditizio.

A dominare questo settore erano:

Cinque banche di investimento;

GOLDMAN SACHS

 MORGAN STANLEY

 LEHMAN BROTHERS

 MERRYL LYNCH

Due conglomerati finanziari;

CITIGROUP

 JP MORGAN

Tre compagnie di assicurazione;

AIG

 MBIA

 AMBAC

e le tre agenzie di rating

MOODY'S

 STANDARD & POOR'S

 FITCH

A legare insieme tutte queste componenti del sistema finanziario è la catena della

cartolarizzazione, un nuovo sistema che vede il viaggiare di trilioni di dollari in mutui e

altri prestiti tra gli investitori di tutto il mondo. Nel vecchio sistema, quando una

famiglia accendeva un mutuo versava ogni mese i soldi delle rate al finanziatore

locale. Dal momento che per saldare i mutui ci vogliono decenni, i creditori stavano

ben attenti prima di concederne uno. Nel nuovo sistema i creditori potevano vendere i

mutui alle banche di investimento che combinavano migliaia di mutui e altri prestiti-

compresi i prestiti per l' auto, rate scolastiche- per creare strumenti derivati complessi

chiamati COLLABORATED DEBT OBLIGATION, o CDO. Le banche di investimento poi

vendevano i CDO agli azionisti. Ora quando i proprietari di una casa pagavano il

mutuo, i soldi andavano a degli azionisti di tutto il mondo. Le banche di investimento

pagavano le agenzie di rating per valutare i loro CDO e molte di loro ricevano una

tripla AAA, il grado di investimento più alto possibile. Ciò ha reso i CDO molto popolari

con i fondi pensione che possono solo comprare assicurazioni con alti rating. Il sistema

era una bomba a orologeria: ai creditori non importava più se un mutuatario poteva

rimborsare completamente il mutuo e cominciava a fare prestiti sempre più rischiosi.

Anche alle banche di investimento non importava: più CDO vendevano, più alti erano i

profitti. Le agenzie di rating, pagate dalle banche di investimento, non avevano

responsabilità se le loro valutazioni sui CDO si rivelavano false. Tra il 2000 e il 2003 il

numero dei prestiti quadruplicò. Nel 2000 ci fu un aumento di prestiti rischiosi

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chiamati SUBPRIME, ma quando migliaia di prestiti sub prime furono combinati per

creare CDO, molti di loro ricevettero come voto una tripla AAA. Improvvisamente

centinaia di miliardi di dollari passavano per la catena alimentare della

cartolarizzazione. Dato che chiunque poteva ottenere un mutuo, la compravendita e i

prezzi delle case salirono alle stelle: il risultato fu la più grande bolla speculativa della

storia. Gli operatori di Wall Street divennero enormemente ricchi.

C' era un' altra bomba a orologeria nel sistema finanziario. La AIG, la più grande

compagnia di assicurazioni del mondo, stava vendendo un enorme quantità di derivati

chiamati CREDIT DEFAULT SWAP. Per gli investitoti che possedevano CDO, i CDS

funzionavano come una polizza assicurativa. Un investitore che comprava un CDS

pagava all' AIG 1/4 del pagamento per l' assicurazione. Se la CDO perdeva il suo valore

la AIG prometteva all' investitore di pagare per le sue perdite. A differenza delle

normali assicurazioni, gli speculatori potevano comprare i CDS dalla AIG per poter

scommettere contro i CDO che possedevano. Se i CDO avessero perso il loro valore, la

AIG sarebbe stata responsabile. La Goldman Sachs, a partire dal 2006, non solo

vendeva CDO ma cominciò a scommettere attivamente contro di essi mentre allo

stesso tempo li spacciava ai clienti come investimenti di grande qualità. Comprando i

CDS della AIG, la compagnia poteva scommettere contro i CDO che non possedeva e

venire pagata quanto le CDO crollavano. La Goldman comprò 22 miliardi di CDS dalla

AIG essendo consapevole della grande portata economica che avrebbe avuto un rollo

della AIG. debito':

Il fenomeno della cartolarizzazione fece nascere la così detta 'corsa al i

potenziali compratori di case, osservando il progressivo aumento dei prezzi degli

immobili, che tra il 2001 e il 2005 subirono un incremento del 150%, cominciarono ad

accendere sempre più mutui nella speranza e nella convinzione che il prezzo della

casa che andavano ad acquistare sarebbe cresciuto con continuità. Se non fosse stato

possibile pagare il mutuo, si sarebbe potuta vendere la casa. Avendo questa casa un

valore precedente rispetto a poco tempo prima, si avrebbe ottenuto anche un

'momento di Minsk'

guadagno. Tutto questo prepara il terreno per il che molti

chiamano il 'momento di Willy Coyote', il noto personaggio dei cartoni animati che

cade da una rupe, si ferma per un attimo nel tuo, guarda giù e poi ricade di nuovo per

una legge fisica dei cartoni animati. Questo momento può essere innescato da una

bolla immobiliare o da una modesta recessione. Ci troviamo in entrambi i casi. Tutti

corsero a comprare una casa nella convinzione che i prezzi sarebbero sempre saliti ma

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a partire dalla fine del 2006 i prezzi subirono una riduzione fino al 50% del valore d'

acquisto. Cominciò allora la 'corsa alla vendita' che molto ricorda la 'corsa agli

sportelli' del '29: si voleva salvare il salvabile. Cominciò il processo deflazionistico che

portò alla svalutazione di numerosi immobili e alla perdita di patrimoni da parte di

migliaia di americani.

I prestiti sub prime cominciarono allora a mostrare i loro aspetti più insidiosi: le banche

non vedevano rientrare il denaro dei mutui concessi e si venne a creare un processo a

catena che fu molto vicino a provocare il collasso dell' AIG con ripercussioni a livello

dell' economia mondiale. Essa infatti a partire dal 2008, subì una discesa del proprio

valore in borsa pari al 40% e subì perdite pari a 13, 2 miliardi di dollari. L' intervento

del governo e della FED fu obbligato e nel 2008 venne approvato il piano TARP che

prevedeva:

l' aggregazione dei più grandi istituti bancari

 l' emissione di miliardi di dollari per le banche, le quali dovevano impiegare

 questo denaro nel prestito.

PERCHE' NON CE NE SIAMO ACCORTI PRIMA?

Molti si pongono la domanda: come mai non abbiamo sentito prima del 2008 gli effetti

della crisi che si stava preparando a esplodere? Le risposte sono molteplici.

1. Per una minoranza tanto piccola quanto influente , l' era della

deregolamentazione finanziaria e della crescita incontrollata del debito è stata

effettivamente un' epoca di straordinaria crescita del reddito. E' anche per

questo che molti non erano disposti il monito sulla strada che stava imboccando

l' economia prima del 2008. Per questi 'molti' l' era della deregolamentazione

seconda età dorata

costituì davvero una sorta di dal momento che essi

sperimentarono una crescita straordinaria del proprio reddito. Per capire meglio

ciò è utile l' osservazione di due grafici. Nel primo grafico si possono osservare

due andamenti diversi. Quello in grigio chiaro rappresenta il reddito medio delle

famiglie, ovvero il reddito totale diviso per il numero delle famiglie. Come si può

vedere, l' andamento non mostra il benché minimo segno di crescita

straordinaria in seguito alla deregolamentazione finanziaria. In realtà la crescita

è stata più rapida prima del 1980 che dopo. Il secondo indicatore (la linea

scura), mostra il reddito mediano delle famiglie americane ovvero il reddito

delle famiglie standard. Come si può vedere il reddito della famiglia standard è

cresciuto molto meno dopo il 1980 perché gran parte dei frutti della crescita

economica è andata a un gruppo ristretto di privilegiati. Se osserviamo il grafico

2, che mostra come se la passavano i più fortunati ovvero l' 1% della

popolazione americana, capiamo dove è andato il frutto della crescita

economica. Per questi 'super ricchi' la crescita successiva alla deregulation è

stata davvero straordinaria: i redditi fluttuavano con gli alti e bassi del mercato

azionario ma nel complesso si sono più o meno quadruplicati dopo il 1980. L'

incredibile ascesa dei super-ricchi, nonostante la bassa crescita dell' economia e

i modestissimi incrementi intervenuti nel reddito della classe media pone un

interrogativo: come si spiega l' impennata dei redditi più elevati?

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Ancora oggi ci sono molti dibattiti sulla crescita dell' ineguaglianza, dibattiti che

per la maggior parte danno l' impressione che dipenda tutto dalla sempre

maggiore remunerazione delle competenze. La tecnologia moderna creerebbe

una domanda sempre più forte dei lavoratori altamente scolarizzati, facendo

calare nel contempo il fabbisogno di operai. La minoranza ultra istruita si

distanzierebbe perciò dalla maggioranza meno scolarizzata. Gli stipendi dei

laureati americani sono aumentati sensibilmente più di quelli dei diplomati, e lo

stesso vale per chi ha frequentato un master rispetto ai semplici laureati.

Tuttavia, concentrarsi sui differenziali retributivi legati a livello di istruzione è

poca cosa. I notevoli incrementi di stipendio non sono andati ai laureati in

generale, ma a un ristretto contingente dei più ricchi. Gli insegnati del liceo

hanno quasi tutti una laurea e un diploma: non hanno visto neanche con il

binocolo gli incrementi di reddito di cui hanno goduto i gestori dei fondi

speculativi. I 25 gestori di fondi hanno guadagnato il triplo degli 80 mila

insegnanti di New York messi insieme. Qualche anno fa il Congressional Budget

Office (CBO) ha pubblicato un rapporto analitico sull' incremento dell'

ineguaglianza tra il 1997 e il 2007. Le famiglie standard hanno visto crescere il

loro reddito di meno della metà e quelle mediane hanno registrato un aumento

del 18%. Per l' 1% dei più abbienti il reddito è cresciuto del 277, 5%. Lo

spostamento di reddito a favore dei super-ricchi dell' 1% ha causato:

una riduzione del reddito che rimane disponibile per tutti gli altri

 circa metà dell' incremento dell' ineguaglianza tra i redditi delle varie

 fasce

Perché l' 1% dei più facoltosi, e in maniera ancora maggiore lo o,1% degli

ultraricchi, se la passano tanto meglio rispetto a tutti gli altri?

La questione è molto più complessa di ciò che da a vedere: gli economisti hanno

scoperto che sollevare una questione di questo genere significava innescare

uno scontro politico a tutti gli effetti. Vediamo comunque di dare una risposta.

Uno studio recente degli economisti Cole e Heim ci da un' idea abbastanza

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chiara di chi siano i componenti di quel 0.1% di super ricchi: si tratta, in sintesi,

di top manager o finanzieri. Quasi metà del reddito percepito dallo 0.1% va ai

dirigenti e manager di imprese NON finanziarie. Un altro quinto va agli operatori

finanziari; metteteci dentro gli avvocati d' affari e otterrete il totale.

I manuali di economia dicono che ogni lavoratore viene pagato in base al suo

'prodotto marginale', ovvero l' entità del suo contributo alla produzione totale.

Ma qual è il prodotto di un top manager o di un finanziere? Nessuno davvero lo

sa. Alcuni a questo punto si chiederanno: 'Cosa dire di Steve Jobs o Mark

Zuckerberg?'. Questi sono davvero due dei pochi esempi di persone che hanno

prodotto qualcosa di valore all' interno di quello 0,1%. Il resto sono in massima

parte altissimi dirigenti di aziende create da qualcun altro. Chi decide quale

dovrà essere l' entità del loro pacchetto retributivo? Sappiamo che i compensi

dei CEO (amministratore delegato) vengono fissati da comitati di retribuzione

nominati da quelli stessi CEO di cui dovrebbero valutare le performance.

2. Altro motivo che ci ha impedito di vedere prima gli effetti di una crisi in atto già

disoccupazione apparente.

dall' era della deregulation è il fenomeno della

Osservando il grafico si può osservare come, nel trend relativo alla

disoccupazione americana, la disoccupazione ufficiale a partire dal 2009 sia

addirittura diminuita. Il calo è frutto di un illusione statistica: i lavoratori non si

considerano più disoccupati se non cercano attivamente un lavoro, per cui la

loro demoralizzazione può ridurre l' entità apparente della disoccupazione. A

partire dal 2011 comunque il calo della disoccupazione fu un dato reale: le

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